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Autore: Iurin    04/11/2010    1 recensioni
Un probabile seguito de "La fabbrica di cioccolato!" .....propongo di fare una ola a Willy Wonka!!! xD
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Elly_93: aaaaah, fortunata te, che ti saltano i compiti!!!! :P :P :P Comunque spero che questo capitolo ti piaccia mucho mucho!!! XD Un bacione mon amour!!! ;)

Boris e la portentosa Wonkavite

Io e George ci lasciammo non molto tempo dopo, e a quel punto, dato che praticamente era quasi ora di pranzo, mandai il lavoro a farsi friggere, ma soprattutto, dopo aver saputo il resoconto dettagliato che mi aveva così abilmente illustrato il mio amico, non volli sprecare neanche un secondo e andai di corsa alla fabbrica di cioccolato. Senza neanche prendere la macchina da tutta la fretta che avevo. La gente che mi vedeva passare correndo come un fulmine si sarà sicuramente chiesta se fossi pazza, ma non me ne curai affatto, indaffarata com’ero. Il mio punto fisso, in quel momento, era uno e uno solo: un uomo col cappello a cilindro, e volevo raggiungerlo il prima possibile.
Arrivata ai cancelli ansimante li trovai stranamente aperti, ma senza pensarci troppo entrai e percorsi il vialetto d’entrata tutto d’un fiato. Giunta a destinazione spalancai una porta e mi ritrovai nel caldo calore del riscaldamento della fabbrica. Nell’ingresso non c’era nessuno e così camminando sul tappeto raggiunsi la porta che portava al giardino, anche se mi aspettavo che fosse chiusa a chiave. Con mia grande sorpresa, invece, era aperta, e allora entrai. In giro non c’era nessuno, era deserto come nell’ingresso, e sinceramente…non sapendo dove caspita andare in quell’enorme fabbrica, mi diressi alla casetta della famiglia Buckett, dove – ma guarda un po’ – la porta era aperta, anzi, spalancata, e la scena che vidi mi ricordò tanto quella che avevo visto qualche giorno prima quando Loris ci aveva parlato della scomparsa del suo amico; solo che questa volta al posto di Loris c’era un altro Umpa Lumpa…certo, per quanto riuscii a capire, dato che per me quegli omini erano tutti uguali.
Comunque, appena la mia figura si staglio nella casa, controluce, per giunta, tutti mi guardarono sorpresi, mentre a me uscirono praticamente gli occhi di fuori non appena vidi Willy: era senza cilindro, e questo non mi stupì più di tanto; il punto era che era vestito normalmente! Stava con un paio di jeans e un maglione! Anche e ovviamente coperti dal suo solito cappotto…
Appena arrivai Willy si alzò da dove stava seduto e mi venne incontro. Mi si mise davanti con un sorriso incerto, e disse:
“Ciao.”
“Ciao…” risposi io, e poi aggiunsi “Bel look comunque.”
“Trovi?” fece guardandosi i vestiti.
“Certo! Li ho scelti io, no? Quindi sono per forza bellissimi…”
“Non so perché ma questa risposta me la sarei dovuta aspettare…credo.”
Calò il silenzio. Ma non era teso, assolutamente no! Era…quasi piacevole, e in quel silenzio risplendevano sinceri i sorrisi brillanti e gentili di Willy.
“Ciao.” Mi disse di nuovo.
“Ciao.” Gli risposi, e gli saltai al collo abbracciandolo. All’inizio lui era rimasto quasi spiazzato da quel mio gesto di affetto, ma poi mi mise le mani sulla schiena e rispose al mio abbraccio.
Quando ci staccammo ci voltammo verso le persone che zitte zitte erano rimaste a guardarci, e dato che loro seguitavano nel fissarci come se fossimo chissà cosa, notai che Willy era diventato di un colorito abbastanza acceso, cosa che mi fece scatenare una risata.
Willy di seguito mi fece sedere accanto a lui, su una sedia, e mi riassunse in breve quello che era accaduto prima che io interrompessi il tutto:
“Ho il piacere di presentarti, cara Julia, il famoso Boris, tornato miracolosamente giusto poco tempo fa.” E mi indicò l’Umpa Lumpa che si trovava in mezzo a noi. Così quello era Boris! Lo scomparso! “E stava appunto per raccontarci qualcosa.” Concluse Willy.
