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Autore: Tikkia    06/11/2010    5 recensioni
Alla fine a cosa è servito diventare l'eroe di Konoha? Sono di nuovo solo.
Naruto si lascia andare ad alcuni pensieri tristi post guerra. Hinata gli riporterà il sorriso. NaruHina, Naruto POV, SPOILER
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Solitude -Bene, allora noi ora andiamo.- dice Shikamaru prendendo Temari sottobraccio.
-D’accordo, ci vediamo!- li saluto con un gesto della mano, osservandoli allontanarsi nella luce del tramonto. Vedo Temari scostarsi per un secondo dal suo ragazzo, tirandogli un pugno sulla spalla con una risata, per poi riabbracciarlo subito. Quando è finita la guerra, quei due si sono subito fidanzati. Temari ha salvato la vita a Shikamaru facendolo rinsavire e reagire contro il cadavere animato di Asuma che Madara gli aveva lanciato contro. Shikamaru non riusciva a colpirlo, e ha rischiato la vita più volte in quell’incontro, ma grazie all’intervento di Temari è riuscito a tornare in sé. Quando anche Madara è morto, nella gioia collettiva Shikamaru ha sollevato Temari tra le braccia e l’ha baciata davanti a tutti. è stata una scena molto felice.
Mi dondolo un po’ sull’altalena dove sono seduto, quella davanti all’accademia. Faccio un sorrisino amaro: sono di nuovo solo come un tempo, quando ero bambino e nessuno mi voleva. Alla fine a cosa è servito diventare l’eroe di Konoha? Sono di nuovo solo: Kakashi-sensei è diventato Hokage, ed il suo tempo è tutto impiegato nei lavori burocratici post guerra. Tsunade è morta, come Iruka-sensei. Shikamaru vive solo per Temari. Sasuke è tornato, certo almeno questo. Anzi, è stato proprio grazie a lui che abbiamo vinto: dopo averlo convinto a tornare da me, abbiamo attaccato Madara insieme, io con un Rasengan e lui con il Chidori. Proprio come quella volta alla Valle dell’Epilogo, solo che questa volta le tecniche non erano una contro l’altra, bensì unite contro un unico nemico.
Ma, nonostante il teme sia tornato, è come se se ne fosse andato di nuovo. Per una serie di fatti, Sasuke si è messo insieme a Sakura ed ora nessuno dei due ha più tempo per nient’altro che non sia il loro rapporto. Ora che ha scoperto l’amore, il mio migliore amico non ha più tempo per me. Certo, alle volte usciamo a mangiare un boccone insieme, io vado da lui e lui viene da me e passiamo tutto il tempo a parlare. O meglio, io parlo, lui ascolta. Deve ancora ricominciare ad integrarsi per bene, ma ce la farà.
Ad ogni modo, non posso fare a meno di essere triste: speravo che Sasuke avesse bisogno di me come io ho bisogno di lui. Insomma, i migliori amici sono questo, no? Non poter stare senza l’altro. Certo, siamo stati separati per 3 anni, ma questo non centra. Quello non era Sasuke. Ed ora che si è messo con Sakura, lui non ha più bisogno di me.
Ho perso i miei maestri, ho perso il mio migliore amico e non sono neanche stato in grado di dichiararmi alla ragazza di cui mi sono innamorato. E di questo ne ho pagato le conseguenze, e le pago tutt’ora vedendola mano nella mano con il suo nuovo ragazzo. Una lacrima mi scende dagli occhi.
Sento dei passi e giro la testa, asciugando la lacrima con il dorso della mano.
Oh, parli del diavolo… penso amaramente. Hinata si ferma a pochi metri da me, imbarazzata, vagando con gli occhi pur di non incontrare i miei.
-Ciao Hinata.- saluto facendo un sorriso. Devo mostrarmi felice. È questa la filosofia che ho adottato da quando mi sono scoperto nuovamente, irrimediabilmente solo: i miei amici e tutto il resto del mondo deve pensare che io sia felice per la nuova pace, felice per Sasuke, felice per tutto. Perché è così Naruto: un ragazzo felice. Almeno secondo tutti. se iniziassi ad essere troppo serio, se iniziassi ad esternare quello che provo, tutti inizierebbero a fare domande. Ci sarebbero troppe domande e troppo dolore, troppe attenzioni obbligate. E io non voglio.
