Il mio rimpianto
“Secondo te…ciò che si riflette su questo specchio d’acqua, è solo la mia immagine riflessa, eppure, sai che ti dico? Io ci vedo dentro mille cose…”
E il vento intanto m’accarezza
i capelli lieve, con quel suono malinconico che solo pochi sanno percepire,
l’odore sanguigno che sputa la terra, le fiamme rosse che s’illuminano intorno…
“Vedo la mia anima, vitrea
d’emozioni che viene cullata dolcemente da quei cerchi concentrici che produce
l’acqua, che puoi vedere solo se qualcosa vi tocca silenziosa la superficie.
Ecco, paragono quei cerchi ad
ogni lato di me stesso, al mio essere multiforme e complicato”.
E il silenzio s’impossessa
lento delle membra, d’ogni singola fibra di questo corpo, peso, diventa peso da
sopportare, incatenato alla terra, che pare bruciare sotto i piedi nudi
“E quel qualcosa, che sfiora il
pelo dell’acqua, è il tuo temperamento che così rapidamente trasforma quella
banale e spianata tavola, su cui s’increspano mille e mille cerchi, che sono le
mie emozioni, i miei cambiamenti.
Ogni qualvolta mi stai accanto,
quei cerchi aumentano di numero e di grandezza, e questa mia anima che prima
credevo vuota di tutto, piano piano si riempie di qualcosa che non sapevo di
poter possedere”.
E la pelle brucia, ardente,
come tizzoni accesi sul fuoco, e lentamente, inesorabile l’ascesa comincia…come
una marcia verso l’ignoto…
“Ora oltre la rabbia e la
malinconia, conosco la felicità, l’allegria, la timidezza, la gelosia…e persino
la compassione…che mai, mai avrei creduto di poter possedere dentro.
Da quando quei tuoi occhi,
hanno sfiorato questo mio corpo, mi sono sentito vivo, come rinato da una sorta
di torpore che pareva eterno.
Quel giorno, è stato per me il
più bello e il più brutto della mia vita”.
E sento spegnersi le labbra,
chiudo gli occhi, abbandono i sensi, che oramai come portati via da una musica
malinconica se ne vanno…
“Ti chiederai come questo possa
essere possibile, eppure lo è. E’ stato il giorno più bello, perché da quando
sei al mio fianco so di non essere solo, so di avere uno scopo per cui
continuare a combattere, per mille e mille battaglie ancora.
Il più bello perché sei stata
la prima, che ha saputo cogliere i miei lati negativi e trasformarli in
positivi, che sapeva guardarmi dentro e che, con uno sguardo solamente riusciva
a capire ogni mio singolo pensiero.
Perché non mi hai mai chiesto
“Perché sei un mezzo demone”, perché questo fatto non ti ha mai spaventata, hai
continuato a restarmi accanto in ogni istante, in ogni circostanza.
Hai sopportato il mio essere
scontroso, hai accettato di condividere la tua strada con Kikyou, che ha
cercato d’ucciderti, hai accettato persino la mia scelta di rimanerle accanto”.
Scompare tutto…come la fiamma
della candela…la mente pervasa di mille urla, non sento nulla più oramai…
Attorno a me cala il silenzio,
pioggia di cupidigia sulla mia anima, si chiude sopra di me la terra, ansante…è
buio…
“Hai sacrificato il tuo tempo
per restarmi accanto, seppur io, avessi preso questa decisione.Non hai smesso
di restarmi accanto un solo istante, nemmeno uno”.
Il tuo viso sembra
allontanarsi…mi pare di rincorrerlo con la mente, la mia mano non raggiunge la
tua…la tua voce grida il mio nome lontana, spezzata da soffocate urla di pianti
e gemiti d’attorno…
“Ora…ti svelerò la ragione per
cui ritengo che il giorno del nostro incontro sia stato anche il più brutto,
perché da quel giorno piano piano, verso di te ho cominciato a provare qualcosa
di grande…troppo grande…che ora dovrò abbandonare, a cui dovrò dire addio…”.
L’ultima sensazione mi pervade,
sento le gote fresche, come la rugiada al mattino che bagna la terra dandole
ristoro,
pioggia…sangue…no…lacrime…
“Ma non è di certo perché ora
vado all’inferno che sto piangendo Kagome…l’unico rimpianto che ho…è quello di
averti lasciata sola…d’averti abbandonata…senza dirti che infondo all’animo,
anche se non ho mai avuto il coraggio di dirtelo…
Ti ho sempre amata…”.