Il grande sogno di Maya (Garasu
no kamen), Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono
proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan
Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e
pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata
creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti
vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene,
pertanto, intesa….
Seulement à
Noël
By Aresian
Parte Prima
PREMESSA: Questa fanfiction viene cronologicamente ambientata all’epoca dell’interpretazione in “Le Due Regine” e pertanto Maya ignora ancora che Masumi Hayami è il Donatore di Rose.
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Tokyo
era avvolta dal gelido manto dell’inverno, ormai era dicembre
inoltrato, meno di una settimana e sarebbe stato Natale. Dopo avere
interpretato, con successo, la Principessa Ardis ne “Le Due
Regine”, Maya si stava godendo un periodo di meritato riposo
insieme agli amici della Compagnia Tsukikage. Finalmente poteva
tornare a sorridere. E’ vero, Ayumi aveva ottenuto un
successo
ed un clamore superiore al suo ma questo non le importava. Quello
che contava era che, finalmente, era riuscita a calcare il
palcoscenico. Recitare, ormai lo aveva compreso, era la vita per lei.
Tutto sommato doveva riconoscere che la “scommessa”
vinta
con Masumi Hayami della Daito Productions era caduta, come si suol
dire, a fagiolo. Certamente anche questo, oltre al successo della
rappresentazione, aveva contribuito ad ottenerle la serie di offerte
di lavoro che le riaprivano le porte del mondo dello
spettacolo.
“Sempre con la testa tra le nuvole, vero Maya?”
la prese in giro bonariamente Rei.
Atteggiando il viso ad
un’espressione buffa, Maya sorrise divertita. Era felice,
finalmente dopo tanto tempo dopo la morte della madre era tornata a
sorridere sul serio.
“Stavo pensando a tutte le offerte di
lavoro che ho ricevuto. Dovrò decidermi presto a scegliere
il
prossimo spettacolo” disse poi, tornando seria.
Rei, che
stava finendo di sistemare il futon nell’armadio, le disse
semplicemente.
“Non crucciarti troppo, Maya. Tra pochi
giorni sarà Natale. Goditi questo meritato periodo di
riposo.
Se non erro hai tempo sino alla metà di gennaio per dare una
risposta, giusto?”.
Al segno di assenso della giovane, Rei
concluse serafica “Bene, allora ci penserai dopo queste
feste.
Adesso su, da brava, prepara la colazione, mentre io finisco qui,
così dopo raggiungiamo Mina e Sayaka in centro per gli
acquisti natalizi”.
Gli occhi di Maya scintillarono
d’aspettativa. Da quanto non si godeva una semplice
passeggiata
in centro a guardare le vetrine addobbate a festa? Sì, il
Natale quell’anno sarebbe stato decisamente positivo ed un
periodo felice, lo sentiva.
Il
palazzo a vetri della Daito Art Production scintillava al gelido sole
di dicembre. La riuscita dello spettacolo “Le Due
Regine”
era stato l’ennesima perla di successi infilata dalla casa di
produzione, cosa che non poteva certo essere passata inosservata alle
case concorrenti. Per questo era di vitale importanza non abbassare
la guardia e questo Masumi Hayami lo sapeva perfettamente.
“Sig.
Masumi. Ho stilato una lista degli inviti che ha ricevuto per le
feste natalizie” esordì Misuki, entrando
nell’ufficio
dopo un discreto bussare.
Masumi, comodamente seduto dietro la
scrivania di costosa radica, le fece cenno di accomodarsi e raccolse
dalle sue mani la lista.
“Ottimo lavoro, Misuki. Si procuri
di ringraziare tutti per gli inviti, anche a nome di mio padre.
Deciderò nel week-end a quali Party prenderò
parte”.
“Come desidera” disse prontamente
la donna sistemandosi, con un gesto aggraziato, la montatura degli
occhiali. “Per quanto riguarda la prenotazione che mi aveva
richiesto è tutto disposto” proseguì
poi, in
tono professionale.
L’uomo la studiò, per un istante,
con i suoi penetranti occhi azzurri. Aveva l’impressione che
l’efficiente segretaria fosse sul punto di fargli una di
quelle
sue insidiose domande, tra il privato e il professionale, che tanto
lo infastidivano. Per prevenirla si limitò a dire, in tono
deciso “Perfetto” prima di congedarla con un gesto
eloquente della mano.
