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Autore: thembra    02/12/2010    6 recensioni
Seguito di Do you ever think about love?
...finalmente qualcosa cambia....^w^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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♥ Love for me is waiting for you ♥
  

 



Nevica Rin…come ogni anno a dicembre.
Nevica e ti immagino seduta sul largo davanzale della tua camera da letto, ti immagino avvolta in una di quelle coperte giganti appena inventate e tanto pubblicizzate in tv, ti immagino avvolgere le maniche troppo lunghe per te di cui esse sono provviste per afferrare con entrambe le mani l’enorme ciotola di cioccolato bianco fumante che immancabilmente ti prepari in queste sere.
Ne avverto il profumo e l’ho sentito anche prima quanto sono rientrato dal party.
L’aroma dolce si sentiva già appena uscito dall’ascensore, ed era invitante, era semplice e mielato con quel tocco in più che a te piace tanto di caramello, come se le calorie che ingerisci bevendo un solo sorso di quella bevanda non fossero abbastanza.
 
Ti ho sentita canticchiare mentre lo preparavi e la tua voce sussurrata permeava dalla parete che separa i nostri appartamenti e l’ho seguita e assaporata in silenzio cercando di non fare il minimo rumore che potesse sovrastare il tuo cantare.
 
Poi di colpo è tornata la quiete, e so per certo che il motivo è uno solo ovvero il tuo spostarti dalla cucina alla camera da letto in modo da poterti sedere sul morbido cuscino che fodera il davanzale e guardare la neve cadere dal cielo nero di questa sera di dicembre.
 
 
Non mi parli da settimane Rin, è cambiato qualcosa e piano piano ti sei allontanata imboccando una strada opposta alla mia, divisa da filo spinato e recinti di lance.
È accaduto qualcosa di sbagliato di alieno e doloroso, è qualcosa che non avrei mai voluto accadesse fra di noi.
Un qualcosa che tu un giorno hai chiamato crescere quando per la prima volta mi hai urlato contro, quando mi hai schiaffeggiato dicendomi di badare ai fatti miei e poi mi hai voltato le spalle.
È qualcosa che brucia ancora, sia sulla pelle che nel cuore, qualcosa che non sono disposto ad accettare sappilo.
 
Posso aver sbagliato non dico di no, ma in quel momento ho fatto l’unica cosa che andava fatta per proteggere la tua felicità, ho impedito a quel damerino travestito da eroe di favole di portarti con lui in un mondo buio e sbagliato, ti ho tolto una scheggia di speranza preservando la tavola del tuo futuro.
E tu per questo ora mi odi, forse hai ragione ma se dovesse ripetersi la cosa, non esiterei a fare altrimenti perché tu meriti la felicità e la sincerità, non meriti bugie e false attenzioni, tu meriti qualcuno che sia con te sempre, in ogni istante e situazione, in ogni stagione ed in ogni età non un insulso ragazzino in crisi di ribellione capace di ammaliarti solo perché sei sola e un poco triste e portarti via da me, un dannano moccioso che una volta stufo dei tuoi meravigliosi sorrisi e accecato dalla tua immensa purezza ti scarichi al primo angolo senza degnarsi di dirti un perché.
Tu meriti di più Rin, perché sei sole e nel sole dovrai camminare…sempre.
 
Guardo l’orologio che punta le undici e 49…sicuramente sarai ancora appoggiata all’enorme finestra della tua stanza affascinata da quella danza di cristalli e gelo, al sicuro dal freddo, dai pericoli esterni e da me, indifferente al ticchettio del pendolo che scandisce ogni passare del tempo, indifferente al fatto che questo sarà il primo Natale che passerai  da sola perché ti sei messa in testa di non parlarmi più.
Sei stata invitata da mio padre al party di vigilia come ogni anno da quando ci conosciamo ma non ti sei presentata al mio fianco come sempre, felice e imbarazzata da tale onore come lo definivi tu, non hai avvertito, non hai chiamato non hai preso nessun altro impegno, tu non hai fatto nulla…starai li a guardare il nevicare maledicendomi e rimpiangendo quella strada buia che per te è stata chiusa.
 
 
Suona il campanello e i miei pensieri muoiono.
 
Mi dirigo alla porta pronto ad accogliere Inuyasha, qual mio fratello sciocco e sentimentale sicuramente preoccupato per la mia affrettata ritirata.
Sa cosa è successo, era presente quella sera quando ho allontanato la minaccia da te, era con me a portarti in salvo perché la pensava come me e come me è stato trattato.
 
Sono a metà strada e il tintinnio risuona ancora, sospiro passandomi una mano sulla fronte stanca di tanta tristezza, chiudo gli occhi pronto ad assumere la mia solita aria distaccata mentre con un colpo secco abbasso la maniglia e scosto la porta d’entrata appoggiandomi alla parete.
 
