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Autore: ValentineRomance    16/12/2010    3 recensioni
...Rapunzel riconobbe il bagliore sprigionato dalla piccola Lily: era lo stesso che un tempo veniva emanato dai suoi capelli, quel bagliore frutto di un potere che l'aveva protetta a lungo, lo stesso che aveva salvato Eugene e lo stesso che l'aveva costretta a vivere per anni nascosta al resto del mondo; ma l'unica cosa che voleva era che sua figlia, almeno lei, conducesse una vita normale, quella che a lei era stata negata per 18 anni.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eugene camminava a passi svelti lungo il corridoio, l'attesa lo stava logorando. Cercava di sedersi per qualche secondo, sbuffava, e poi nuovamente scattava in piedi nervosamente, scattando al più piccolo rumore che pareva sentire dentro o fuori dal castello.

In quel momento desiderava solo essere al fianco di Rapunzel: di solito a un uomo è concesso di stare accanto alla propria moglie in certe occasioni, ma no, l'etichetta di corte riteneva tutto ciò poco consono per una coppia di Reali. Per colpa di quelle maledette regole si stava perdendo uno degli attimi più importanti della loro vita.

-Ti prego, ti prego, fa che vada tutto bene!- esclamò sconsolato poggiando la fronte contro la finestra, ma gli occhi non vedevano gli splendidi alberi in fiore del giardino, bensì altre immagini suggerite dalla sua mente in fibrillazione.

Finalmente la sua agonia terminò con l'arrivo del medico di corte che improvvisamente comparì sul fondo del corridoio.

-Allora dottore, come sta? No anzi, come stanno?- chiese correndogli incontro.

-E' andato tutto bene...- rispose quello tranquillo – può entare e accertarlo personalemente.-

Non fece in tempo a finire di pronunciare la frase che Eugene corse a tutta velocità verso la camera da letto. Appena spalancò la porta, davanti ai suoi occhi apparì la più deliziosa immagine che mai avrebbe potuto immaginare: in un attimo sentì un piacevole calore investire il suo corpo, provocandogli la sensazione di essere sul punto di sciogliersi da un momento all'altro.

Davanti a lui c'era Rapunzel, sua moglie, la sua amata, la sua biondina, sdraiata sul letto, che lo accolse con un sorriso dolcissimo che tentava di nascondere i suoi occhi che tradivano stanchezza.

Tra le sue braccia c'era un piccolo fagottino, da cui spuntava un musino con due belle guancette rosse.

-E' una femminuccia- la voce della ragazza era un'ondata di tenerezza.

-Una bellissima feminuccia- continuò Eugene con la voce rotta per la commozione. Rimaneva sulla porta esitando ad entrare, come se ad un suo passo falso quella visione perfetta, riflesso di paradiso, potesse sgretolarsi; infine si fece coraggio e si sedette anche lui sul letto,accanto a loro, guardando da vicino prima suo moglie, poi sua figlia (la loro bambina!) con le lacrime agli occhi. Era estasiato da quella piccola creaturina che dormiva tranquilla. Con la massima delicatezza sfiorò la sua guancina calda e una manina che usciva dalla coperta in cui era avvolta. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma il fiato gli venne meno bloccandogli le parole in gola. Fu Rapunzel a rompere quel silenzio così carico di emozione -Vuoi tenerla in braccio?-

-Cosa?- chiese Eugene instantaneamente come se gli avesse domandato la cosa più assurda del mondo. Per tutta risposta la ragazza sollevò la piccola appoggiandola dolcemente sul petto del padre, che l'accolse tra le sue braccia. Più la guardava, più non riusciva a crederci, anche se in quel momento la stava stringendo a sé. In quel momento la bimba si svegliò aprendo lentamente i grandi occhioni azzurri, fissandoli in quelli del padre, e quest'ultimo sentì le proprie guance rigarsi di lacrime di gioia, che scorrevano dolcemente.

Rapunzel osservava la scena rapita da emozioni intensissime; si sporse per dare al marito un leggero bacio sulla guancia, proprio dove era appena caduta una lacrima.

