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Autore: Yusaki e Oz    22/10/2010    6 recensioni
Quando tutte le nazioni decidono di riunirsi insorgono molti problemi. Innanzitutto non ci sono mai abbastanza sedie, i lampadari tendono a crollare ed Italia dice cose inopportune in momenti inopportuni. Ma soprattutto nessuno, NESSUNO, prende le cose sul serio (perchè, di solito lo fanno?). Una riunione, un litigio, ma soprattutto una cameriera infuriata rivelano una terribile minaccia per le nazioni. Riuscirà Alfred a salvare il mondo? O comunque, qualcuno, chiunque sia, riuscirà a salvare il mondo? In due giorni si gioca il destino di questo branco di spostati.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo è l’ultimo capitolo…più o meno…

*Oz e Yusaki piangono disperatamente*

Vedrete che poi non sarà proprio l’ultimo: in fondo un annuncio, non fatevelo sfuggire, è in grassetto!

Ed ora cominciamo.

Yusaki+Oz: Buona lettura!

 

 

 

Come potevano quei bambocci aver osato essere in ritardo? Pangea, arrabbiata e stanca di aspettare, decise di raggiungerli…a lei, dopotutto, sarebbe bastato un attimo per raggiungere qualsiasi parte del pianeta.

Una nube di fumo scuro apparve improvvisamente davanti alle nazioni tutte riunite.

<< Voi… >> tuonò la nube.

<< La nube ha parlato! La nube ha parlato! >> urlò Turchia, additando la nube con aria terrorizzata.

Grecia si voltò verso di lui, impassibile: << Turchia, dovresti farti meno canne >>.

<< MA HA PARLATO! TI DICO CHE HA PARLATO! >> protestò con fervore il turco, e le sue grida richiamarono infine l’attenzione di tutti.

<< Voi, maledetti figli degeneri, siete…IN RITARDO! >> sbraitò Pangea, che apparve improvvisamente dalla nube.

<< Per cosa? >> domandò perplesso Corea.

<< NOI AVEVAMO UN APPUNTAMENTO! >>

<< Oddio, sono diventato etero e non lo sapevo! >> si agitò subito Corea, scagliandosi tra le braccia di Cina, << ANIKI MI DISPIACE! NON VOLEVO TRADIRTI! >>

<< Fuggire in questo lato sperduto del mondo e tentare di confondermi con i vostri ragionamenti senza senso non vi sottrarrà alla mia ira >> chiarì Pangea, gelida, guardandosi poi attorno << …e comunque dov’è che siamo? >>

<< Almeno tu che sei nostra madre dovresti riconoscermi! >> piagnucolò Canada.

<< Come possiamo chiamarla madre? >> intervenne di colpo America, << una che non gioca nemmeno con i propri figli si può chiamare madre? >>

Tutti rimasero molto colpiti da quel discorso così serio.

<< Insomma, dov’eri quando Grecia veniva stuprato da Turchia? >> continuò America.

<< La finiamo con questa storia?! >> gridò Turchia.

<< E dov’eri quando Inghilterra mi costringeva a giocare al Dottore e l’Infermiera?! Dov’eri?! >> scosse teatralmente la testa, << Tu non sei mai stata presente nella nostra infanzia >>.

Pangea ascoltava, e la rabbia nel suo corpo sbolliva lasciando spazio ad una sensazione di malinconia: America aveva ragione! Era stata una cattiva madre, non aveva mai giocato con loro, non aveva mai cambiato i loro pannolini, non gli aveva salvati dai numerosi abusi!

Doveva rimediare, non c’era dubbio.

<< Va bene bambini miei >> si decise a dire Pangea, guardandoli in modo amorevole, << Torniamo alla sala riunioni >>.

Tutte le nazioni annuirono, risalendo di nuovo sull’astronave aliena di Tony che li aveva scorrazzati in giro per la terra.

<< In sala riunioni >> ripeté Inghilterra, soddisfatto della proposta, << Finalmente potremo parlare seriamente dei nostri problemi >>.

 

<< Strega comanda color… >>

Quando la voce di Ivan risuonò per la sala tutti si misero in allerta, pronti a correre.

