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Autore: Jales    26/11/2010    6 recensioni
Quattro momenti di rottura.
Una catena di quattro flash dalla cui fine scaturisce l'inizio, che parla di quattro persone completamente diverse.
InoSasuke, SasukeSakura, SakuraItachi e ItachiIno.
Dedicata alle quattro persone meravigliose che il fandom mi ha fatto conoscere, una per ognuna. Per voi, ragazze.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Broken

Alle quattro persone speciali che ho incontrato grazie alle fanfiction ed a Naruto, dedico la mia ultima fanfiction sul fandom, a cui seguirà un allontanamento temporaneo.
A Cleo/Lady Moonlight dedico la InoSasuke, in memoria di quella che gli scrissi tempo fa su sua richiesta.
A Hideko la SasukeSakura, per ricordarle che il nero domina e dominerà sempre.
A Nihal invece dedico la SakuraItachi, sperando che le piaccia -ho voluto un pò uscire dagli schemi, provare con un altro pairing su cui dedicarle la fanfiction.
A Amaranth/Cla, infine, la ItachiIno perché è lei che me le ha fatte amare.
Spero vi piacciano, nonostante non siano affatto allegre: lo sapete che non sono portata per il comico, quanto piuttosto per l'Angst.
E questo, ragazze, è il mio regalo: una catena di fanfiction, dove dalla fine scaturisce l'inizio, scritta pensando a voi.

[InoSasuke]
Guardarsi allo specchio e vedersi, pensava Ino, era la cosa più soddisfacente del mondo: solo allora si rendeva conto di essere unica al mondo. Nessuno era come lei.
Lo specchio rimandava il suo riflesso limpido, bello, assolutamente inimitabile.
Sobbalzò quando scorse due occhi scuri scrutarla da sopra la spalla, uno sguardo che sembrava trapassare anche lo specchio.
Un singulto.
E di nuovo la lingua infuocata del ragazzo giocava con la sua pelle bianca, le sue mani erano su di lei e i respiri si facevano più pesanti, rochi. Ruvidi, avrebbe detto Ino, come i baci di Sasuke.
Ma non avrebbe mai detto che quando lui andava via lo specchio sembrava fissarla dall'angolo con cattiveria, non avrebbe detto mai a nessuno che la splendida e unica Ino era solo una fra le tante ragazze di Sasuke Uchiha.
E lo specchio si rompeva, lasciandole solo cocci da raccogliere con cui si tagliava ogni volta.

[SasukeSakura]
Sasuke chiudeva spesso le porte delle stanze, anche e soprattutto per lasciarsi alle spalle qualcosa.
Forse non aveva timore di chiudere le porte perché nessuno le aveva mai chiuse a lui: il bel rampollo Uchiha poteva avere tutto. Aveva tutto.
Lasciò la maniglia diventata insopportabilmente gelida, allontanandosi di scatto: lui non aveva mai dovuto aprire le porte, queste si erano sempre spalancate davanti a lui. Perché avrebbe dovuto iniziare proprio ora?
Bussò, attendendo la figura dagli inusuali capelli rosa che, lo sapeva, gli si sarebbe stagliata di fronte con un sorriso e le gote arrossate. Non fu deluso, perché Sakura aprì la porta e gli sorrise.
Ma il suo sorriso si spense, mentre le sue labbra mormoravano che non poteva venire con lui perché aveva un impegno.
E la porta si richiudeva con un tonfo sordo davanti a Sasuke che imparò che le porte vanno chiuse con attenzione, altrimenti sono più taglienti di una spada di affilato acciaio che possono spezzare l'anima.

[SakuraItachi]
Sakura credeva che ci fosse un filo, a legarli.
Un invisibile legame che la teneva incatenata a Itachi, a quel ragazzo dagli splendidi occhi di un caldo colore nero: salì le scale in fretta, rischiando di incespicare e di cadere per la rampa. Tempo prima avrebbe fatto i salti di gioia anche solo per il fatto che Sasuke Uchiha le avesse rivolto la parola, ma ora era diverso.
Scrutò Itachi dalla porta, scorrendo gli occhi sul suo volto concentrato e sulle piccole rughe che gli si formavano in mezzo alla fronte quando aggrottava le sopracciglia. Lo faceva spesso quando era pensieroso, aveva notato.
La nota del pianoforte risuonò limpida in aria, mentre Sakura sentiva il filo tendersi e attirarla inesorabilmente verso l'Uchiha maggiore: ma ad un tratto la forza si dissolse, quando arrivò la consapevolezza che quella che Sakura aveva creduto una melodia composta per lei in realtà era per qualcun altro.
Per un'altra.
Il filo si spezzò, facendola cadere come una marionetta a cui hanno tolto il burattinaio.
E Sakura imparò che i legami non sono che effimere illusioni, sottili come delle fibre dalla facile rottura.

[ItachiIno]
Itachi suonava il pianoforte, le note che scivolavano leggere nell'aria.
La musica era facile per lui, fluiva dalla sua mente come l'acqua da una sorgente: limpida, come gli occhi della sua Musa.
Ai suoi capelli biondi, il suo viso e la sua pelle nivea.
Si alzò improvvisamente, avvicinandosi alla finestra dalla quale si vedeva casa Yamanaka: le finestre della camera di Ino si distinguevano per via del bellissimo vaso di fiori color del cielo che la ragazza aveva sul balcone. Itachi non avrebbe mai potuto dimenticarli, neanche se avesse voluto.
Osservò Ino rimirarsi allo specchio, mentre sembrava risplendere di luce propria tanto era bella: ma qualcuno comparve dietro di lei, facendola sobbalzare.
Sasuke.
E Itachi sentì che qualcosa stonava, come una musica scritta male: una nota tanto errata che gli frantumava il cuore.
Così tornò a sedersi e a suonare il pianoforte, la nota che risuonava nella sua testa dicendogli che tutto era inutile. Che l'amore era solo un portatore di dolore, che feriva soltanto e spezzettava il cuore in brandelli minuscoli.
Impossibili da ricostruire.
  
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