Il rumore attutito dal casco, l’asfalto che
correva sotto di lui, le luci che riflettevano sul vetro.
Accelero’, incurante nella notte.
Da tempo quelle strade non venivano percorse da
nessuno. L’asfalto era macero, spaccato.
Tuttavia, guidava senza difficoltà. Non
ricordava precisamente dove avesse rubato quella moto bianca. Non che gliene
importasse, ovvio.
«
è essenziale passare inosservato. » Gli aveva raccomandato.
Sorrise,
senza distogliere lo sguardo da davanti a se. Fiato sprecato.
Non era forse il principe azzurro che, in
soccorso della bella principessa, arrivava sguainando una spada su un cavallo bianco?
Beh, non era lo stesso, identico caso.
Nessuna principessa richiedeva il suo aiuto,
bensi suo fratello.
Non possedeva un cavallo, ma un mezzo a due
ruote.
Non vestiva d’azzurro, ma di una tuta candida
ed un casco immacolato.
Sull’asfato non risuonavano zoccoli, ma il
rombo del motore.
Dettagli.
Tuttavia, in ogni storia che si rispetti,
l’importante è il gran finale.
E la conclusione di questa vicenda sarebbe
stata grandiosa, avrebbe sconvolto i piani del Cattivo.
Questo era il progremma. Come avrebbe fatto, ed in che modo avrebbe sconfitto
le truppe nemiche era ancora da vedere. Fino a quel momento, tutto si basava
sul tempismo.
Shannon ruoto l’acceleratore, quasi al limite.
Esattamente dall’altra parte di New York la
favola di cui tutti facevano parte, stava finalmente per avere una svolta. E
lui non poteva proprio mancare.