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Autore: Martybet    29/10/2010    27 recensioni
Rilessi quel fogliettino per una ventina di volte, e ogni volta la sensazione di incompletezza e delusione si librava in me. Il mio migliore amico, la persona con la quale avevo condiviso ogni cosa dalla culla fino alla maturità si sarebbe sposato tra una settimana.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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PRIMO CAPITOLO Ringrazio infinitamente Ely, questo primo capitolo è dedicato a lei.
Buona lettura!









primo capitolo

MY BEST FRIEND


Cercare le risposte è meglio che farsi  domande, stare svegli è meglio che dormire. Fare una cosa, anche se dovesse rivelarsi il più grande, il più tremendo degli errori, è decisamente meglio del non averci provato.

POV BELLA
 
 
Fissavo l’orologio sopra la cattedra con aria annoiata, sperando che quella stupida lancetta aumentassi i ticchettii, e mi facesse finalmente andare a casa. Chissà per quale ragione avevo scelto dopo la laurea, di continuare gli studi e specializzarmi in letteratura. Tirai un ultimo sospiro, quando finalmente il professor Berkley annunciò la fine della sua noiosissima lezione. Cercai di riprendere lucidità, e dopo aver radunato le mie cose, mi defilai rapidamente, scansando la maggior parte degli studenti, ancora intenti a prendere gli ultimi appunti.   Il mio dormitorio non era poi lontano dalle aule dove si tenevano le lezioni, per raggiungerlo dovevo solamente percorrere circa due faticosissimi kilometri in salita.Una delle cose positive dell’università era la mia compagna di stanza, non che mia migliore amica da ormai molti anni. Angela era una persona fantastica, una di quelle classiche brave ragazze su cui  puoi sempre contare. Diventare amiche era stata una questione di pochi secondi, la sua riservatezza, timidezza, e simpatia mi avevano subito coinvolta. Cercai le chiavi  nella borsa, sperando di non averle dimenticate da qualche parte, come era mio solito fare. Purtroppo l’ordine e Bella Swan non andavano estremamente d’accordo. Quando finalmente trovai il portachiavi, mi lasciai andare ad un piccolo urletto di gioia. Le infilai nella toppa e quando la porta si aprì mi sentii finalmente bene. Lasciai cadere la borsa dei libri per terra con un sonoro tonfo, e dopodiché mi abbandonai a peso morto sul divano.Dire che ero stanca, era un eufemismo. Il venerdì dopotutto era uno dei giorni più pesanti. Sulle spalle avevo ben quarantottore di insonnia. La causa? Lo studio.Una persona della mia età avrebbe risposto semplicemente  dicendo: Un ragazzo. Io invece di ragazzi non volevo proprio saperne.Forse la mia prima delusione d’amore mi aveva marchiata per sempre, e forse, mai ne sarei uscita. Certo, la mia vita sessuale era attiva, ma le persone con le quali andavo a letto non erano mai le stesse.
Mi rigirai sul divano, quando sentii la porta aprirsi, chiaro segno che anche Angy era arrivata.
“Hei.. già a casa?” domandò sorridendo, mentre riponeva la sua giacca e il suo zaino nell’armadio, con estrema precisione.
“Non avevo voglia di pranzare fuori oggi..” spiegai mentre mi stiracchiavo la schiena sornionamente
“Ho ritirato la posta, e ce ne è una per te… Credo un invito ad un matrimonio” Estrasse qualcosa dalla tasca e dopo di che  me la porse.
La carta era rosa, decisamente pomposa, e al suo interno c’erano delle piccole  margherite, anch’esse di un colore molto simile al rosa maialino. Non poteva certo essere una sana di mente la proprietaria .Chi mai avrebbe confezionato un invito del genere?
Scossi la testa, e aprii la busta, senza pensare minimamente a quello che avrebbe comportato.
 