<< …rosa! >>

Ci fu una gran confusione mentre le nazioni scattavano a convergere in un unico punto…Polonia! Lo sfortunato Feliks però non poteva toccare se stesso, così, preso dal panico, si aggrappò alla sciarpa di Russia, il quale lo colpì ripetutamente con il suo rubinetto.

<< Strega comanda color… >> cominciò Polonia, sapendo che non poteva dire rosa << …mmh…tipo…grigio? >>

Il povero Tony si sentì improvvisamente in pericolo, ma non fece in tempo a fuggire che una marea di nazioni si precipitò addosso a lui.

<< Adesso tocca tipo a te Tony >> disse Polonia, acciuffando senza problemi Tony, << Meno male, io sono tipo adatto a fare la principessa, non la strega! >>

Tony rifletté attentamente per qualche attimo, poi comunicò mentalmente a tutti: << Strega comanda color…lilla! >>

I vari paesi si guardarono, confusi, perché nessuno aveva qualcosa di lilla addosso; solo America parve sapere cosa fare, infatti si gettò su Inghilterra, strappandogli i pantaloni.

<< Eccole! Le mutande lilla! >> esclamò Alfred, mentre Inghilterra strillava istericamente.

<< Ma allora le metti >> disse Francia, osservando l’intimo di Arthur, << Quando te le ho regalate non pensavo proprio di vedertele addosso >>.

<< COSA?! >> America smise di palpare Inghilterra e focalizzò la sua attenzione sul francese, << Le mutande che gli ho regalato io non le ha mai messe! >>

<< Come pretendi che metta le mutande con i super-eroi alla mia età?! >> borbottò Arthur.

Francia si rivolse all’inglese << Inghilterra potresti fare così: quando sei con lui ti metti le mutande dei super-eroi e quando sei con me… >> ghignò << …quando sei con me non hai bisogno di mutande! >>

L’americano non poté fare a meno di infuriarsi, tanto che cominciò a lanciare hamburger per la stanza.

<< Vai America, riprenditi il tuo amante! >> facevano il tifo le altre nazioni, compresa Pangea, che si era lasciata coinvolgere. << Fagliela vedere! >>

<< Che cosa? >> domandò Corea.

<< Ora te lo dicevo… >> rispose con un sorrisetto Ungheria.

<< Aspettate! >> balzò però su d’un tratto Pangea, << Voi non dovete litigare, questo gioco non è appropriato a bambini della vostra età! >>

Per non farla arrabbiare di nuovo pensarono rapidamente ad un altro gioco…magari uno adatto a “bambini della loro età”, ma non ne veniva loro in mente nessuno, così finirono per chiedere a Pangea.

<< Oh, beh, allora… >> la donna sorrise maternamente << “Mosca cieca” dovrebbe andare bene >>, affermò, non potendo prevedere quel che sarebbe successo di lì a poco.

 

Il primo a essere bendato fu Feliciano, che amava mosca cieca (perché gli ricordava i giochi bondage con Germania). Ludwig capì subito che non sarebbe finita bene per lui…

L’italiano vagò per un po’, riuscendo finalmente ad acchiappare una figura a lui ben nota.

<< Ah, ma questo è Germania! >> trillò quasi immediatamente.

<< Se magari eviti di toccarmi il pacco… >> sospirò il tedesco, allontanando le mani di Italia da lui, prendendo poi la benda e mettendosela a sua volta.

Riuscì quasi subito ad acchiappare qualcuno; tuttavia, toccandogli la faccia, non riuscì a capire chi fosse. Fu quando passò al resto che capì:

<< Francia >> disse secco.

<< No, come hai fatto a riconoscermi? >> si stupì il francese, che si era persino legato i capelli per disorientare l’avversario.

<< Beh, sei un tantino nudo >> fu la risposta.

Il francese si bendò, con grande piacere, ed andò alla ricerca della vittima successiva.

<< Ma così è troppo facile, questo è Turchia: ha un bambino in braccio! >> sbuffò Francia, levandosi la benda.

Grecia si alterò notevolmente, << TURCHIA!!!! >>

Il turco, un po’ per sfuggire all’ira del compagno, un po’ perché lo trovava un gioco divertente, si bendò immediatamente cominciando a camminare.

