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Autore: Lady Kid 1412    21/11/2010    4 recensioni
Un semplice “lavoro” in un palazzo di Tokyo, sta per trasformarsi in un pericoloso incontro con un passato, che è impossibile cancellare.
(I° classificata al concorso "MIB Contest" di Roe_Rory Hattori)
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo della fanfiction: Memories of a Forgotten Past
Rating: Verde
Avvertimenti: One - Shot
Generi: Romantico, Azione
MIB scelto: Chris Vineyard/ Vermouth
Personaggio Non MIB scelto: Kaito Kuroba
Altri personaggi (Comparse):  Toichi Kuroba, Yukiko Kudo, Gin, Vodka.
Eventuali NdA: Le parti in corsivo, allineate a destra, sono i pensieri della protagonista.
Introduzione:
Un semplice “lavoro” in un palazzo di Tokyo, sta per trasformarsi in un pericoloso incontro con un passato, che è impossibile cancellare.
Voto Ricevuto: 99 su 100 (I° Classificata)
Testo della storia:


 
Un suono veloce di passi risuonò nell’ufficio, posto al piano superiore di una sala da biliardo, dove un uomo e una donna stavano parlando tranquillamente.
“A quanto pare sta arrivando anche la nostra ultima ospite” annunciò lui rivolgendo lo sguardo verso la porta che si stava spalancando di scatto.
“Scusate il ritardo!” esclamò una giovane Yukiko Kudo che teneva nascosti i lunghi riccioli castani sotto un berretto a visiera.
 “Lieti di averti qui Yuki” sorrise l’uomo salutando la nuova arrivata “ Stai tranquilla, non sei in ritardo”
“Oh, meno male” sospirò lei stancamente “Purtroppo ho ritardato al lavoro...”
“Sei ammirevole mia cara” ribatté l’altra donna incrociando le braccia “faresti di tutto per far contenti i tuoi numerosi fan”
Yukiko arrossì visibilmente, mentre lasciava che una fluente chioma le ricadesse sulle spalle “è sempre un piacere ricevere complimenti da te, Sharon! Però tu sei molto più brava di me”
“Perché ho qualche anno in più di esperienza” affermò la bionda sistemandosi gli occhiali sul naso “E ormai è giunto il momento di passare il testimone ad altre attrici più giovani...”
Yukiko fissò contrariata l’amica “Non vorrai lasciare il mondo dello spettacolo vero?”
“Diciamo che ho ricevuto un’offerta abbastanza allettante, ma voglio pensarci bene” ribatté subito Sharon “e, se non mi sbaglio, anche tu hai deciso di smettere con il tuo lavoro da attrice...”
“Già” sospirò la mora “Ora che ho un figlio, non posso più fare un lavoro che mi tiene spesso lontano da casa”
“E come sta il piccolo Shinichi?”
“Ormai ha quasi sette anni” rispose soddisfatta Yukiko “sta diventando un ometto!”
“Sharon Vineyard e Yukiko Fujimine...”le interruppe l’uomo, riflettendo ad alta voce, “devo ammettere che è un vero onore che le due migliori allieve della mia scuola, siano anche così famose e dotate di grande bellezza”
“Toichi, ti sottovaluti un po’ troppo” rispose divertita Sharon “in fondo tu sei il miglior prestigiatore in circolazione”
“Tou-san non cambierai mai!” ribatté Yukiko, riprendendo a guardare il loro insegnante di travestimenti “tu si che sei un gentiluomo”.
 “Vi sbagliate, io sono solo un’artista” l’uomo si tolse la giacca, che ripose ordinatamente al suo posto, rimanendo con una camicia blu “e sono felice di poter tramandare alcune delle mie migliori magie a delle splendide donne come voi”.
 

Era un semplice complimento, me lo facevano spesso anche al lavoro, ma improvvisamente il mio viso si fece più caldo... chissà se agli occhi di chi mi stava di fronte, è sembrato più rosso?
Istintivamente rivolsi lo sguardo verso Toichi, ammiro davvero molto quest’uomo, sempre così cordiale ed elegante con tutti.
 Solo un mese prima, il mio manager, mi aveva trovato un lavoro da protagonista in un film di spionaggio e, per potermi preparare al meglio, ho deciso di seguire Yukiko in questa scuola di travestimenti gestita proprio dal signor Kuroba.
Non esagero dicendo che gli è bastato un solo sguardo per conquistarmi completamente.

