INFANTILE

- Il giorno stesso -

Andando avanti con gli anni - forse stando troppo tempo con Kushina - Minato si è decisamente rammollito.

Ha giocato per tutto il tempo, prendendosi nuovamente l’infanzia che normalmente a un ninja non è permessa; l’ha rivendicata assieme a quella di sua moglie. L’hanno vissuta nuovamente insieme.

Fugaku spesso lo biasimava per quel suo infantilismo assolutamente fuori luogo per un capo Villaggio, come nel suo caso.

Per fortuna che Fugaku non era stato eletto Hokage, pensava spesso Minato. E con questo non voleva dire che lui gli fosse superiore, quanto invece che non avrebbe sopportato di prendere ordini da una persona tanto burbera, probabilmente.

Una persona che non si era ammorbidita neanche dopo aver ricevuto dalla sua splendida moglie ben due figli; lui era liquefatto al solo pensiero di averne uno!

Per fortuna che Jiraya aveva scritto quel libro e lui aveva potuto prendere spunto dal protagonista, perché come fantasia scarseggiava parecchio e Kushina probabilmente avrebbe trovato un nome assurdo; nemmeno Mikoto Uchiha a quel punto sarebbe riuscita a dissuaderla, nonostante la loro profonda amicizia.

E per fortuna che Jiraya gli aveva insegnato quella tecnica di richiamo, piuttosto: sul dorso di Gamabunta non si sente più tanto piccolo a fronteggiare Kyuubi no Yoko.

Certo, avrebbe volentieri giocato con lui nei momenti di pausa dal lavoro; si sarebbe svegliato la notte per placare il suo pianto, forse con un po’ di risentimento per aver svegliato anche Kushina.

Minato è felice, nonostante stia per morire; perché è già nato il sostituto che prenderà il suo posto come Hokage. Da poche ore, per l’esattezza.

Ha i suoi stessi capelli biondi, e sospetta che sua madre per questo continuerà a ribadire che il rosso e il giallo stonano incredibilmente… eppure ama l’idea di poter sentire ancora una volta quelle lamentele.

Sospira, Minato, mentre si prepara per il Sigillo del Diavolo.

E infantilmente sorride; il dieci ottobre è nato il suo discendente e finalmente, guardando in faccia la morte, può dire « Benvenuto al mondo, figlio mio. »

[10/10/10]

Note: 333 parole! Che caso assurdo!

Non c’è scampo. Continuo a mantenere la corrispondenza Uchiha-Uzumaki (Namikaze?) anche se non sto parlando di SasuNaru. Pazienza.

Questa fic ha un titolo che non è azzeccato, forse, quanto riferito al protagonista: la sua infantilità finta è qualcosa che non tutti riescono a mantenere e/o a capire, tuttavia Minato è caratterizzato da un comportamento maturo che si… ok, basta. La smetto. È un Hokage che ha vissuto troppo poco per poter dire ‘sì, un grande!’ se non per la potenza.

Io credo che vivere la morte in questa chiave per lui sia la sola e unica via: pensare a ciò che sta lasciando (un figlio a Kushina, intendo, per non lasciarla completamente sola… ma non solo questo) anziché a ciò che avrebbe potuto fare, con una nota di dispiacere. Sì, la smetto sul serio adesso.

Rispondo qui alle recensioni di ‘Ripicca’ in maniera generale:

Prima di tutto, ringrazio tutte e quattro le persone che si sono prese la briga di lasciarmi un commento: mi ha davvero fatto piacere vedere un tale apprezzamento, nonostante mi cimentassi per la prima volta nei panni di Kushina (mi pareva fosse unanime l’idea IC, e questo mi ha fatto sciogliere XD di solito mi dicono che sono OOC, chi mi conosce meglio).

Grazie anche per i complimenti: sono contenta che quel romanticismo piaccia non solo a me ma, per certo, almeno ad altre quattro persone (Lady Moonlight, R e i l a, pinkpunk e Urdi) e vi ringrazio tutte per i bellissimi complimenti. Davvero, sono stata felice come una bambina per tutto il giorno XD

E poi c’è da ringraziare la sensei, che è sempre lì per me ad aiutarmi, anche la domenica che magari vorrebbe dormire… Ginny-sensei, ma non ti stanchi mai di me?! Sarebbe anche ora che ti lasciassi andare in pensione!

Tivvogliobbene sensei *hug*

Any Ikisy