Disclaimer:
E’ tutta roba
della BBC. Io ci scrivo solo per diletto e senza alcun guadagno.
Eine Chance
Il
Dottore guardò intensamente il momento in cui lui
si chinò verso Rose per sussurrarle quelle parole che lei
– per
così tanto tempo – aveva bramato sentirgli
pronunciare.
Non
era stato lui - il Signore del Tempo - a dirglielo però, ma
quell’ibrido metà umano e metà alieno.
Lo
indivia. Lo odia. E odia
se stesso perché sa di aver mentito a Rose.
Quell’uomo
è sì una sua copia tuttavia non sarebbe mai
davvero stato lui.
La ragazza aveva ragione ma con uno sguardo è riuscita a
convincerla.
Quello
che si è lasciato alle spalle sarà un qualunque
John Smith –
certo, parecchio più intelligente della media degli esseri
umani e con
conoscenze infinitamente superiori a quelle terrestri… figurarsi che ancora su quel pianeta si crede che
la teoria della
relatività sia solo una teoria – ma
comunque una persona qualunque. Il
fatto che fosse metà umano e metà Signore del
Tempo era del tutto relativo,
nessuno se ne sarebbe mai accorto. John ha un solo cuore ed
un’unica breve
vita.
Una
vita che però – a differenza di lui –
John potrà vivere con Rose.
Potrà vederla ogni giorno, baciarla ogni volta che lo
vorrà… magari avrebbe
anche vissuto con lei.
E
allora Rose sarebbe diventata per lui
stata l’ultima cosa che avrebbe visto prima di addormentarsi
e la prima quando
avrebbe riaperto gli occhi.
Un’emozione
che in fondo il Dottore aveva già provato e di cui John
portava sicuramente il ricordo. Loro però non sarebbero mai
stati la stessa
cosa: nonostante tutto il tempo che avevano trascorso insieme, il
Dottore non
era mai riuscito a dirle quello che provava per lei. Ogni volta che era
sul
punto di farlo, tornava sui suoi passi o… beh,
l’ultima volta Rose era
semplicemente sparita dalla sua vista, intrappolata sulla Dårlig
Ulv Stranden,
mentre lui al sicuro nel TRADIS
e in un’altra dimensione, era rimasto lì, con
quell’ ‘io…’
ancora sulle labbra.
L’inizio
di una
frase, di una dichiarazione, che non sarebbe mai stata pronunciata. Non da lui, se non altro.
John
però l’aveva
fatto. Quando Rose aveva voluto sapere come si sarebbe dovuta
concludere anni
prima quella frase, il Dottore era
solamente stato in grado di domandarle se fosse davvero necessario
farlo.
John
però aveva avuto il coraggio di dirle che
l’amava.
Per
un istante –
un solo secondo – aveva quasi sperato che lei comunque
chiedesse a lui – al vero Dottore
– di rimanere lì. O
portarla con sé.
Ma
Rose era umana
e all’idea di avere finalmente accanto a sé non
solo l’uomo che amava, ma
l’uomo che le aveva detto di ricambiare i suoi sentimenti,
lei aveva reagito
come il migliore degli esseri umani, facendo la cosa più
giusta. L’unica cosa
giusta. L’aveva baciato. Non lui,
ma John.
Donna
aveva
ragione: per quanto il Dottore fosse geniale, astuto, dotato di
un’intelligenza
fuori dal comune (almeno per quanto concerneva gli standard terrestri)
gli
mancava quel pizzico di umanità che avrebbe fatto di lui
l’uomo che gli altri
avrebbero voluto che fosse. Soprattutto che avrebbe voluto Rose. Ma
come già le
aveva detto, i suoi punti deboli erano la condanna dei Signori del
Tempo. E
questo voleva dire che per una volta, mentre tutti gli altri correvano,
lui
sarebbe rimasto lì ad osservarli fino al momento in cui
– con la morte –
avrebbe spezzato la maledizione della sua razza.
Note
dell’autrice:
Finita.
E’ molto
breve, ma ci tengo a questa storiella. La 4x13 ispira veramente
tantissimo
<3
E’
anche un po’
banale, ma mi sento un po’ in soggezione a scrivere sul Doctor Who e non sono così
brava – a differenza di altre autrici
che hanno scritto capolavori per questa piccola sezione di EFP!
By
the way… il titolo proviene da una canzone di Fler feat.
Bushido.
Grazie mille a KillerQueen86 e Little Fanny per aver recensito Imagination from the Other Side <3