Tanya Denaly ed Edward Cullen, 
annunciano il loro matrimonio, 
Domenica 7 novembre, 
Presso la villa Cullen, 
Forks
I miei occhi non ci misero molto a diventare pungenti. Non appena vidi il suo nome, sentii lo stomaco contrarsi in una morsa, e la testa prese a girare pesantemente più di quanto non lo facesse già.
Rilessi quel fogliettino per una ventina di volte, e ogni volta la sensazione di incompletezza e delusione si librava in me. Il mio migliore amico, la persona con la quale avevo condiviso ogni cosa dalla culla fino alla maturità si sarebbe sposato tra una settimana.
Si sarebbe sposato con una ragazza sconosciuta, almeno per me, con una ragazza che durante le nostre telefonate non aveva mai citato. Una ragazza che amava il rosa maialino e aveva confezionato quegli orribili e disgustanti inviti. Sicuramente Edward non aveva scelto quella schifezza. A lui piacevano le cose semplici, esattamente come a me. Ma forse, forse dopo quattro lunghi anni era cambiato. Forse adesso a lui piaceva.. cosa ne potevo sapere io? Cosa ne poteva sapere una vecchia amica, della quale si era  bellamente fregato per quattro anni? Mi passai una mano fra i capelli, quando vidi il viso di Angela guardarmi preoccupato.
“Sto bene.. scusa, non mi aspettavo questo.. tutto qui..” spiegai mentre sentivo il cuore battere  ad un ritmo indefinito. Posai una mano sul petto cercando di rallentarlo, mentre con l’altra accarezzavo quello stupido invito. Ci sarei andata? Certo che no. Perché dovevo ancora soffrire? Perché dopo quattro anni avrei dovuto nuovamente tirare fuori i fantasmi del mio passato?
“Bella cosa hai intenzione di fare?” Alzai gli occhi verso la mia migliore amica, che si era posizionata accanto a me abbracciandomi stretta.Aveva capito chi fosse il mittente.
“Non lo so.. penso che non ci andrò..”
“Dovresti invece.. oltre a quell’invito c’è anche una lettera.. penso sia da parte di Edward.”  Non aspettai un minuto di più e lessi anche quell’altro foglio, marcato semplicemente da un numero di telefono. Il suo  numero di telefono.  Perché mi voleva? Perché teneva che io fossi presente il giorno più importante della sua vita?
Mi alzai insofferente, dirigendomi verso la mia camera. Volevo stare da sola con i miei pensieri. Quella giornata era già stata abbastanza pesante di per sé, ci mancava solo quel maledetto invito!
Presi il telefono sopra il tavolo, e il foglio contenente il numero.
Mi doveva delle spiegazioni. Dove era finita quella cazzo di amicizia?Dove era finito il ragazzo che avevo amato, e che con molta probabilità amavo ancora?
Chiusi la porta della mia stanza con violenza, mentre con l’altra digitavo il numero.
Aspettai  con il cuore in trepidazione. Da quanto non sentivo la sua voce? Da quanto non parlavo con il mio migliore amico?
“Pronto?” trattenni il respiro, era proprio come me la ricordavo.  Dolce, calda e perfetta. La stessa voce che mi aveva  consolata, la stessa voce che mi aveva rassicurata quando il mio primo ragazzo mi aveva mollata, la stessa voce che mi aveva sussurrato parole estremamente dolci.
“Bella, sei tu?” 
“Pron.. to” balbettai rossa in viso, cercando di riprendere il respiro. “Si sono io.”
Silenzio.
Era sorpreso di sentirmi?  Oh ma non mi dire?! Era stato lui dopotutto a darmi il suo numero di telefono, non io. Lui mi aveva mandato un invito al suo matrimonio, non io.
“non so cosa dire.” Disse, mentre mi sdraiavo sul letto, e iniziavo a divorare il mio labbro inferiore.
“Allora non dire niente.”risposi  mordendo con più violenza  le mie povere labbra.
Rimasero di sottofondo solo i nostri respiri agitati, sorpresi entrambi nel sentirci nuovamente.
“Mi sei mancata..” Era arrivato il momento delle confessioni?!
“Anche tu.. “
“Quanto tempo è passato dall’ultima volta che ti ho vista? Dovrebbero essere tr..”
“Quattro anni” mormorai afona stringendo le nocche della mia mano sinistra.  Aveva rimosso anche quanto tempo era passato dal nostro ultimo incontro. Perché io invece me lo ricordavo perfettamente?
“Bella mi dispiace, ma.. ti ho pensato tanto. Non sai cosa abbia significato rinunciare alla mia migliore amica..” Io non sapevo che cosa significava? Lo diceva proprio a me? Assurdo.
“Edward anche io ho dovuto rinunciare a te.”gli feci presente, con un tono di voce più alto di due ottave.
“Ma non vuol dire che sia per sempre. Non vuol dire che il rapporto che abbiamo costruito per diciotto anni sia perduto. Conosco ogni cosa di te, so perché hai pianto il giorno del tuo  tredicesimo compleanno, so che odi il rosa, so tutto di te.”
“E me lo vieni a dire adesso?! E solamente perché ti stai per sposare?” sputai arrabbiata, cercando a stento di trattenere le lacrime.
“Nemmeno tu ti sei fatta sentire..”
