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Autore: nevaeh    08/12/2010    2 recensioni
4x07, come sarebbe dovuta andare secondo me.
“Sono Freddie” biascicò meccanicamente con la lingua impastata. Il numero da cui era stato chiamato era privato e il ragazzo dovette attendere qualche secondo prima di ricevere una risposta.
“Pronto, sono il dottor Forrest” rispose la voce al di là della cornetta. Gli occhi di Freddie diventarono istantaneamente più vigili “vorrei parlare con te. Potresti raggiungermi al 25 di Road Drive questa sera?” chiese il medico, mentre Freddie cominciava a sudare freddo. Per un istante fu tentato dalla eventualità di rifiutare l’invito e tornare in clinica da Effy, ma al pensiero della ragazza svenuta sul divano del suo salotto, mentre lui impazziva per chiamare i medici lo fece desistere.
“Va bene”
Spero possa piacervi (:
Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Stonem, Freddie Mclair
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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I Don’t Wanna Miss a Thing

 

A Mags,

Ai 965Km che ci dividono,

Al destino.

 

Don't wanna close my eyes
Don't wanna fall asleep
'Coz I'd miss you baby
And I don't wanna miss a thing

 

Freddie dormiva profondamente, cosa abbastanza normale considerato il fatto che aveva vegliato per quasi due giorni al capezzale di Effy senza sosta. Dopo che lei e il suo migliore amico erano arrivati spaventati a casa sua, Freddie aveva dovuto prendere in mano la situazione, chiamare l’ambulanza, mandare via Cook e spiegare ai medici cosa stava accadendo, mentre ovviamente la madre della ragazza dava in escandescenza. Poi aveva vegliato su Effy, tenendole la mano e carezzandone il dorso con il pollice, come lei aveva fatto tempo prima, in tutt’altra circostanza. Il ragazzo poi era stato sostituito da Anthea, la madre di Effy, che aveva preso il suo posto accanto alla figlia e gli aveva consigliato di farsi una doccia e una dormita. Freddie aveva annuito e dopo un ultimo bacio alla dormiente, si era allontanato da quella lugubre clinica, diretto a casa. Solo allora si era accorso dell’ansia che aveva provato e si era reso conto del sangue freddo che aveva avuto; sentiva le spalle irrigidite per lo stress, la testa pesante per i troppi pensieri e gli occhi rossi per il sonno mancato. Una volta arrivato a casa però a causa della troppa stanchezza era crollato addormentato senza nemmeno togliere le scarpe, coprirsi o chiudere le imposta della finestra, cadendo in un sonno profondo. Adesso il ragazzo sedeva confuso al bordo del letto, una mano che massaggiava gli occhi e il cellulare che continuava imperterrito a suonare. Freddie di scrollò i capelli con la mano e attivò la conversazione, avvicinando poi l’apparecchio al viso.

Sono Freddie” biascicò meccanicamente con la lingua impastata. Il numero da cui era stato chiamato era privato e il ragazzo dovette attendere qualche secondo prima di ricevere una risposta.

Pronto, sono il dottor Forrest” rispose la voce al di là della cornetta. Gli occhi di Freddie diventarono istantaneamente più vigili “vorrei parlare con te. Potresti raggiungermi al 25 di Road Drive questa sera?” chiese il medico, mentre Freddie cominciava a sudare freddo. Per un istante fu tentato dalla eventualità di rifiutare l’invito e tornare in clinica da Effy, ma al pensiero della ragazza svenuta sul divano del suo salotto, mentre lui impazziva per chiamare i medici lo fece desistere.

Va bene” rispose solamente, prima di chiudere la conversazione.

 

 

Aveva fatto la doccia e scritto un messaggio a sua sorella Karen, poi aveva preso lo skate e si era avviato verso la fantomatica casa del dottore, pieno di rabbia e confusione. Adesso era lì davanti, suonò il campanello senza esitazione e dopo pochi secondi la porta si aprì, rivelando la figura sorridente del dottor Forrest, che lo invitava ad entrare.