Ma i miei occhi non riescono a mettere bene a fuoco la sagoma che mi sta di fronte perché mi ritrovo a terra, stretto in un abbraccio che mi mancava da morire.
 
“Scusami!”
 
Riesci a dire solo questo mentre ti stringi a me come se temessi che potrei sparire da un momento all’altro.
 
“Avevi ragione tu…avevate ragione tutti…”
 
Non so cosa dire Rin.
 
“Sono solo una stupida ragazzina piena di fantasie e sogni…sono una che è rimasta sola ma sola non vuol restare…scusami ti prego…”
 
Fisso la porta semiaperta che da sul pianerottolo di lucido marmo grigio, fisso i tuoi capelli che nascondono il tuo viso schiacciato sul mio petto ti sento addosso e so che sei reale ma lo stesso Rin, io non so cosa dire.
 
“Di qualcosa ti prego Sesshomaru!”
“…”
“Dimmi che non è tardi e che non ti ho perso…dimmi che non ho perso nessuno di voi ti prego!!”
 
Piangi e gridi, e sento il calore umido delle tue lacrime bagnarmi la camicia e ustionarmi pelle e cuore, sento il profumo di cioccolato bianco e caramello avvolgerti ancora.
Sento il grido della tua anima richiamare indietro la mia.
 
“Sei una stupida si…”
 
Ti irrigidisci di colpo smettendo di singhiozzare e persino di respirare.
Aspetti il trattamento che secondo te meriteresti, aspetti d’esser sbattuta fuori da questa casa e d’essere ignorata dalla mia anima.
 
“Stupida…”
 
Ti abbraccio con quanta più forza ho mentre allargo le ginocchia per poterti avvicinare meglio.
 
“…stupida…”
 
Non ti sei accorta che la mia anima ti è sempre stata accanto? Era li, a pochi passi dalla tua in attesa di vederti voltare e correrle incontro…in attesa che tu capissi.
 
E finalmente lo hai fatto.
 
Le tue piccole spalle crollano alla forza del mio abbraccio, il maglione morbido che indossi si increspa fra le mie dita e i tuoi capelli neri che sanno di mora si incastrano fra le mie braccia e la tua schiena.
 
“Stupida a non aver suonato prima…Rin…”
 
Scoppi di nuovo a piangere e non so per quanto tempo rimaniamo li.
Il pavimento è freddo, la posizione è scomoda per entrambi ma a te non interessa, tu piangi e singhiozzi, ti lamenti e farnetichi assurde scuse e spiegazioni, sono certo che non segui nemmeno un filo logico nel blaterare quelle parole storpiate dal pianto.
Devi stare zitta.
 
Ti cingo le spalle allontanandoti da me, rimani inginocchio col viso chino incapace di guardarmi e io mi distraggo a guardare alcune lacrime cadere dal tuo volto e finire sulle tue ginocchia.
Ti asciughi gli occhi con il dorso della mano singhiozzando stringendo le labbra per impedire ad altri lamenti di sfuggire alla tua gola.
 
Ti verrà il mal di testa così.
 
Salgo con la mano sulla tua guancia, col pollice allontano via una lacrima e non attendo oltre, mentre alzo il tuo viso chino il mio e ti tratto come meriti non come credi di meritare.
Non esito e assaporo le tue labbra rosse che sanno di sale e cioccolato bianco, scivolo sulla tua lingua che profuma di caramello, interrompo i tuoi lamenti e ogni tuo singhiozzo.
 
Sento i tuoi pugni stringere la mia camicia per avvicinarmi a te, sento le tue labbra accarezzare le mie, sento che fremi ad ogni mia carezza e che non piangi più.
 
Nell’esatto momento in cui ci stacchiamo per riprendere fiato incominciano i rintocchi della mezzanotte.
È Natale Rin…sei tornata e non potevo ricevere regalo più bello.
 
 
“Buon Natale Rin…”
“…buon Natale Sesshomaru…”
 
Esiti e poi sorridi fra le lacrime e non immagini nemmeno quanto tu sia bella in questo momento.
 
Sorrido anch’io vedendoti arrossire  e ti abbraccio di nuovo e non mi importa se la schiena urta contro lo spigolo del mobile d’entrata o che il pavimento è freddo, m’importa che tu sia qui con me.
 
E ci sei per davvero.
 
Sorrido fra i tuoi capelli mentre allungo la gamba e chiudo la porta.
 
Ci sei per davvero Rin…
 
….finalmente.
 
 
 
 
 
TH
 
 
 
…sarebbe una specie di continuo di “Do you ever think about love?” ^w^ fuori nevica sul serio…eccome se nevica!!!
Ciao mondo!!!
 
^()^
  
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