<< Noo, ma Germania? Di nuovo?! >> fu la prima reazione di Sadiq, che stava toccando un punto importante nella vita di un uomo.

<< No, sono Polonia! >> esclamò Polonia, sconvolgendo Turchia.

<< Mi fa imbestialire, è più forte di me! >> si agitò Francia, pensando a quanto andava sprecato.

Dato che il turco non aveva indovinato fu costretto a ripetere il turno, e dopo un po’ incappò in qualcun altro.

Non ci fu bisogno di toccarlo…bastò essere a pochi centimetri da lui…

<< Sento un’aura malefica… >> rifletté Turchia, << Russia! >> disse, azzeccandoci, passando così a Russia il testimone.

Tutti stavano cercando un luogo sicuro, per la prima volta scappando seriamente (Lituania si era nascosto sotto il divano).

<< Ma ci siete? >> disse Russia, dopo venti minuti che girava a vuoto.

<< Si si, ci siamo! >> urlò Lettonia, da sopra il lampadario.

Ma Russia riuscì, infine, a trovare qualcuno…

<< Mmh… >> toccando la persona avrebbe capito chi era << …allora, è sicuramente un uomo… >>

Pangea lo guardò storto.

Russia cominciò a palparle il seno, pensieroso: << …si…si, è decisamente un uomo! >>

Ungheria non poté fare a meno di scoppiare a ridere << Eh, certo che ne ha viste di donne Russia eh! >> disse sarcastica.

Bielorussia si sentì colpita nel vivo.

Pangea pure, per altre ragioni.

Fu chiaro che anche quel gioco non poteva continuare.

Dato che avevano sciolto il ghiaccio Francia pensò fosse il momento più adatto per proporre il suo gioco (abbiate paura).

Da una tasca estrasse due dadi, così innocenti…senza numeri…ma dopotutto che male potevano fare dei dadi, per di più trovati in camera di Canada?

Le nazioni accettarono di buon grado.

“Dei dadi…che bambini carini che ho, giocano ancora con i dadi!” pensò Pangea, commossa.

Fu quando America (estratto a sorte) tirò i dadi che fu chiaro che la situazione sarebbe degenerata.

America riprese i dadi, un po’ confuso: << Su questi dadi ci sono delle scritte… >>

<< Allora, sul primo dado ci sono delle azioni da compiere >> spiegò Francia, felice, facendo gelare il sangue a Germania << sul secondo ci sono invece delle parti del corpo…semplice no? Si, Germania, c’è anche quello >>. Germania svenne.

<< Ok, America tu sei il primo, adesso pescheremo a sorte il nome di colui che subirà l’azione >>, e Francis pescò un bigliettino, sogghignando non appena vide il nome, << Austriaaaaa! >>

Ungheria si irrigidì all’istante, mentre America leggeva quel che doveva fare.

<< Annusare il petto di Austria >>, disse.

Ungheria si rilassò: non era niente di che.

L’americano si avvicinò all’austriaco, che si era leggermente sbottonato la camicia, e cominciò a compiere la sua azione.

<< Austria… >> Alfred lo disse senza malizia << …ma questo non è il profumo di Prussia? >>

Ungheria non era più così tranquilla, come anche Inghilterra che saltò su gridando: << COME FAI A SAPERE CHE PROFUMO PORTA PRUSSIA?!?! >>

Francia mediò la situazione << Avanti Inghilterra, sono cose che capitano, sai, si sente a volte il profumo del vicino di armadietto…quando si è negli spogliatoi… >>

<< Ah, hai ragione >> annuì Inghilterra, ricordandosi solo dopo una cosa: << Ehy…aspetta…MA AMERICA NON FA NESSUNO SPORT ASSIEME A PRUSSIA!!! >>

Ungheria stava intanto già tirando i dadi, pregustando la sua dolce vendetta.

<< Devo >> disse, quasi con un sibilo, << frustare America >> annunciò soddisfatta.

<< Dove? >> domandò America, un po’ preoccupato.

La ungherese si limitò a sorridere ancor più ampiamente, afferrò la frusta e con gesto esperto, come se si fosse trattato di un cavallo, sferrò un tremendo colpo dritto in mezzo alle gambe di America.

