Questo è l’ultimo capitolo…più o meno…
*Oz e Yusaki piangono disperatamente*
Vedrete che poi non sarà proprio l’ultimo: in fondo un annuncio, non fatevelo sfuggire, è in grassetto!
Ed ora cominciamo.
Yusaki+Oz: Buona lettura!
Come
potevano quei bambocci
aver osato essere in ritardo? Pangea, arrabbiata e stanca di aspettare,
decise
di raggiungerli…a lei, dopotutto, sarebbe bastato un attimo
per raggiungere
qualsiasi parte del pianeta.
Una
nube di fumo scuro
apparve improvvisamente davanti alle nazioni tutte riunite.
<<
Voi… >> tuonò
la nube.
<<
La nube ha parlato!
La nube ha parlato! >> urlò Turchia, additando
la nube con aria
terrorizzata.
Grecia
si voltò verso di lui,
impassibile: << Turchia, dovresti farti meno canne
>>.
<<
MA HA PARLATO! TI
DICO CHE HA PARLATO! >> protestò con fervore
il turco, e le sue grida
richiamarono infine l’attenzione di tutti.
<<
Voi, maledetti figli
degeneri, siete…IN RITARDO! >>
sbraitò Pangea, che apparve
improvvisamente dalla nube.
<<
Per cosa? >> domandò
perplesso Corea.
<<
NOI AVEVAMO UN
APPUNTAMENTO! >>
<<
Oddio, sono
diventato etero e non lo sapevo! >> si agitò
subito Corea, scagliandosi
tra le braccia di Cina, << ANIKI MI DISPIACE! NON VOLEVO
TRADIRTI!
>>
<<
Fuggire in questo
lato sperduto del mondo e tentare di confondermi con i vostri
ragionamenti
senza senso non vi sottrarrà alla mia ira >>
chiarì Pangea, gelida,
guardandosi poi attorno << …e comunque
dov’è che siamo? >>
<<
Almeno tu che sei
nostra madre dovresti riconoscermi! >>
piagnucolò Canada.
<<
Come possiamo
chiamarla madre? >> intervenne di colpo America,
<< una che non
gioca nemmeno con i propri figli si può chiamare madre?
>>
Tutti
rimasero molto colpiti
da quel discorso così serio.
<<
Insomma, dov’eri
quando Grecia veniva stuprato da Turchia? >>
continuò America.
<<
La finiamo con
questa storia?! >> gridò Turchia.
<<
E dov’eri quando
Inghilterra mi costringeva a giocare al Dottore e
l’Infermiera?! Dov’eri?!
>> scosse teatralmente la testa, << Tu non
sei mai stata presente
nella nostra infanzia >>.
Pangea
ascoltava, e la rabbia
nel suo corpo sbolliva lasciando spazio ad una sensazione di
malinconia:
America aveva ragione! Era stata una cattiva madre, non aveva mai
giocato con
loro, non aveva mai cambiato i loro pannolini, non gli aveva salvati
dai
numerosi abusi!
Doveva
rimediare, non c’era
dubbio.
<<
Va bene bambini miei
>> si decise a dire Pangea, guardandoli in modo
amorevole, <<
Torniamo alla sala riunioni >>.
Tutte
le nazioni annuirono,
risalendo di nuovo sull’astronave aliena di Tony che li aveva
scorrazzati in
giro per la terra.
<<
In sala riunioni
>> ripeté Inghilterra, soddisfatto della
proposta, << Finalmente
potremo parlare seriamente dei nostri problemi >>.
<<
Strega comanda
color… >>
Quando
la voce di Ivan
risuonò per la sala tutti si misero in allerta, pronti a
correre.
<<
…rosa! >>
Ci
fu una gran confusione
mentre le nazioni scattavano a convergere in un unico
punto…Polonia! Lo
sfortunato Feliks però non poteva toccare se stesso,
così, preso dal panico, si
aggrappò alla sciarpa di Russia, il quale lo
colpì ripetutamente con il suo
rubinetto.
<<
Strega comanda
color… >> cominciò Polonia, sapendo
che non poteva dire rosa <<
…mmh…tipo…grigio? >>
Il
povero Tony si sentì
improvvisamente in pericolo, ma non fece in tempo a fuggire che una
marea di
nazioni si precipitò addosso a lui.