 
I pensieri della donna furono arrestati dallo scricchiolio di una porta che si apriva al rallentatore, come se qualcuno stesse ascoltando di nascosto i tre.
“E tu, che cosa fai ancora qui?!” esclamò Toichi avvicinandosi alla porta e aprendola.
Sharon e Yukiko osservarono interessata, la piccola figura di un bambino apparire all’entrata “non ti avevo detto di tornare a casa?” continuò l’uomo spettinando i mossi capelli castani del ragazzino.
“Voglio imparare anch’io qualche nuovo trucco!” ammise il piccolo “Posso restare con voi?”
“Ok...” si arrese l’uomo “ma prima devi chiedere il permesso a queste mie amiche”
Sorridendo contento, il bambino, corse davanti a Sharon e, schioccando le dita, fece apparire una rosa rossa “Sono Kaito, Kaito Kuroba! Posso restare con voi, gentile signorina?”
“Che carino!!” esclamò Yukiko avvicinandosi e, guardando Toichi “è tuo figlio?”
“Esatto” sorrise Toichi “Kaito è il primogenito mio e di Fumiyo”
“Caspita, dovrebbe avere la stessa età di mio figlio Shinichi” rifletté la donna guardando meglio il ragazzino.
 

Devo sembrare una stupida in questo momento... sarà passato qualche minuto da quando questo ragazzino mi si è parato davanti, ed io sono rimasta in silenzio a riflettermi nei suoi brillanti occhi azzurro cielo.

 
“Grazie mille piccolo” rispose lei prendendo, dalle piccole mani del ragazzino, il fiore e ricambiando quel sorriso semplice e allo stesso tempo dolce.
 

Quegli occhi di un azzurro magnetico.
No.
Non li avrei mai più dimenticati.

 
 
 
-10 anni dopo-
 
Ben presto la luce del sole svanì dalla città di Tokyo, oscurandola quasi completamente nel buio di una fredda notte invernale.
Una giovane donna dai lunghi capelli biondo platino stava camminando tra le auto posteggiate in un garage cercando distrattamente la macchina del suo collega.
Ed eccola davanti a lei, una Porsche 356 A  nera... l’auto di Gin.
“Che ci fai qui?” sibilò nervosamente l’uomo, puntandole la pistola contro la schiena “rispondi Vermouth”
“Ti conviene calmarti Gin” rispose seccata lei voltandosi verso il collega per niente intimorita dalla pistola “mi ha mandato il capo per controllare che il lavoro venga svolto secondo i piani”
“Abbiamo tutto sotto controllo” ribatté il biondo riponendo al suo posto l’arma “il nostro bersaglio non sospetta nulla, e ora è comodamente seduto a godersi l’ultima ora di vita”
“Forse non te ne sei accorto... ma qui fuori è pieno di auto della polizia...”
“Nell’edificio qui di fronte, sta per aver luogo un furto” s’intromise Vodka avvicinandosi ai due compagni “sono così impegnati che non si accorgeranno minimamente di noi”
“Soddisfatta?” domandò sempre più innervosito l’uomo allontanandosi insieme a Vodka “puoi tornartene dal capo ora”
“Preferisco restare a guardare da lontano, non ti spiace vero?” rispose Vermouth iniziando a seguire i due, tenendo la debita distanza.
“Fai come credi...” sibilò Gin deciso a terminare quel lavoro il più velocemente possibile.
  

Vermouth è il mio nome in codice, in realtà io ero la famosa attrice americana, Chris Vineyard.
Anche se, ormai, ho smesso di sentirmi chiamare in quel modo.
È successo tutto, dieci anni prima, quando mi hanno praticamente obbligato a entrare in questa strana organizzazione criminale, e da quel momento la mia vita ha preso una svolta imprevista, che lentamente mi sta portando alla fine.
Non sono più né Sharon né  Chris e non posso nemmeno essere Vermouth.
Il mio passato, il presente ed anche il futuro  sono stati irrimediabilmente compromessi senza alcuna possibilità di salvezza.
Ormai... non sono più nessuno.
 

