Natura umana
Capitolo 1
Il giorno dopo
Rose camminava in un movimentato mercatino di un
simpatico pianeta in cui il Dottore aveva deciso di portarla, lui e Martha
erano poco distanti da lei, che si era fatta affascinare da un venditore di
gingilli, un ottimo posto per un regalo a sua madre,o perché no poteva trovare
anche qualche regalino per il Dottore.
Sorrise nel ricordare la sera precedente, l’aveva
baciata, e non un bacio casto, ma un bacio appassionato, disperato,
tremendamente meraviglioso.
Quando la mattina si era svegliata, aveva pensato di aver
sognato tutto, o peggio che una volta arrivata da lui, le avrebbe chiesto di
non dargli molta importanza, spezzandole il cuore. Ma con sua grande sorpresa, arrivata
nella stanza della console, la salutò con un sorriso più luminoso del solito, e
trovava ogni scusa per sfiorarla o solo starle accanto, anche con la presenza
di Martha.
Un brivido freddo lungo la schiena la riportò al
presente, si voltò, dentro di sé una forte sensazione si fece largo, sentiva
come se qualcuno la stesse seguendo, diede un occhiata in giro senza vedere
nulla, dopo di che si allontanò dalla bancarella, continuò a camminare
guardandosi alle spalle, con quella sensazione che cresceva sempre di più,
aumentò ancora i passi, finché mentre guardava ancora dietro di sé non finì
contro il petto di qualcuno, si voltò spaventata allontanandosi subito, per sua
fortuna si trattava del Dottore.
“Tutto bene?” la sua voce la tranquillizzò, il battito
cardiaco ancora accelerato, il fiato corto e l’adrenalina a mille, il Dottore
la guardò preoccupata.
“Rose cosa hai?” chiese avvicinandosi.
“Nulla, scusa …. Solo che … credevo che ci fosse qualcuno
che mi seguiva.” Confessò tranquillizzandosi, il Dottore si guardò intorno.
“A me non sembra.” Disse dando un occhiata in giro.
“Credo che stai diventato paranoica, per colpa mia.”
Disse prendendole la mano e conducendola tra la folla.
“Dov’è Martha?” chiese la bionda cambiando completamente
discorso.
“E’ un po’ più avanti, stava guardando non so che cosa.”
Rispose, Rose si avvicinò di più aggrappandosi al suo braccio, lasciandogli la
mano.
“E’ carino qui.” Disse guardandosi attorno.
“Di sera è anche meglio, sulla spiaggia, poco distante
dove abbiamo lasciato il Tardis, nel cielo è possibile vedere un gioco di luci
da lasciarti senza parole.” Spiegò velocemente, entusiasta solo all’idea, Rose
lo guardava rapita.
“Come l’aurora boreale?” chiese la ragazza curiosa.
“Anche più bella … e più romantica.” Le rispose inarcando
le sopraciglia, Rose ricambiò il sorriso arrossendo un po’, a quanto pare il
Dottore non era pentito di quel gesto. Si avvicinarono dove Martha si era
fermata.
“Ehi, finalmente, dove eravate?” chiese la ragazza.
“Ehm mi ero fermata un attimo a vedere una cosa.” Spiegò
Rose sperando che la ragazza non vedesse il suo rossore.
“Questo posto è davvero elettrizzante, ci passerei ore
intere.” Disse senza dargli molta importanza continuando a camminare davanti ai
due che la seguirono.
“Andiamo a cercare un posto dove mangiare, piuttosto.”
Disse il Dottore superando Martha, portando le due fuori dal mercatino. Rose
sentì di nuovo quella strana sensazione addosso, una volta lontani dalla folla,
guardò di nuovo dietro di se, vide uno strano essere che la stava fissando, lo
vide annusare l’aria come se fosse alla ricerca di qualcosa, ebbe un brivido e
si strinse al Dottore, tornando a guardare davanti a se.
“Tutto bene?” le chiese preoccupato.
“Si, tranquillo.” Rispose cercando di non pensarci più.
Quello che successe dopo, fu talmente veloce da non rendersene pienamente
conto, un minuto prima un raggio verde le sfiorò i capelli, quello dopo il
Dottore le stringeva la mano mentre tutti e tre correvano verso il Tardis.
Martha fu la prima a correre dentro,seguita da Rose e dal
Dottore, i tre ebbero il tempo di abbassarsi mentre un altro raggio verde
colpiva la console. Le porte si chiusero, il Dottore si tolse di corsa il
capotto e azionò il Tardis, ma subito un segnale risuonò dallo schermo.