<<
Adesso tocca tipo a
te Tony >> disse Polonia, acciuffando senza problemi
Tony, << Meno
male, io sono tipo adatto a fare la principessa, non la strega!
>>
Tony
rifletté attentamente
per qualche attimo, poi comunicò mentalmente a tutti:
<< Strega comanda
color…lilla! >>
I
vari paesi si guardarono,
confusi, perché nessuno aveva qualcosa di lilla addosso;
solo America parve
sapere cosa fare, infatti si gettò su Inghilterra,
strappandogli i pantaloni.
<<
Eccole! Le mutande
lilla! >> esclamò Alfred, mentre Inghilterra
strillava istericamente.
<<
Ma allora le metti
>> disse Francia, osservando l’intimo di
Arthur, << Quando te le ho
regalate non pensavo proprio di vedertele addosso >>.
<<
COSA?! >>
America smise di palpare Inghilterra e focalizzò la sua
attenzione sul
francese, << Le mutande che gli ho regalato io non le ha
mai messe!
>>
<<
Come pretendi che
metta le mutande con i super-eroi alla mia età?!
>> borbottò Arthur.
Francia
si rivolse
all’inglese << Inghilterra potresti fare
così: quando sei con lui ti
metti le mutande dei super-eroi e quando sei con me…
>> ghignò <<
…quando sei con me non hai bisogno di mutande!
>>
L’americano
non poté fare a
meno di infuriarsi, tanto che cominciò a lanciare hamburger
per la stanza.
<<
Vai America,
riprenditi il tuo amante! >> facevano il tifo le altre
nazioni, compresa
Pangea, che si era lasciata coinvolgere. << Fagliela
vedere! >>
<<
Che cosa? >>
domandò Corea.
<<
Ora te lo dicevo…
>> rispose con un sorrisetto Ungheria.
<<
Aspettate! >>
balzò però su d’un tratto Pangea,
<< Voi non dovete litigare, questo
gioco non è appropriato a bambini della vostra
età! >>
Per
non farla arrabbiare di
nuovo pensarono rapidamente ad un altro gioco…magari uno
adatto a “bambini
della loro età”, ma non ne veniva loro in mente
nessuno, così finirono per
chiedere a Pangea.
<<
Oh, beh, allora…
>> la donna sorrise maternamente <<
“Mosca cieca” dovrebbe andare
bene >>, affermò, non potendo prevedere quel
che sarebbe successo di lì a
poco.
Il
primo a essere bendato fu
Feliciano, che amava mosca cieca (perché gli ricordava i
giochi bondage con
Germania). Ludwig capì subito che non sarebbe finita bene
per lui…
L’italiano
vagò per un po’,
riuscendo finalmente ad acchiappare una figura a lui ben nota.
<<
Ah, ma questo è
Germania! >> trillò quasi immediatamente.
<<
Se magari eviti di
toccarmi il pacco… >> sospirò il
tedesco, allontanando le mani di Italia
da lui, prendendo poi la benda e mettendosela a sua volta.
Riuscì
quasi subito ad
acchiappare qualcuno; tuttavia, toccandogli la faccia, non
riuscì a capire chi
fosse. Fu quando passò al resto che capì:
<<
Francia >>
disse secco.
<<
No, come hai fatto a
riconoscermi? >> si stupì il francese, che si
era persino legato i
capelli per disorientare l’avversario.
<<
Beh, sei un tantino
nudo >> fu la risposta.
Il
francese si bendò, con
grande piacere, ed andò alla ricerca della vittima
successiva.
<<
Ma così è troppo
facile, questo è Turchia: ha un bambino in braccio!
>> sbuffò Francia,
levandosi la benda.
Grecia
si alterò
notevolmente, << TURCHIA!!!! >>
Il
turco, un po’ per sfuggire
all’ira del compagno, un po’ perché lo
trovava un gioco divertente, si bendò
immediatamente cominciando a camminare.
<<
Noo, ma Germania? Di
nuovo?! >> fu la prima reazione di Sadiq, che stava
toccando un punto
importante nella vita di un uomo.
<<
No, sono Polonia!
>> esclamò Polonia, sconvolgendo Turchia.
<<
Mi fa imbestialire,
è più forte di me! >> si
agitò Francia, pensando a quanto andava
sprecato.
Dato
che il turco non aveva
indovinato fu costretto a ripetere il turno, e dopo un po’
incappò in qualcun
altro.