La voce squillante dell’ispettore Nakamori risuonò per tutto il quartiere, interrompendo così i pensieri della donna.
“Sbrigatevi!! Ora che il suo aliante è fuori uso... Kaito Kid non deve scappare!” gridava irritato l’uomo attraverso un megafono “Sospettate anche di chi indossa la nostra uniforme... Kid è un esperto nei travestimenti!”
“Tsk” sbuffò Gin “Quegli stupidi poliziotti non riesco neanche a fermare un semplice ladro... non si accorgeranno mai della nostra presenza.”
“Ma fratello...” ribatté Vodka “ho sentito dire che quel Kid è considerato uno dei migliori ladri della nostra epoca”
“In questo caso, bisognerà verificare se è davvero così bravo come dicono...” sul volto del biondo comparve un ghigno divertito “gli conviene non mettersi contro di noi, o sarò più che felice di far cessare il suo successo con un proiettile in testa”
“Il solito violento” bisbigliò Vermouth alzando le spalle.
Una volta arrivati al quarto piano della palazzina, Gin e Vodka, caricarono le pistole e individuando la camera della loro vittima, la raggiunsero con indifferenza.
“Ci metteremo un po’” annunciò Gin guardando la donna alle sue spalle “tu restane fuori”
“Volentieri” sbuffò lei incrociando le braccia al petto, mentre i due forzavano la porta.
In quel momento, un suono di vetri che s’infrangevano risuonò nel corridoio, attirando l’attenzione di Vermouth che incuriosita iniziò a camminare verso l’origine del suono.
Un suono di passi che si avvicinava verso la donna diventava sempre più forte, segno che lo sconosciuto andava di fretta e forse stava anche correndo.
“Jii dannazione!” sbuffò una voce maschile a pochi metri da dove si trovava Chris “Tra poco mi avranno raggiunto, non puoi trovarmi una via di fuga sicura?!”

 
Davanti a me si materializzò una figura vestita di bianco, che donava al ragazzo un aspetto elegante e più maturo. Alcuni ciuffi di capelli castani spuntavano sotto il cilindro e, sul volto, un semplice monocolo che gli copriva l’occhio destro. 
Poteva sembrare un angelo, magari era lui la persona che tanto aspettava... colui che l’avrebbe salvata dal suo destino.
Mi ritrovai a scuotere la testa come a negare, quanto avevo appena pensato, quello davanti a me era il ladro di cui parlavano prima Gin e Vodka.
Di sicuro non avrebbe mai potuto trarre niente di positivo da questo incontro.
 

