25/11/2010
2 recensioni
POV EDWARD
"Ragazzi, oggi ci aspetta una giornata di shopping. Non possiamo presentarci ad una cerimonia con degli stracci. Ci servono gli abiti adatti." Solo Alice riesce a vedere il lato positivo di questa storia. Lei pensa ai vestiti. Io dovrei andare lì con uno smoking. Dovrei andare sorridente e perfetto il giorno del suo matrimonio. Non credo proprio, preferirei non andarci affatto, troppo dolore.
"No carino, tu verrai e avrei il tuo bellissimo smoking nero. Ricorda nulla è come sembra." Mi ringhia mia sorella. Non l'ascolto affatto, mi lascio trasportare contro voglia verso la macchina dai miei fratelli. In brave tempo arriviamo tutti e sette nel più grande centro commerciale di Vancouver. Compreremo abiti per tutti. Urrà!
"Allora iniziamo da voi ragazzi. Edward smoking nero, camicia bianca. Carlisle abito nero gessato, camici bianca e cravatta nera. Emmett abito con pantaloni bianchi, giacca e camicia nera e cravatta piccolina bianca. Jasper abito blu gessato, con camicia bianca e cravatta blu." Entriamo in una nota boutique e compriamo tutto il necessario. I vestiti sono veramente molto belli, peccato che per me non sia bella l'occasione per la quale lo dovrò indossare. In questi anni ho pensato tanto a lei, e da questa mattina non faccio altro che pensare che al posto di quel ragazzetto che all'epoca era un suo semplice amico, ci potrei essere io. Io dovevo essere all'altare ad aspettarla, io dovevo chiederle di sposarmi, a me doveva dire si per l'eternità, ma io ho rinunciato a tutto ciò. Meglio come ha detto Rosalie ho voltato le spalle alla felicità e all'amore, ed ha pienamente ragione. E' la prima volta che mi trovo d'accordo con la mia rigida sorella. Però come si dice ognuno è artefice del proprio destino, ed io ho fato la mia scelta. Giusta o sbagliata l'ho fatta, e se dopo domani vedrò che lei è felice, veramente felice, allora sarò felice per lei perché vuol dire che per lei era la scelta migliore. Poi una volta che la sua vita sarà terminata, porrò anche io fine alla mia esistenza, e chissà forse potremo finalmente essere felici insieme. Sicuramente dopo tutti questi anni sarà felice.
"Chissà perché Bellina ci ha messo venti anni per sposarsi. E poi come ha fatto a trovare cosa nostra?" Le domande dell'orso sono curiose, però ha ragione. Come ha fatto? E cosa era quella puzza che ha sentito Jasper? Sicuramente non avrò mai risposta a tutto ciò.
"Bene, ora passiamo agli abiti per noi."
"Se fosse stato il loro matrimonio, sicuramente Bella mi avrebbe chiesto di farle da damigella d'onore, ma io l'ho abbandonata senza salutarla. Già il fatto che non si è dimenticata di noi e che ci ha invitati è tanto, però quanto vorrei che fosse un altro l'uomo che l'aspetta all'altare." Alice non essere triste, anche io la penso come te, ma è tutta colpa mia.
"Come avrei voluto essere qui per comprare il vestito per il matrimonio dei miei due figli preferiti. Edward e Bella. Perché?" Oh mamma.
"Figliolo mi dispiace tanto. Anche io come gli altri avrei voluto che questo fosse il vostro matrimonio e non il suo." Scrollo leggermente le spalle per rispondere a Carlisle? Cosa avrei dovuto dirgli? Anche io lo avrei voluto? Non posso.
"Allora, noi tre prenderemo tutti abiti lunghi. Esme un bel vestito rosa pesco, Rose tu lo prenderai argento, mentre io lo prenderò dorato. Va bene?" Tutte e tre annuiscono, i gusti di Alice sono impeccabili. Tutte e tre trovano i vestiti e le scarpe corredate di tutti gli accessori. Sono veramente bellissimi. Mio padre e i miei fratelli fissano le loro compagne con amore e devozione, e pensare che per un po' anche io avevo quello sguardo rivolto alla mia unica ragione di vita. Volto lo sguardo da un'altra parte, provo invidia per loro. Jasper capisce le mie emozioni e mi invia una nuvola di calma anche se vorrei restare nel mio nervosismo, ma lo ringrazio con un cenno del capo.