Non
ci fu bisogno di
toccarlo…bastò essere a pochi centimetri da
lui…
<<
Sento un’aura
malefica… >> rifletté Turchia,
<< Russia! >> disse,
azzeccandoci, passando così a Russia il testimone.
Tutti
stavano cercando un
luogo sicuro, per la prima volta scappando seriamente (Lituania si era
nascosto
sotto il divano).
<<
Ma ci siete?
>> disse Russia, dopo venti minuti che girava a vuoto.
<<
Si si, ci siamo!
>> urlò Lettonia, da sopra il lampadario.
Ma
Russia riuscì, infine, a
trovare qualcuno…
<<
Mmh… >>
toccando la persona avrebbe capito chi era <<
…allora, è sicuramente un
uomo… >>
Pangea
lo guardò storto.
Russia
cominciò a palparle il
seno, pensieroso: << …si…si,
è decisamente un uomo! >>
Ungheria
non poté fare a meno
di scoppiare a ridere << Eh, certo che ne ha viste di
donne Russia eh!
>> disse sarcastica.
Bielorussia
si sentì colpita
nel vivo.
Pangea
pure, per altre
ragioni.
Fu
chiaro che anche quel
gioco non poteva continuare.
Dato
che avevano sciolto il
ghiaccio Francia pensò fosse il momento più
adatto per proporre il suo gioco
(abbiate paura).
Da
una tasca estrasse due
dadi, così innocenti…senza numeri…ma
dopotutto che male potevano fare dei dadi,
per di più trovati in camera di Canada?
Le
nazioni accettarono di
buon grado.
“Dei
dadi…che bambini carini
che ho, giocano ancora con i dadi!” pensò Pangea,
commossa.
Fu
quando America (estratto a
sorte) tirò i dadi che fu chiaro che la situazione sarebbe
degenerata.
America
riprese i dadi, un
po’ confuso: << Su questi dadi ci sono delle
scritte… >>
<<
Allora, sul primo
dado ci sono delle azioni da compiere >>
spiegò Francia, felice, facendo
gelare il sangue a Germania << sul secondo ci sono invece
delle parti del
corpo…semplice no? Si, Germania, c’è
anche quello >>. Germania svenne.
<<
Ok, America tu sei
il primo, adesso pescheremo a sorte il nome di colui che
subirà l’azione
>>, e Francis pescò un bigliettino,
sogghignando non appena vide il nome,
<< Austriaaaaa! >>
Ungheria
si irrigidì
all’istante, mentre America leggeva quel che doveva fare.
<<
Annusare il petto di
Austria >>, disse.
Ungheria
si rilassò: non era
niente di che.
L’americano
si avvicinò
all’austriaco, che si era leggermente sbottonato la camicia,
e cominciò a compiere
la sua azione.
<<
Austria… >>
Alfred lo disse senza malizia << …ma questo
non è il profumo di Prussia?
>>
Ungheria
non era più così
tranquilla, come anche Inghilterra che saltò su gridando:
<< COME FAI A
SAPERE CHE PROFUMO PORTA PRUSSIA?!?! >>
Francia
mediò la situazione
<< Avanti Inghilterra, sono cose che capitano, sai, si
sente a volte il
profumo del vicino di armadietto…quando si è
negli spogliatoi… >>
<<
Ah, hai ragione
>> annuì Inghilterra, ricordandosi solo dopo
una cosa: <<
Ehy…aspetta…MA AMERICA NON FA NESSUNO SPORT
ASSIEME A PRUSSIA!!! >>
Ungheria
stava intanto già
tirando i dadi, pregustando la sua dolce vendetta.
<<
Devo >> disse,
quasi con un sibilo, << frustare America >>
annunciò soddisfatta.
<<
Dove? >>
domandò America, un po’ preoccupato.
La
ungherese si limitò a
sorridere ancor più ampiamente, afferrò la frusta
e con gesto esperto, come se
si fosse trattato di un cavallo, sferrò un tremendo colpo
dritto in mezzo alle
gambe di America.
Alfred
non poté trattenersi
dal cadere a terra, dolorante, tra urla tutt’altro che
eroiche. Ma nessuno lo
giudicò, tutti i maschi in sala si ripromisero di non far
mai incazzare
Ungheria, compreso Prussia.
