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Autore: winry8827    20/12/2010    5 recensioni
Salve a tutti, sono nuova di questa sezione, commentate che mi fa molto piacere sapere i vostri pareri.
Allora questa storia parla di un dottore, Tom, che si imbatte nello strano caso del piccolo Jhon, affetto da una strana malattia, che nessuno sa diagnosticare, ma che naturalmente ha un'origine soprannaturale.
[Modificato prologo e aggiunto il capitolo 12]
[Tom si innamora della madre del bambino e cercherà di sconfiggere l'entità soprannaturale che provaca il malessere del piccolo scoprando però un'amara e dura verità]
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Lo strano caso del piccolo Jhon
 
Nuove conoscenze per il giovane Beket
 
Dallo scorso capitolo…
‘’ I vampiri non sono nuovi ospiti dell’università. Sono secoli che generano i loro compagni tra i ragazzi o i giovani professori, come me!
Un consiglio straordinario addestra ogni dieci anni un gruppo di persone tra studenti e docenti affinché possano proteggere i loro amici.
Io ero scosso e quel giorno vidi papà, capì subito che c’era qualcosa che non andava e così fece semplicemente due più due, io non ebbi bisogno di raccontare nulla e ad essere sincero non ci sarei mai riuscito, ad un certo punto pensai di essere impazzito e quella sembrava l’unica cosa normale. ‘’
 
 
Mentre erano in auto Bill seduto al posto del passeggero si massaggiava le tempie, aveva un forte mal di testa e cercava di ricordare dove fosse il libro che parlava della misteriosa creatura arrivando poi alla conclusione che infiniti testi la citavano, ricordava di averne consultati alcuni per un corso di mitologia ma naturalmente non essendo testi magici non c’era in nessuno di essi una soluzione o un modo per allontanare quel mostro tanto meno di ucciderlo.
 
Bill sapendo lo scopo della creatura riteneva che bisognasse scoprire prima il perché della sua comparsa, immaginava vagamente il reale motivo ma non poteva certamente confessare le sue idee così senza possedere una prova, avrebbe fatto parlare il testo che sicuramente aveva una validità e veridicità più incisive.
 
Tom mentre guidava ripensava a ciò che il fratello gli aveva detto e così chiese
 
‘’Perché dobbiamo andare da papà? ‘’
Quel dubbio lo tormentava, aveva capito che il padre era un abile cacciatore o meglio lo era stato.
Ormai Carl aveva i suoi settanta anni e il dottore non riusciva ad immaginarlo scattante e forzuto, quel vecchietto era più adatto a fare il nonno che l’assassino di mostri.
‘’Una cosa per volta Tom, inizia a metabolizzare quest’informazione ‘’
Un altro dubbio che attanagliava la mente del ragazzo riguardava la natura stessa del pipistrello, le parole del fratello gli avevano aperto gli occhi, ma se i demoni sono cattivi perché chiede giustizia? Non meriterebbe l’ aiuto di nessuno così ragionando a voce alta il fratello lo interruppe
‘’Sei sicuro che chieda giustizia per se stessa? ‘’
Tom era incredibilmente sorpreso da quelle parole, così espresse la sua opinione in merito, sostenne che quegli esseri sono estremamente malvagi e che l’altruismo non può essere una peculiarità caratteriale del suo singolo e personale persecutore
‘’Non è tutto bianco o nero, Tom apri gli occhi! Ma cavolo avrò parlato per mezzora di luce ed ombra, opposti, luna e quant altro e tu? Senti fidati quando saprai chi è capirai ‘’
 
L’auto sfrecciava sull’asfalto, il dottore cercava di arrivare più velocemente alla biblioteca, il fratello nel frattempo appoggiò la testa allo schienale cercando di riposare.
Appena Bill chiuse gli occhi iniziò a sognare, la sua maggiore esperienza nel campo del soprannaturale gli fece capire di trovarsi in un incubo dal quale sarebbe uscito solo per il volere di quella creatura.
 
