Quinto
capitolo
La squadra era ad un’ora
dallo Stargate, ma continuavano a dover cambiare
direzione oppure a nascondersi per sfuggire alla pattuglie nemiche. La radio di
Daniel si attivò “Qui il generale Hammond,
Sg1 rispondete” Daniel passò la radio a Jack “Signore siamo
leggermente in ritardo, abbiamo avuto un problema…” “Vi
servono rinforzi?” “Non lo sappiamo ancora, ma la trasmissione non
è sicura, suggerisco un nuovo contatto tra un’ora” La radio
rimase in silenzio per qualche secondo poi arrivò la risposta
“Bene contatto tra un’ora, tengo i ragazzi pronti, chiudo”.
Sam annuì, il messaggio del generale era chiaro, la squadra dei rinforzi
sarebbe stata pronta per ogni evenienza. Continuarono ad avanzare, furono
fortunati e non incontrarono più gli alieni, in un’ora erano in
vista dello Stargate. La loro fortuna finì
lì, lo Stargate era presidiato da almeno
quindici alieni. Si ritirarono e Jack espose il piano “L’unica
possibilità è aspettare i rinforzi, quando si apre lo Stargate avvertiamo Hammond di
mandarli ed attacchiamo, impegnandoli su due fronti li possiamo eliminare
facilmente, Teal’c non è che hai ancora
un po’ di C4? Il nostro se lo sono tenuti…” “No
O’Neill” “Non importa useremo le
armi che ci rimangono” Fecero un breve inventario di quello che rimaneva
loro, non era molto, ma con l’aiuto dei rinforzi sarebbe bastato. Si
disposero strategicamente vicino allo Stargate. Non
dovettero attendere a lungo, pochi minuti e lo Stargate
si attivò, dalla radio provenne la voce di Hammond
“Sg1, rapporto” “Sì signore ci servirebbero i ragazzi,
i nostri amici tengono lo Stargate, sono quindici,
attacchiamo” “Bene colonnello, arrivano chiudo” Jack
ritirò la radio e fece un gesto agli altri, poi senza aspettare oltre
iniziò a sparare verso gli alieni con la loro stessa arma, Teal’c, Daniel e Sam, che aveva preso lo Zat di Teal’c, fecero lo
stesso, ne colpirono diversi presi dalla sorpresa e quando iniziarono a
rispondere al fuoco, i rinforzi arrivarono dallo Stargate
colpendoli alle spalle. La battaglia durò poco, gli alieni non si
aspettavano un attacco simile. L’Sg1 si ricongiunse con gli altri e Jack
andò dal maggiore che comandava la squadra “Ottimo lavoro! Ma ce
se sono degli altri, meglio sgomberare in fretta!” Daniel era già
al DHD, compose le coordinate e tutti attraversarono lo Stargate.
Sulla Terra Hammond
aspettava notizie e si rilassò solo quando li vide rientrare tutti sani
e salvi “Allora colonnello cosa è successo?” “Signore
direi che quel piccolo pianeta paradisiaco è già occupato! Mi
dispiace non ci potrà andare in vacanza!” “I Goaul’d?” Fu Sam a rispondere “No
signore… si ricorda di quegli alieni che hanno tentato di invadere
Janet eseguì gli esami di
rito poi, sentendo il racconto di Sam, fece anche analisi più
approfondite a lei e a Jack, quando li richiamò più tardi, per i
risultati, era sbalordita. “Tutti i valori del vostro cervello sono
troppo elevati, ho rifatto i test due volte, pensavo ci fosse un errore! Non
capisco e non so che effetti possa avere su di voi!” “E
questo… fatto… è grave, dottore? Non mi dica che ci tiene
sotto osservazione!” “Invece sì colonnello!” Sam
sorrise alla smorfia di Jack, Janet invece lo ignorò “Vi aspetto
per ripetere le analisi tra tre ore” “Bene” fu Sam a
rispondere. Jack fece un’altra smorfia, poi fece un sorriso a Sam, stava
per dire qualcosa quando nella stanza entrò Daniel “Hammond ci aspetta!” “Sì Daniel
arriviamo…” Jack fece un sospiro di rammarico poi si voltò e
lo seguì, Sam fece lo stesso. Il rapporto post missione durò
più del solito, Hammond volle un racconto
completo di tutto ciò che era successo, poi visto che un alieno aveva
avuto accesso di nuovo alla mente di Jack diede l’ordine di cambiare
tutti i codici. Ovviamente Sam e Jack sorvolarono sulla loro particolare
esperienza, soprattutto su quello che era successo subito dopo essersi
ricongiunti nella base nemica.
Dovettero ripetere le analisi due
volte, i valori stavano lentamente tornando nella norma, ma Fraiser
non volendo rischiare li obbligò quella notte a rimanere in osservazione
alla base. Jack e Sam si scambiarono qualche sguardo, entrambi avevano altri
progetti, ma dovevano essere rimandati. Dormirono insieme in infermeria e il
mattino dopo rifecero le analisi poi si diressero alla mensa per la colazione,
Daniel si unì a loro e poco dopo li raggiunse anche Teal’c.
Chiacchierarono come al solito, ma Daniel non poté fare a meno di notare
i continui scambi di sguardi tra Jack e Sam, era chiaro che l’esperienza
li aveva uniti ancora più di prima, o forse aveva dato una svolta decisiva
al loro rapporto, la cosa gli faceva particolarmente piacere, erano anni che
lui, Teal’c e Janet ne parlavano, beh Teal’c più che altro ascoltava e faceva
commenti su come su Ciulac’k si risolvevano
certe situazioni. Commenti che facevano arrossire Daniel e ridere fino alle
lacrime Janet, reazione che sconcertava, per quanto fosse possibile, Teal’c. Sam fu la prima a lasciare il tavolo, quando
era partita stava facendo degli esperimenti su un generatore, tentava di
potenziarlo, ma ora voleva dedicarsi al comunicatore che avevano usato sul
pianeta, quindi desiderava terminare al più presto con il generatore.
Jack la seguì poco dopo, doveva compilare il rapporto, Daniel e Teal’c li imitarono, ognuno con le sue occupazioni.
Jack era bloccato alla sua scrivania da mezz’ora, voleva finire quel rapporto e andare a trovare Sam in laboratorio, ma non riusciva a concentrarsi. All’improvviso una fitta di dolore lo colpì in pieno petto. Annaspò, poi capì cosa stava succedendo, si alzò velocemente e correndo raggiunse il laboratorio di Sam, entrò, ignorando il dolore, ma quello che vide non lo stupì, sapeva già cosa avrebbe trovato.
Kloe2004: Evviva le immagini a bollini rosso! Eh eh eh! Cosa vuoi che sia scappare dal pianeta… normale amministrazione, i bacini con Jack invece no di certo! Penultimo capitolo… e questa volta spero di postare come da programma, cioè tra una settimana!