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Autore: thembra    17/11/2010    5 recensioni
La piccola e fragile Hinata cresce e diventa un abile ninja, ma un imprevisto cambierà la sua situazione scaraventandola in un mondo di grida, giochi infantili e molti.....libri!!! ^()^ TH
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Quella sensazione non la provava da un’eternità.

Poteva finalmente correre e sfrecciare oltre le fronde degli alberi alla luce del sole senza timore d’esser vista o riconosciuta.

Piangevano di gioia i suoi occhi di specchio mentre agile e sicura scattava da un ramo all’altro per darsi lo slancio e grazie a ciò si elevava oltre le verdi fronde degli alberi affiancata a tratti da stormi di rossi uccelli dal petto bianco o i veloci falchi che a malapena le stavano dietro.
 
Aveva passato gran parte della notte in marcia scivolando dapprima lungo i muri di cinta della cittadella interna a Konoha stando bene attenta a non farsi beccare dalle guardie, una volta raggiunte le enormi porte del fuoco con un agile balzo le aveva oltrepassate e si era subito diretta nella selva confondendosi alle mille ombre dei tronchi e all’attenzione dei gruppi di ninja sentinella in allerta, poi, una volta arrivata abbastanza lontana aveva richiamato il chackra necessario e si era arrampicata in cima alle piante cominciando ad avanzare a balzi e spinte, usando i rami o le forti cortecce come appiglio per la spinta.
Finalmente era libera di vivere ciò che in fondo non aveva mai smesso d’essere, la ragazza che più di una volta pur di riprovare il brivido delle missioni,  aveva mandato un suo clone a far lezione a scuola mentre la vera lei sfrecciava nascosta al mondo fra i tronchi dell’area d’allenamento tre lanciando kunai e shuriken nei centri esatti dei bersagli.
 
Kakashi era stato l’unico a beccarla in flagrante ma non l’aveva mai “denunciata” a Tsunade anzi, alcune volte si era intromesso nelle sue sessioni d’allenamento e l’aveva aiutata a superare le sue incertezze insegnandole quei piccoli trucchi che il suo fisico poteva sopportare stando bene attento a non spingerla oltre.
 
Sorrise chiudendo gli occhi a quei ricordi mentre con un ultimo scatto abbandonava la fitta selva di confine lasciandosi cadere dall’alta rupe verso il basso affiancando la caduta della gelida e limpida cascata bagnandosi d’arcobaleno fino a cadere in acqua e proseguire senza essere vista sotto la sua superficie.
La gioia e l’improvvisa libertà non l’avevano accecata, Hinata sapeva benissimo che dalla parte est del canyon, quella che faceva parte della striscia di terra indipendente al Fuoco e all’Erba erano ancora presenti numerose divisioni ninja, sia di Konoha che nemiche ma anche provenienti da altri paesi, durante una delle sue precedenti missioni di vendetta infatti, aveva visto bene lo stemma del paese della roccia alla fronte di un gruppo di ninja accampati nelle gane*  calcaree a poche ore di cammino dal canyon, ed era certa di aver scorto anche un copri fronte della sabbia mentre veloce, stanca e spaventata faceva di corsa ritorno alla foglia dopo essersi quasi fatta ammazzare per aver osato troppo. Dieci shinobi dell’erba contro una Hyuuga malata ed ammaccata erano decisamente troppi, fortuna che aveva avuto abbastanza chackra per attivare la sua nuova tecnica e si era resa estranea al mondo altrimenti ci avrebbe rimesso la vita per davvero.
 
Scosse la testa rilasciando un po’ d’aria oramai priva d’ossigeno, era stata in grado di rallentare ogni attività fisica riducendo così la velocità del suo flusso sanguigno alla sola parte celebrale in modo da non dover necessitare di troppe risalite in superficie per rifornirsi d’aria, inoltre aveva appena individuato una corrente un poco più fredda che scorreva veloce a pochi metri dal fondo; probabilmente si trattava di una falda sotterranea che affluiva al fiume da qualche foro nel calcare del canyon e grazie alla pressione scorreva più veloce rispetto al corso principale.
Inarcò la schiena dandosi lo slancio necessario a insinuarsi li dentro limitandosi poi ad evitare i massi o i tronchi del fondo.
 
 
Non era sicura di come avrebbe fatto a rintracciare il gruppo di Naruto, da quel poco che era riuscita a capire nemmeno il team di ricognizione era stato in grado di ottenere informazioni riguardo la loro posizione, ma sapeva anche che i suoi inseparabili compagni di team Kiba e Shino erano partiti di loro spontanea iniziativa per seguire la squadra guidata da Kakashi.
Era certa che non fossero stati catturati perciò, nonostante la cosa avesse potuto rivelarsi difficile per prima cosa decide che avrebbe cercato loro.
 
