Eppure qualcosa di caldo, rosso scorreva come un fiume su di me.
Era sangue.
Non ricordavo nulla.
Sentivo solo delle voci e degli spari, ma non capivo cosa stesse succedendo intorno a me.
La mia vista era offuscata. Però c’era una luce. Si, quella la vedevo.
Era la luce del mio angelo custode. Strano. Io non credo negli angeli.
Non che abbia qualcosa contro di loro. Semplicemente non credo in nulla che possa proteggermi, al di fuori di me.
Però, si. Quello doveva essere per forza un angelo. Il mio angelo.
Era bello. Bello, da morire.
E aveva quella luce intorno..e negli occhi.
-Ziva.. –
Continuava a ripetere il mio nome.
Aveva una bella voce. Che io già conoscevo.
Volevo rispondergli. Ma non ci riuscivo.
Il mio angelo mi stava tenendo la mano.
Continuava a chiedermi di rispondergli e di resistere.
E come si fa a non accontentare un angelo così bello.