Ops
Non
sapevo cosa mi fosse preso.
Non
potevo aver fatto seriamente... ciò che avevo fatto.
Dai, non
sono poi così squilibrata da dire al mio capo che la sua fidanzata
futura moglie, futura madre dei loro insulsi e orribili pargoli ha le tette
finte.
Il che,
comunque, è assolutamente vero...
Qualcuno
bussò alla porta.
- Emma?-
- Non ci
sono-
- Ma se
mi hai appena risposto-
- Non
sono io-
- Emma,
mi credi scemo? Dai esci fuori, non ti licenzio-
-
Prometti?-
-
Sì-
Con
cautela aprii la porta della mia camera e il volto di James occupò tutta
la mia visuale.
Non ho
idea della faccia che assunsi, ma oggettivamente non credo fosse un'espressione
idonea alla situazione.
- E' che
Hanna non ruttava-
- Eh, ho
notato...-
- E sono
molto ma molto nervosa, è il peridio delle mestruazioni, piango per
scemenze e mi arrabbio per sciocchezze, l'ultima volta sono scoppiata in la...-
Di botto
mi balenò in mente l'immagine di me, stesa sul tappeto del soggiorno, in
lacrime perchè la ragazza del Vanish aveva
trovato la maglietta presa in prestito alla madre sporca irrimediabilmente.
Okay,
capitava che diventassi sensibile.
Molto sensibile.
-... Mi
stai parlando dei tuoi problemi mensili?-
Oh cazzo.
Perchè
avevo appena rivelato al mio capo che una volta al mese diventavo un
distributore automatico di lacrime?
- Io....-
Il
silenzio cadde fra di noi.
Sarebbe
stata una scena romantica, quasi, con me che mi confidavo con e lui che mi
ascoltava beatamente, se solo io non avessi la maglia sporca di pappette non identificate, lui non fosse sconcertato e io
non gli avessi appena detto che avevo le mestruazioni.
- A te
non piace Virginia-
- Ma cosa
te lo fa pensare? E' una ragazza così
simpatica-
Lui
ridacchiò.
Ooooh.
- Sei cattiva con lei. Non è male-
Nooooooooo, vai tranquiiiiillo, è solo
simpatica come l'ortica nelle mutande, ma non preoccuparti, tempo cinque giorni
e me la bacio manco fosse mia madre.
Lo
osservai bene.
Ehi, era
una mia impressione o i centimetri fra di noi si erano
bruciati drasticamente?
I neuroni
nella mia testa iniziarono a ballare la samba e, contando che io la samba non la sapevo ballare, le mie
facoltà cognitive iniziarono a prendere la via sbagliata.
Il mio
capo.
Il mio
capo era a cinque centimetri dalla mia bocca.
Il mio
capo fidanzato con una sciacquetta bionda finta era a cinque centimetri dalla
mia bocca.
Il mio
capo figo, sottolineerei.
Che mi
piace alquanto.
Ma
dettagli.
Tre
centimetri.
Due centimetri.
Il cuore
iniziò a prendere una strada tutta sua, il che non era una cosa proprio
positiva.
Okay, se
mi baciava, significava che non ero poi tanto male.
E che,
magari, potevo fargli da amante.
No, ma
amante no, è davvero depressivo.
Magari mi
stava per baciare per la situazione.
Magari
per pura e semplice alchimia, magari perchè lui era abituato a baciare
cani e porci.
Un
centimetro.
Le mie
gambe iniziarono a fare Giacomo Giacomo, Massimo Massimo e Oronzo Oronzo; i suoi occhi da vicino erano così azzurri.
Oddio, e
se sapevo di carne tritata?
Mezzo
centimetro...
- Emma,
vieni in cucina, Hanna si è fatta la cacca addosso-
Ecco,
quello era quel che si diceva culo
sfondato.
Che poi,
tanti modi per interrompere un idillio, ma la cacca di Hanna no.
- Ho
interrotto qualcosa?-
No
Andreea, cosa te lo fa pensare?
Hai solo
mandato in fumi il sogno di una povera e piccola giovincella innamorata.
Di colpo
mi allontanai da James, manco fosse un ammasso di sterco e, con passo afflitto,
mi diressi verso la cucina.
* * *
La serata
fu alquanto deprimente, con James che mi evitava visibilmente
e hanna che non faceva altro che farsela addosso.
Quella
pargola aveva problemi di contenimento.
Il giorno
dopo, entrai in studio il prima possibile.
Innanzitutto,
dovevo far passare inosservata mia nipote, perchè i colloqui per la baby
sitter erano quel pomeriggio, in secondo luogo non
aveva alcuna intenzione di beccare James.
Sgattaiolai
dentro in punta di piedi, e poggiai momentaneamente Hanna sulla scrivania, comoda comoda su una pila di fogli
indecifrabili.
Tempo
cinque minuti e la pargola iniziò a piagnucolare irreversibilmente.
- Hannina, non dirmi che hai di nuovo...-
Iniziai a
cambiarla, ormai senza neanche trattenere il respiro, ormai abituata
all'odore, e le aprii il pannolino.
Un toc toc alla porta mi fermò.
Oh porca
l'oca...
Mi
affrettai ad aprire e mi trovai Brianne piantata davanti.
-
Signorina Owens, devo ritirare delle carte che ho lasciato ieri sera sulla sua
scrivania-
Senza
attendere risposta mi allontanò dalla sua visuale e si diresse a passo
spedito verso la scrivania.
-
Sì, ecco Brianne, lei è la mia nipotina. E' una cosa momentanea,
non si preoccupi, è la prima volta che la porto al lavoro e sarà
anche l'ultima-
Brianne
si girò sconcertata verso di me.
-
Sì, lo so, non ha un buon odore, ma anche lei da piccola almeno una
volta se la sarà fatta addosso-
- Emma Owens
-
- No, si
chiama Hanna Burning-
- ...Lei è la persona più confusionaria... squilibrata...sconcertante...
disastrosa che io abbia mai assunto-
- Ma non
esageriamo...-
- La sua nipote- disse alzando la bambina e
spostandola - ha appena macchiato-
silenzio. Iniziò a tremare tutta -.. le pratiche...- afferrò i fogli su
cui avevo poggiato Hanna - del caso Brooks- concluse
drasticamente, mostrandomi una macchia irreversibilmente marrone al centro del
foglio.
Ops.
eccomi gente :DD
Scusate sono davvero davvero
di fretta, non posso ringraziarvi tutti uno ad uno, devo scappare!
Spero che questo capitolo vi piaccia, qui le acque
s'incominciano a muovere :DDDD
Un bacio a tutti quanti, grazie a chi ha recensito e a chi lo
farà per grazia di Dio xD
Caramella <3