Sorpreso dalla presenza della donna, Kaito Kid, arretrò di qualche passo nel tentativo di trovare una risposta alla sua presenza in quel luogo.
“Ma guarda chi c’è...” sorrise lei “cosa ci fa qui il famoso ladro di Tokyo?”
“Se le dicessi che sono rimasto ammaliato dalla vostra bellezza, mi credereste signorina?” disse il ragazzo assumendo un tono gentile.
“No” rispose divertita, “potevi trovare una scusa migliore”
“Mettiamola così, sono in fuga da un ispettore piuttosto nervoso e da un assassino senza scrupoli, così mi sono riparato in questo stabile”
“Capisco, in questo caso, puoi stare tranquillo... non chiamerò la polizia” replicò Chris sistemandosi i lunghi capelli biondi sulle spalle “Però ti conviene andartene prima che i miei colleghi ritornino qui”
Kaito guardò stupito la donna “D-D’accordo... non c’è problema”
“Aspetta però” lo fermò lei rivolgendogli un sorriso divertito “non ti ho mai detto che ti avrei aiutato senza avere qualcosa in cambio”
“Ah ecco, mi sembrava strano!”  ribatté il ragazzo voltandosi “Cosa desideri in cambio?”
“Vediamo... ho deciso, voglio conoscere la tua identità!”
Kaito rivolse uno sguardo interrogativo alla donna “Come scusa?”
Il ragazzo stava valutando la situazione quando dalla ricetrasmittente che teneva all’orecchio, risuonò forte la voce dell’assistente di suo padre.
“Signorino Kaito!!” urlò l’anziano facendo sobbalzare il ragazzo che rischiò di far cadere a terra l’unica arma a sua disposizione.
“Perché stai urlando Jii?!” esclamò furioso il ragazzo prendendo il piccolo microfono che teneva fissato sulla camicia.
“Per fortuna siete ancora vivo” rispose Jii “Mentre vi cercavo una via di fuga, ho notato la presenza di alcuni uomini che corrispondono alla descrizione che mi avete fatto degli assassini di vostro padre”
“Mi hanno già trovato? E dove sono ora?”
“Dovrebbero raggiungervi a momenti...” sentendo quelle parole, Vermouth, distolse lo sguardo dal ragazzino e guardandosi  intorno riuscì a individuare la presenza di cinque uomini che stavano accerchiando lei e il ladro. 
“Ti conviene stare in guardia” disse Chris estraendo la pistola “A quanto pare, gli ospiti che aspettavi, sono arrivati”
“Come?” Kaito la guardò confuso, mentre puntava l’arma contro quello che doveva essere il capo.
“Ci si rivede Kid, sbaglio o ti avevo già avvisato di stare lontano dai gioielli?” sbottò l’uomo alzando a sua volta la pistola.
“Snake...” Kaito si morse il labbro inferiore, rendendosi conto di non aver molte possibilità contro cinque uomini armati.
Chris sposto lo sguardo da Kaito all’uomo chiamato Snake e solo alla fine alzò le spalle con aria indifferente “Questi non sono affari che mi riguardano, quindi io tolgo il disturbo”
“Dove credi di andare tu?” ribatté uno degli uomini di Snake “sei un’alleata di quel ladro?”
 

Perfetto, ci mancava solo questa per complicare la serata.
Dubito che mettersi a sparare alla cieca sia una buona idea... mi spiace per questo ragazzino, ma preferisco stare dalla parte del più forte...

 
 
Con un movimento veloce e improvviso, Vermouth, colpì violentemente Kaito, con il calcio della pistola, andando a colpirlo allo stomaco.
“Se vi consegno questo ragazzino, mi lasciate andare senza inutili spargimenti di sangue?”
A causa del dolore che gli smorzò il fiato, Kaito, lasciò cadere a terra la pistola, mentre Chris lo immobilizzava puntandogli la pistola sulla tempia.
“Ha scelto bene signorina...” sorrise Snake guardando il ladro con aria divertita “se avesse aiutato quel ficcanaso, non avremmo avuto pietà con lei”
“Lo sapevo... non avrei mai dovuto fidarmi di te” balbettò il ragazzo cercando di riprendere fiato, quando il suo cilindro bianco scivolò a terra senza il minimo rumore.
“Scusa, ma io lavoro solo per me stessa...”
Kaito, si voltò a guardare la donna che lo teneva bloccato contro di lei e, per un attimo, poté giurare di averla vista trasalire, mentre il suo viso assumeva una colorazione rossa.
 

Quegl’occhi... non è vero, possibile che sia lui?
No, è troppo giovane per essere Toichi... ma allora perché mi fanno questa reazione, e perché nonostante lo stia consegnando ai suoi aguzzini, nel suo sguardo non c’è il minimo segno di odio?
Chi è questo ragazzo?

