Aveva pensato a lungo al posto in cui invitarlo.

Anti Cosmo era un genio del male ed era riuscito ad arrovellarsi per ore intere su un centinaio di possibilità senza venire a capo di nulla e facendosi venire soltanto un gran mal di testa. Un posto dove parlare tranquillamente senza dare nell’occhio, era chiedere troppo persino al più geniale genio del mondo dei geni. Cosmo era così idiota che avrebbe finito per bere il tè dall’ombelico se l’avesse portato in uno dei locali dove andava di solito, o a mangiare tarte tatin dal naso… un comportamento disdicevole ed infantile random, insomma.

“Anti Wanda, diletta moglie mia. Dove posso invitare il mio amante idiota come un tubero per un incontro extraconiugale, secondo te?”.

Anti Wanda -anch’ella stupida come un tubero, d’altronde- avrebbe dovuto avere una soluzione adatta. Finì di pulirsi le orecchie con un dito del piede e disse, con gli amorevoli dentoni spaiati ed imperlati di ragnatele debitamente abitate: “McDonald! Lì il cibo puzza di piedi! Ohohohohohoh!”. Clown stralunati dai capelli rossi e colesterolo alto. Poteva avere un senso.

“Vediamoci in un McDonald”. disse quindi alla sua nemesi.

“Oh sì! Devo giusto completare la collezione dei Pokemon!”. annuì, giusto perché non voleva ricadere nella discussione in cui lui cercava di convincerlo che i Pokemon non erano più 151 perché l’avevano voluto i produttori, e non perché spuntassero in qualche maniera arcana da alberi misteriosi che crescevano in Texas.

“Un Happy meal!”. Immerse le patatine in un mare di Ketchup, tanto che gli parve vederle annaspare con piccole braccine salate per non affogare -Cosmo le aveva trasformate così perché la cosa gli pareva divertente-. Pose fine a quel momento macabro per un moto di pietà negli occhi verdi imbambolati.

“Quindi che cosa vuoi? Perché mi hai portato qui?”.

“Voglio te” sorrise, affascinante.

L’altro cianciò, con la sua voce acuta e molto poco virile. “In un senso che potrebbe convincere Wanda a privarmi delle interiora?”.

“Probabile”. confermò.“Te l’avevo già spiegato”.

“Ma io amo la mia Wanda…” urlò, saltando in piedi e schizzando di salsa mezzo locale. “Anche quando rilascia le sue cose nel nostro acquario, o quando mi trasforma in un pesce senza farmi le branchie, anche quando mi scatena contro un esercito di scarafaggi radioattivi, anche quando dice che Juandissimo aveva più durata di me… ma che cosa diavolo significherà poi? In cosa diavolo dovrei durare?!”.

“Come sei deliziosamente idiota”. cinguettò Anti Cosmo rapito.

“Sì, la amo anche quando mi dice così”.

“La ami anche più di questo?”.

Si sporse oltre il tavolo per baciarlo. Cosmo aveva un modo di baciare che era più simile ad uno sbaciucchiare tra bambini di cinque anni. Sorrideva come un idiota nel frattempo, dondolando la testa, tamburellando le dita sul tavolo e canticchiando una canzoncina direttamente nella sua gola.

“Allora che rispondi”.

Dilatò gli occhi verdi, lo indicò e rise con ben poca grazia.

“Il tuo hamburger puzza di piedi!”.

“Baciami di nuovo o lo dico a tua moglie!”

Quella minaccia fu davvero, davvero efficace.