Alfred non poté trattenersi dal cadere a terra, dolorante, tra urla tutt’altro che eroiche. Ma nessuno lo giudicò, tutti i maschi in sala si ripromisero di non far mai incazzare Ungheria, compreso Prussia.

Yao, ancora un po’ terrorizzato dalla urla di dolore di America, lanciò, accorgendosi che la situazione stava andando di male in peggio.

<< Devo baciarti il collo Inghilterra, aru >> borbottò, vedendo chi era stato estratto. America non la prese benissimo, ma era troppo intento ad urlare per dire qualcosa.

<< Ma…mi hai rubato di nuovo l’oppio! >> strillò però d’un tratto il cinese, dopo essersi avvicinato, dimenticandosi anche del suo singhiozzo, cominciando ad azzuffarsi con Inghilterra.

Fu Feliciano a prendere in mano la situazione…proprio letteralmente, sperava di prendere qualcos’altro in mano, invece…

<< Germania! >> e Germania già agonizzava << devo toccarti… >> e Germania entrò in coma << …le mani?! >>

La voce di Italia era palesemente delusa, Germania invece resuscitò con tanto di cori angelici.

<< Aruuuuuuu AAAAARUUUUUUUUUU-AAAAAA…RUUUUU… >> questi erano i cori angelici di quel deficiente di Cina, che aveva risentito dell’oppio sul collo di Arthur.

Più che un angelo sembrava uno gnu agonizzante, ma voi siate gentili e non diteglielo.

Lettonia tremò nel tirare i dadi, e quella volta ebbe più ragione del solito a tremare.

<< Devo leccar… >> non ce la fece a finire la frase, cominciò praticamente a piangere mentre veniva estratto il nome della persona su cui avrebbe compiuto l’azione.

<< Emh…cioè, va tipo bene ma… >> Polonia abbassò lo sguardo su Lettonia, che stava leccando il suo imponente pacco, << …non ci sono abituato >>, disse Feliks, osservando interessato quel che accadeva.

<< Più lo vedo e più mi fa imbestialire! Non lo usa proprio in nessun modo! >> si lamentò ancora Francia.

Giappone, rosso in viso, scoprì ben presto che i suoi dadi prevedevano il “Mordere” ed il “Petto”. Già sarebbe stato un problema, certo a meno che l’altra nazione non accettasse di sposarlo…ma ne dubitava, comunque le cose peggiorarono drasticamente quando vide che l’altra nazione era una donna.

Non sapeva da che parte rifarsi.

In più era…Pangea!

Giappone tentò la fuga, ma la donna lo riacchiappò prontamente, attirandolo a se.

Kiku si fece coraggio, mentre tutti trattenevano il respiro (con una donna: che cosa orribile!) pensando per di più che Pangea si sarebbe infuriata, invece…

<< Questo gioco mi piace! >> esclamò sognante quella ninfomane di Pangea; adesso si spiegava da chi aveva preso Francia.

<< E adesso a chi tocca? >> sbuffò Prussia, dopo aver tirato i suoi dadi.

<< A Lituania >>, rispose Francia, leggendo il bigliettino estratto.

Prussia si avvicinò a Lituania, gli tirò giù i pantaloni, glielo baciò, gli ritirò su i pantaloni, Russia si incazzò, Lituania non si accorse di niente e noi passeremo alla prossima coppia.

Toccava di nuovo ad Ungheria, che doveva mordere quel-che-voi-sapete di Sealand.

No…aspettate…

SELAND?

<< CHI DIAMINE HA PERMESSO A SEALAND DI PARTECIPARE AL GIOCO?! >> strillò Inghilterra, portando di peso Sealand fuori dalla stanza.

Nonno Roma, comparso all’improvviso, sottrasse i dadi a Cina (estratto per quel turno) e li lanciò.

<< Mordere i piedi a questa dolce fanciulla! >> esclamò estasiato, guardando Bielorussia che ricambiava con occhiate gelide.

<< Se mi tocchi anche solo con un dito il nii-san ti farà a pezzi >> minacciò Bielorussia << Vero nii-san? >>

Si voltò verso Russia, che si stava comportando da bambino disadattato con Lituania, carezzandogli la testa come fosse stato un gatto.