Aprii la bocca con un sono schiocco, io non mi ero fatta sentire? Io non me ne ero andata per tre mesi in vacanza in Africa, io non a..
“Questo non c’entra niente.. Perché mi hai mandato l’invito?”
“Voglio averti Bella, voglio che tu sia la mia testimone di nozze. Voglio che sia tu a dirmi che sto facendo la scelta giusta. Ti voglio, perché sei una delle persone più importanti per me.” Si era visto infatti, quanto io contassi per lui.
“Non so cosa dire..”
“E allora non dire niente.” Mormorò copiando le mie stesse parole. “Vieni e basta, e se non verrai ti tua spontanea volontà di verrò a prendere io.”
Risi senza metterci troppo entusiasmo. “Ho le lezioni…”
“Per una settimana non perderai niente di essenziale. Ma ci devi essere, ti voglio Bells.”
Alzai gli occhi al cielo, assorbendo piano piano le sue parole. Avevo mai detto di “no” ad Edward Cullen?
“Io… d’accordo ci sarò.”
“Il volo è previsto per dopodomani mattina.  Ti ho mandato via mail, tutto.”
“Ma come facevi a sapere che..” borbottai rammaricata.
“Ti conosco, mi sembra chiaro. Ti voglio bene Bells, e mi sei mancata.. non puoi immaginare quanto.”
Oh si che lo posso immaginare, lo posso immaginare eccome Edward.
“Anche io te ne voglio..”
“Hasta la vista Bells..” sorrisi sommessamente.
“Au Revoir” risposi mantenendo il sorriso sulle mie labbra. MI era mancato il nostro saluto, mi era mancata ogni nostra stupida  banalità.
Chiusi la telefonata, e tornai in sala, dove Angela mi aspettava preoccupata.
“Tranquilla..” mormorai, tornandomi a sedere accanto a lei, e abbracciandola stretta.
“Ho deciso che ci andrò, non importa quello che io provo per lui, resta e rimarrà sempre il mio migliore amico. E devo esserci al  suo matrimonio.” Pronunciai quelle parole più per me che per lei. Dovevo auto convincermi che tutto quello che avevamo passato quella lontana notte di quattro anni fa, era stato semplicemente uno stupido sbaglio.
Avrei dovuto apprezzare la sua nuova compagna, avrei dovuto accettarla, per lui.
Glielo dovevo. Dopotutto, era stato Edward a consolarmi la notte in cui  mia madre aveva deciso di abbandonare sia me che Charlie. C’era, il giorno in cui io avevo deciso di tagliarmi i capelli corti e marinare la scuola.
Anzi, a dire la verità la aveva marinata con me.
“Hai fatto la scelta giusta Bella. E se vuoi la verità, secondo me è la buona occasione per riprendertelo!” Esclamò , e io arrossii più di quanto non lo fossi già.
“Ma si sta per sposare!”
“Sei cambiata Bella, non dico che non fossi carina allora, ma avevi ancora le forme da adolescente, il seno non formato e un gusto nel vestire molto più basso di adesso. Ora, guardati. Sei uno schianto, se non la ragazza più carina della Darmouth!” Okay stava completamente uscendo di cervello.
“Lo dici solo perché sei la mia migliore amica!” la rimbeccai sempre più in imbarazzo.
“E come è che oggi ti hanno chiesto il numero già sei ragazzi? Forse è ora che tu ti dia una svegliata.”
Beh, non erano sei, ma cinque. Però dovevo ammettere che il mio aspetto non mi disgustava totalmente, e lei non aveva torto in tutto.
In quei quattro anni ero cambiata. Taglio dei capelli, vestiti, trucco, forma, altezza.
Semplicemente ero diventata una donna.
“Resta il fatto, che Edward si stia per sposare, e che si sia tirato indietro già una volta.”
“Esatto! Una volta… Questa è la tua occasione per riprendertelo Bella.  Io non lo conosco, ma in pratica è così, dopo tutte le volte in cui me ne hai parlato.   Quattro anni fa eravate entrambi dei ragazzini, ora no, siete cresciuti.”
Sospirai passandomi una mano fra i capelli.
“Io lo vorrei, ma non è giusto. Non è giusto nei confronti suoi né di quella Tanya. Per ciò andrò a quel matrimonio in carica di migliore amica dello sposo, e nient’altro.”
Dovevo scordarmi le parole di Angela, la nostra occasione oramai la avevamo persa. Avevamo intrapreso vite totalmente differenti, studi differenti, conosciuto persone differenti.
“Fa come vuoi, sappi però che quando tornerai con il cuore in frantumi, senza nemmeno averci provato, le uniche parole che usciranno dalla mia bocca saranno: te lo avevo detto.” Disse accendendo il televisore, e cominciando a fare uno zapping rapido dei canali.
“Grazie tante, tu si che sei un’amica!”Commentai acida fissandola truce.
“Le amiche servono ad aprirti gli occhi..”
“Basta.” Alzai le mani in segno di resa. “Hai vinto tu, vado a prepararmi la valigia.”
“Ricorda di mettere qualche completo intimo particolare, quello tigrato sarebbe perfetto!”Dove era finita la Angela così timida e riservata che conoscevo?   Altro che Dottor Jekyll  e Mister Hide!Alzai gli occhi al cielo. Su una cosa ero sicura, non avrei mai mandato all’aria il matrimonio di Edward Cullen.

   
 
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