Dopo il nostro giro di shopping torniamo a casa.
Una volta dentro pongo una domanda a tutti.
"Ma se qualcuno ci riconoscesse?"
"La cerimonia si svolgerà a LaPush, non è invitato nessuno di cui dobbiamo preoccuparci, abbiamo il permesso di entrare nella riserva quel giorno. Però, un altro biglietto che era nella busta, ci dice di passare prima per una villetta vicino il confine. Si trova nel bosco, c'è anche l'indicazione." Mi rivela subito Esme. Annuisco. Bene l'avrei rivista prima del matrimonio, forse potrei parlarle e chiederle scusa per il mio comportamento, oppure rapirla e portarla lontano. Alice mi fulmina con lo sguardo, l'idea del rapimento non le piace.
Chissà come è diventata dopo tutti questi anni? Sicuramente sarà ancora più bella, una donna matura, forte. Chissà se hanno avuto dei figli. No non ci voglio pensare. Non voglio pensare al fatto che qualcun altro abbia goduto delle sue carezze, dei suoi sospiri, dei suoi gemiti. non voglio pensare al fatto che qualcun altro abbia posseduto il suo favoloso corpo. Non voglio pensare a lei, mentre nuda geme per un altro che non sono io.
Ricordo ancora il giorno del suo compleanno. Quel giorno gemeva per me, sospirava per me, era nuda con me. Quello è uno dei più bei ricordi che custodisco gelosamente. Quello è stato il giorno della nostra prima, e per me unica, volta. Le emozioni che ho provato quel giorno sono stata incredibili. Non credevo di poter provare sensazioni tanto intense e di regalare a lei sensazioni tanto intense.
Passo il resto della giornata e della notte a pensare a quell'unica volta in cui è stata mia.
"Ragazzi, oggi ci aspetta una giornata di shopping. Non possiamo presentarci ad una cerimonia con degli stracci. Ci servono gli abiti adatti." Solo Alice riesce a vedere il lato positivo di questa storia. Lei pensa ai vestiti. Io dovrei andare lì con uno smoking. Dovrei andare sorridente e perfetto il giorno del suo matrimonio. Non credo proprio, preferirei non andarci affatto, troppo dolore.
"No carino, tu verrai e avrei il tuo bellissimo smoking nero. Ricorda nulla è come sembra." Mi ringhia mia sorella. Non l'ascolto affatto, mi lascio trasportare contro voglia verso la macchina dai miei fratelli. In brave tempo arriviamo tutti e sette nel più grande centro commerciale di Vancouver. Compreremo abiti per tutti. Urrà!
"Allora iniziamo da voi ragazzi. Edward smoking nero, camicia bianca. Carlisle abito nero gessato, camici bianca e cravatta nera. Emmett abito con pantaloni bianchi, giacca e camicia nera e cravatta piccolina bianca. Jasper abito blu gessato, con camicia bianca e cravatta blu." Entriamo in una nota boutique e compriamo tutto il necessario. I vestiti sono veramente molto belli, peccato che per me non sia bella l'occasione per la quale lo dovrò indossare. In questi anni ho pensato tanto a lei, e da questa mattina non faccio altro che pensare che al posto di quel ragazzetto che all'epoca era un suo semplice amico, ci potrei essere io. Io dovevo essere all'altare ad aspettarla, io dovevo chiederle di sposarmi, a me doveva dire si per l'eternità, ma io ho rinunciato a tutto ciò. Meglio come ha detto Rosalie ho voltato le spalle alla felicità e all'amore, ed ha pienamente ragione. E' la prima volta che mi trovo d'accordo con la mia rigida sorella. Però come si dice ognuno è artefice del proprio destino, ed io ho fato la mia scelta. Giusta o sbagliata l'ho fatta, e se dopo domani vedrò che lei è felice, veramente felice, allora sarò felice per lei perché vuol dire che per lei era la scelta migliore. Poi una volta che la sua vita sarà terminata, porrò anche io fine alla mia esistenza, e chissà forse potremo finalmente essere felici insieme. Sicuramente dopo tutti questi anni sarà felice.