Mentre penso a queste cose, noto che Hinata arrossisce e risponde al mio saluto con un timido sorrisino. Dio, quanto è bella. La vedo che si avvicina e si siede accanto a me, sull’erba.
-Po-posso farti compagnia?- chiede balbettando. Adoro quando balbetta. Dannazione.
-Certo che puoi!- altro sorriso. Qualche attimo di silenzio, poi decido di romperlo io.
-Allora…come vanno le cose con Kiba?- Naruto masochistic mode: on. Si, perchè è proprio con lui che si è messa Hinata. Qualche giorno dopo la fine della guerra, lui è andato ad abitare da lei, e tutte le volte che li vedo insieme si tengono sempre per mano. E quanto lisce e morbide devono essere la mani di Hinata…
-B-Bene. Si sta riprendendo un po’ alla volta.- che cavolo, Hinata, non sorridere in quel modo, sennò io…vabbè, lasciamo perdere. Annuisco.
-Sono contento.- annuisce anche lei. La guardo con la coda dell’occhio per vedere le sue reazioni. Sta guardando a terra e apre la bocca come per parlare. Poi mi scocca un’occhiata timida e, finalmente, delle parole escono dalla sua bocca.
-E tu come stai?- oh, oh. Pericolo. Urge sfoderare sorriso di circostanza.
-Benissimo.- dico girandomi verso di lei. Mmh, quello sguardo non mi piace. Perché Hinata mi sta guardando come se cercasse qualcosa?
-Sei sicuro?- pericolo! Pericolo! Pericolo!
-Si, certo, perché me lo chiedi?-
Lei si azzittisce per un attimo, pensosa, continuando a guardarmi. Non mi aveva mai guardato così a lungo senza provare imbarazzo, prima d’ora. Ne approfitto per guardarla più da vicino, ora che posso. Viso un po’ tondo, da bambina. Grandi occhi lillà, sempre spalancati verso il mondo. Lunghissimi capelli neri che le coprono le spalle come una coperta. Spalle piccole, seno abbondante, vita stretta. Fianchi perfettamente in linea. Il sedere non posso vederlo, ma so già dalle mie precedenti analisi che ha la perfetta forma di un mandolino. Un meraviglioso sedere. Lunghe gambe snelle, una distesa, l’altra piegata, circondata dalle sue braccia esili ma forti.
-Te l’ho chiesto perché in questi tempi mi sembri…come dire…strano.- non ci credo, Hinata ha pronunciato una frase intera rivota a me senza balbettare? La guardo sorpreso ed interrogativo.
-Insomma- ricomincia, questa volta abbassando lo sguardo ed arrossendo leggermente –di solito sei sempre allegro, con la battuta pronta…non so, Naruto-kun, da quando è finita la guerra, quando ti guardo, mi viene come un’impressione di tristezza…- si morde il labbro inferiore, il suo morbido ed invitante labbro inferiore e mi guarda spaventata –Scusami, non volevo offenderti..- mormora. Non resisto più: scendo velocemente dall’altalena, mi siedo accanto a lei e le stringo la mano.
-Na-Naruto-kun.- mi si solleva involontariamente un angolo della bocca ricordando tutte quelle volte in cui mi aveva chiamato così ed io l’avevo sempre considerata tenera.
-Hai ragione, Hinata.- mormoro. Non avrei mai voluto farlo, ma ormai ci siamo addentrati in questo territorio e non posso più tirarmi indietro. Esploderei, se lo facessi.
