Buonasera
a tutti..non ci credo ancora che lo sto facendo eppure..eccomi qui!
Dopo anni torno a pubblicare..aiuto O_O
Comunque..mi sento in dovere di specificare qualche
punto su questa storia per poter inquadrare bene il contesto e non confondersi.
Tutta la vicenda avviene tenendo conto esclusivamente della prima serie, a
grandi linee la storia rimane quella negli aspetti fondamentali, cambiano un
po’ di cose rispetto al Monastero e a Kei (ad esempio non inserisco la perdita
di memoria), ma in ogni caso nel corso dei capitoli spiegherò bene le mie
modifiche.
Delle altre serie l’unico personaggio presente sarà Hilary, mentre per motivi
di copione ho eliminato il Professor K; direte “poverino”! Lo dicevo anche io,
ma mentre creavo la storia la sua presenza era sempre di troppo e non riuscivo
a farlo quadrare nel contesto.
Un’altra precisazione che ci tenevo a fare è sul personaggio di Kei: chi mi
conosce sa quanto lo amo e può immaginare quanto sarà al centro
dell’attenzione, ma vi avverto già da ora che la versione che vi presenterò
potrebbe non essere molto facile da accettare! Eheh
non preoccupatevi non è tremenda, ma io stessa ho fatto fatica a vederlo subito
nel modo in cui l’ho dipinto. Invece ora riesco a vederlo solo così! :) Spero che non appena coglierete quello che lo
renderà tanto strano continuerete a leggere ugualmente.
Infine vi avverto che la storia è già decisa interamente nei minimi dettagli e
scritta per la maggior parte e che quindi non avverrà nessuna modifica in
itinere almeno che non sia estremamente necessario. Questa fiction è il
risultato di anni di perfezionamento nella mia testa e su word! E’ l’unione di
almeno tre storie separate che inevitabilmente si sono connesse e hanno
combaciato perfettamente, quasi in modo naturale.
Ah vi avverto, davvero come ultima cosa, che questa storia potrebbe essere
infinita! XD
Immagino andrà molto per le lunghe.
Sperando di non avervi stufato vi lascio alla lettura finalmente!
Meet Me Halfway
Solita giornata senza fine, solita routine, solito posto, solito ronzio nella
testa, solita sonnolenza.
Stava per chiudere gli occhi e appisolarsi cullato dalla ninnananna che forse
sentiva solo lui, fatto stava che era stanco e quello era il momento buono per
addormentarsi, la sua testa stava già scegliendo che sogno iniziare..ecco,
dolci, tanti dolci, tutti per lui, cioccolata, panna, caramelle, biscotti e..e il professore di matematica. Che ci faceva il
professore di matematica in quel paradiso? E che cosa stava cercando di dirgli?
Un colpo al fianco lo fece rinvenire del tutto e notò che le torte e i biscotti
si stavano diradando per lasciare spazio ai volti dei suoi compagni di classe
che tentavano ogni modo conosciuto per non scoppiare a ridere, e lì, in mezzo a
tutti, l’unica parte del sogno che non si era dissolta: il professore lo
fissava alquanto irritato.
-Ma si può sapere perché tu riesci ad addormentarti ad ogni lezione? Ma che fai
la notte invece di dormire? E poi ascoltare non ti farebbe nemmeno troppo
male!- Hilary stava per l’ennesima volta facendo la ramanzina al povero Takao,
che si stava già disperando per quello che lo aspettava il giorno dopo: una
lunga e tremenda interrogazione sul programma svolto fino a quel momento.
-Come faccio? Ero appena riuscito a recuperare quel 4 per pura fortuna!-
-Dai ti diamo una mano noi! Cioè per quello che ne capiamo..- Takao guardò Max
con gli occhi colmi di gratitudine, tanto che per poco non si mise a piangere.
-Questo non vuol dire che però noi facciamo tutto e tu ci guardi mangiando come
al tuo solito!-
-Tranquillo Rei..farò il bravo e mi impegnerò tanto..parola di lupetto!-
Il quartetto di quindicenni continuava a camminare verso casa cercando di
consolare il giapponese: ormai dalla fine del torneo Max e Rei si erano
trasferiti da Takao e avevano iniziato a frequentare lì la scuola dove avevano
conosciuto Hilary che si era inserita subito perfettamente nel gruppo.
-Mi raccomando fatelo studiare.. ci vediamo domani a scuola! Ciao ragazzi!-
Detto questo Hilary si separò dal gruppo e li lasciò proseguire da soli.
Il resto del pomeriggio si rivelò una noia mortale tra equazioni, funzioni e
chissà che altro: quel che era certo era che Takao e la matematica non
sarebbero mai andati d’accordo e l’interrogazione si sarebbe rivelata ancora
più catastrofica del previsto, il che non rendeva l’atmosfera molto felice.
Anche l’ora di cena arrivò e il racconto della disavventura di Takao fece
arrabbiare non poco nonno J il quale non sapeva più che fare con quel nipote
disgraziato!
-Ma nonno che ci posso fare io se quello lì ha un tono di voce soporifero..dai è impossibile ascoltarlo..-
-E allora perché Max e Rei riescono benissimo a restare svegli durante le sue
lezioni, mentre te no?-
-E che ne so io.. chiedilo a loro..-
Drin Drin
-Takao basterebbe solo che ti impegnassi un po’!-
Drin Drin
-Nonno suona il telefono..-
Drin Drin
-Lo sento.. ma potresti anche rispondere te e evitare al tuo vecchio di
alzarsi..-
Tre paia di occhi fulminarono il ragazzo che si alzò e si diresse verso il
telefono sbuffando.