"Chissà perché Bellina ci ha messo venti anni per sposarsi. E poi come ha fatto a trovare cosa nostra?" Le domande dell'orso sono curiose, però ha ragione. Come ha fatto? E cosa era quella puzza che ha sentito Jasper? Sicuramente non avrò mai risposta a tutto ciò.
"Bene, ora passiamo agli abiti per noi."
"Se fosse stato il loro matrimonio, sicuramente Bella mi avrebbe chiesto di farle da damigella d'onore, ma io l'ho abbandonata senza salutarla. Già il fatto che non si è dimenticata di noi e che ci ha invitati è tanto, però quanto vorrei che fosse un altro l'uomo che l'aspetta all'altare." Alice non essere triste, anche io la penso come te, ma è tutta colpa mia.
"Come avrei voluto essere qui per comprare il vestito per il matrimonio dei miei due figli preferiti. Edward e Bella. Perché?" Oh mamma.
"Figliolo mi dispiace tanto. Anche io come gli altri avrei voluto che questo fosse il vostro matrimonio e non il suo." Scrollo leggermente le spalle per rispondere a Carlisle? Cosa avrei dovuto dirgli? Anche io lo avrei voluto? Non posso.
"Allora, noi tre prenderemo tutti abiti lunghi. Esme un bel vestito rosa pesco, Rose tu lo prenderai argento, mentre io lo prenderò dorato. Va bene?" Tutte e tre annuiscono, i gusti di Alice sono impeccabili. Tutte e tre trovano i vestiti e le scarpe corredate di tutti gli accessori. Sono veramente bellissimi. Mio padre e i miei fratelli fissano le loro compagne con amore e devozione, e pensare che per un po' anche io avevo quello sguardo rivolto alla mia unica ragione di vita. Volto lo sguardo da un'altra parte, provo invidia per loro. Jasper capisce le mie emozioni e mi invia una nuvola di calma anche se vorrei restare nel mio nervosismo, ma lo ringrazio con un cenno del capo.
Dopo il nostro giro di shopping torniamo a casa.
Una volta dentro pongo una domanda a tutti.
"Ma se qualcuno ci riconoscesse?"
"La cerimonia si svolgerà a LaPush, non è invitato nessuno di cui dobbiamo preoccuparci, abbiamo il permesso di entrare nella riserva quel giorno. Però, un altro biglietto che era nella busta, ci dice di passare prima per una villetta vicino il confine. Si trova nel bosco, c'è anche l'indicazione." Mi rivela subito Esme. Annuisco. Bene l'avrei rivista prima del matrimonio, forse potrei parlarle e chiederle scusa per il mio comportamento, oppure rapirla e portarla lontano. Alice mi fulmina con lo sguardo, l'idea del rapimento non le piace.
Chissà come è diventata dopo tutti questi anni? Sicuramente sarà ancora più bella, una donna matura, forte. Chissà se hanno avuto dei figli. No non ci voglio pensare. Non voglio pensare al fatto che qualcun altro abbia goduto delle sue carezze, dei suoi sospiri, dei suoi gemiti. non voglio pensare al fatto che qualcun altro abbia posseduto il suo favoloso corpo. Non voglio pensare a lei, mentre nuda geme per un altro che non sono io.
Ricordo ancora il giorno del suo compleanno. Quel giorno gemeva per me, sospirava per me, era nuda con me. Quello è uno dei più bei ricordi che custodisco gelosamente. Quello è stato il giorno della nostra prima, e per me unica, volta. Le emozioni che ho provato quel giorno sono stata incredibili. Non credevo di poter provare sensazioni tanto intense e di regalare a lei sensazioni tanto intense.
Passo il resto della giornata e della notte a pensare a quell'unica volta in cui è stata mia.