Anime & Manga > Lupin III
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Autore: telesette    15/10/2010    3 recensioni
Un inseguimento "mozzafiato" per sfuggire all'ostinatissimo Zenigata...
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornato in Giappone, insieme alla Lacrima di Geneviéve, il famoso gioiello di una splendida principessa europea, Lupin si sveglia "stiracchiàndosi" sul sedile dopo più di tredici ore di volo. Il colpo è andato a buon fine, nonostante i suoi compagni avessero deciso all'ultimo momento di NON venire con lui.

- Chissà la faccia di Fujiko, quando le mostrerò questo gioiellino - sorrise Lupin tra sé e sé. - Quanto a Jigen e Goemon, se solo si azzardano a dire qualcosa questa volta...
- I passeggeri sono pregati di allacciarsi le cinture di sicurezza!

La voce dell'altoparlante indicava ormai che il viaggio stava per finire, Lupin vide infatti dal finestrino l'immagine dell'aeroporto e sorrise. L'aereo si allineò perfettamente in corrispondenza della pista di atterraggio e atterrò dolcemente senza scossoni eccessivi. Una volta uscito sulla rampa, insieme agli altri passeggeri, Lupin si mise una mano sugli occhi a causa del sole, respirando nuovamente aria di casa... Forse troppa! Improvvisamente si accorse che il suo polso sinistro era agganciato strettamente ad un paio di manette e, all'altro capo vi era una lunga corda robusta, ciò poteva voler dire una sola cosa.

- LUPIN - tuonò la voce potente dell'Ispettore Zenigata.
- Gh - fece Lupin non appena lo riconobbe. - Z...Zà-Zà ?!?
- Fermati Lupin, in Nome della Legge!
- Magari un'altra volta, eh Zà-Zà... Grazie comunque - rispose Lupin, sfilàndosi rapidamente le manette e agganciandole al portellone dell'aereo.

In quel momento l'addetto ai bagagli stava appunto scaricando il vano dell'aereo con il suo mezzo cingolàto. Lupin saltò sul tetto senza pensarci due volte con Zenigata alle costole.

- Fermati Lupin, ti aspetta un lungo soggiorno nel penitenziario locale...
- Ma non ti stanchi mai di ripeterlo, Zà-Zà ?!? - domandò Lupin mentre Zenigata tentava invano di rincorrere a piedi il cingolàto che si dirigeva verso l'uscita dell'aeroporto.

D'un tratto però, Zenigata si assicurò a un'estremità con una delle sue manette e si fece "trascinare" con le suole fumanti sull'asfalto a causa dell'attrìto. Giunto in prossimità della rete di recinzione, Lupin balzò fuori come un gatto ma l'ostinato ispettore non fu da meno e, sfondando le maglie di ferro con l'ausìlio di una piccola sega circolare a batteria, proseguì l'inseguimento.
Giunti sulla strada, i due si misero a correre al massimo della velocità consentitagli dalle loro gambe. Lupin agguantò al volo una bicicletta mentre, non senza proteste da parte del proprietario, Zenigata si accinse a fare lo stesso.

- Polizia! Levatevi di mezzo!
- Figlio di... Ridammi la bici!

Così l'inseguimento ebbe inzizio. Entrambi si ritrovarono a pedalare accanitamente sulla statale, in mezzo a centinaia di macchine e altri veicoli.

- Fermati Lupin, fermati!
- Non posso in mezzo alla strada, Zà-Zà... Rischio di fare un incidente!
- Tanto ti prendo...

Ad un tratto Lupin diventò bianco come un lenzuolo, a causa della velocità probabilmente, il manubrio si sfilò dal supporto lasciando la bici senza controllo. Ondeggiando pericolosamente a zig zag, fece appena in tempo a lanciarsi in aria prima di sfracellarsi sull'asfalto. Per fortuna riuscì ad atterrare sul tetto di un camion ma, implacabile come sempre, Zenigata si agganciò al veicolo in corsa e si ritrovò subito faccia a faccia con la sua preda.

- E ora - esclamò Zenigata tirando fuori le manette. - Ti ho preso!

Sotto l'impeto di Zenigata, entrambi rischiarono di cadere di sotto.

- Ma... Ma... Zà-Zà, sei impazzito ?!?

Senza ascoltarlo, Zenigata si tenne su il cappello con la mano per evitare di perderlo e afferrò le manette con l'altra. C'era da chiedersi come entrambi facessero a restare in equilibrio in quella posizione così precaria, oltretutto a una velocità di almeno 160 km/h... Tuttavìa Lupin capì che, per quanto pericoloso, l'unico modo per sfuggire alle mani di quell'invasàto era quello di "saltare" da una all'altra delle automobili che procedevano in linea retta sulla tangenziale. Agile come un gatto, Lupin saltò velocemente da un'auto all'altra con Zenigata sempre alle calcàgna. L'ostinato ispettore non ne voleva sapere di lasciarselo scappare, completamente incurante del pericolo, l'unica cosa che voleva era arrestarlo ad ogni costo. Di tanto in tanto qualche automobilista tirava fuori la testa dall'abitàcolo per capire l'origine di quel "picchiettìo" di tacchi sul tetto della propria vettura. Lupin e Zenigata sembravano veramente due caricatùre dell'Uomo Ragno, tanto era incredibile il loro inseguimento. Mentre spiccava un salto più lungo dei precedenti, Lupin sentì qualcosa "agganciàrsi" attorno alla sua caviglia con un secco rumore metallico, una delle manette di Zenigata lo aveva raggiunto.