-Hai ragione. Io non sono felice. Certo, non contento che la guerra sai finita, sono contento che la maggior parte di noi sia sopravvissuta, sono contento che Sasuke sia di nuovo in mezzo a noi. Ma non sono felice. Non sono felice perché, nonostante tutti i miei sforzi, sono tornato al punto di partenza, sono tornato di nuovo maledettamente solo!- la voce mi si spezza ed inizio a piangere –Iruka e Tsunade sono morti. Kakashi-sensei è diventato Hokage ed ormai non lascia più l’ufficio. Shikamaru si è messo con Temari e, certo, sono felicissimo per entrambi, però ora lui non ha quasi più tempo da passare con gli amici! Stessa cosa per Sasuke: quando è finita la guerra, già mi pregustavo il tempo che avrei trascorso con lui, come ai vecchi tempi. E all’inizio è stato così: lui aveva bisogno di me, ed io c’ero per lui! Ma poi si è messo con Sakura, ed ora non ha più bisogno del mio aiuto, perché lui sta benissimo anche solo con lei. Ma la cosa che più mi dilania dentro, Hinata, è che sono stato un emerito cretino e non ho mai trovato il coraggio e la forza di dirti che ero innamorato di te, ed ora che tu stai con Kiba, ti ho persa per sempre e questo non riesco ad accettarlo!- mi accascio tra le sue braccia, stringendola convulsamente e piangendo come un bambino. La sento esitare per qualche attimo, poi una stretta gentile mi permette di abbandonarmi totalmente. Non so per quanto tempo ho pianto. Non so che cosa le ho detto. Non mi ricordo nulla. Mi ricordo solo che, ad un certo punto, lei ha iniziato ad accarezzarmi i capelli e a cullarmi delicatamente, dicendomi che andava tutto bene, che non dovevo più piangere perché non ero più solo. Alzo il viso verso di lei e la vedo lì, bellissima e dolcissima, come l’ho sempre sognata. Ora, lo so che lei è la ragazza del mio amico Kiba. Lo so che ho avuto la mia occasione con lei. Ma non posso trattenermi. Mi sporgo verso di lei e la bacio dolcemente.
-Scusami.- le mormoro sulle labbra dopo qualche attimo, staccandomi da lei e recuperando un po’ di lucidità. Hinata non dice nulla, ha uno sguardo sorpreso ed è rossa in volto. Al diavolo! La bacio di nuovo, questa volta con più passione. Le mordo il labbro inferiore, facendole schiudere le labbra, ed infilo la lingua nella sua bocca, andando a ghermire la sua. È questione di un attimo, e sento che ora la sua lingua si muove all’unisono con la mia, copiando i miei movimenti. Ci baciamo con sempre più foga, fin quando il mio cervello non mi ricorda che lei sta con Kiba. Mi separo da lei, scioccato, ma la lucidità che avevo momentaneamente recuperato è già svanita, e mi ributto sulle sue labbra e quasi la butto a terra. Ci baciamo con la bocca aperta, le mani di uno sul viso dell’altra, incollandoci l’uno all’altra quasi con disperazione. La sento cercare di scostarsi, in cerca di ossigeno, ma non glielo lascio fare, con una mano dietro la sua nuca la attiro a me e torno a baciarla, come se fosse lei a dispensare ossigeno. Dopo qualche minuto inizio anch’io a sentire il bisogno di aria, inizio ad ansimare insieme a lei, ma non voglio staccarmi, non voglio interrompere questo momento paradisiaco. Se devo morire per soffocamento, meglio farlo tra le labbra di Hinata. È lei ad allontanarsi, alla fine. La guardo mettersi una mano sul petto per calmare il suo cuore impazzito –l’ho sentito prima, quando mi sono attaccato a lei. La vedo ansimare, in cerca dell’ossigeno che le ho portato via con il mio bacio. La vedo asciugarsi dalle labbra la mia saliva. La vedo guardarmi con gli occhi lucidi di desiderio. E mi viene in mente che probabilmente Kiba l’ha vista così un sacco di volte. Già, Kiba. Mi passo una mano sulla faccia e chiudo gli occhi, imbarazzato.
-Hinata, perdonami. Non avrei mai dovuto farlo scusami.- sono una merda ambulante.
-C-come?- cos’è questo tono spaventato? Alzo lo sguardo e vedo che la preoccupazione ha sostituito il desiderio nei suoi occhi.
-Bè…tu stai con Kiba, non avrei mai dovuto baciarti, non è giusto nei suoi confronti, perdonami.- Mi guarda perplessa, poi sorpresa.
-E da quando in qua io e Kiba stiamo assieme?- eh?
-Scusa?- no, non ci capisco più niente io.
-È come ti ho detto: io e Kiba non stiamo insieme. Come ti è venuto in mente?- che è, ho le allucinazioni? Sono impazzito?
