Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Ricorda la storia  |      
Autore: Rota    12/12/2010    5 recensioni
Sebastian Michaelis sorrise soddisfatto della propria opera, mirando e rimirando.Uno dei conti Phantomhive lo osservava da dietro il vetro, composto e rigido, mentre una smorfia severa incurvava le sue labbra verso il basso.
*Sebastian-centric*
*Per due persone [loro sanno ù.ù]*
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sebastian Michaelis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*Autore: margherota
*Titolo: Personal Jesus – Reach out and touch faith
*Prompt Maritombola: 2: quadro antico
*Fandom: Kuroshitsuji
*Personaggi: Sebastian Michaelis
*Genere: Introspettivo
*Avvertimenti: Flash fic, Missing Moment
*Rating: Verde
*Conteggio parole: 417
*Note: Avevo già fatto alcune fan fic Sebastian- centric, e siccome pare che io riesca – non si sa bene come – a farlo IC a questa maniera, allora ci ritento. Uccidetemi pure se non ci sono riuscita, sono abituata a prenderle quando ci provo con questo maledetto fandom XD
Che dire di questa cosa? Sarebbe un regalo di nozze ù.ù Non dirò tra chi, non mi pare il caso ù.ù Saprà chi di dovere (L) Uhm, il senso che volevo dare era più o meno questo “ci sono certe cose umane su cui non varrebbe la pena neanche di riflettere, almeno secondo la logica di Sebastian, e la paura della morte rientra in questa categoria”. Ecco, penso che l’indifferenza demoniaca sia ciò che volevo descrivere ò_ò
Il titolo di questa fan fic è la ripresa del singolo dei Depeche Mode, “Personal Jesus <3




Personal Jesus
Reach out and Touch faith




Le dita elegantemente guantate di bianco premettero contro il bordo della cornice opaca quel tanto da riportare il quadro perfettamente orizzontale, impeccabile anche alla vista più critica e attenta.
Spolverarono poi la superficie dell’oggetto sospeso con un gesto veloce, onde portare a termine il proprio lavoro in maniera definitiva e completa.
Sebastian Michaelis sorrise soddisfatto della propria opera, mirando e rimirando.
Uno dei conti Phantomhive lo osservava da dietro il vetro, composto e rigido, mentre una smorfia severa incurvava le sue labbra verso il basso.
Ed era divertente per il demone considerare quanto fosse, in effetti, profondamente ironico che l’intento dell’uomo di dare di sé un’immagine il più perfetta e integerrima possibile avesse prodotto un simile scempio d’estetica.
D’altra parte, gli esseri umani erano così paradossalmente intenti a pensare al dopo e a un modo per vincere l’idea stessa di Morte che dimenticavano tutto il resto. L’arte in senso lato, alla fin fine, - quella stessa arte che si era fatta pennello e tela e aveva impresso un’immagine istantanea regalandola a tempi che avrebbero volentieri dimenticato – era nata per questo, come l’estremo tentativo di rendere immortale quello che era fin troppo limitato.
Sebastian, con sguardo distratto, passò gli occhi sopra gli abiti del secolo passato; sopra i colori sulla superficie che, pian piano, stavano cedendo al tempo; sopra i sontuosi e pomposi oggetti che decoravano l’ambiente circostante il soggetto. La dicotomia tra austerità e sfarzo, così cara a quelli che gli umani etichettavano come “nobili”, aveva qualcosa di profondamente affascinante per Sebastian, più o meno come la scelleratezza di taluni che sprecavano vite intere per un futuro prossimo e roseo ma che non era neanche certo in maniera sicura – si chiamavano fedeli, quelli che si affollavano presso monumenti mortuari e catacombe a cielo aperto e decantavano lodi di un defunto mai visto.
Come il Tempo era un mostro troppo forte per essere affrontato, ogni debole mente umana aveva bisogno di una propria fede personale verso cui allungare le mani e ritenersi persino degno di poter vivere per non soccombere all’evidenza. Che si chiamasse Dio, alcool, Buddha, arte o anche altro: la questione non cambiava.
L’uomo, come sempre, aveva paura del tuono che sconquassa il cielo con un istantaneo bagliore. Ed era il caos ingestibile la divinità che faceva più paura di tutte.

Ma dopo quel semplice secondo – lungo quanto un sospiro annoiato – il maggiordomo passò oltre, lasciando solamente freddo lì dove le sue dita avevano toccato, pensando magari a cosa preparare per cena.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: Rota