Yao,
ancora un po’
terrorizzato dalla urla di dolore di America, lanciò,
accorgendosi che la
situazione stava andando di male in peggio.
<<
Devo baciarti il
collo Inghilterra, aru >> borbottò, vedendo
chi era stato estratto.
America non la prese benissimo, ma era troppo intento ad urlare per
dire
qualcosa.
<<
Ma…mi hai rubato di
nuovo l’oppio! >> strillò
però d’un tratto il cinese, dopo essersi
avvicinato, dimenticandosi anche del suo singhiozzo, cominciando ad
azzuffarsi
con Inghilterra.
Fu
Feliciano a prendere in
mano la situazione…proprio letteralmente, sperava di
prendere qualcos’altro in
mano, invece…
<<
Germania! >> e
Germania già agonizzava << devo
toccarti… >> e Germania entrò in
coma << …le mani?! >>
La
voce di Italia era
palesemente delusa, Germania invece resuscitò con tanto di
cori angelici.
<<
Aruuuuuuu
AAAAARUUUUUUUUUU-AAAAAA…RUUUUU… >>
questi erano i cori angelici di quel
deficiente di Cina, che aveva risentito dell’oppio sul collo
di Arthur.
Più
che un angelo sembrava
uno gnu agonizzante, ma voi siate gentili e non diteglielo.
Lettonia
tremò nel tirare i
dadi, e quella volta ebbe più ragione del solito a tremare.
<<
Devo leccar…
>> non ce la fece a finire la frase, cominciò
praticamente a piangere
mentre veniva estratto il nome della persona su cui avrebbe compiuto
l’azione.
<<
Emh…cioè, va tipo
bene ma… >> Polonia abbassò lo
sguardo su Lettonia, che stava leccando il
suo imponente pacco, << …non ci sono abituato
>>, disse Feliks,
osservando interessato quel che accadeva.
<<
Più lo vedo e più mi
fa imbestialire! Non lo usa proprio in nessun modo! >> si
lamentò ancora
Francia.
Giappone,
rosso in viso,
scoprì ben presto che i suoi dadi prevedevano il
“Mordere” ed il “Petto”.
Già
sarebbe stato un problema, certo a meno che l’altra nazione
non accettasse di
sposarlo…ma ne dubitava, comunque le cose peggiorarono
drasticamente quando
vide che l’altra nazione era una donna.
Non
sapeva da che parte
rifarsi.
In
più era…Pangea!
Giappone
tentò la fuga, ma la
donna lo riacchiappò prontamente, attirandolo a se.
Kiku
si fece coraggio, mentre
tutti trattenevano il respiro (con una donna: che cosa orribile!)
pensando per
di più che Pangea si sarebbe infuriata, invece…
<<
Questo gioco mi
piace! >> esclamò sognante quella ninfomane di
Pangea; adesso si spiegava
da chi aveva preso Francia.
<<
E adesso a chi
tocca? >> sbuffò Prussia, dopo aver tirato i
suoi dadi.
<<
A Lituania >>,
rispose Francia, leggendo il bigliettino estratto.
Prussia
si avvicinò a
Lituania, gli tirò giù i pantaloni, glielo
baciò, gli ritirò su i pantaloni,
Russia si incazzò, Lituania non si accorse di niente e noi
passeremo alla
prossima coppia.
Toccava
di nuovo ad Ungheria,
che doveva mordere quel-che-voi-sapete di Sealand.
No…aspettate…
SELAND?
<<
CHI DIAMINE HA
PERMESSO A SEALAND DI PARTECIPARE AL GIOCO?! >>
strillò Inghilterra,
portando di peso Sealand fuori dalla stanza.
Nonno
Roma, comparso all’improvviso,
sottrasse i dadi a Cina (estratto per quel turno) e li
lanciò.
<<
Mordere i piedi a
questa dolce fanciulla! >> esclamò estasiato,
guardando Bielorussia che
ricambiava con occhiate gelide.
<<
Se mi tocchi anche
solo con un dito il nii-san ti farà a pezzi >>
minacciò Bielorussia
<< Vero nii-san? >>
Si
voltò verso Russia, che si
stava comportando da bambino disadattato con Lituania, carezzandogli la
testa
come fosse stato un gatto.
<<
Caro Lituania…caro…
>> ripeteva amabilmente Russia, <<
…mi trovi sexy? >>
<<
Ma che centra?!