Risalì in superficie riempiendosi i polmoni di nuovo ossigeno rituffandosi poi come chiara sirena, sciogliendo le sue fattezze alla trasparenza dell’acqua fissando negli occhi un gruppo di pescatori che sopra a delle rudimentali zattere cercavano di capire il motivo dell’improvvisa fuga dei pesci.
Rideva nello spirito, non la potevano vedere nonostante fosse a pochi metri da loro.
Uscì con uno scatto che era quasi giunta a valle rituffandosi nella florida selva che costeggiava le rive del fiume dopodiché attivò il byakugan cominciando ad ispezionare la zona.
A pare alcune squadre di pattuglia non vide nulla per molti chilometri finché un improvviso contatto attirò la sua attenzione; con un sorriso sciolse la sua arte innata scattando a sinistra sparendo nuovamente alla vista del bosco.
 
…………..
 
 
 
“Adesso? ”
“È presto Kiba…”
“Nhm…”
 
L’Inuzuka sbuffò tornando ad appoggiarsi alla corteccia dell’albero di fianco all’Aburame, mentre con la coda dell’occhio teneva sotto controllo ogni minimo spostamento sia nei paraggi che nell’espressione altrettanto annoiata ma vigile, del suo amato cane Akamaru.
 
Notò Shino sbuffare un sorriso dal nulla.
 
“Ora”
 
E in quel medesimo istante, come sbuffi di fumo e fuliggine gli insetti neri del ninja dagli occhiali, uscirono dal suo corpo espandendosi intorno a loro in una densa nube scura e sciamante.
Finalmente era giunto il momento di entrare in azione, Kiba non aveva aspettato altro in quei giorni di appostamenti e attesa, sentiva i nervi tesi e pronti all’azione, sentiva i denti prudergli dall’eccitazione, sentiva il proprio chackra defluirgli nei canali come fuoco puro e ribollente.
 
Si lasciò cadere nel vuoto e a mezz’aria incontrò la solida ed enorme schiena del suo bianco cane prenderlo in groppa per poi avanzare a grande falcate, dietro di lui Shino dirigeva i suoi insetti disegnando una scia leggermente curva in aria che serviva da traiettoria.
Quella via infatti era l’unico punto cieco nella sopraffine rete di occhi e campanelli che i ninja dell’erba avevano posto attorno alle prigioni, solo seguendo quel sentiero aereo avrebbero potuto avvicinarsi il più possibile senza essere visti, una volta che fossero giunti ai piedi dei grandi tronchi cavi anche se li avessero visti sarebbe stato troppo tardi, la tattica era vincente, la carta della sorpresa non avrebbe lasciato scampo ai loro nemici.
 
Fu infatti così, quando i micidiali colpi di Kiba colpirono il gruppo di ninja intenti a giocare a carte questi non ebbero nemmeno il tempo di urlare o chiamare aiuto, i colpi dell’Inuzuka, i morsi e le zampate di Akamaru e i velenosi morsi dei coleotteri di Shino furono più che sufficienti a togliere di mezzo l’inghippo delle guardie, mentre per quanto concerneva le salamandre, quelle che si erano salvate dall’attacco furtivo di Kiba nei giorni precedenti non ebbero il tempo di accorgersi di nulla.
 
 
…………….
 
 
“Tenetevi pronti ragazzi…fra poco saremo fuori…”
“Sensei?”
“Kiba…e Shino…sono qui…”
“…. ”
“Ci siete ragazzi? Sakura, Sasuke?!?”
 
Due gemiti densi e stanchi risposero al suo appello.
 
“Shikamaru?”
“See…”
“…? Naruto?”
“….”
“Hey…testa quadra…basta dormire!”
 
Sasuke roteò gli occhi alla ricerca del biondo cercando di sedare l’improvviso capogiro datogli da quel movimento, stare per giorni e giorni a testa in giù con delle bestiacce vampire che gli prosciugavano il chackra era stato un qualcosa di devastante.
 
“Na…ruto?”
 
Sakura stava incominciando a preoccuparsi, Naruto di solito era quello che si rialzava anche dopo essere stato ammazzato, non esisteva che…
Trattenne un grido di terrore…li non si era trattato di botte o percosse, li c’era in ballo il loro chackra e Naruto ne possedeva un’immensa quantità e di due diversi tipi, quei dannati topi dovevano aver banchettato a dovere con lui e chissà come si sentiva scarico il povero Naruto.
 