Tutti gli sguardi si fissarono su Boris, curiosi, bramosi di sentirlo parlare, desiderosi di sentirlo raccontare. L’Umpa Lumpa abbassò gli occhi al pavimento e iniziò:
“Premetto dicendo che mi dispiace. Insomma, io…mi rendo conto solo ora di quanto sia stato incosciente a fare una cosa del genere…e spero che il signor Wonka…” si interruppe “vede…qualche tempo fa sono stato avvicinato da un uomo che mi ha proposto una sorta di…affare. Era…beh…lui è Slaguard.”
“Lo sapevo!” esclamò Wonka all’improvviso facendo prendere un colpo a tutti quanti “Lo sapevo ce quel…quel…ah, meglio che sto zitto.”
“E chi sarebbe questo Slaguish, Slagar…vabbè insomma?” chiesi.
“E’ un mio rivale, ecco chi! Mi ha truffato rubandomi le ricette per non so quante…” si interruppe di botto e posò pian lo sguardo su Boris chiedendo: “Che genere di affare ti ha proposto?”
L’Umpa Lumpa distolse gli occhi da quelli viola e riprese: “Voleva che gli portassi la più grande invenzione del signor Wonka, promettendomi immensità di ricchezze.”
“Capisco…” fece Willy apatico “E tu…”
“Io gliel’ho data.”
“La wonkavite!” esclamai quando mi si accese la lampadina.
Boris annuì. “Lui però quando ebbe la busta tra le mani non mi diede un bel niente. Mi cacciò via. E io dove sarei potuto andare se non qui? Lo so che ho fatto una cosa estremamente stupida e…e….traditrice anche…ma, signor Wonka,” fece allora guardando per la prima volta Willy dritto negli occhi “posso rimanere qui?”
I due si guardarono e dalle facce che faceva Willy si poteva capire che stesse pensando una quantità incalcolabile di cose tutte contemporaneamente. Alla fine disse con un sorriso:
“Certo che puoi restare, non devi neanche chiederlo.”
Il volto di Boris si illuminò tutto insieme e un grande sorriso gli scoprì i denti bianchi.
“Grazie signor Wonka! Lei è l’uomo migliore del mondo!”
E detto questo uscì di corsa dalla casetta desideroso di rimettersi al lavoro per recuperare il tempo perduto.
Tra di noi calò quindi un silenzio pensieroso, interrotto alla fine dalla voce squillante di Charlie che chiese:
“Ma Willy! È tanto che se ne parla, ma…questa wonkavite…si può sapere che cos’è?”
Domanda intelligente, devo ammetterlo, perché infatti anche io non avevo la più pallida di cosa fosse questa straordinaria invenzione, la più grande scoperta di Willy Wonka!
Willy si alzò in piedi e per rispondere alla domanda di Charlie iniziò a frugarsi nelle tasche, mentre noi lo guardavamo curiosi come non mai.
“Aspettate un momento…me le sono messe da qualche parte…” disse “sono sicuro di averle con me mica posso averle perse. Ci tengo alle mie cose più importanti e più preziose, in queste saccocce. Il guaio è che ne ho tante…” prese a svuotarsi le tasche e a deporne il contenuto sul tavolo: una fionda, uno yo-yo…un finto uovo al tegamino, di gomma… una fetta di salame…un dente del giudizio cariato…una fialetta puzzolente…un pacchetto di polverina pruriginosa… “eppure devono esserci, per forza devo averle con me” seguitava a borbottare. “mi ricordo di essermele messe in tasca…ah! Eccole!” tirò fuori un barattolino pieno di pillole gialle che tremavano violentemente e che cambiavano di tanto in tanto colore diventando blu. “Ecco, questa è la mia Wonkavite.”
Tutti fissavamo quel barattolino sbalorditi, ma a me ovviamente vedere la famosa wonkavite non bastava:
“E che cosa fa?”
Willy aprì la bocca per rispondere, ma la richiuse, perché era troppo intento ad ascoltare qualcosa, qualcosa che giunse anche ai nostri orecchi: un piccolo frastuono di tamburi e di voci, come se stessero cantando qualcosa. Ci precipitammo tutti quanti fuori dalla casetta dei Buckett per poi vedere tanti piccoli Umpa Lumpa, compresi Boris e Loris, che cantavano fieri una canzone:

Se sei vecchio e c’hai l’artrite,
se hai le ossa indolenzite,
se ti dolgono i budelli,
se hai gli attacchi di cistite
e più acciacchi che capelli,
e hai la broncopolmonite,
la gastrite e la nefrite,
TI CI VUOL LA WONKAVITE!

Gli occhi allor ti brilleranno,
e i capelli cresceranno.
Ti cadranno i denti guasti
A al lor posto spunteranno
Denti adatti a fieri pasti.
Tutto il grasso, tutto il lardo
In un fiat scompariranno.
Il tuo passo lento e tardo
sarà lesto; e dal tuo sguardo
rai fulminei sprizzeranno.
Ma non basta: ogni pastiglia
Ti può dare – oh, meraviglia! –
Una proroga di vita.

Ricomincia la partita,
che sembrava ormai finita.
La speranza non è tronca,
non è più cionca né monca.
Tutti quanti su applaudite
ora il grande Willy Wonka!
E a vedere qui venite
la sua gran meravigliosa,
portentosa dinamite…
LA FAMOSA WONKAVITE!


“Chiaro il concetto?” ci chiese Willy non appena la melodia finì.
“Cioè…quelle pillole…che farebbero?...ringiovaniscono?!” non potevano credere alle mie orecchie! Diamine!!
“E ognuna fa diventare più giovane non di un anno, non di due, ma di venti anni!”
Spalancai la bocca sbalordita.
“Ma va?” dissi a fior di labbra, mentre Willy si beava compiaciuto nell’incredulità di noi tutti.
A quel punto, però fu Joe a parlare:
“Ma se Boris ha dato la ricetta a Slaguard adesso la tua invenzione è in pericolo!”
“Oh non credo proprio.” Disse Willy con la maggio calma possibile.
“E perché?” chiesi.
“Non penso che ne capirà una sola parola.” Rispose.
E sorrise enigmatico come solo lui sapeva fare.

***


Io e il mio prode socio Slaguard eravamo nel mio studio, eccitati al massimo: la busta con la wonkavite, infatti era distesa sul tavolo proprio davanti a noi. Bastava aprirla e scoprire di cosa si trattasse per diventare anche più famosi del grande Willy Wonka, acclamato in tutto il mondo! Bah! Quel buffone avrebbe condiviso con noi i suoi giorni di gloria da quel giorno!
“Allora, Fickelsgruber…sei pronto?”
“Ovvio che sì, caro Slaguard!”
Ci avventammo sulla busta e la aprimmo il più velocemente possibile rivelandone il contenuto: un lungo foglio piegato più volte, con su scritto, come titolo,
Ricetta della portentosa Wonkavite
E così iniziammo a leggere curiosi e quasi famelici:

Prendasi un tocco della miglior cioccolata, del peso di 1 q ( o venti sacchi da 5 kg di cioccolata sfusa, come torna più comodo). Pongasi la cioccolata in un capace caldaio e la si faccia squagliare a fuoco lento – o a fuoco veloce, a piacere. Una volta squagliata, seguitate a farla bollire pian piano, badando che sono si attacchi e non si bruci, e aggiungere i seguenti ingredienti, aspettando che ognuno ci sia ben amalgamato prima di versare il successivo:

UNO ZOCCOLO DI MANTICORA
LA PROBOSCIDE DI UN ELEFANTE (O, A SECONDA DEI GUSTI, DI UN CALABRONE)
IL TUORLO DI TRE UOVA DI UCCELLINO BELVERDE
UNA PUSTOLA DI PUZZOLA
UN’ONTA DI CAMALEONTE (NON UNTA PERÒ)
LA CODA ANTERIORE DI UN BRADIPO ANURO
UN CORNO DI VACCA INGLESE (MA CHE SIA UNA VACCA DA CACCIA)
SEI ONCE DI CIANCE DI LINCE E UNA DI CIONCIO DI CINCIA (ALLEGRA O MALINCONICA A PIACERE)
DUE PELI DI BARBABIETOLA (O BARBAGIANNI)
IL SECONDO METACARPO DI UNA CAPRA O IL TERZO CARPO DI UNA METACAPRA
IL BECCO GIALLO DI UN PETTIROSSO SECCO
IL FIOCCO DI UNO STAMBECCO DEL CORPO–DI–BACCO
LA TRIPPA DI UN TROPPOPOTAMO
UN CALLO DI SCIACALLO E DUE DI GALLO
UNA PALLA DI PELLE DI POLLO
LA CHIARA DI TRE UOVA DI DIOSCURI
LA RADICE QUADRATA DI UNA TAVOLA ROTONDA
LA MORALE DEL CAVOLO A MERENDA
IL RINO, LA NOCE, IL CERO E LE ONTE DI UN RINOCERONTE.

Quando tutti i suddetti ingredienti si saranno squagliati, non squagliatevi anche voi, bensì seguitate e far bollire il tutto, mestando e rimestando per altri sette dì. Se il settimo dì cade di venerdì, non rialzatelo, bensì seguitate mestamente a rimestare fino al successivo dì di festa dispari. Lasciar quindi evaporare la mistura finché in fondo al caldaro resta un duro malloppo grosso quanto un popone di troppo. Spaccatelo con un martello e troverete là dentro una pallucca grossa quanto un pallino di schioppo. Questa è una pillola di WONKAVITE.


Le mani mi tremavano di rabbia come non mai, tanto che il foglio con la ricetta mi cadde a terra.
“E adesso?” mi chiese Slaguard “Tu ci hai capito qualcosa?”
“No.” Risposi. “Neanche una parola.” E aggiunsi: “Maledetto Willy Wonka.”.

   
 
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