>> pigolò Lituania, terrorizzato.
Comunque
Nonno Roma se ne
andò un po’ deluso: sperava in qualcosa di
più porno.
Cina
aveva fame, e quando i
suoi dadi decretarono che doveva mordere Hong Kong in un posto
sensibile ci
mise un po’ troppa energia.
<<
MA CHE FAIIII!
>> Hong Kong urlò di dolore.
<<
Ma è buono, aru.
Posso friggerlo aru? Tanto in Cina mangiamo di tutto aru!
>> disse
allegro il Cinese, inseguendo Hong Kong che stava fuggendo a gambe
levate.
<<
Mi dispiace Lituania
>> disse ad un certo punto Svizzera, guardando i dadi,
prendendo la
frusta e usandola sulle mani di Lituania.
<<
Come? >>
Lituania si era distratto, << Mi hai frustato? Non
preoccuparti, ci sono
abituato! >> trillò allegramente.
Fu
Polonia però a far cadere
il gioco ancora più in basso.
<<
Devo tipo toccare il
tuo Wustel, Ucraina! >> disse Polonia.
<<
Polonia, Ucraina non
ha nessun Wustel >> gli spiegò gentilmente
Lituania.
<<
Poverina,
gliel’hanno…cioè…tipo
tagliato?! >>
<<
No, non ce l’ho mai
avuto >> si intromise Ucraina, sorridendo.
<< Perché sono una donna
>>.
<<
Una…cosa? >>
Polonia era confuso.
<<
Una donna >>
ripeté Ucraina.
<<
Cos’è una donna?
>>
Decisero
che era meglio
passare oltre, anche per non mettere troppo in imbarazzo la povera
Ucraina.
Francia
prese possesso dei
dadi, lanciò, e si preparò a far incazzare
Inghilterra.
<<
Mon petit America >>,
ad Inghilterra si gelò il sangue, ed
ancora il francese non aveva fatto niente, << Ti hanno
fatto la bua?
>> proseguì, sbottonando lento i pantaloni
dell’americano (Alfred annuì,
guardando male Ungheria), << Vedrai che con un bacino
passa tutto…via la
buaaaaa! >>
<<
BACINO UN CORNO!
>> Arthur si scagliò contro Francia, evitando
che “Miami” fosse
contaminata dal mangia-rana.
Germania
scoprì ben presto
che i suoi dadi non erano proprio fortunati, doveva infatti baciare
Lovino.
Ma
Spagna, livido di rabbia,
li interruppe all’istante.
<<
Germania, che
diavolo stai facendo? >> gridò, gli occhi
fiammeggianti di rabbia.
Lovino
si voltò a guardarlo,
trattenendo le lacrime, era così felice che per una volta
Spagna fosse così
geloso di lui, così attento nei suoi confronti…
<<
Non pensi ai
sentimenti di Ita-chan?! Soffrirà se lo tradisci
così! >> urlò,
disperato, Antonio.
<<
Muori, bastardo
>> si udì chiara la voce di Sud Italia.
I
dadi vennero nuovamente
tirati, da Prussia che ottenne di dover frustare i piedi di Pangea.
Pangea
fino a quel momento
aveva avuto un’aria molto appagata, ma appena il prussiano
tentò di togliergli
le scarpe parve andare su tutte le furie.
<<
No >> sbottò
secca, scansandosi.
<<
Ma dai, abbiamo
partecipato tutti…non è neanche una cosa porno
questa… >> insisté
Prussia, cercando di sfilargli le scarpe.
<<
Oddio, un pochino si
>> rifletté Francia, mentre tutti alzavano gli
occhi al cielo.
<<
HO DETTO DI NO!
>> gridò Pangea, calciando via il figlioletto
albino, << NON VOGLIO
CHE MI SI TOCCHINO I PIEDI!!! >>
<<
Non è mica normale
>>, fu il commento di Russia, che intanto dava da bere
vodka ai suoi
coniglietti di peluche.
<<
E detto da lui…
>> disse rassegnato Lituania.
<<
ADESSO DOVRETE
PAGARE TUTTI! >> stava intanto impazzendo Pangea, facendo
tremare la
stanza.
<<
Io non ho soldi, sia
chiaro >> ribatté all’istante Grecia.
[Attenzione,
adesso si
svolgerà il lunghissimo combattimento finale]
E
Pangea fu sconfitta.
