Capitolo 14
Con una forte
spinta chiuse la porta e mi costrinse a indietreggiare fino a sbattere sulla
scrivania. Mi aveva messo alle strette e sentivo il viso colorarsi di rosa. Il
conte teneva in mano il bigliettino che mi aveva mandato Jacob e non si muoveva
da davanti alla porta, sembrava una statua tanto stava fermo.
“perché mi avete portato qui?” avevo interrotto quel silenzio che stava diventando troppo fastidioso, volevo sapere tutto, perché mi aveva portato in camera sua, perché scrive quei racconti, cosa lo spinge a comportarsi così.
“siete voi che vi
siete scontrata con me, vi ho solo salvata!?” si avvicinava sempre di più
“perché non è così Isabella, stavate scappando, stavate per piangere. Potete
dirlo!” il suo tono era freddo, glaciale.
“non so di cosa
parlate” e invece lo sapevo benissimo, stavo scappando dalla mia camera per non
piangere davanti a Rose e Alice, stavo scappando di nuovo dalla possibilità di parlare
di Jacob, stavo scappando di nuovo perché turbata dal messaggio di Jacob e dai
suoi regali e tutto questo il conte lo sapeva.
“smettetela
Isabella, non fingete con me!” stava alzando la voce e il suo viso ormai era
davvero troppo accostato al mio, potevo sentire il suo respiro sul collo.
“come potete farvi
trattare dal vostro futuro marito in questo modo? Si prende gioco di voi e non
fate niente!” , ne ero consapevole e mi ero rassegnata “non posso lasciarvi
trattare in questo modo” continuava ad alzare la voce ma ormai si era scostato
notevolmente da me dirigendosi su e giù per la stanza.
“voi dovete essere
amata, viziata, incoraggiata, libera” pronunciava quelle parole come se stesse
immaginando qualcosa. Con due enormi falcate mi raggiunse, mi alzo il viso con
il pollice e disse “io isabella, vi amerei come mai nessuno vi ha amato o abbia
solo immaginato di farlo. Io vi vizierei con tutto il mio amore e nemmeno tutto
l’oro del nostro regno sarà paragonabile. V’incoraggerei nelle vostre idee e vi
lascerei libera di vivere la vostra vita.”. Una lacrima mi sfuggì e lui la
raccolse tra le sue labbra come se fosse la cosa più preziosa al mondo. “oh
isabella voglio mangiare anch’io la vostra torta di mela. Sarò pazzo a
desiderare così tanto qualcosa creato dalle vostre mani?”
Le sue parole
avevano avuto su di me lo stesso effetto di una medicina, avevano curato le mie
paure, avevano alleviato le mie sofferenze e quella carezza aveva ridato
speranza alla mia vita. Poteva davvero esserci qualcosa tra noi? Le parole di
Alice, mi vennero subito in mente e scostai la sua mano dal mio viso,
scontrandomi con il suo sguardo triste.
“Scrivere è il
vostro lavoro?” volevo sapere, volevo sapere se lui sarebbe stato capace di
dare una sicurezza alla mia famiglia, se non mi avrebbe dato solo amore. Dovevo
saperlo perché a me sarebbe bastato, ma Charlie non l’avrebbe mai permesso.
“scrivo per il
piacere di scrivere, perché me lo chiedete?” non capiva e non volevo nemmeno
che lo capisse. “perché le vostre opere non vengono pubblicate? Perché Alice
dice che scrivete tanto ma nessuno è disposto a stampare le vostre opere?” Avevo appena confessato di aver parlato di
lui con Alice ma non mi interessava, stavo per l’ennesima volta mettendo un
limite. Se lui non poteva sposarmi non ci sarebbe stato niente. In così pochi
giorni mi sembrava assurdo stare in quella camera con un uomo che nemmeno
conoscevo e parlare di futuro , ma era quello l’amore?
“venite Bella vi
mostro una cosa” il suo tono era gentile , carezzevole e la sua mano era un
chiaro invito a seguirlo.
Dall’altro lato
della stanza c’erano delle tele nere sotto il quale si nascondevano dei quadri.
Quadri che rappresentavano donne e uomini senza vestiti, sdraiati su letto. Le
mie guance si tinsero di rosso e il mio sguardo saettò di scatto dalla parte
opposta non appena capii cosa ripresentasse quel quadro.
“siete bellissima
quando arrossite, ma non nascondetevi” Il conte prese uno dei quadri e lo
appoggiò sul letto. “Vedete Isabella , questo quadro è stato dipinto da
François Boucher , e non è mai stato pienamente capito se non dopo la sua
morte. Il motivo? Troppo disdicevole mostrare le grazie in giro” ridemmo
entrambi in quel momento e mi innamorai della sua risata per la prima volta.
“Cosa significa
questo? Vi starete chiedendo. Io Isabella spesso scrivo per passione,per
istinto perché sento qualcosa dentro che
mi spinge a scrivere a liberarmi . Ma capita che non tutti siano delle stesse
idee o che comprendano ciò che scrivo!” si allontanò per prendere i fogli che
poco prima mi aveva tolto dalle mani “Questo racconto è venuto fuori in due
notti , non era mai successo che fossi così ispirato ma sono pensieri, immagini
che non tutti ammetterebbero nelle proprio case. Proprio come questi quadri”
La mattina che mi
ero avvicinata alla sua porta era quello che stava scrivendo, qualcosa l’aveva
ispirato. “chi vi ha ispirato quelle parole? Ho letto poco ma abbastanza da
capire di cosa trattava”.
Le mani del conte
mi furono subito sui fianchi “Mia dolce Bella, di voi parlavo, di quello che
provo con voi accanto, di quello che ogni notte vorrei poter condividere” si accostò al mio orecchio e sussurrò “ e so
benissimo che sapete di cosa parlo” . Lo sapevo benissimo, la mia curiosità mi
aveva spinto a origliare i discorsi delle serve, a leggere libri sconsiderevoli
e ad immaginare notti infuocate dall’amore con mio marito, sapevo cosa
intendeva dire ma non potevo, non avrei mai provato l’amore carnale, quei
quadri sarebbero rimasti nella mia testa fino a scomparire.
Con un gesto brusco
lo allontanai di nuovo da me “non potrete mai avermi conte Cullen, il nostro …
il nostro … “ come potevo risultare seria se non riuscivo a pronunciare nemmeno
una parola. “La nostra attrazione Isabella, il nostro amore... ” le sue parole
erano maliziose e lo sguardo con cui pronunciò quelle parole mi fece
indietreggiare fino ad arrivare alla porta.
“non possiamo
conte, io sposerò Jacob Black è così che è stato deciso. Voi non potete aiutare
mio padre, non potremmo mai farcela. Mi dispiace” le lacrime ormai erano parte
del mio viso e aprendo la porta velocemente uscii da quella stanza lasciando
dentro non solo l’uomo che mi avrebbe reso felice ma anche tutte le speranze
che si stavano riaccendendo.
E anche il 14° capitolo è stato pubblicato. Non so
quando pubblicherò il 15 , ho veramente pochissimo tempo ma ci sarà. Nel testo si fa il nome di François Boucher , potete vedere le sue opere cliccando qui , scoprirete anche così che tipo di opere fa vedere Edward a Bella. Ringrazio
le nuove lettrici e le vecchie che non sono mai poche. Grazie a Federob che con
la santa pazienza mi corregge gli orrori. Vi ricordo il mio blog http://giadina90z.blogspot.com/ dove ,appena
potrò, metterò uno o più spoiler. Ringrazio Fabiii e Giuliina la meioo per i
commenti!
Alla prossima!