Disclaimer:
E’ tutta roba
della BBC. Io ci scrivo solo per diletto e senza alcun guadagno.
Imagination
from
the Other Side
Viaggiare
attraverso il tempo e lo spazio all’ultimo dei Signori del
Tempo non sembrava più così poi straordinario.
Aveva sempre pensato di essere
inarrestabile e con poteri e conoscenze che lo elevavano quasi al
livello di un
dio. Aveva potuto vivere la storia, modificando o interferendo eventi
passati e
futuri. La sua linea temporale non era fissa; era lui stesso a crearla
divenendo nel bene o nel male un punto fisso nell’intera
esistenza di intere
costellazioni.
Poteva
viaggiare attraverso il tempo e lo spazio ma non attraverso i mondi.
Una piccola clausola apparentemente insignificante, ma che per lui
faceva
davvero la differenza.
Si
era sempre considerato un padrone dell’universo capace di
tutto. Solo
quando Rose finì dall’altra
parte,
quella in cui tempo prima – anche se definire quanto tempo
per lui era
impossibile – Mickey aveva scelto di rimanere, si rese conto
di quanto limitati
fossero i poteri di un Signore del Tempo.
Lei
non c’era più. Non nella sua dimensione almeno. Da
quella parte, Rose era una delle
vittime
di Canary Wharf.
Forse
però, in quel mondo parallelo aveva avuto una vita migliore
anche
se sarebbe spettato unicamente agli umani salvarsi da qualunque
pericolo
potesse minacciarli. Lui
non avrebbe
potuto fare più nulla per loro, ma aveva fiducia nelle
capacità degli umani. E
se Rose fosse andata a lavorare per Torchwood, come pareva tentata di
fare, l’altra Terra
sarebbe stata in buone
mani.
Il
Dottore alzò lo sguardo verso il soffitto della sua TARDIS.
Era
rassicurante sapere che lei sarebbe comunque sempre rimasta con lui
nonostante
l’avesse presa in prestito alla sua gente senza mai
restituirla. In fondo, ora
era troppo tardi per farlo e quella nave spaziale era l’unica
cosa che gli dava
ancora un senso di appartenenza alla nobile razza dei Signori del
Tempo. Senza
di lei la parola casa non avrebbe più avuto senso.
Sospirò
e concentrò lo sguardo sulle punte macchiate delle sue
scarpe… avrebbe potuto provare col
blu e il
bordeaux.
Adorava
i suoi vestiti, li aveva scelti quel giorno di Natale quando
aveva festeggiato insieme alla sua Rose, Jackie e Mickey dopo aver
salvato
ancora una volta la Terra. In pigiama.
Un
cambio d’abito era stato necessario ma ora quel completo lo
faceva
pensare dolorosamente a Rose.
L’unica
cosa che lo rassicurava era che almeno la ragazza non sarebbe
stata sola, nonostante nel mondo in cui era rimasta intrappolata, lei
non fosse
mai esistita, Jackie era morta ai tempi dei Cybermen, quando invece
Pete le era
sopravvissuto, e Mickey aveva preso il posto di Ricky.
Quello
sarebbe stato il mondo perfetto per lei perché, soprattutto,
sarebbe stato un mondo senza Dottore.
Di
lui avrebbe continuato ad averne il ricordo, ma Rose in fondo era
umana e il tempo avrebbe lentamente cancellato il dolore della
separazione che
la tormentava. O lo avrebbe se non altro placato.
Lui
sopravviveva solo perché era un Signore del Tempo e in fondo
aveva
già perso tutto. I suoi cuori di novecento e più
anni si erano già spezzati
molte volte e aveva pian piano imparato ad accettare e convivere con il
dolore
della separazione. Era stato costretto a farlo.
Forse
era quello a spingerlo ogni volta oltre il limite, rischiando la
vita e aspettando la morta successiva alla sua dodicesima rigenerazione.
Nel
frattempo, ad accompagnarlo, ci sarebbe comunque stato il nome di
Rose.
Note
dell’autrice:
Avrei
potuto
scrivere di meglio, l’ho tenuta in ballo (ovvero
scarabocchiata su un
fogliettino svolazzante) per talmente tanto tempo che alla fine la
storia ne ha
risentito. All’inizio mi sembrava bella ma poi…
Comunque ne ho da parte un’altra
che devo ancora scrivere, quindi al caso proverò a fare
ammenda con quella XD
Ah, il titolo viene dall'omonima canzone dei Blind Guardian ^^
Comunque
un
grande grazie a KillerQueen86
e
Little
Fanny per
aver recensito Beat
the Clock
<3