[Fine]
<<
COREA PIANTALA! Non
è finita, e non è un videogioco!!!
>> lo rimproverò Cina.
Il
duello finale stava
finalmente iniziando.
La
sala iniziò a tremare,
come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario
dondolava senza
controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle
pareti, e pony e fatine
cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato
etero: era
l’Apocalisse.
Pangea
pareva posseduta, i
capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi
totalmente
bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva
affrontarla. Chissà chi le avrebbe pagate tutte quelle spese
per effetti
speciali.
<<
West, è compito tuo
>> Prussia diede una pacca sulla spalla al fratello.
<<
Scusa, perché
dovrebbe essere compito mio?! >> domandò
Germania.
<<
Perché da grandi
peni derivano grandi responsabilità >> rispose
il prussiano, spingendolo
avanti a forza.
Germania
non sapeva cosa
fare, per fortuna gli corse in aiuto una persona del tutto inaspettata.
Scozia.
Ah,
no, Scozia non esiste.
Quindi
non gli corse incontro
nessuno. Ma dato che questa fanfiction è destinata a finire
bene (e questo è
uno spoiler) era necessario che intervenisse un eroe.
Prima
che Germania potesse
fare qualcosa il pavimento parve esplodere, dissestandosi in molteplici
parti.
Le nazioni si aiutarono gli uni con gli altri per non cadere nelle
spaccature
creatisi. Solo una nazione era in seria difficoltà: Cuba.
Ed
ecco che qui entra in
scena l’eroe.
<<
Ti salverò! >>
fu l’urlo di America, gettandosi verso Cuba e prendendolo per
una mano,
tirandolo su.
Il
cubano, finalmente in
salvo, rimase scioccato: America lo aveva salvato! Un attimo, forse era
Canada…no, era proprio America!
Il
cubano non poteva
crederci.
L’americano
lo guardò negli
occhi.
Il
cubano guardò negli occhi
l’americano.
L’americano
continuò a
guardare negli occhi il cubano.
Potete
anche dirvi qualcosa a
questo punto eh…comunque che suspance!
<<
America, perché lo
hai fatto? Io ti ho sempre portato rancore, tu mi hai messo
l’embargo, dopo la
mia decisione di rendermi indipendente da te, ci siamo sempre odiati
>>
gli disse Cuba.
America
gli prese le mani,
guardandolo fisso negli occhi. E che palle con questi occhi.
<<
Io ti capisco. Mi
sono comportato da sciocco con te, soprattutto dopo che anche io ero
passato
dalla tua stessa situazione, quando Inghilterra…beh, lo sai.
Abbiamo subito le
stesse cose. Beh, forse non proprio le stesse, io non facevo giochi
strani con
te. Comunque, io…ti perdono, e ti prego di perdonare anche
me >> furono
le parole di America, che risuonarono forti nell’improvviso
silenzio.
<<
Ti perdono >>
fu l’unica, semplice, cosa che Cuba riuscì a dire.
Pangea
non poté fare a meno
di sorridere, e la terra smise di tremare (finirono anche tutti gli
altri
effetti speciali).
<<
Voi siete stati in
grado di superare i vostri antichi rancori, per questo meritate di
avere salva
la vita >> proclamò la donna, <<
Il tuo gesto ha salvato il mondo
>> aggiunse, guardando America con espressione benevola.
Poi
Pangea guardò tutti loro
<< Per me è tempo di andare >>
<<
In che senso?
>> domandò Corea.
Pangea
lo guardò con aria
amorevole, e poi disse con tono affettuoso << Corea, tu
sei un idiota. Ma
lo sono un po’ tutti, quindi non
importa…prendetevi sempre cura gli uni degli
altri…e non in quel senso, Francia >>
chiarì, con un’occhiata al francese
che si era già spogliato, << Fate i bravi,
figli miei >>.
E
svanì, in uno svolazzare di
vestiti, giusto per fare la cosa più teatrale.
Cuba
si voltò verso America,
<< Senti…adesso che abbiamo fatto pace mi
toglierai l’embargo? >>
domandò speranzoso.
L’americano
gli sorrise
lentamente << No >> disse poi, abbracciando
il cubano, ma non era
un gesto d’affetto: << Oooh, piccolo mio, vieni
da papà! >> esclamò
recuperando l’hamburger che per tutto il tempo era rimasto
attaccato dietro la
giacca di Cuba.
