Nick: DREEM
Titolo: Bucaneve~
Personaggi Scelti: Hinata
Hyuga, Naruto/Hinata,
Naruto Uzumaki.
Genere: Song-fic, Malinconico
Contesto: Contesto generale/vago
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
Betareader: No
Introduzione: Ma adesso il
suo cuore era troppo freddo, il suo amore troppo spento.
Calpestava vetro e masticava ghiaccio. Il freddo s’incuneava
fin sotto il
kimono. Le mani tessevano abili fili di vento.
Continua a
soffiare Maestrale,
continua a farla girare.
Note dell’autore: Questa
one-shot nasce grazie alle
stupende frasi della canzone “la stagione del tuo
amore” di Fabrizio
De Andrè. Attorno ad essa ruota la triste vicenda
di Hinata paragonata a un
bucaneve, da cui prende nome la fiction. Le parole scritte in corsivo e
poste a
destra sono messe in evidenza e servono per dare un climax crescente
alle
azioni della protagonista; quelle scritte in corsivo però
messe tra virgolette
sono avvertimenti immaginari che Hinata pensa siano detti da Naruto;
infine
quelle tra {} sono consigli malvagi che il lato oscuro di Hinata le
ordina di
fare. Essendo nonsense forse alcuni punti non saranno molto chiari, ma
spero
che queste piccole premesse siano d’aiuto per una buona
comprensione della
storia. Nel peggiore dei casi la lascio a libera interpretazione xD.
Bucaneve~
La stagione
del tuo amore
non è più la primavera
ma nei giorni del tuo autunno
hai la dolcezza della sera
se un mattino fra i capelli
troverai un po' di neve
nel giardino del tuo amore,
verrò a raccogliere il bucaneve.
La sua
assenza faceva male come schegge di vetro negli occhi.
Il solo
ricordo le faceva mozzare il respiro gelido che sinuoso attraversava i
denti
stretti.
A pieni
polmoni inghiottiva aria malsana che come piombo le ricadeva sul cuore.
Hinata
sapeva che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe sentito il
freddo
pungerle le labbra come spilli.
Eppure
l'inverno era così distante da lei che avrebbe preferito
ritardare ancora un
po' quell'alba.
Il
giorno per lei non aveva più alcuna importanza ora che di
luminoso c'era ben
poco.
E girava, e
girava.
Affondava
i piedi nudi tra la neve, sembrava quasi che danzasse.
I
capelli corvini frustavano l'aria diaccio del mattino: come fili di
seta, le
ricadevano in viso.
Li
lasciava gonfiare ogni qual volta che spirava da nord il maestrale per
poi
vederli perder vita, di nuovo incollati alle tempie.
Gli
occhi cristallini restavano aperti, assaporavano la neve, congelavano
le
immagini.
La pelle
era bianca come porcellana, le labbra scarlatte come il sangue.
E continuava a
danzare.
Hinata
sapeva che non sarebbe tornato, lo aveva sempre saputo.
Quella
consapevolezza era nata dentro di lei, strisciando piano, mettendo
radici nelle
cavità del suo cuore.
E rideva
e piangeva.
La bocca
rossa continuava a piegarsi e a storpiarsi in una serie di smorfie,
gli
occhi bianchi vomitavano lacrime che scorrevano veloci come ruscelli di
montagna.
E
piangeva e rideva, ma Naruto non sarebbe tornato.
“Fermati
Hinata”
Le
sarebbe mancata l’estate, come ai polmoni manca
l’ossigeno.
Quel
dolce calore che si sprigionava al solo contatto le faceva rimbalzare
il cuore
in petto.
Ma
adesso il suo cuore era troppo freddo, il suo amore troppo spento.
Calpestava
vetro e masticava ghiaccio.
Il
freddo s’incuneava fin sotto il kimono.
Le mani
tessevano abili fili di vento.
Continua a
soffiare
Maestrale, continua a farla girare.
Lei era
fragile, era fatta di gesso.
Il suo
cuore era friabile come argilla.
Il suo
ventre poroso come pomice.
Con
braccia aperte, fasciava il mondo.
Con occhi
chiusi, accarezzava la pancia.
Chissà se
da quella montagna si poteva vedere il sole?
“Aspetta
Hinata”
Il ventre
era piatto, una conchiglia vuota.
