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Autore: KillerQueen86    18/10/2010    2 recensioni
Rose e il Dottore dovranno affrontare un grosso problema, ad aiutarli come sempre Martha.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Martha Jones, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Terza Stagione con Rose'
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Natura umana

 

Capitolo 1

Il giorno dopo

 

Rose camminava in un movimentato mercatino di un simpatico pianeta in cui il Dottore aveva deciso di portarla, lui e Martha erano poco distanti da lei, che si era fatta affascinare da un venditore di gingilli, un ottimo posto per un regalo a sua madre,o perché no poteva trovare anche qualche regalino per il Dottore.

Sorrise nel ricordare la sera precedente, l’aveva baciata, e non un bacio casto, ma un bacio appassionato, disperato, tremendamente meraviglioso.

Quando la mattina si era svegliata, aveva pensato di aver sognato tutto, o peggio che una volta arrivata da lui, le avrebbe chiesto di non dargli molta importanza, spezzandole il cuore. Ma con sua grande sorpresa, arrivata nella stanza della console, la salutò con un sorriso più luminoso del solito, e trovava ogni scusa per sfiorarla o solo starle accanto, anche con la presenza di Martha.

Un brivido freddo lungo la schiena la riportò al presente, si voltò, dentro di sé una forte sensazione si fece largo, sentiva come se qualcuno la stesse seguendo, diede un occhiata in giro senza vedere nulla, dopo di che si allontanò dalla bancarella, continuò a camminare guardandosi alle spalle, con quella sensazione che cresceva sempre di più, aumentò ancora i passi, finché mentre guardava ancora dietro di sé non finì contro il petto di qualcuno, si voltò spaventata allontanandosi subito, per sua fortuna si trattava del Dottore.

“Tutto bene?” la sua voce la tranquillizzò, il battito cardiaco ancora accelerato, il fiato corto e l’adrenalina a mille, il Dottore la guardò preoccupata.

“Rose cosa hai?” chiese avvicinandosi.

“Nulla, scusa …. Solo che … credevo che ci fosse qualcuno che mi seguiva.” Confessò tranquillizzandosi, il Dottore si guardò intorno.

“A me non sembra.” Disse dando un occhiata in giro.

“Credo che stai diventato paranoica, per colpa mia.” Disse prendendole la mano e conducendola tra la folla.

“Dov’è Martha?” chiese la bionda cambiando completamente discorso.

“E’ un po’ più avanti, stava guardando non so che cosa.” Rispose, Rose si avvicinò di più aggrappandosi al suo braccio, lasciandogli la mano.

“E’ carino qui.” Disse guardandosi attorno.

“Di sera è anche meglio, sulla spiaggia, poco distante dove abbiamo lasciato il Tardis, nel cielo è possibile vedere un gioco di luci da lasciarti senza parole.” Spiegò velocemente, entusiasta solo all’idea, Rose lo guardava rapita.

“Come l’aurora boreale?” chiese la ragazza curiosa.

“Anche più bella … e più romantica.” Le rispose inarcando le sopraciglia, Rose ricambiò il sorriso arrossendo un po’, a quanto pare il Dottore non era pentito di quel gesto. Si avvicinarono dove Martha si era fermata.

“Ehi, finalmente, dove eravate?” chiese la ragazza.

“Ehm mi ero fermata un attimo a vedere una cosa.” Spiegò Rose sperando che la ragazza non vedesse il suo rossore.

“Questo posto è davvero elettrizzante, ci passerei ore intere.” Disse senza dargli molta importanza continuando a camminare davanti ai due che la seguirono.

“Andiamo a cercare un posto dove mangiare, piuttosto.” Disse il Dottore superando Martha, portando le due fuori dal mercatino. Rose sentì di nuovo quella strana sensazione addosso, una volta lontani dalla folla, guardò di nuovo dietro di se, vide uno strano essere che la stava fissando, lo vide annusare l’aria come se fosse alla ricerca di qualcosa, ebbe un brivido e si strinse al Dottore, tornando a guardare davanti a se.

“Tutto bene?” le chiese preoccupato.

“Si, tranquillo.” Rispose cercando di non pensarci più. Quello che successe dopo, fu talmente veloce da non rendersene pienamente conto, un minuto prima un raggio verde le sfiorò i capelli, quello dopo il Dottore le stringeva la mano mentre tutti e tre correvano verso il Tardis.

Martha fu la prima a correre dentro,seguita da Rose e dal Dottore, i tre ebbero il tempo di abbassarsi mentre un altro raggio verde colpiva la console. Le porte si chiusero, il Dottore si tolse di corsa il capotto e azionò il Tardis, ma subito un segnale risuonò dallo schermo.