<<
Per un attimo ho
temuto di perderti! >> guardando con amore
l’hamburger Alfred provvide
poi a mangiarselo.
<<
Aspettate un attimo!
>> esordì poi America, improvvisamente
(smettendo addirittura di mangiare).
Gli occhi di Cuba si riempirono di una nuova speranza: magari ci aveva
ripensato! << Sono stato io a salvarvi? >>
Tutti
si trattenerono dal
rispondergli, guardandosi terrorizzati fra loro.
Fu
quel deficiente di Corea a
rovinare tutto: << Certo >>.
<<
Tu sei l’eroe
>> rincarò Cina, ancora sotto effetto di oppio.
<<
I AM A
HEROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!
>>
Quell’urlo
sarebbe risuonato
nei secoli, così come il trenino festoso a cui America diede
il via in quel
momento.
<<
Ho salvato il mondo!
Ho salvato il mondo! >> cantava America, ed alla fine
tutti lo seguirono
in quella stonatissima canzoncina.
Cuba
guardò in camera da
presa, si c’era una camera da presa.
<<
Non è tanto perché
non mi ha tolto l’embargo, non è nemmeno
perché voleva salvare l’hamburger e
non me…è perché ADESSO CHI LO REGGE
PIÙ?! >>
<<
Sono l’eroe, ho
salvato il mondo! >> cantava ancora Alfred, e sembrava
che non avrebbe
mai smesso.
1) “Strega comanda color”, “Mosca cieca” ed “I dadi erotici” sono giochi realmente esistenti, quindi non inventati da noi.
2) Cina ed Inghilterra combatterono le guerre dell’oppio.
3) la domanda “mi trovi sexy?” che Russia rivolge a Lituania è una citazione di Tokyo Babylon, manga delle CLAMP.
4) Embargo: si intende il blocco degli scambi commerciali deciso da uno o più paesi nei confronti di un paese terzo, solitamente per motivi politici o economici. (Da Wikipedia)
-Angolo
delle risposte alla recensioni, che finalmente
ha un titolo: “Angolo di due neuroni e una bottiglia di
ketchup”-
Yusaki:
La prima di oggi è Molly93, anche noi
non volevamo che la fanfiction
finisse! è stato bello scriverla.
Oz:
Uaaaaaah, che tristezza infinitaaaa!! Meno male che ne abbiamo
già in porto
un’altra, sennò sai che noia?
Yusaki:
già, anche se io vorrei riposarmi a dire il vero.
Vabbè, grazie mille per la
recensione, e, a proposito, ci piacerebbe vedere il tuo disegno di
Liechtenstein, siamo curiose!
Oz:
Ora tocca ad Ellina93, dannazione Yusaki neanche
stavolta siamo riusciti
ad uccidere Ellina93.
Yusaki:
Ovviamente scherziamo.
Oz:
o forse no (sguardo falsamente minaccioso). Anche io tipo, amo,
cioè,
quell’idiota di tipo Polonia. Tipo invece non mi dispiace
tipo per Canada.
Yusaki:
Povero Canada, comunque a me piace Polonia, ma non diciamolo troppo in
giro. E
mi piace Canada, ovviamente, io non mi scordo mica di
lui…aspettate, di chi
parlavamo? Pazienza, non ricordo adesso, comunque grazie mille della
recensione
Ellina93! Passiamo a L_Lawliet_poppy, cara,
Lituania-chan ci ha
assicurato che Russia-san cameriera è uno spettacolo da non
perdersi!
BHUAHAHAHA…
*Dal
nulla appare Russia e Yusaki viene spartita all’istante*
Oz:
Tranquilla Lawliet, per stavolta non la ucciderò (anche
perché pare che ci
penserà Russia...), abbiamo troppe idee per poterla uccidere
adesso…mi serve
per conquistare il mondo…grazie anche stavolta della tua
recensione! Quindi
adesso c’è Yandereness,
tranquilla…ho appena aperto una bellissima
agenzia di viaggi di stupro, unisciti anche tu per scoprire con quante
meraviglie del mondo può essere comparato il wurstel di
Germania!!!
Yusaki:
Comunque no, su, Svizzera non morirà, credo che non
morirà nessuno…credo…
Oz:
Grazie della recensione, ora sta all’adorata Kurohime!