Sono molto felice che tu abbia accettato di incontrarmi stasera” esordì l’uomo facendo strada verso un sottoscala. La mente di Freddie si era completamente svuotata e ora si sentiva vigile e pronto ad ogni evenienza. Il dottore lo scortò fino a uno studio, con riconoscimenti alle pareti e due comode poltrone vicino al camino.

E’ inquietante” mormorò Freddie, facendo ridere il medico.

Cosa? Che faccia accomodare i miei pazienti nel sottoscala?” chiese John ridendo e facendo cenno al ragazzo di sedersi. Freddie prese posto di fronte al medico e lo guardò fisso negli occhi.

Ad ogni modo, per quanto riguarda Elizabeth e il motivo per cui sei qui” cominciò il medico congiungendo le mani sotto al mento.

Già” lo interruppe Freddie “che cazzo ci faccio a casa sua?” chiese arrabbiato. Il medico lo guardò irritato per un istante, poi riprese a parlare come se nulla fosse.

Elizabeth e sua madre hanno manifestato una certa insoddisfazione per il mio metodo. E’ perfettamente comprensibile: sono anticonvenzionale” disse l’uomo. Freddie scattò e quasi si alzò in piedi per la rabbia.

Lei non l’ha aiutata affatto! Adesso sta peggio che mai!” esclamò d’un fiato. Il medico lo guardò ancora più irritato, poi con un sospiro riprese a parlare.

Comunque, nonostante questo spero di continuare a lavorare con lei. Vorrei provare con qualcos’altro …” mormorò, parlando più a sé stesso che col ragazzo.

E’ sordo per caso?” lo sbeffeggiò allora Freddie riprendendo la parola “Ascolti, noi non la vogliamo!” scandì il ragazzo, come se parlasse veramente a un sordo, o a uno stupido “Si faccia da parte, cazzo!” e con queste parole giudicò l’incontro finito, si alzò e mosse pochi passi verso l’uscita.

“Permettimi un’ultima cosa” lo fermò l’uomo, tenendolo per un braccio “lo ammetto, sono stato arrogante, stupido, ho commesso degli errori. Mi sono fatto coinvolgere troppo. Mi dispiace” ammise l’uomo, senza tuttavia lasciar stare Freddie, che nel frattempo si guardava intorno abbastanza scocciato.

E’ troppo importante per me” continuò John, in un sussurro. Il ragazzo si avvicinò al viso del medico con mal celata rabbia, intimando a bassa voce un preciso comando.

Stia lontano da lei”e liberandosi della presa del medico guadagnò in fretta l’uscita.

Sono troppo umano” esclamò l’uomo alle sue spalle, con un mezzo sorriso sul volto, ignorato da Freddie “essenzialmente siamo creature umane, fatte d’istinti, di capricci passeggeri, sono quelli i nostri momenti profondi” continuò John seguendolo a qualche passo di distanza fino alla porta del sottoscala. Freddie mise la mano sulla maniglia, girò e spinse, ma la porta era bloccata, la tirò verso di sé, provò a scuoterla; ma la porta rimaneva immobile e bloccata.

Non posso lasciarla a te,purtroppo” disse ancora l’uomo, ai piedi delle scale, sfoderando poi una vistosa mazza da baseball e cominciando a salire lentamente le scale “lei ti ama davvero, sai” mormorò John, mentre Freddie si agitava sul posto.

Dai andiamo. Apra la porta, va bene?” cercò di convincerlo il ragazzo, mantenendo una voce salda, ma tuttavia facendo trasparire il panico. John continuò la sua avanzata, levando la mazza; un sorriso sadico sul volto …

 

 

Note dell’autore

Questa è la prima fanfiction che pubblico in questo fandom. La storia è partita come una protesta alla scelta di far morire il personaggio di Freddie, che personalmente amo (:

La storia sarà lunga non più di due capitoli, anche se mi piacerebbe continuarla. Tutto sta a vedere se avrà successo!

Grazie a tutti, lasciate un commento se vi va

DS

   
 
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