La Sig.na Misuki sapeva quando era il
momento di fare domande e quando, invece, era più prudente
tenersi la curiosità così uscì
silenziosamente
dall’ufficio.
L’aria
era pungente e, nonostante la pesante sciarpa di lana e i guanti,
aveva naso e mani gelate, però era troppo bello oziare per
le
vie del centro, chiacchierando del più e del meno con Rei e
le
altre amiche della Compagnia.
“Lo sapevate che Sayaka si è
presa una cotta per il burbero della Compagnia Unicorno?”
disse
Mina, facendo arrossire sino alla radice dei capelli la poveretta,
mentre Rei scoppiava a ridere divertita e Maya la guardava con gli
occhi colmi di stupore.
“Ma che diamine stai blaterando. Non
è affatto vero” sbottò Sayaka,
inferocita.
“Ah,
sei arrossita e poi, mia cara, tutta quest’enfasi nel negare
non ce la conti giusta. Scommetto che stai cercando un regalo
speciale per lui” proseguì imperterrita Mina.
Maya
rimase ad ascoltare il chiacchiericcio divertito delle amiche,
sorridendo felice. Chissà se era vero che Saiaka si era
innamorata. Tutto sommato, con il senno del poi, lei poteva dire di
non essere stata realmente innamorata di Satomi. Ad essere onesti
ripensare a quei giorni, al suo dileguarsi quando era “caduta
in disgrazia”, non la feriva più. Con un sospiro
felice
si voltò a guardare la vetrina di un negozio di
antiquariato.
Vi erano esposti oggetti di squisita fattura che, con tutta
probabilità, costavano una fortuna. Poco male, avrebbe fatto
il solito regalo, quello di tutti gli anni, non aveva mai avuto tanta
fantasia al riguardo. Quello che tuttavia le premeva era trovare un
regalo speciale per la Sig.ra Tsukiakge. In parte per ringraziarla di
averla riammessa nella Compagnia e in parte perché, in un
certo qual senso, lei e Rei erano la sua famiglia.
Tra un
pettegolezzo e l’altro le quattro giovani trascorsero
l’intero
pomeriggio a congelarsi, divertite, per le strade di Tokyo
finchè,
esauste, e con il portafoglio vuoto, rientrarono a casa.
“Che
diamine ci fa quella macchina davanti a casa nostra?”
sbottò
Rei, non appena voltarono l’angolo e si ritrovarono una
berlina
blu, dai vetri fumé, parcheggiata davanti al portone
d’ingresso. Per un attimo Maya ebbe il sospetto che potesse
trattarsi di Hayami ma scartò l’idea quando si
rammentò
che la vettura del presidente della Daito Production era una berlina
color amaranto. Fu comunque con sorpresa che vide scendere
dall’auto
il Sig. Hijiri. Con il cuore che le balzava in gola per la
l’emozione si affrettò a raggiungerlo,
rammentandosi
che davanti a Rei doveva fingere di non conoscerlo.
“Buona
sera. La Sig.na Kitajima?” chiese questi, come
d’abitudine,
incrociando il suo sguardo con un lampo complice negli occhi.
“Sì,
sono io”.
Rey, che li aveva raggiunti, osservava con sguardo
indagatore e perplesso il giovane.
“Mi perdoni per il
disturbo. Ho questo pacco e questo biglietto per lei” disse
Hijiri prendendo dal sedile del passeggero un voluminoso pacco e una
semplice busta bianca.
“Prego, si accomodi. Ha l’aria
di essere pesante” si intromise a quel punto Rei,
comprendendo
che doveva trattarsi di un fattorino, salendo le scale e aprendo la
porta per farlo accomodare. Il giovane posò il pacco sul
tavolo poi si voltò dicendo “Non
c’è
contrassegno. Buona serata” prima di uscire
dall’appartamento
mentre Maya, ignorando l’espressione perplessa dipinta sul
volto dell’amica, si affrettava a scartare il pacco con avida
curiosità. Lei sapeva che poteva trattarsi solo di un regalo
del suo caro amico, il Donatore di Rose. Non fu smentita, infatti
all’interno del pacco trovò una singola rosa
scarlatta,
una tuta da sci corredata di sci, guanti, occhiali, cappello, scarponi
e
doposci.
“Guarda, Rei. E’ lui” disse la giovane
con gli occhi neri accesi d’emozione.