“Che succede?” chiese Martha accanto a lui.
“Ci stanno seguendo.” Disse guardando lo schermo.
“Ma siamo su una macchina del tempo, com’è possibile.”
Disse Rose non capendo.
“Tecnologia rubata, avranno un manipolatore vortex.”
Disse pigiando dei pulsanti.
“Possono seguire dovunque nel tempo e nello spazio.” Aggiunse
guardando dritto davanti a se passandosi una mano tra i capelli.
“A meno che …” pensò attentamente, poi la sua attenzione tornò
verso le altre due.
“Vi fidate di me?” chiese ad entrambe.
“Sempre.” Rispose Rose senza pensarci un attimo.
“Si.” Rispose anche Martha.
“Vi hanno visto?” chiese allarmato, Rose ci pensò un
attimo su.
“Non lo so.” Rispose Martha.
“Martha è molto importante.” Ripeté sempre più
preoccupato.
“N-No, è impossibile.” Le rispose.
“Perché è importante?” chiese Rose guardando un punto
fisso davanti a se.
“Rose” si avvicinò con cautela.
“Cosa succede se ci hanno visto?” chiese alzandolo
sguardo su di lui, senza nascondere la sua paura.
“Sono cacciatori possono fiutarci, naturalmente per loro
è più facile starci dietro visto che sono un Signore del Tempo. L’ultimo
Signore del Tempo.” Spiegò iniziando a girare attorno alla console.
“C’è qualcosa di positivo?” chiese Martha.
“Non mi hai ancora risposto, perché è importante che non
ci abbiano visti?” chiese ancora Rose avvicinandosi a lui.
“Non sanno che aspetto abbiamo, quindi possiamo
nasconderci, aspettare che loro muoiono.” Disse prendendo qualcosa sotto la
console.
“A me mi hanno visto.” Disse lentamente la ragazza.
“Uno di loro mi ha vista, prima che ci colpissero.”spiegò
con la voce tremante.
“Ma hai detto che ti possono rintracciare, lo stesso.”
Puntualizzò Martha, il Dottore guardava Rose intensamente, mentre dal soffitto
del Tardis fece scendere una specie di arco di metallo.
“Che cos’è?” chiese Rose avvicinandosi.
“La nostra unica salvezza.” Rispose con calma
“Martha questo orologio è molto importante.” Disse
mostrando un normale orologio da taschino.
“Perché è importante?” chiese la ragazza confusa mentre
lo prendeva in mano.
“Per seminarli io dovrò cambiare.” Disse guardando prima
Rose e poi l’arco di metallo.
“Cambiare? Che vuoi dire?” chiese allarmata pensando ad
una specie di rigenerazione.
“Diventerò umano.” Disse lentamente prendendola per le
braccia.
“Come sarà possibile?” chiese Martha sempre più confusa, mentre
Rose non riusciva a staccare gli occhi
dal Dottore.
“Quello … è un arco camaleonte … riscrive completamente
la mia biologia.” Spiegò.
“Questo farà male.?” Chiese ancora Martha.
“Oh si.”disse deglutendo lentamente, poi iniziò a
trafficare con l’arco, riprendendo dalle mani di Martha l’ orologio da
taschino.
“Tu, Martha starai con me, ti prenderai cura di me, avrai
tutte le istruzioni sul monitor.” Spiegò mentre posizionava l’orologio
sull’arco, Rose deglutì lentamente.
“Che ne sarà di me?” chiese con le lacrime agli occhi.
“Dovrai restare nel Tardis.” Disse fermandosi a guadarla.
“No se ne parla, non ti lascio solo.” Disse lei cercando di asciugarsi le lacrime che
scendevano copiose, il Dottore si avvicinò prendendole il viso tra le mani.
“Oh … Rose Tyler …” mormorò appoggiando la sua fronte a
quella di lei.
“Tornerò da te, come sempre. Devi rimanere qui, al
sicuro, d’accordo?” chiarì con la voce piena di preoccupazione.
“Tornerai da me?” chiese piangendo, il Dottore le sorrise
dolcemente annuendo con la testa, dopo di che la bacio con passione con lo
stupore di Martha. Si divisero lentamente, il Dottore appoggiò la sua fronte a quella
di lei.
“Tornerò da te, prima possibile.” Disse in un sussurrò,
per poi allontanarsi e sistemare sulla sua testa il cerchio camaleonte. Le due
ragazze non poterono fare altro che assistere al dolore del Dottore, ancora una
volta.
Fine
Capitolo I