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Autore: TheBird_In_TheCage    11/12/2010    6 recensioni
11 giorno del nostro calendario dell'avvento in nero!
All I want for Christmas is Black!
" La neve.
Soffici e candidi cristalli di ghiaccio che pian, piano, nella loro ascesa dal cielo, imbiancano la città, rendendola di uno splendido candore quasi innaturale e formando come una gelida coperta bianca capace di ovattare tutti i tipici e fastidiosi suoni della civiltà umana.
Ma per lei era diverso.
Per lei la neve non era solo questo. "
[ Dedicata al forum più nero che c'è, e alla mia dolce nee-chan, Haru No Shimo/Jude. ]
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Snowman



La neve.
Soffici e candidi cristalli di ghiaccio che pian, piano, nella loro ascesa dal cielo, imbiancano la città, rendendola di uno splendido candore quasi innaturale e formando come una gelida coperta bianca capace di ovattare tutti i tipici e fastidiosi suoni della civiltà umana.
Ma per lei era diverso.
Per lei la neve non era solo questo.
Per Temari la neve era l'unico appiglio rimasto per ricordare la sua famiglia, per sentirla vicina, per percepire ancora una volta il calore e la gioia che era capace di donarle.
Ormai erano solo i ricordi a tenerla in vita, ricordi di una vita felice, e breve.
E mentre osservava, per l'ennesima volta, quei tristi e minuscoli fiocchi cristallini che si posavano sul soffice terreno del cortile di casa sua, una volta intriso di risa e schiamazzi infantili, non potè far altro che ritornare ancora una volta indietro nel tempo, facendosi assorbire nuovamente da quei ricordi, adesso tanto dolorosi.



Il piccolo bambino dai capelli biondo grano e dagli occhi color pece, corse con passo saltellante fuori casa, nel piccolo giardino, improvvisamente ricoperto da una strana e bizzarra sostanza bianca e fredda al tatto.
<< Mamma, papà, dalle nuvole scende cotone! >> Gridò sorpreso, indicando con una manina il cielo grigio e silenzioso.
I due genitori, uno con sguardo vagamente stanco e l'altra con uno decisamente più attento, lo raggiunsero e lo affiancarono, godendosi anche loro quello spettacolo meraviglioso.
<< Non è cotone figliolo, è neve >> rispose il padre, sorridendo divertito al piccolo.
Il bambino sgranò i piccoli occhietti scuri, brillanti di giovane curiosità. << Neve? >>
Per lui era tutto nuovo, non aveva mai visto la neve, aveva solo 3 anni, e in più, fino a qualche mese prima, aveva vissuto in una località tropicale e solo da poco aveva scoperto il gelo.
La bella donna si accovacciò vicino al figlio e cominciò a impastare la neve caduta nel cortile, formando con le mani affusolate e ben curate una piccola palla ghiacciata e perfettamente tonda.
<< Mamma, è bellissima, la voglio fare anch'io! >> Esclamò il bimbo sempre più entusiasto, sedendosi vicino alla madre e prendendo con le corte dita un pò di quei cristalli gelidi.
<< Perché non facciamo un pupazzo di neve? >> Li interruppe l'uomo dai capelli scuri, posizionandosi vicino alla moglie.
La donna gli rivolse un'occhiata piena di dolcezza. << Buona idea, Shika. >>
Quel giorno lo passarono a costruire un pupazzo di neve, il più bello di tutti, come amava definirlo il piccolo e allegro Suzaku.
Il tutto poi, era reso più speciale dalla data di quel preciso giorno: il 25 Dicembre, Natale.



Temari sedeva a terra, proprio come quel giorno, in mezzo alla neve, con un'unica e insopportabile differenza:
era sola, completamente sola.
Una lacrima le scese dagli occhi verdemare, una volta limpidi e puri, ma adesso privi di una qualsiasi emozione positiva.

Se solo lo avesse saputo, se solo non li avesse lasciati andare il giorno di Capodanno a vedere i fuochi d'artificio, magari adesso loro sarebbero ancora lì, a festeggiare il Natale insieme a lei, ancora una volta.
Ma le cose erano ben diverse, lo sapeva, non poteva più rimediare.
Il suo piccolo Suzaku, il suo Shikamaru...
Morti in un incidente stradale, un anno prima, mentre andavano ad assistere a quello stupido spettacolo pirotecnico che il bambino tanto desiderava vedere.
Si sentiva come se li avesse traditi, doveva esserci anche lei in quell'auto, si ripeteva in continuazione, ma lei era rimasta a casa ad aspettarli, ignara che le due uniche sue ragioni di vita non avrebbero mai più varcato quella soglia.
Niente riusciva a donarle un pò di sollievo da quell'inferno, sapeva che non avrebbe mai potuto immaginare che un camion si sarebbe schiantato contro l'auto di suo marito, ma nulla poteva farla sentire meglio, nulla.
Anzi, una cosa c'era, in realtà.
Lentamente, come se quel gesto le costasse un'enorme forza di volontà, Temari cominciò a formare una grossa palla di neve, facendola rotolare davanti a sé e spingendola faticosamente con le mani, fino a farle raggiungere la dimensione da lei desiderata, e dopodiché, ne formò un'altra più piccola da posizionare sopra la prima.
Dopo pochi minuti, soddisfatta del lavoro finito, e ignorando le dita paralizzate dal gelo, si avvicinò a quello massa di neve che aveva modellato con tanta cura.
Era così simile...
Il pupazzo di neve, con tanto di due buchini per gli occhi e uno per la bocca, somigliava terribilmente a quello che aveva costruito insieme a loro.
Sorrise felice, per la prima volta dopo l'accaduto.
Le sembrava di essere ritornata ad un anno prima, le sembrava persino di sentire gli schiamazzi del figlio e i rimproveri del marito che gli diceva di non urlare.
Ma mancava ancora una cosa.
Tirò fuori dal grembiule da cuoca un coltello dalla lama luccicante e metallica.
<< Mamma sta arrivando >> sussurrò chiudendo gli occhi, mentre due piccoli rivoli di lacrime le rigavano le guance.
Impugnò il coltello come un pugnale e se lo puntò allo stomaco.
Lanciò un'ultima occhiata al cielo, oscurato da nuvole pesanti.
Poi, richiuse gli occhi e...


Due giorni dopo, la polizia trovò il corpo di una donna nel giardino della casa dove viveva. Giaceva a terra, immersa in una pozza rossa, accanto a un pupazzo di neve completamente scarlatto a causa del sangue fuoriuscito dalla ferita all'addome provocatale da un coltello da cucina.
Quando la tirarono su per portarla via, sul suo viso non c'era una smorfia di dolore, ma un sorriso, un sorriso raggiante.
Gli uomini la osservarono perplessi, non potevano sapere il motivo della sua gioia, e non potevano capirla, ma qualunque cosa fosse quello che pensavano, Temari era morta felice.
Finalmente avrebbe di nuovo potuto festeggiare il Natale insieme alla sua famiglia.




->Spazio della "sadica" autrice<-
Ciao!
Questa storia fa parte dell'iniziativa "
All I want for Christmas is Black" del forum Shikatema, che invito a visitare!
Comunque, spero vi sia piaciuta!
Il colore del titolo, cioè azzurro chiaro con un pò di rosso alla fine, sta a simboleggiare la neve macchiata dal sangue.
Il mio promt era "
pupazzo di neve"!
Storia dedicata anche alla mia nee-chan, Haru No Shimo.
Mi auguro che qualcuno recensisca.
Grazie per l'ascolto.
Baci, Giulia.
^_^
   
 
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