Yusaki:
Eeeh, c’è da dire che anche io ed Oz siamo molto
affezionate ad Olanda!
Oz:
Soprattutto io ahahaha…no, scherzo. Non odiamo il povero
Feliciano, anche se
inizio a sospettando che Germania stia lentamente iniziando ad
odiarlo…ma non
capisco perché.
Yusaki:
Grande mistero. Come sempre siamo felici del tuo entusiasmo, e grazie
della
recensione! Tocca a ChibiWall.
Oz:
Anche io mi stimo!
*Yusaki
picchia Oz*
Yusaki:
Per fortuna che la modestia di Oz non è
contagiosa…comunque anche io mi amo.
ODDIO, MA ALLORA È CONTAGIOSA!
Oz:
Grazie della tua recensione. Ed ora…siamo già
arrivati all’ultima recensione,
tutto questo è orribile, ragazzi ci dovete lasciare
più recensioni! Comunque
l’ultima è harinezumi.
Yusaki:
eh si, a volte gli aggiornamenti sfuggono, capita! Mi sento entusiasta
che tu
abbia definito la storia “Delirio puro”: suona
così bene!
Oz:
Scusa harinezumi, che ci vuoi fare, è fuggita ora dal
manicomio. Comunque anche
io penso che Pangea pretenda un po’ troppo. I tuoi
complimenti ci lusingano,
soprattutto me perché ovviamente è tutto merito
mio.
Yusaki:
Eh, si, certo, certo. Vabbè, visto che è
l’ultimo capitolo lasciamoglielo
credere. Grazie della recensione!
E
adesso...
Lo
aspettavate da tempo....
Yusaki:
ma cosa?
Da
tanto,tantissimo tempo... non vedevate l'ora di vederlo...
Yusaki:
Oz è impazzita scusatela... ma di vedere chi, Canada?
No...
è giunto il momento di aprirlo...
(suspance)
(ancora
suspance)
(ancora
ancora suspance)
-L'ANGOLO
DI OZ-
Yusaki:
cioè, mi hai fatto rimanere sulle spine per tutto questo
tempo per dire questa
cavolata?
Oz:
non è una cavolata...e adesso scusami ma devo lavorare...
-L'angolo
di Oz-
Carissimi
lettori, benvenuti all'angolo di Oz.
Yusaki:
già finito?
…
Oz:
no, sto semplicemente prendendo fiato...
Dicevo...
Benvenuti
all'angolo di Oz
Yusaki:
questo lo hai già detto...
Allora
fammi continuare no!!
Dicevamo,
che con quest'ultimo capitolo(yusaki scoppia a piangere) yusaki su, un po' di contegno, so che
dispiace ma devi
cercare di essere forte
Yusaki:
non è per quello...
Oz:
e per cos'è allora...
Yusaki:
ho finito una fanfiction non ci sono abituata...
Oz:
…
Allora
dicevo, dato che è l'ultimo capitolo, e che nessuna delle
due voleva smettere
abbiamo deciso una cosa piuttosto bizzarra...
Francia: postare il
capitolo nude...
Non ti degnerò neanche
di
una risposta Francia. Dov'ero…ah si, esisterà un
capitolo extra, dove vi
metteremo al corrente di tutto quello che ha preceduto la pubblicazione
di
questi capitoli. Backstage insomma, con scene eliminate
perché considerate
troppo porno, la scena epica dove Germania uccideva per esasperazione
Italia...
Yusaki: non esiste questa
scena...
Oz: e tu non glielo dire
no... è per farli interessare...
Ad ogni modo, ci sarà
anche tempo di rispondere alle vostre domande, se ne avete, a vostre
particolari richieste e quant'altro. Anche per questo abbiamo da poco
aperto il
nostro blog ufficiale, dove posteremo
un
po' di tutto, da sketch improvvisi a futuri progetti...
Il blog è questo
---> http://thepinksideoftheforce.blogspot.com/
fateci un
salto tra una fanfiction e l'altra e seguite l'insanità
mentale dal suo punto
di vista...
Vi
aspettiamo per il backstage, dopodiché questa fanfiction
sarà definitivamente
completa. Ma vi aspettiamo per la prossima! Una storia di Hetalia, ma
che viene
da una galassia lontana lontana…chissà se
qualcuno di voi ha già capito.
Una
marea di saluti!