<< Caro Lituania…caro… >> ripeteva amabilmente Russia, << …mi trovi sexy? >>

<< Ma che centra?! >> pigolò Lituania, terrorizzato.

Comunque Nonno Roma se ne andò un po’ deluso: sperava in qualcosa di più porno.

Cina aveva fame, e quando i suoi dadi decretarono che doveva mordere Hong Kong in un posto sensibile ci mise un po’ troppa energia.

<< MA CHE FAIIII! >> Hong Kong urlò di dolore.

<< Ma è buono, aru. Posso friggerlo aru? Tanto in Cina mangiamo di tutto aru! >> disse allegro il Cinese, inseguendo Hong Kong che stava fuggendo a gambe levate.

<< Mi dispiace Lituania >> disse ad un certo punto Svizzera, guardando i dadi, prendendo la frusta e usandola sulle mani di Lituania.

<< Come? >> Lituania si era distratto, << Mi hai frustato? Non preoccuparti, ci sono abituato! >> trillò allegramente.

Fu Polonia però a far cadere il gioco ancora più in basso.

<< Devo tipo toccare il tuo Wustel, Ucraina! >> disse Polonia.

<< Polonia, Ucraina non ha nessun Wustel >> gli spiegò gentilmente Lituania.

<< Poverina, gliel’hanno…cioè…tipo tagliato?! >>

<< No, non ce l’ho mai avuto >> si intromise Ucraina, sorridendo. << Perché sono una donna >>.

<< Una…cosa? >> Polonia era confuso.

<< Una donna >> ripeté Ucraina.

<< Cos’è una donna? >>

Decisero che era meglio passare oltre, anche per non mettere troppo in imbarazzo la povera Ucraina.

Francia prese possesso dei dadi, lanciò, e si preparò a far incazzare Inghilterra.

<< Mon petit America >>, ad Inghilterra si gelò il sangue, ed ancora il francese non aveva fatto niente, << Ti hanno fatto la bua? >> proseguì, sbottonando lento i pantaloni dell’americano (Alfred annuì, guardando male Ungheria), << Vedrai che con un bacino passa tutto…via la buaaaaa! >>

<< BACINO UN CORNO! >> Arthur si scagliò contro Francia, evitando che “Miami” fosse contaminata dal mangia-rana.

Germania scoprì ben presto che i suoi dadi non erano proprio fortunati, doveva infatti baciare Lovino.

Ma Spagna, livido di rabbia, li interruppe all’istante.

<< Germania, che diavolo stai facendo? >> gridò, gli occhi fiammeggianti di rabbia.

Lovino si voltò a guardarlo, trattenendo le lacrime, era così felice che per una volta Spagna fosse così geloso di lui, così attento nei suoi confronti…

<< Non pensi ai sentimenti di Ita-chan?! Soffrirà se lo tradisci così! >> urlò, disperato, Antonio.

<< Muori, bastardo >> si udì chiara la voce di Sud Italia.

I dadi vennero nuovamente tirati, da Prussia che ottenne di dover frustare i piedi di Pangea.

Pangea fino a quel momento aveva avuto un’aria molto appagata, ma appena il prussiano tentò di togliergli le scarpe parve andare su tutte le furie.

<< No >> sbottò secca, scansandosi.

<< Ma dai, abbiamo partecipato tutti…non è neanche una cosa porno questa… >> insisté Prussia, cercando di sfilargli le scarpe.

<< Oddio, un pochino si >> rifletté Francia, mentre tutti alzavano gli occhi al cielo.

<< HO DETTO DI NO! >> gridò Pangea, calciando via il figlioletto albino, << NON VOGLIO CHE MI SI TOCCHINO I PIEDI!!! >>

<< Non è mica normale >>, fu il commento di Russia, che intanto dava da bere vodka ai suoi coniglietti di peluche.

<< E detto da lui… >> disse rassegnato Lituania.

<< ADESSO DOVRETE PAGARE TUTTI! >> stava intanto impazzendo Pangea, facendo tremare la stanza.

<< Io non ho soldi, sia chiaro >> ribatté all’istante Grecia.

