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Autore: Ellens    10/10/2010    8 recensioni
Emma Owens è una giovane ragazza che, stanca della solita routine in paese, decide di trsferirsi a Londra
Trova un appartamento poco invitante in uno dei sobborghi della grande città, dividendolo con due strane coinquiline.
Ma la vita è lunga, il tempo della convivenza è tanto, e presto l'amicizia avrà i sopravvento.
Dal primo capitolo
- Ciao, sei la nuova inquilina?-
- Sì, e tu?- Speravo, sentivo, che mi avrebbe risposto: sono la donna delle pulizie.
- Sì-
I miei sogni andarono in frantumi come un bicchiere caduto dal 45° piano di un palazzo in di New York.
- Piacere... Emma. Emma Owens-
- Come quello delle olimpiadi?-
- Ehm, sì, come quello- annuii convinta.
Di che stava parlando? Quali olimpiadi? Io manco sapevo che fosse il calcio.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ops

Ops

 

 

 

 

 

Non sapevo cosa mi fosse preso.

Non potevo aver fatto seriamente... ciò che avevo fatto.

Dai, non sono poi così squilibrata da dire al mio capo che la sua fidanzata futura moglie, futura madre dei loro insulsi e orribili pargoli ha le tette finte.

Il che, comunque, è assolutamente vero...

 

Qualcuno bussò alla porta.

- Emma?-

- Non ci sono-

- Ma se mi hai appena risposto-

- Non sono io-

- Emma, mi credi scemo? Dai esci fuori, non ti licenzio-

- Prometti?-

- Sì-

Con cautela aprii la porta della mia camera e il volto di James occupò tutta la mia visuale.

Non ho idea della faccia che assunsi, ma oggettivamente non credo fosse un'espressione idonea alla situazione.

- E' che Hanna non ruttava-

- Eh, ho notato...-

- E sono molto ma molto nervosa, è il peridio delle mestruazioni, piango per scemenze e mi arrabbio per sciocchezze, l'ultima volta sono scoppiata in la...-

Di botto mi balenò in mente l'immagine di me, stesa sul tappeto del soggiorno, in lacrime perchè la ragazza del Vanish aveva trovato la maglietta presa in prestito alla madre sporca irrimediabilmente.

Okay, capitava che diventassi sensibile.

Molto sensibile.

-... Mi stai parlando dei tuoi problemi mensili?-

Oh cazzo.

Perchè avevo appena rivelato al mio capo che una volta al mese diventavo un distributore automatico di lacrime?

- Io....-

Il silenzio cadde fra di noi.

Sarebbe stata una scena romantica, quasi, con me che mi confidavo con e lui che mi ascoltava beatamente, se solo io non avessi la maglia sporca di pappette non identificate, lui non fosse sconcertato e io non gli avessi appena detto che avevo le mestruazioni.

- A te non piace Virginia-

- Ma cosa te lo fa pensare? E' una ragazza così simpatica-

Lui ridacchiò.

Ooooh.

- Sei cattiva con lei. Non è male-

Nooooooooo, vai tranquiiiiillo, è solo simpatica come l'ortica nelle mutande, ma non preoccuparti, tempo cinque giorni e me la bacio manco fosse mia madre.

Lo osservai bene.

Ehi, era una mia impressione o i centimetri fra di noi si erano bruciati drasticamente?

I neuroni nella mia testa iniziarono a ballare la samba e, contando che io la samba non la sapevo ballare, le mie facoltà cognitive iniziarono a prendere la via sbagliata.

Il mio capo.

Il mio capo era a cinque centimetri dalla mia bocca.

Il mio capo fidanzato con una sciacquetta bionda finta era a cinque centimetri dalla mia bocca.

Il mio capo figo, sottolineerei.

Che mi piace alquanto.

Ma dettagli.

Tre centimetri.

 Due centimetri.

Il cuore iniziò a prendere una strada tutta sua, il che non era una cosa proprio positiva.

Okay, se mi baciava, significava che non ero poi tanto male.

E che, magari, potevo fargli da amante.

No, ma amante no, è davvero depressivo.

Magari mi stava per baciare per la situazione.

Magari per pura e semplice alchimia, magari perchè lui era abituato a baciare cani e porci.

Un centimetro.

Le mie gambe iniziarono a fare Giacomo Giacomo, Massimo Massimo e Oronzo Oronzo; i suoi occhi da vicino erano così azzurri.

Oddio, e se sapevo di carne tritata?

Mezzo centimetro...

- Emma, vieni in cucina, Hanna si è fatta la cacca addosso-

Ecco, quello era quel che si diceva culo sfondato.

Che poi, tanti modi per interrompere un idillio, ma la cacca di Hanna no.

- Ho interrotto qualcosa?-

No Andreea, cosa te lo fa pensare?

Hai solo mandato in fumi il sogno di una povera e piccola giovincella innamorata.

Di colpo mi allontanai da James, manco fosse un ammasso di sterco e, con passo afflitto, mi diressi verso la cucina.

 

* * *

 

La serata fu alquanto deprimente, con James che mi evitava visibilmente e hanna che non faceva altro che farsela addosso.

Quella pargola aveva problemi di contenimento.

Il giorno dopo, entrai in studio il prima possibile.

Innanzitutto, dovevo far passare inosservata mia nipote, perchè i colloqui per la baby sitter erano quel pomeriggio, in secondo luogo non aveva alcuna intenzione di beccare James.

Sgattaiolai dentro in punta di piedi, e poggiai momentaneamente Hanna sulla scrivania, comoda comoda su una pila di fogli indecifrabili.

Tempo cinque minuti e la pargola iniziò a piagnucolare irreversibilmente.

- Hannina, non dirmi che hai di nuovo...-

Iniziai a cambiarla, ormai senza neanche trattenere il respiro, ormai abituata all'odore, e le aprii il pannolino.

Un toc toc alla porta mi fermò.

Oh porca l'oca...

Mi affrettai ad aprire e mi trovai Brianne piantata davanti.

- Signorina Owens, devo ritirare delle carte che ho lasciato ieri sera sulla sua scrivania-

Senza attendere risposta mi allontanò dalla sua visuale e si diresse a passo spedito verso la scrivania.

- Sì, ecco Brianne, lei è la mia nipotina. E' una cosa momentanea, non si preoccupi, è la prima volta che la porto al lavoro e sarà anche l'ultima-

Brianne si girò sconcertata verso di me.

- Sì, lo so, non ha un buon odore, ma anche lei da piccola almeno una volta se la sarà fatta addosso-

- Emma Owens -

- No, si chiama Hanna Burning-

- ...Lei è la persona più confusionaria... squilibrata...sconcertante... disastrosa che io abbia mai assunto-

- Ma non esageriamo...-

- La sua nipote- disse alzando la bambina e spostandola - ha appena macchiato- silenzio. Iniziò a tremare tutta -.. le pratiche...- afferrò i fogli su cui avevo poggiato Hanna - del caso Brooks- concluse drasticamente, mostrandomi una macchia irreversibilmente marrone al centro del foglio.

Ops.

 

 

eccomi gente :DD

Scusate sono davvero davvero di fretta, non posso ringraziarvi tutti uno ad uno, devo scappare!

Spero che questo capitolo vi piaccia, qui le acque s'incominciano a muovere :DDDD

Un bacio a tutti quanti, grazie a chi ha recensito e a chi lo farà per grazia di Dio xD

 

 

Caramella <3

   
 
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