-Pronto? Casa Kinomiya..-
-Ciao Takao.. da quanto tempo..- Una voce ferma e fredda.
-Ehm chi parla? Ci conosciamo?- Takao non riusciva ad unire a un volto quella
voce anche se era sicuro di averla già sentita.
-Sì scusa in effetti è passato un bel po’ dall’ultima volta che ci siamo
sentiti..- Sì qualcosa di familiare c’era, c’entrava col bey, ma chi poteva
essere? - ..sono Sergay!-
-Oh ma certo.. scusa non ti avevo riconosciuto.. in effetti è da un bel po’ di
tempo che non ci sentiamo.. tutto a posto?- Sentiva delle voci dall’altra parte
dell’apparecchio, qualcuno che era appena arrivato, oppure..
-Aspetta che ti passo Yuri..-
-Sì certo, ma che..-
-Pronto Takao?!- La sua voce invece non se l’era dimenticata, sempre
controllata, sicura, come se niente e nessuno potesse contraddirlo, eppure ora
c’era qualcosa di diverso, qualcosa che le aveva tolto certezza.
-Sì.. ciao Yuri da quanto tempo.. come va lì?-
-Ehm direi bene tr..-
-Sergay mi sembrava un po’ strano.. lui e Boris hanno qualche problema?-
-No no loro stanno bene..-
-Tu invece? Mi sembri un po’ provato!-
-No io sto bene..-
-Kei invece? E’ da tantissimo che non lo sentiamo.. e meno male che ci aveva
promesso che saremmo rimasti in contatto.. ma conoscendolo in effetti non è che
potessi sperare in più di tant..-
-Takao ascolta ti devo chiedere una cosa importante a proposito proprio di
Kei.. se non vi siete sentiti è perché lui.. diciamo che non è stato molto bene
nell’ultimo periodo..-
-Cosa? Sta male? Che cos’ha? Possiamo fare qualcosa?-
-Vi volevo chiedere appunto se potevate venire qui in Russia.. solo per qualche
giorno.. magari la vostra presenza potrebbe farlo sentire un po’ meglio.. e poi
perché vi devo chiedere un favore.. soprattutto a te Takao.. ma dovete venire
di persona.. non saprei come spiegartelo al telefono!-
-Sì Yuri, ne parlo subito con gli altri, ma non credo che ci siano problemi..
ci vorrà solo qualche giorno per prepararci.. ma cos’ha Kei?-
-Diciamo che gli ultimi anni sono stati un po’ duri per lui.. ma sapete
com’è fatto.. si tiene sempre tutto dentro e ora.. beh ha avuto qualche
problema con la droga e.. no tranquillo ora ne è uscito.. o almeno ci sta
provando.. ma le cose non sono migliorate troppo.. dovete venire per capire!-
-Tranquillo! Veniamo il prima possibile..-
-Grazie..allora semmai ci sentiamo domani per i
dettagli!-
-Perfetto.. allora a domani..-
Yuri riagganciò prima che Takao potesse aggiungere altro.
Rimase davanti al telefono a fissare il muro bianco davanti a lui per qualche
secondo; non è che avesse capito molto di quello che Yuri aveva detto. L’unica
cosa certa era che Kei non stava bene e questo lo preoccupava non poco perché,
conoscendo il ragazzo, se aveva ammesso di stare male e aveva chiesto aiuto
voleva dire solo una cosa: era grave!
Ripensò velocemente all’ultima volta che l’aveva sentito. Non si ricordava bene
quand’era, erano trascorsi diversi mesi..forse alla
fine delle vacanze estive..no doveva essere prima.
Primavera.. sì gli sembrò di ricordare una bella giornata, l’albero del
giardino in fiore e Hilary che lo punzecchiava perché tornasse subito a
ripassare. Ma quella volta, pensandoci bene, non è che gli avesse poi veramente
parlato. Si sentivano con i russi molto di più in quel periodo, ma chissà come
mai, ogni volta che chiamavano, Kei era sempre fuori casa; solo in quel
pomeriggio di aprile era riuscito a farselo passare per pochi secondi durante i
quali aveva ricevuto risposte monosillabiche ai suoi “come va?” e “è da tanto
che non ci si sente!” e poi basta. Vuoto totale.
Sì, era proprio aprile. Questo voleva dire che era passato quasi un anno da
quella telefonata alla quale erano seguiti solo pochi tentativi sempre più radi
e altamente inutili di sentirlo, tanto che aveva rinunciato sperando che fosse
lui a farsi finalmente vivo! E ora lo aveva fatto..cioè,
Yuri.. o meglio Sergay.. No, non ci capiva più un fico secco!
Stava ancora guardando il muro quando finalmente gli altri lo vennero a
risvegliare dai suoi pensieri per chiedergli informazioni sulla telefonata.
-Ehm.. Takao chi era al telefono? Va tutto bene?-
Finalmente il suo cervello smise di rimuginare sul passato (gli stava anche
venendo un forte mal di testa!) e spostò l’attenzione sui due amici che lo
guardavano perplessi e la sua vena istintiva e ottimista tornò a muoverlo.
-Presto! Dobbiamo trovare un volo al più presto! Preparate i bagagli e..-
-Aspetta aspetta! Che cosa stai farfugliando?! Dov’è
che dovremmo andare? E soprattutto perché?!-
-Ah sì..si parte per Mosca! Andiamo a ritrovare quel polaretto ammattito!-
-Credi che si stia riferendo a Kei?- Max guardò Rei con un sorrisetto, capendo
il perché di tutta l’agitazione e la trepidazione di Takao.
-Mi sa proprio di sì!-
Questo è un assaggino..fatemi sapere che ne
pensate!
Grazie a tutti!
Un bacione :)
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