[Attenzione, adesso si svolgerà il lunghissimo combattimento finale]

E Pangea fu sconfitta.

[Fine]

<< COREA PIANTALA! Non è finita, e non è un videogioco!!! >> lo rimproverò Cina.

Il duello finale stava finalmente iniziando.

 

La sala iniziò a tremare, come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario dondolava senza controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle pareti, e pony e fatine cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato etero: era l’Apocalisse.

Pangea pareva posseduta, i capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi totalmente bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva affrontarla. Chissà chi le avrebbe pagate tutte quelle spese per effetti speciali.

<< West, è compito tuo >> Prussia diede una pacca sulla spalla al fratello.

<< Scusa, perché dovrebbe essere compito mio?! >> domandò Germania.

<< Perché da grandi peni derivano grandi responsabilità >> rispose il prussiano, spingendolo avanti a forza.

Germania non sapeva cosa fare, per fortuna gli corse in aiuto una persona del tutto inaspettata.

Scozia.

Ah, no, Scozia non esiste.

Quindi non gli corse incontro nessuno. Ma dato che questa fanfiction è destinata a finire bene (e questo è uno spoiler) era necessario che intervenisse un eroe.

 

Prima che Germania potesse fare qualcosa il pavimento parve esplodere, dissestandosi in molteplici parti. Le nazioni si aiutarono gli uni con gli altri per non cadere nelle spaccature creatisi. Solo una nazione era in seria difficoltà: Cuba.

Ed ecco che qui entra in scena l’eroe.

<< Ti salverò! >> fu l’urlo di America, gettandosi verso Cuba e prendendolo per una mano, tirandolo su.

Il cubano, finalmente in salvo, rimase scioccato: America lo aveva salvato! Un attimo, forse era Canada…no, era proprio America!

Il cubano non poteva crederci.

L’americano lo guardò negli occhi.

Il cubano guardò negli occhi l’americano.

L’americano continuò a guardare negli occhi il cubano.

Potete anche dirvi qualcosa a questo punto eh…comunque che suspance!

<< America, perché lo hai fatto? Io ti ho sempre portato rancore, tu mi hai messo l’embargo, dopo la mia decisione di rendermi indipendente da te, ci siamo sempre odiati >> gli disse Cuba.

America gli prese le mani, guardandolo fisso negli occhi. E che palle con questi occhi.

<< Io ti capisco. Mi sono comportato da sciocco con te, soprattutto dopo che anche io ero passato dalla tua stessa situazione, quando Inghilterra…beh, lo sai. Abbiamo subito le stesse cose. Beh, forse non proprio le stesse, io non facevo giochi strani con te. Comunque, io…ti perdono, e ti prego di perdonare anche me >> furono le parole di America, che risuonarono forti nell’improvviso silenzio.

<< Ti perdono >> fu l’unica, semplice, cosa che Cuba riuscì a dire.

Pangea non poté fare a meno di sorridere, e la terra smise di tremare (finirono anche tutti gli altri effetti speciali).

<< Voi siete stati in grado di superare i vostri antichi rancori, per questo meritate di avere salva la vita >> proclamò la donna, << Il tuo gesto ha salvato il mondo >> aggiunse, guardando America con espressione benevola.

Poi Pangea guardò tutti loro << Per me è tempo di andare >>

<< In che senso? >> domandò Corea.

Pangea lo guardò con aria amorevole, e poi disse con tono affettuoso << Corea, tu sei un idiota. Ma lo sono un po’ tutti, quindi non importa…prendetevi sempre cura gli uni degli altri…e non in quel senso, Francia >> chiarì, con un’occhiata al francese che si era già spogliato, << Fate i bravi, figli miei >>.

E svanì, in uno svolazzare di vestiti, giusto per fare la cosa più teatrale.

Cuba si voltò verso America, << Senti…adesso che abbiamo fatto pace mi toglierai l’embargo? >> domandò speranzoso.

L’americano gli sorrise lentamente << No >> disse poi, abbracciando il cubano, ma non era un gesto d’affetto: << Oooh, piccolo mio, vieni da papà! >> esclamò recuperando l’hamburger che per tutto il tempo era rimasto attaccato dietro la giacca di Cuba.

