Spicchi
di sole.
Un
giorno gli dirà delle mani callose di Roma che gli carezzano i capelli
sotto il sole afoso e dell’odore agrodolce della sua pelle.
Un
giorno gli dirà di Portogallo tra le spighe di grano che gli prende
l’orlo dei vestiti e a bassa voce gli chiede di non andare via.
Un
giorno gli dirà di Turchia che legge libri antichi come il mondo e delle
sue parole che danzano nel fumo come farfalle.
Un
giorno gli dirà di Austria che suona una melodia spagnola col viso rosso
di chi dichiara l’amore.
Un
giorno li dirà di Olanda bambino che trotterella per i corridoi della
sua casa e gli chiede d’insegnargli a usare la spada.
Un
giorno gli dirà dell’odore dell’oceano e del colore di quei
fiori che una donna dalle mani scure gli porgeva affondando i piedi nella sabbia bianca.
Un
giorno gli dirà di Inghilterra silenzioso che lo guarda dalla poppa di
una nave.
Un
giorno gli dirà degli amici e delle risate fatte attorno al tavolo di
una locanda, quando tutto sembrava leggero.
Un giorno
gli dirà dei suoi tanti figli che ridono e gli si stringono accanto quando viene la notte.
Un
giorno gli dirà del fratello bastardo che ha odiato con tutto il cuore,
ma di cui ha sepolto i resti sotto un albero d’arance.
Un
giorno gli dirà della gloria, delle ribellioni, dell’orgoglio.
Poggia le fette
d’arancia sui piattini e versa il the ambrato nelle tazze bianche,
illuminate da un raggio di luna.
Un
giorno gli dirà di Roma seduto a terra, mille anni di dolore sulle larghe
spalle e le mani sporche di sangue.
Un
giorno gli dirà di Portogallo che gli punta addosso la spada e gli urla
di sparire, prima di correre via tra le spighe di grano.
Un
giorno gli dirà della frusta di Turchia e di quel fumo nero e acre che
gli bruciava i polmoni.
Un
giorno gli dirà di quella fede fatta d’ipocrisia e menzogne e del
piano che ormai prende polvere, chiuso a chiave nella stanza dove usavano
dormire assieme.
Un
giorno gli dirà di Olanda bambino con la fronte insanguinata che grida
battendo i pugni sulla porta di uno stanzino chiuso a chiave.
Un
giorno gli dirà dei bagliori seducenti delle spade e del sangue che
sgorgava dai corpi scuri che si lasciavano dietro come una scia di morte.
Un
giorno gli dirà delle catene e delle manette che gli rovinavano la pelle
e di Inghilterra che lo spinge a terra e sbuffa e ansima e dello straccio che
gl’impedisce di urlare.
Un
giorno gli dirà dell’amico fermo davanti all’amata in fiamme
e dell’amico di cui è rimasta solo una lastra di pietra senza nome
né fiori.
Un
giorno gli dirà dei suoi tanti figli che ormai non lo vogliono
più.
Un
giorno gli dirà del fratello bastardo che lo picchiava senza motivo e
piangeva sul suo petto urlando il suo nome, conscio d’essere destinato
alla morte.
Un
giorno gli dirà del dolore di vivere in una casa vuota, giorno dopo
giorno, senza neanche più un bambino, un amico, uno sposo, un figlio, un
fratello, un fantasma a fargli compagnia.
Lui prende il
piattino e mangia lo spicchio d’arancia guardando la luna bianca e tonda.
Un
giorno gli dirà che non ha amore da offrire.
Ma per ora
andrà bene semplicemente stare seduti ad aspettare il nuovo giorno,
bevendo the e mangiando spicchi di sole.
A.Corner__
Bon.
La roba
lì sul fratello viene da “Sangue
Odiato” una mia fic sull’OC Natal
–Spagna Franchista- (sì, è pubblicità occulta).
Si parla
di Spagna (ma va la?) e l’altro è Romano ù.ù
è shonen-ai, ma non è Spamano.
Poi… cioè…
Nulla.
Il primo
che azzecca tutti i riferimenti storici della storia può…
Può…
Può…
Non
saprei. Richiedermi una storia con un pairing a
scelta?ò.o Ma sì, dai. Chi mi azzecca
tutte le allusioni storiche si becca una storia col pairing
che più gli piace. A rating che preferisce.
La butto
giù così perché è tardi e ho sonno, eh. Magari
domani ci ripenso e cancello questo pezzo. Oppure no.
Chissà
*fischietta*
Come al
solito: scritta&pubblicata. Fate caso a possibili
errori di battitura. Li correggerò con somma gioia. ♥