Rei osservò
divertita l’amica districarsi con il voluminoso contenuto del
pacco. Evidentemente il misterioso ammiratore aveva pensato di
inviare il suo regalo, per Natale, in anticipo.
“Prova ad
aprire la busta” le suggerì pertanto, curiosa a
sua
volta.
Annuendo, Maya si affrettò a seguire il
suggerimento. All’interno c’erano quattro biglietti
per
il treno, una busta più piccola con il logo di un rinomato
Hotel e un bigliettino firmato a mano….
*Ho apprezzato
molto la sua interpretazione ne “Le Due Regine”, e
penso
che sia per lei il momento di concedersi una meritata vacanza. Mi
permetta di offrire a lei, e alle persone che vorrà
invitare,
un soggiorno di dieci giorni presso la cittadina di Nagano,
il
mio regalo di Natale per lei. Spero che vorrà accettarlo. Il
suo ammiratore*.
“Non posso crederci, Rei. Mi offre dieci
giorni di soggiorno in una località sulle montagne di Nagano
per me e per altre tre persone. Dice che è il suo regalo di
Natale per me. Oh, Rei”.
Gli occhi neri di Maya erano colmi
di lacrime di commozione e felicità. Il suo caro amico, il
misterioso Donatore di Rose, non si era dimenticato di lei, dopo le
rose alla prima di “Le Due Regine” ecco
quell’invito.
La sua generosità era palpabile e la riempiva di gioia.
“Che
cosa?”.
Rei era vivamente sorpresa. Che facesse un regalo
del genere a Maya non la sorprendeva affatto ma che avesse esteso
l’invito, con tanto di soggiorno e viaggio andata e ritorno,
anche per altre persone era decisamente insolito.
“Non
capisco. Sei sicura che paghi anche il soggiorno per altre tre
persone?” chiese dubbiosa Probabilmente Maya aveva compreso
male.
“Sì. Guarda, ci sono i biglietti e la
prenotazione” disse la ragazza tendendoli all’amica.
“Bhè.
Che dire. Questa volta il tuo ammiratore si è veramente
lanciato” commentò, lasciandosi scivolare sulla
poltrona
del soggiorno. “Con tutta probabilità deve avere
pensato
che da sola ti saresti sentita a disagio, comunque è strano
che abbia pensato a tre persone, di numero, per accompagnarti,
avresti potuto volerne portare solo una” disse dopo un
attimo,
riflettendo sulle possibili intenzioni del misterioso ammiratore di
Maya.
“Rei, ovviamente tu verrai con me, vero?” si
sentì chiedere, pochi istanti dopo. Caspita,
l’aspettativa
di trascorrere dieci giorni sulle montagne di Nagano non le spiaceva
affatto.
“Sei sicura di volermi invitare?” chiese con
un sorriso.
“E chi dovrei invitare altrimenti, scusa ma mi
rimangono altri due biglietti, accidenti come faccio. Potrei invitare
la Sig.ra Tsukikage un po’ di riposo le farebbe
senz’altro
bene…” iniziò a congetturare Maya,
avvicinandosi
alla finestra.
“Temo che non sia possibile, Maya”
interloquì Rei pacatamente “Il clima rigido di
quei
luoghi, in questa stagione poi, non gioverebbe alla sua
salute”.
Un
velo di tristezza attraversò lo sguardo limpido di Maya. Rei
aveva ragione, però le dispiaceva davvero molto allontanarsi
da Tokyo e lasciare la Sig.ra da sola.
“Non corrucciarti per
la Sig.ra Tsukikage. Anche se noi partiamo per Nagano
c’è
sempre qualcuno della Compagnia che resterà in
città,
con lei. Piuttosto devi affrettarti a decidere chi saranno le altre
due persone che verranno con noi o rischiamo che prendano altri
impegni e il tuo ammiratore spenda i soldi per niente”.
Convinta
dalle parole dell’amica, Maya si affrettò a
pensare.
Accidenti, a ben vedere avrebbe voluto portare con sé tutti
gli amici della Compagnia Tsukikage e dell’Unicorno,
però
i biglietti erano solo due. Come fare? Non volendo influenzare le
scelte dell’amica, Rei si alzò, prendendo la tuta
da
sci, e il suo voluminoso corredo, sparendo nella stanza adiacente.
- continua -