<< Per un attimo ho temuto di perderti! >> guardando con amore l’hamburger Alfred provvide poi a mangiarselo.

<< Aspettate un attimo! >> esordì poi America, improvvisamente (smettendo addirittura di mangiare). Gli occhi di Cuba si riempirono di una nuova speranza: magari ci aveva ripensato! << Sono stato io a salvarvi? >>

Tutti si trattenerono dal rispondergli, guardandosi terrorizzati fra loro.

Fu quel deficiente di Corea a rovinare tutto: << Certo >>.

<< Tu sei l’eroe >> rincarò Cina, ancora sotto effetto di oppio.

<< I AM A HEROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!! >>

Quell’urlo sarebbe risuonato nei secoli, così come il trenino festoso a cui America diede il via in quel momento.

<< Ho salvato il mondo! Ho salvato il mondo! >> cantava America, ed alla fine tutti lo seguirono in quella stonatissima canzoncina.

Cuba guardò in camera da presa, si c’era una camera da presa.

<< Non è tanto perché non mi ha tolto l’embargo, non è nemmeno perché voleva salvare l’hamburger e non me…è perché ADESSO CHI LO REGGE PIÙ?! >>

<< Sono l’eroe, ho salvato il mondo! >> cantava ancora Alfred, e sembrava che non avrebbe mai smesso.

 

 

 

1) “Strega comanda color”, “Mosca cieca” ed “I dadi erotici” sono giochi realmente esistenti, quindi non inventati da noi.

 

2) Cina ed Inghilterra combatterono le guerre dell’oppio.

 

3) la domanda “mi trovi sexy?” che Russia rivolge a Lituania è una citazione di Tokyo Babylon, manga delle CLAMP.

 

4) Embargo: si intende il blocco degli scambi commerciali deciso da uno o più paesi nei confronti di un paese terzo, solitamente per motivi politici o economici. (Da Wikipedia)

 

-Angolo delle risposte alla recensioni, che finalmente ha un titolo: “Angolo di due neuroni e una bottiglia di ketchup”-

 

Yusaki: La prima di oggi è Molly93, anche noi non volevamo che la fanfiction finisse! è stato bello scriverla.

Oz: Uaaaaaah, che tristezza infinitaaaa!! Meno male che ne abbiamo già in porto un’altra, sennò sai che noia?

Yusaki: già, anche se io vorrei riposarmi a dire il vero. Vabbè, grazie mille per la recensione, e, a proposito, ci piacerebbe vedere il tuo disegno di Liechtenstein, siamo curiose!

Oz: Ora tocca ad Ellina93, dannazione Yusaki neanche stavolta siamo riusciti ad uccidere Ellina93.

Yusaki: Ovviamente scherziamo.

Oz: o forse no (sguardo falsamente minaccioso). Anche io tipo, amo, cioè, quell’idiota di tipo Polonia. Tipo invece non mi dispiace tipo per Canada.

Yusaki: Povero Canada, comunque a me piace Polonia, ma non diciamolo troppo in giro. E mi piace Canada, ovviamente, io non mi scordo mica di lui…aspettate, di chi parlavamo? Pazienza, non ricordo adesso, comunque grazie mille della recensione Ellina93! Passiamo a L_Lawliet_poppy, cara, Lituania-chan ci ha assicurato che Russia-san cameriera è uno spettacolo da non perdersi! BHUAHAHAHA…

*Dal nulla appare Russia e Yusaki viene spartita all’istante*

Oz: Tranquilla Lawliet, per stavolta non la ucciderò (anche perché pare che ci penserà Russia...), abbiamo troppe idee per poterla uccidere adesso…mi serve per conquistare il mondo…grazie anche stavolta della tua recensione! Quindi adesso c’è Yandereness, tranquilla…ho appena aperto una bellissima agenzia di viaggi di stupro, unisciti anche tu per scoprire con quante meraviglie del mondo può essere comparato il wurstel di Germania!!!

Yusaki: Comunque no, su, Svizzera non morirà, credo che non morirà nessuno…credo…

Oz: Grazie della recensione, ora sta all’adorata Kurohime!

