Il Tuo Viaggio:
Avevo appena
finito la ghirlanda di fiori da regalare a mia madre quando dei bambini
– umani
per la precisione – iniziarono a lanciarmi piccole pietre,
che mi facevano
ugualmente male.
‘Vai
via
mostro!’ urlò uno dei bambini.
‘Sei
un pericolo
per il nostro villaggio! Vattene via!’
Che bambini
cattivi. Ormai mi ero abituato alla loro crudeltà
perché nonostante non avessi
nessun amico o nessuna persona con cui condividere le mie giornate
c’era sempre
mia madre.
La persona
più bella, intelligente e dolce del mondo.
Ogni volta
che tornavo a casa pieno di graffi e lividi, a causa degli abitanti del
villaggio, lei mi guardava e piangeva. Mi ripeteva in continuazione che
gli
dispiaceva di avermi dato un’esistenza tanto dolorosa. Mi
ripeteva sempre che
la colpa era sua, e non mia. E questo non era assolutamente vero.
Perché la
colpa era sua e non mia, che gli causavo sempre problemi?
Corsi
più
veloce che potei verso casa, non vedevo l’ora di
riabbracciare mia madre.
La scena che
vidi però mi sconvolse atrocemente.
Mia madre
era a terra, piena di graffi e colante di sangue.
Ma la cosa
che più mi scioccò era che piangeva e che mi
chiamava, con voce rotta dal
dolore.
“MAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”
urlai spaventatissimo, precipitandomi accanto a lei.
Lei chiuse
gli occhi, continuando a sussurrare il mio nome mentre io accarezzavo
il suo
volto.
Sentivo
distintamente l’odore del suo sangue mischiato a quello delle
persone che le avevano
fatto del male. E’ tutta colpa mia! E’ tutta colpa
della mia natura da
mezzo-demone! Ma perché lei? LEI COSA C’ENTRAVA IN
TUTTO QUESTO?!
Apri gli
occhi e capisco che stai per dirmi qualcosa.
“Inuyasha,
la mamma deve fare un viaggio* ”
“E
dove devi
andare, madre?”
“In un
posto
che non conosce nessuno, mancherò per molto ma tu promettimi
che non ti
caccerai nei guai e che ti comporterai sempre bene con tutti”
parlò,
sforzandosi molto.
“Ma
dovete
andarvene per forza, madre? Non lasciatemi solo, io ho soltanto
voi!”
“Oh
Inuyasha” mormorò con la voce rotta dal pianto
“E’ qualcosa da cui io non posso
sottrarmi. Da cui non si può sottrarre nessuno”
“Capisco,
ma
mi promettete che tornerete il prima possibile?”
“Te lo
prometto Inuyasha, io ti starò sempre vicino, qualunque cosa
accada” iniziò ad
accarezzarmi le orecchie e io mi tranquillizzai, appoggiandomi al suo
braccio.
Ma questo
non bastava per farla restare con me, non bastavano le mie domande per
tenerla
sveglia, per farle aprire gli occhi.
Quelle
furono le sue ultime parole. Chiuse gli occhi, il suo battito si
arrestò e così
anche il suo respiro.
Non capivo
perché stessero succedendo tutte quelle cose, ma pensai
seriamente che…
“Mamma?”
la
chiamai più e più volte ma lei non mi rispose.
Il suo corpo
iniziò a diventare freddo e notai che ormai non si muoveva
più.
“Mamma?!
MAMMA TI PREGO APRI GLI OCCHI! MAMMAAAAAAAAAAAAAA!”
Apri gli
occhi! Aprili dannazione! Come farò senza di te?
Un bruciore
improvviso mi pervade il petto, mi costringe a chiudere gli occhi.
Qualcosa mi
bagna il viso.
Le lacrime
iniziano a scendermi dagli occhi, per poi cadere
sull’immacolato corpo della
donna stesa a terra.
“Mamma
tu
non puoi lasciarmi!!! Devi fare quel viaggio ricordi? DEVI TORNARE DA
ME
MAMMA!!!”
Altre
continuano a bagnarmi il viso.
Le forze mi
abbandonano improvvisamente e chiudo gli occhi, stanco di vivere.
Buio. Solo
questo c'è.
Buio.
Buio e
sofferenza c’è nel mio cuore e nel mondo.
Mi svegliai
bruscamente, tutto sudato.
Ancora quel
sogno…
Ho di nuovo
sognato la morte di mia madre…
Sono passati
150 anni da allora, e non ho mai smesso di pensarci.
Decisi di
alzarmi dal futon, consapevole che non sarei riuscito ad addormentarmi.
Kagome,
Sango, Miroku, Shippo e Kirara stavano ancora dormendo.
Un pensiero
continua ad attanagliarmi la mente.
‘Ti
vendicherò, madre. Vendicherò te e tutte le
persone che hanno perso la vita,
solo per essermi rimasti vicino e per avermi aiutato. Questa
è una promessa…’
(*Nota: per chi non
l’avesse ancora capito, il
viaggio che cita Izayoi rappresenta la sua morte…)