- Gh !!!
- Ti ho preso questa volta!
- Guarda meglio, Zà-Zà... Ciao!

Sorpreso, Zenigata osservò attentamente ciò che era infilato nelle sue manette: una scarpa e un biglietto...

Cordiali Saluti
"Au Revòir" !!!


- Grrr - ruggì Zenigata. - Lupiiiiiinnn!

Ma Lupin era nuovamente intento a saltare velocemente da una macchina all'altra, lasciandosi definitivamente alle spalle quella seccatùra di Zenigata.

- Uff, finalmente...

Non ebbe il tempo di tirare un sospiro di sollievo che, sfrecciàndo sulla corsìa preferenziàle, il suono di un'ambulanza a sirene spiegate si fece sempre più forte... Zenigata era abbarbicàto sul tetto del veicolo.

- Ma... Ma non può essere - balbettò Lupin. - E' una persecuzione!
- Credevi di avermi seminato, eh ?!?

Non appena l'ambulanza si ritrovò parallela alla vettura sulla quale si trovava Lupin, questi rimase paralizzato a fissare negli occhi lo sguardo folle di Zenigata.

- Ti ho pres...

Solamente dopo aver proteso le mani in avanti, Zenigata si rese conto che si trovava su un veicolo in movimento. Agitando freneticamente le braccia, restò pericolosamente sospeso, con i piedi sull'ambulanza e le mani sul tetto dell'altra vettura. Lupin lo osservò allibìto...

- Non mi... sfuggirài - fece Zenigata a denti stretti, cercando di non guardare sotto di lui. - Dovesse costarmi... La vita...
- Te lo giuro, Zà-Zà - mormorò Lupin, sgranàndo gli occhi. - Ogni volta non smetto mai di sorprendermi...
- Lu...pin - malgràdo la sua posizione alquanto precaria, Zenigata tentò ugualmente di staccare una mano per prendere le manette. - Sei in Arrest...

Improvvisamente l'ambulanza svoltò rapidamente verso una biforcazione a destra e Zenigata rimase attaccato coi piedi sulla sua fiancàta mentre Lupin si allontanava nella direzione opposta. Lupin rimase a fissarlo impassibile mentre penzolàva come un salame con l'impermeabile sollevato dal vento.

- Prima o poi, temo - pensò Lupin. - Me lo ritroverò sulla coscienza...

In quel momento però un elicottero passò a volo rasente tra la corsìa e la biforcazione. Lì per lì Lupin non ci fece caso ma, non appena sentì nuovamente l'urlo inconfondibile di Zenigata, alzò gli occhi incrédulo.

- Non può essere - esclamò.

Dopo aver assicuràto al volo una corda a uno dei pontòni di atterraggio dell'elicottero, Zenigata si lanciò in volo come Tarzan appeso alla liana e puntò dritto verso Lupin.
Entrambi caddero dal tetto dell'automobile e finirono a capofitto fuori della strada, per l'appunto sopra un tratto di acqua attraversato da alcune imbarcazioni. Qui i due si ritrovarono sul ponte di una chiatta da recupero e, riprendendosi velocemente, si resero immediatamente conto che l'inseguimento era ancora aperto.

- Hai finito di scappare adesso - sorrise Zenigata. - Non riuscirai a sfuggirmi, te lo garantisco!

Così dicendo si gettò addosso a Lupin che, schivàndolo per un pelo, cominciò a saltellare agilmente in ogni angolo possibile della chiatta. Dopo una pittoresca serie di: evoluzioni, contorsioni, acrobazìe, ecc... Lupin si aggrappò saldamente fino all'estremità più esterna della chiatta, qui lui e Zenigata dondolarono pericolosamente sopra il pelo dell'acqua, ad un tratto però il gioiello nella tasca interna della giacca di Lupin cominciò inevitabilmente a scivolare di sotto. In quella però un piccolo motoscafo fuoribordo giunse a gran velocità, spruzzàndo entrambi da capo a piedi. Lupin osservò incrédulo il conducente afferrare al volo la gemma prima che quest'ultima cadesse in acqua.

- F... Fu... Fujiko ?!?
- Bentornato Lupin - sorrise beffardamente la ragazza, rigiràndo la Lacrima di Geneviéve tra le mani per ammirarne le luminose sfaccettature. - Ciaooo!

Lupin non reagì. Appeso penzolòni sopra il pelo dell'acqua, accanto Zenigata ancora pieno di energie e Fujiko che si era appena "involàta" col suo gioiello...

- Uff - sospirò. - Che "bello" tornare a casa!

FINE ?!?

   
 
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