Yusaki: Eeeh, c’è da dire che anche io ed Oz siamo molto affezionate ad Olanda!

Oz: Soprattutto io ahahaha…no, scherzo. Non odiamo il povero Feliciano, anche se inizio a sospettando che Germania stia lentamente iniziando ad odiarlo…ma non capisco perché.

Yusaki: Grande mistero. Come sempre siamo felici del tuo entusiasmo, e grazie della recensione! Tocca a ChibiWall.

Oz: Anche io mi stimo!

*Yusaki picchia Oz*

Yusaki: Per fortuna che la modestia di Oz non è contagiosa…comunque anche io mi amo. ODDIO, MA ALLORA È CONTAGIOSA!

Oz: Grazie della tua recensione. Ed ora…siamo già arrivati all’ultima recensione, tutto questo è orribile, ragazzi ci dovete lasciare più recensioni! Comunque l’ultima è harinezumi.

Yusaki: eh si, a volte gli aggiornamenti sfuggono, capita! Mi sento entusiasta che tu abbia definito la storia “Delirio puro”: suona così bene!

Oz: Scusa harinezumi, che ci vuoi fare, è fuggita ora dal manicomio. Comunque anche io penso che Pangea pretenda un po’ troppo. I tuoi complimenti ci lusingano, soprattutto me perché ovviamente è tutto merito mio.

Yusaki: Eh, si, certo, certo. Vabbè, visto che è l’ultimo capitolo lasciamoglielo credere. Grazie della recensione!

 

E adesso...

 

Lo aspettavate da tempo....

Yusaki: ma cosa?

Da tanto,tantissimo tempo... non vedevate l'ora di vederlo...

Yusaki: Oz è impazzita scusatela... ma di vedere chi, Canada?

No... è giunto il momento di aprirlo...

(suspance)

(ancora suspance)

(ancora ancora suspance)

 

-L'ANGOLO DI OZ-

 

Yusaki: cioè, mi hai fatto rimanere sulle spine per tutto questo tempo per dire questa cavolata?

Oz: non è una cavolata...e adesso scusami ma devo lavorare...

 

-L'angolo di Oz-

 

Carissimi lettori, benvenuti all'angolo di Oz.

 

Yusaki: già finito?

 

Oz: no, sto semplicemente prendendo fiato...

Dicevo...

Benvenuti all'angolo di Oz

 

Yusaki: questo lo hai già detto...

 

Allora fammi continuare no!!

 

Dicevamo, che con quest'ultimo capitolo(yusaki scoppia a piangere) yusaki su, un  po' di contegno, so che dispiace ma devi cercare di essere forte

Yusaki: non è per quello...

Oz: e per cos'è allora...

Yusaki: ho finito una fanfiction non ci sono abituata...

Oz: …

 

Allora dicevo, dato che è l'ultimo capitolo, e che nessuna delle due voleva smettere abbiamo deciso una cosa piuttosto bizzarra...

Francia: postare il capitolo nude...

Non ti degnerò neanche di una risposta Francia. Dov'ero…ah si, esisterà un capitolo extra, dove vi metteremo al corrente di tutto quello che ha preceduto la pubblicazione di questi capitoli. Backstage insomma, con scene eliminate perché considerate troppo porno, la scena epica dove Germania uccideva per esasperazione Italia...

Yusaki: non esiste questa scena...

Oz: e tu non glielo dire no... è per farli interessare...

Ad ogni modo, ci sarà anche tempo di rispondere alle vostre domande, se ne avete, a vostre particolari richieste e quant'altro. Anche per questo abbiamo da poco aperto il nostro blog ufficiale, dove posteremo  un po' di tutto, da sketch improvvisi a futuri progetti...

Il blog è questo ---> http://thepinksideoftheforce.blogspot.com/  fateci un salto tra una fanfiction e l'altra e seguite l'insanità mentale dal suo punto di vista...

 

 

Vi aspettiamo per il backstage, dopodiché questa fanfiction sarà definitivamente completa. Ma vi aspettiamo per la prossima! Una storia di Hetalia, ma che viene da una galassia lontana lontana…chissà se qualcuno di voi ha già capito.

Una marea di saluti!

   
 
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