-Allora, hai qualche nome in mente?- gli chiese rivolgendo anche lei lo sguardo alla figlia.

Eugene cercò di riscuotersi e di recuperare del tutto le sue capacità mentali. Osservò la pelle della bambina, che all'infuori delle guance era bianca come se fosse di porcellana, e i suoi occhi, grandi e ingenui, e gli veniva in mente una sola cosa: Purezza. Quell'esserino era l'incarnazione stessa di tutto ciò che è puro e delicato...come un giglio.

-Che ne dici di Lily?- disse alla fine.

-Lily? Sì direi che Lily è perfetto-

-Allora benvenuta Lily-

-Eugene...-

-Cosa c'è?-

-Ti amo-

Si girò di scatto del tutto sorpreso da quell'affermazione, ma di fronte al volto felice della ragazza si sciolse nuovamente.

-Ti amo anch'io...- e la baciò dolcemente mentre la piccola Lily ancora in braccio a lui, li osservava incuriosita. Tutta la felicità possibile al mondo era rinchiusa in quella stanza.


Era notte fonda. Rapunzel e Eugene dormivano profondamente, stancati da tutto il carico di emozioni di quella giornata. Improvvisamente furono svegliati da dei singhiozzi sommessi che provenivano dalla culla ai piedi del loro letto.

-Che cos'ha?- esclamò la madre preoccupata balzando seduta, fissando la culla.

-Non ti agitare,si sarà semplicemente svegliata...- rispose Eugene rigirandosi nel letto, cercando ti tranquillizzarla; però poi vide lo sguardo di Rapunzel, perso nel vuoto, terrorizzato. Si alzò di scatto anche lui volgendosi verso la culla di Lily, da cui proveniva una strana luce.

Si precipitarono allarmati verso la bambina, che adesso non piangeva più ma che in compenso era avvolta da un bagliore intenso che pareva provanire proprio da lei.

-E questo che significa?- eclamò preoccupata Rapunzel prendendola in braccio.

I pensieri della ragazza cominciarono a rincorrersi. Quel bagliore era a lei famigliare: era lo stesso che un tempo era sprigionato dai suoi capelli, quel bagliore frutto di un potere che l'aveva protetta a lungo, lo stesso che aveva salvato Eugene e lo stesso che l'aveva costretta a vivere per 18 anni nascosta al resto del mondo. Ma da allora quella luce non era più riapparsa, convincendola che l'ultima goccia del suo potere se ne fosse andata per guarire il suo amato. Possibile che sua figlia avesse ereditato parte di quel dono, di quella maledizione?

-No...- disse Rapunzel stringendo Lily ancora più a sé, presa da un'ansia incontrollata. L'unica cosa che voleva era che sua figlia, almeno lei, conducesse una vita normale, quella che a lei era stata negata per 18 anni.
Ma quel bagliore richiamava in lei antiche paure e brutti ricordi.

Eugene la strinse a sé, avrebbe voluto rassicurarla ma anche tutte le sue sicurezze erano crollate.
Rimaserò così, muti, in piedi, stretti nella morsa della notte. L'incanto aveva cominciato a incrinarsi.

********

Ok, questo è il primo capitolo. Aggiungo solo qualche parola per spiegare il motivo per cui ho scritto questa storia. Inanzitutto ho adorato questo Classico Disney, e soprattutto ho amato la coppia Rapunzel/Eugene. Mi sarebbe piaciuto, che magari nel finale si vedesse la coppia sposata, magari con un bambino (visto che nella fiaba originale Raperonzolo ha due gemelli). Così ho deciso di scrivere questo seguito, cercando di riunire qualche idea che mi  venuta, sperando che non venga una cosa  esageratamente lunga.

Spero proprio che l'inizio vi sia piaciuto e vi invogli a leggerne la continuazione.Personalmente mi sono emozionata nel raccontare il momento della nascita di Lily, non so se per chi legge  la stessa cosa....

Grazie per aver letto questo primo capitolo e a presto! (Critiche, commenti, consigli sono ben graditi!!!) ^_^

  
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