 
“Muovetevi” esclamò Snake guardando due dei suoi uomini “prendiamo quel ladro e andiamocene da qui” Kaito rivolse nuovamente lo sguardo verso Snake, guardando preoccupato i due uomini avvicinarsi pericolosamente a lui.
In quel preciso istante, la pressione della pistola, premuta sulla tempia del ragazzo, diminuì, e nel palazzo risuonò il suono di due spari.
 “Cosa diamine sta succedendo?!” ringhiò Snake guardando due dei suoi migliori uomini cadere a terra privi di vita.
Approfittando della confusione creatasi, Vermouth, prese per il braccio il ragazzo e insieme iniziarono a correre lungo le scale.
 “Perché ora mi stai aiutando?” domandò Kaito confuso
“Ho semplicemente cambiato idea” spiegò lei spingendo il giovane dentro quello che doveva essere un ripostiglio.
“Ma...” il ladro cercò di dire qualcosa, ma Chris lo zittì subito premendogli la mano sulle labbra, proprio mentre davanti a loro arrivavano a grandi passi Snake e i suoi uomini rimasti.
“E poi non mi hai ancora detto chi sei veramente” riprese lei non appena fu calato di nuovo il silenzio “Andiamo, in fondo ti basta togliere quello strano monocolo” sorrise lei avvicinando la mano al viso del giovane che subito arretrò.
“N- non penso proprio sia una cosa fattibile!” sbottò lui leggermente imbarazzato da quella situazione.
“D’accordo... allora lasceremo alla polizia il compito di scoprire la tua identità” Chris fece per andarsene, quando Kaito la fermò afferrandola per il braccio.
“Aspetta aspetta! Perché lo vuoi sapere?”
“Semplice curiosità” annuì lei alzando le spalle.
“A quanto pare... dovrò fidarmi di te...” sibilò il ragazzo preparandosi a uno dei suoi trucchi “Io in realtà sono...”

 
Che sta facendo...
Mi sta davvero confidando il suo segreto più grande...
Questo ragazzino che nemmeno sa chi sono... si fida di me fino a questo punto.
Perché?
 
 

Il ragazzo non riuscì a mascherare un sorriso tra il divertito e il meravigliato e, con un movimento di mani, fece apparire una rosa rossa che porse alla donna “Sono Kaito, Kaito Kuroba”
“Allora avevo ragione...” disse la donna prendendo il fiore tra le mani “tu sei il figlio di Toichi”
Kaito la guardò sbalordito “ci conosciamo?”
“A dire il vero sì, ma eri ancora piccolo quella volta” spiegò lei con una nota di tristezza.
“Strano, di solito non dimentico mai il viso di una bella donna come voi”
Chris non poté evitare di ridere “Sei proprio il degno successore di tuo padre!”
“Se lo dici tu” sorrise lui e guardandosi intorno in cerca di una via di fuga “Ora come faremo a scappare?”
“Sta arrivando qualcuno...” bisbigliò la donna posando nuovamente due dita sulle labbra del ragazzo che si zittì di colpo.
 “Ehi Vermouth” esclamò la voce di Gin dall’esterno “Noi qui abbiamo terminato, ti aspettiamo in macchina”
“Mi sa che devo andare” rispose lei sospirando indispettita da quella distrazione.  
“Vermouth?” Kaito guardò sbalordito la donna “Ma che diavolo sei tu?”
 “Perdonami piccolo, ma questi non sono affari tuoi” rispose lei e prendendo dalla tasca della giacca,  un telefono cellulare e puntandolo verso il ragazzo ne fece uscire un gas soporifero.
“Che cosa diamine stai facendo?”
“Stai tranquillo... qui sarai al sicuro” rispose lei sorridendo amabilmente “è stato bello giocare con te Kaito, anche se è stato per poco”
“Aspetta tu...” il ragazzo non riuscì a finire la frase che cadde addormentato tra le braccia di Chris che dolcemente lo fece sedere a terra.
Lentamente, Chris, andò a posare le labbra su quelle di Kaito, in un bacio che le riportò alla mente il suo passato insieme a Yukiko e a Toichi quando ancora stava imparando i trucchi del travestimento.
Una lacrima scese silenziosa sul volto della donna che si allontanò passando una mano sul viso addormentato del ragazzo “Grazie mille... forse tu non lo sai, ma solo l’averti rivisto mi ha fatto tornare alla memoria dei bei ricordi di un mio passato che temevo aver smarrito per sempre”
Vermouth uscì tranquillamente dal ripostiglio e s’incamminò verso il garage, dove Gin e Vodka la stavano aspettando.
 
 

Quegli occhi di un azzurro magnetico.
No.
Non li avrei mai più dimenticati.
Quelli sono anche gli occhi dell’uomo di cui sono stata innamorata...
Il mio primo vero amore.

  
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