Le dita
intirizzite sfioravano lievi la pancia: disegnavano desideri
indicibili, sogni
impagabili.
Lacrime
calde, che bruciavano il viso, sgorgavano dal cuore.
Fuori, la
quiete del mattino.
Dentro di
lei, la tormenta.
Dentro di lei, il
nulla più.
E piangeva.
Continuava
a urlare il Maestrale dietro di lei, spingendola verso il precipizio.
Naruto era
diverso, era lo Scirocco: era caldo e umido.
Le si appiccicava
in viso, le lasciava baci febbrili che scottavano le gote.
Ora le
guance erano rosse ma lo Scirocco non soffiava più.
E girava,
girava.
Cosa
c’era
di male ad avere gli occhi sporchi di sole?
Hinata
continuava a volteggiare, il kimono macchiato di neve.
E girava
su se stessa trattenendo i brividi,
brividi
che le facevano arrestare il flusso del sangue nelle vene.
Fremiti le
percorrevano il corpo come elettricità invisibile.
“No
Hinata”
Ed eccolo
lì, il sole.
Pallido e
freddo, sorgeva a est irradiando il cielo plumbeo.
{Non era
questo il sole che
stavi cercando Hinata?}
Il vento
graffiava la pelle, ululava nelle orecchie.
Nuvole all’orizzonte
offuscavano la volta celeste.
Hinata
guardava giù dal precipizio senza alcun timore.
Il cuore
le rimbombava in testa e dalle labbra tremanti, flebili parole uscivano
mescolate a vapore.
Fu un
momento: Scirocco e Maestrale si scontrarono con un rimbombo di tuoni.
Ma Hinata
non tremava più.
{Coraggio
Hinata}
Un passo.
Un altro
passo.
Un passo
ancora.
“Attenta
Hinata!”
Lei era un
bucaneve.
Sbocciava
nel pieno dell’inverno.
Radicava
in terreni impervi.
Era solo
un bucaneve
E questo
rigido inverno era troppo anche per lei.
“Addio
Hinata”
Passa il
tempo sopra il tempo,
ma non devi aver paura
sembra correre come il vento
però il tempo non ha premura
~
Grammatica:
14/15;
Utilizzo
dei dialoghi/descrizioni e andamento della trama in generale: 15/15;
Originalità: 13/15;
Attinenza al tema del Contest: 10/10;
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10;
Gradimento della giudice: 5/5;
Totale: 67/70.
Giudizio scritto del giudice:
Bella.
Davvero una bella fic. Intensa, delicata, fredda al punto giusto, con
una bella
trama alle spalle e una splendida canzone al fianco. Più la
leggo e più mi
piace, sai? Ecco perché il gradimento è a
punteggio pieno, così come l'IC e
l'attinenza al contest, per non parlare dell'utilizzo dei dialoghi,
tutti
azzeccati e mai fuori posto!
Ho dovuto togliere mezzo punto alla grammatica più che altro
per pignoleria,
c'era una parola mal battuta (“diaccio”, immagino
fosse “di ghiaccio” ^^) e mi
son sentita in dovere di non dare il punteggio pieno, ma puoi benissimo
prendertela con me in privato, anche se non avrebbe cambiato le sorti
del
podio.
Originalità sotto di due punti e mezzo, già,
perché la ragazza che balla nella
neve con la morte nel cuore, spinta dai ricordi e alla fine si suicida
è
lievemente scontata (purtroppo ce n'erano già altre due
simili nel contest...)
ma ciò non ti ha impedito di conquistare il premio Shock,
perché alla fine
speravo davvero in una fine diversa, sai? E invece no, mi hai
spiazzata. Anche
per questo, sono molto contenta di averti “tirato
fuori” una fic simile,
complimenti ancora! ^.-
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*O* Sono
davvero contenta che sia piaciuta!Generalmente io adoro Hinata quindi
non la
farei mai suicidare ma in questo contesto mi è sembrato
inevitabile, ripetitivo
ma inevitabile. In effetti fino alla fine si spera che Hinata alla fine
non
muoia e invece xD Ripeto ancora: ringrazio la giudiciaH (che credo mi
vedrà
spesso nei suoi contest) e tutti gli altri partecipanti.
See ya