-Ma..ma se lui è venuto ad abitare a casa tua! Se ogni volta che vi vedo insieme vi tenete per mano!- vedo un sorrisino comparire sulle sue labbra. La curiosità per la sua domanda vince solo di poco sulla mia voglia di riprendere il controllo di quelle labbra.
-Naruto-kun, hai frainteso. Io e Kiba non stiamo insieme. Lui è venuto ad abitare da me perché non riusciva più a stare a casa sua e perché aveva bisogno di un’amica.- la guardo interrogativo, quindi continua a rispondere alle mie domande silenziose –Kiba ha perso sua sorella, Naruto. Hana si è sacrificata per lui, e lui si sente terribilmente in colpa per questo. Sua madre, poi, è impazzita per il dolore ed ora abita all’ospedale di Konoha. Kiba aveva bisogno di qualcuno, e per questo è venuto ad abitare da me.-
-E perché vi tenevate per mano?- di quello non mi dimentico: mi ha fatto troppo male per dimenticarlo.
-Come Kiba, anch’io ho bisogno di qualcuno, Naruto-kun. Neji è morto tra le mie braccia e Hanabi ha perso l’uso delle gambe. Io e Kiba ci siamo sostenuti come fratelli per tutto questo tempo.- ma che discorso è?
-Ma Hinata! Avevi me!- perché non è venuta da me?
-M-ma tu eri troppo occupato con Sasuke-kun…quindi ho preferito lasciarti felice com’eri.- arrossisce. Ci penso un attimo e, effettivamente, ha ragione: nei primi tempi, quando il teme ancora no stava con Sakura, passavo tutto il mio tempo con lui. Cretino che non sono altro. La guardo imbarazzato.
-E…e poi dopo que-quella volta di Pain non ci sia-siamo più pa-parlati, quindi pe-pensavo d-di non pia-piacerti…-
-Potevi dirmelo…- inizio. Poi mi ricordo con chi sto parlando: la piccola Hinata, la ragazza che non riesce a parlarmi senza balbettare, quella che arrossisce appena incrociamo gli sguardi. Lei mi lancia un’occhiata, come dire di rispondermi da solo ed io le sorrido.
-Quindi…quindi tu sei…ecco…libera?- quando l’ho pensata non era così rozza! Lei abbassa gli occhi, arrossisce ed appoggia una mano sulla mia.
-Si.- semplicemente si. Ok, una piccola parte di me sperava che mi dicesse qualcosa del tipo “Si, ma ora ci sei tu, ora sono tua” eccetera. Immagino di dover tirare fuori le palle e dimostrare che sono un uomo.
Uuufffff, un bel respiro pronti via.
-Hinata…io sono innamorato di te. Non so da quanto, ma so che lo sono e basta. Vuoi…vuoi diventare la mia ragazza?- la guardo negli occhi, ma sento una sgradevole sensazione di bollore sulle mie orecchie. Lei mi guarda e fa un buffo sorrisino, stringendomi la mano.
-M-mi farebbe molto piacere, si.- oddio, è bellissima. Mi chino di nuovo su di lei e ricomincio a baciarla, tanti piccoli baci sulle labbra. Lei inizia a ridere,e io rido con lei, finalmente felice. Poi sento qualcosa di caldo ed umido sulle sue guance: una lacrima. Hinata sta piangendo. Mi fermo e la guardo sorpreso.
-Hinata, perché piangi?- le asciugo le lacrime con un dito.
-P-perché sono troppo felice!- dice buttandosi tra le mie braccia e scoppiando a ridere. La bacio sui capelli e la stringo forte: si, finalmente sono felice.

Note dell'autrice:
Oneshot scritta di getto in una giornata uggiosa. Ecco eprchè la prima parte è così depressiva! Non sono uan fan della coppia Sasuke-Sakura, ma ho dovuto usarli come espediente per far capire i sentimenti di Naruto: usando Shikamaru non avrebbe reso abbastanza. Come immaigno abbiate capito, è ambientata a guerra conclusa. Si, nutro ancora una piccola speranza che quel cretino inutile di un Uchiha torni a Konoha. Naruto se lo meriterebbe. Spero vi sia piaciuta.
  
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