“Sta calma Sakura, è solo spossato, non è abituato a questo genere di trattamento, starà bene fidati…”
 
La rosa annuì nel buio ricacciando indietro il sale nei suoi occhi, sarebbero stati presto liberi.
 
“Vi chiedo un ultimo sforzo…concentratevi e al mio segnale…rilasciate ogni residuo di chackra che vi è rimasto, sparateglielo in bocca a quei dannati roditori, una volta fatto ciò…”
“Cadremmo a terra come pere marce privi persino della forza di respirare…”
“A dopo le precisazioni Shikamaru, fa come ti dico…”
“Dovrò mettere in conto altre botte mi sa…che seccatura…”
 
Kakashi si fece silenzioso e così anche gli altri, sapevano bene che stava cercando di capire quando agire e aspettando un segnale, di che tipo non ne avevano la minima idea, ma se davvero i due del team sette erano li per aiutarli sicuramente sarebbe andato tutto bene, un tempo, quando con loro c’era anche Hinata il loro era il miglior team di ricerca in assoluto.
 
…………..
 
 
 
 
 
 
 
 
“Dannazione!”
“Che c’è ora?”
“I miei insetti non ce la fanno…”
“Eh?”
 
L’aburame scivolò con la punta delle dita lungo la scivolosa e rigida corteccia ricoperta di muschio dell’enorme tronco-prigione…
 
“Finché si tratta di un minuscolo foro è un conto, ma qui si parla di far saltare l’intera base, i miei insetti ci impiegherebbero troppo accidenti…”
“Che si fa allora?”
“…”
 
Kiba osservò la reazione di Shino mentre questi con lenti movimenti del viso seguiva i moti rotatori di un insetto appena giunto da oltre le loro spalle.
 
“Aspettiamo.”
“Ma sei fuori? Se quelli ci beccano finiamo a far loro compagnia!”
“Si tratta di due, tre minuti al massimo tu intanto predisponi le bacche curative, saranno malconci…”
 
Seppur non del tutto fiducioso Kiba annuì dirigendosi verso Akamaru, estraendo dalle sacche che questi portava in spalle unguenti e medicine oltre che bende e cerotti vari.
 
“Ho dimenticato la macchina fotografica…questo momento andava immortalato…”
“Nh..”
“I salvatori che han dovuto essere salvati…hih hi-...”
 
Si zittì di colpo l’Inuzuka nell’avvertire un cambiamento d’aria e una nuova elettricità tutt’attorno, fu come se al silenzio che aleggiava intorno a loro se ne fosse sostituito uno nuovo, più grave e pesante, sconosciuto e…pericoloso?
Scattò in piedi in posizione di difesa guardando a destra, sinistra e in alto non sentendo nulla di strano ne nessun odore particolare, voltandosi verso il suo compagno rimase basito nel vederlo rimanere impassibile.
 
“Shino!?”
“…due o tre minuti, l’avevo detto no?”
“…?”
 
Kiba sgranò gli occhi dorati, pieno di sorpresa.
 
“Credevo che sarei riuscita a prendervi di sorpresa…sbagliavo…”
 
Sorrise osservando coi bianchi suoi occhi l’insetto che fin li l’aveva guidata far ritorno sulla spalla di Shino, arrampicarsi oltre il colletto della sua maglia nera e sparire sotto ad essa.
 
“Ti stavamo aspettando…”
“Hina-ta!?”
 
Ottenne un nuovo sorriso e ne donò uno di rimando.
 
“Fantastico!”
 
L’urlo dell’Inuzuka accompagnò il colpo più micidiale del repertorio della Hyuuga riecheggiando all’interno dell’umida, nera e soffocante prigione di legno assieme all’ordine che Kakashi diede ai prigionieri e non appena la parete venne scheggiata e in seguito distrutta, mentre loro,  la luce e un po’ d’aria fresca e buona entravano decine di corpi piccoli e pelosi schizzavano fuori come proiettili da quel luogo fetido e malsano.
Prendere al volo i corpi cadenti dei loro amici fu un gioco da ragazzi e una volta che tutti si furono ripresi sparirono da quel luogo per andarsi a riparare in una gola fresca e sicura preparata da Kiba e Shino per l’evenienza.
La parte più importante della missione era stata portata a termine, ora veniva quella più critica.
Dovevano ancora recuperare i sutra delle maledizioni, riconoscere quello di Hinata e sciogliere l’influsso maligno di quell’atto.
 
Ma per quello c’era tempo….
 
 
 
TH 


ecco che torno...quatta quatta zitta zitta...^w^
  
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