“Che succede?” chiese Martha accanto a lui.

“Ci stanno seguendo.” Disse guardando lo schermo.

“Ma siamo su una macchina del tempo, com’è possibile.” Disse Rose non capendo.

“Tecnologia rubata, avranno un manipolatore vortex.” Disse pigiando dei pulsanti.

“Possono seguire dovunque nel tempo e nello spazio.” Aggiunse guardando dritto davanti a se passandosi una mano tra i capelli.

“A meno che …” pensò attentamente, poi la sua attenzione tornò verso le altre due.

“Vi fidate di me?” chiese ad entrambe.

“Sempre.” Rispose Rose senza pensarci un attimo.

“Si.” Rispose anche Martha.

“Vi hanno visto?” chiese allarmato, Rose ci pensò un attimo su.

“Non lo so.” Rispose Martha.

“Martha è molto importante.” Ripeté sempre più preoccupato.

“N-No, è impossibile.” Le rispose.

“Perché è importante?” chiese Rose guardando un punto fisso davanti a se.

“Rose” si avvicinò con cautela.

“Cosa succede se ci hanno visto?” chiese alzandolo sguardo su di lui, senza nascondere la sua paura.

“Sono cacciatori possono fiutarci, naturalmente per loro è più facile starci dietro visto che sono un Signore del Tempo. L’ultimo Signore del Tempo.” Spiegò iniziando a girare attorno alla console.

“C’è qualcosa di positivo?” chiese Martha.

“Non mi hai ancora risposto, perché è importante che non ci abbiano visti?” chiese ancora Rose avvicinandosi a lui.

“Non sanno che aspetto abbiamo, quindi possiamo nasconderci, aspettare che loro muoiono.” Disse prendendo qualcosa sotto la console.

“A me mi hanno visto.” Disse lentamente la ragazza.

“Uno di loro mi ha vista, prima che ci colpissero.”spiegò con la voce tremante.

“Ma hai detto che ti possono rintracciare, lo stesso.” Puntualizzò Martha, il Dottore guardava Rose intensamente, mentre dal soffitto del Tardis fece scendere una specie di arco di metallo.

“Che cos’è?” chiese Rose avvicinandosi.

“La nostra unica salvezza.” Rispose con calma

“Martha questo orologio è molto importante.” Disse mostrando un normale orologio da taschino.

“Perché è importante?” chiese la ragazza confusa mentre lo prendeva in mano.

“Per seminarli io dovrò cambiare.” Disse guardando prima Rose e poi l’arco di metallo.

“Cambiare? Che vuoi dire?” chiese allarmata pensando ad una specie di rigenerazione.

“Diventerò umano.” Disse lentamente prendendola per le braccia.

“Come sarà possibile?” chiese Martha sempre più confusa, mentre Rose non riusciva  a staccare gli occhi dal Dottore.

“Quello … è un arco camaleonte … riscrive completamente la mia biologia.” Spiegò.

“Questo farà male.?” Chiese ancora Martha.

“Oh si.”disse deglutendo lentamente, poi iniziò a trafficare con l’arco, riprendendo dalle mani di Martha l’ orologio da taschino.

“Tu, Martha starai con me, ti prenderai cura di me, avrai tutte le istruzioni sul monitor.” Spiegò mentre posizionava l’orologio sull’arco, Rose deglutì lentamente.

“Che ne sarà di me?” chiese con le lacrime agli occhi.

“Dovrai restare nel Tardis.” Disse fermandosi a guadarla.

“No se ne parla, non ti lascio solo.” Disse lei  cercando di asciugarsi le lacrime che scendevano copiose, il Dottore si avvicinò prendendole il viso tra le mani.

“Oh … Rose Tyler …” mormorò appoggiando la sua fronte a quella di lei.

“Tornerò da te, come sempre. Devi rimanere qui, al sicuro, d’accordo?” chiarì con la voce piena di preoccupazione.

“Tornerai da me?” chiese piangendo, il Dottore le sorrise dolcemente annuendo con la testa, dopo di che la bacio con passione con lo stupore di Martha. Si divisero lentamente, il Dottore appoggiò la sua fronte a quella di lei.

“Tornerò da te, prima possibile.” Disse in un sussurrò, per poi allontanarsi e sistemare sulla sua testa il cerchio camaleonte. Le due ragazze non poterono fare altro che assistere al dolore del Dottore, ancora una volta.

 

Fine

Capitolo I

   
 
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