Era ormai trascorso un
mese, ma Kagome ancora non si svegliava...
I -Non posso credere
che tutto questo sia opera di Kikyo! Non la perdonerò mai!-
UN MESE PRIMA
Ki -Kagome non ti
intromettere, Inuyasha è mio, mio soltanto!-
K- No, lui ormai ha
fatto la sua scelta, non ti appartiene, non ti è mai appartenuto e mai ti
apparterrà! Le persone sono libere di scegliere cosa fare e anche se credi di
conoscere a fondo qualcuno, ogni giorno hce passa scopri che non è affatto
così!-
Kikyo però non voleva
sentire ragioni, colpì Kagome con una freccia e la ragazza cadde a terra priva
di sensi. In quel momento però arrivò Inuyasha che intravide appena la
sacerdotessa sparire nel nulla. Inu si precipitò subito a soccorrere Kagome,
che rimase però priva di sensi anche dopo le cure della vecchia Kaede. Dopo un
paio di giorni però decisero di riportare Kagome nella sua epoca, dove con ogni
probabilità avrebbero saputo curarla meglio… Ormai era passato un mese ma
Kagome ancora non si svegliava. La freccia l’aveva colpita nello stesso punto
in cui Inuyasha era stato sigillato all’albero cinquant’anni prima. Erano tutti
molto in pensiero per Kagome, ma nessuno dei suoi amici dell’era Sengoku poteva
andare a trovarla all’ospedale, a causa anche delle diverse usanze, avrebbero
di sicuro sbagliato. Il povero Inuyasha però non si dava pace, e continuava a
ripensare a a quel maledetto giorno, quando lui non era riuscito a proteggere
la sua Kagome! Era convinto che doveva esserci un rimedio al sonno della
ragazza, ma quale? L’hanyou però non sapeva che quello non era un sonno
nromale, non sapeva che probabilmente la sua dolce Kagome non si sarebbe più
svegliata! L’essere all’oscuro della reale situazione, alimentava le sue
speranze…forse è stata proprio questa sua ignoranza a far reagire Inuyasha. Si
sentiva in dovere di fare qualcosa, ma non aveva la più pallida idea di cosa
fare. Per tenersi occupato cominciò a cercare da solo indizi su Naraku, ma
ovunque andasse aveva la sensazione di essere sempre osservato. Trovò un paio
di frammenti della Shikon no Tama in possesso di alcuni demoni di basso
livello. Ma in tutto questo, sentiva di non essere completo, che gli mancava
qualcosa, non era però un oggetto, o la sfera dei quattro spiriti, come si
potrebbe pensare, ma una persona, Kagome. Lui era solo un hanyou, è vero, ma
quando era con Kagome, si sentiva completo, senza bisogno di essere un demone a
tutti gli effetti. Si rese conto, un po’ alla volta, di non bramare più la
sfera, ma colei che la possedeva, ed era talmente forte il suo bisogno di
completezza ora, che decise di andare a trovare Kagome in ospedale! Raggiunto
il pozzo ci si buttò dentro dopo aver raccolto un fiore. Quello che vide quando
arrivò però, non fu affatto rassicurante. Al capezzale della ragazza c’era
Souta in lacrime, mentre appena fuori dalla porta della stanza, si intravedeva
sua madre, intenta a parlare con il primario. Decise che sarebbe entrato solo a
notte fonda, quando nessuno l’avrebbe né visto né sentito. Attese finchè l’orario
di visit non fu terminato, e il sole non sparì dietro l’orizzonte ed entrò
dalla finestra. Kagome sembrava immersa in un dolce sonno, ma non poteva
nemmeno immaginare quali incubi stesse facendo la giovane proprio in quel
momento. Lei infatti era inquieta e continuava a sognare Inuyasha che la odiava,
che la lasciava sola per fuggire con Kikyo! E poi ancora la morte dell’hanyou e
la sua disperazione, il senso di vuoto nella sua vita. Tutto questo Inuyasha
non poteva neanche immaginarlo, come non avrebbe mai pensato che la causa del
sonno di Kagome non fosse il coma, ma la freccia di Kikyo, nient’altro che un
sigillo, che la tormentava per farle odiare Inuyasha!