Lo spazio che circondava il giovane Beket era un prato, un verdeggiante prato ed  il cielo era serenamente limpido, erano anni che non vedeva un simile clima.
In quella distesa d’erba Bill iniziò a passeggiare alla ricerca di un indizio che lo portasse a scoprire qualche particolare utile.
In lontananza vide un cespuglio, ma avvicinandosi capì che in realtà era un albero maestoso, sentiva uno strano verso, un lamento forse il pianto di un bambino.
Si voltò ma non vide nulla, capì che il suono proveniva dalla stessa direzione dell’albero, infatti dietro di esso un bambino piangeva accovacciato.
I capelli corvini contrastavano con la sua pallida carnagione, era impressionante osservarlo, intristiva ed inquietava allo stesso tempo.
Bill gli chiese come si chiamasse e il piccolo lo guardò intensamente, aveva gli occhi incavati, era visibile la sua stanchezza e forse era anche malato.
‘’Jhon‘’
Rispose il bambino.
Il professore rabbrividì, il paziente di Tom, il figlio della sua fidanzata, il piccolo perseguitato.
‘’Stai bene? ‘’
Gli domandò preoccupato per la sua salute.
‘’ Si! Ma questo posto non lo conosco! Tu chi sei? ‘’
Bill si chinò capendo che la creatura li aveva rapiti e portati in quel mondo plasmato a suo piacimento.
Non sapeva come ella facesse ma non poteva restare impassibile in quella situazione.
‘’ Dove sei? Esci allo scoperto ‘’
Urlò Bill ma apparve un uomo, un uomo molto alto, possedeva una fisicità tipica degli atleti, ma osservandolo meglio il professore poté notare che indossava una divisa militare, era un soldato.
Ricordando le spiegazioni del fratello capì che la creatura lo stava coinvolgendo, gli mostrava ciò che desiderava.
Ma se Bill aveva compreso lo scopo del mostro, Tom ancora brancolava nel buio.
 
‘’Papà ‘’
Disse il bambino felice, gli occhi erano sgranati dalla gioia e ricolmi di lacrime.
L’uomo fece in tempo a pronunciare il nome del bambino e poi scomparve nel nulla, il piccolo ricominciò a piangere e farfugliava
‘’Lei lo ha preso! ‘’
Bill teneramente lo guardò, si chinò per arrivare alla sua altezza e gli disse
‘’No piccolo, il tuo papà è morto non per colpa sua, Lei non uccide gli innocenti! ‘’
 
In quel momento una voce roca risuonò come un tuono e il cielo iniziò a scurirsi.
‘’ Giustizia ‘’
‘’Lascialo andare lui non c’entra è troppo piccolo! ‘’
‘’ Chi sei tu per darmi ordini ‘’
Disse la creatura apparendo dinanzi al professore.
 
L’unica cosa che Bill poté pensare in quel momento era la sua bruttezza, aveva conosciuto un vampiro ma poteva affermare oggettivamente che fosse affascinante e carismatico, ma il mostro di Tom era davvero brutto, inquietante e pauroso, pensò che in fondo i mostri infernali potevano solo essere così, il vampiro prima era un uomo ed aveva conservato le sue sembianze umane, ma Lei è sempre stata così fin dall’antichità, l’inferno la rese brutta e aveva bisogno di un ottimo chirurgo ed estetista.
Non riusciva ad avere pensieri seri nemmeno dinanzi quella creatura che continuò
‘’ Vuoi forse morire ‘’
‘’Tu non uccidi gli innocenti ‘’
‘’ Mi conosci a quanto pare! Allora suppongo tu abbia capito cosa devi fare! ‘’
Disse avvicinandosi sempre più ed inclinando la testa mostrò tutti i suoi denti ringhiando
‘’ Se farete ciò che dico vi lascerò vivere senza tormenti ‘’
 
Il piccolo Jhon spaventato tramava aggrappato al pantalone del professore, il quale capendo la situazione prima gli accarezzò la testa poi gli disse
‘’Mi chiamo Bill e sono il fratello del tuo dottore, so cosa sta succedendo e so che tu in fondo conosci la verità devi solo cercare di ricordarla.
Adesso Lei ti riporterà a casa ma tu promettimi che cercherai di rimembrare. ‘’
Il bambino annuì e scomparve come aveva fatto in precedenza il soldato.
 
La creatura guardò il docente negli occhi ad in fine prima di riportarlo alla realtà gli disse
‘’ Sai che ciò è giusto ‘’
 
 
Bill riaprì gli occhi e si ritrovò dinanzi un Tom spaventato che gli chiedeva cosa fosse accaduto.
‘’ Appena ho fermato l’auto ho notato che ti eri addormentato ho provato a svegliarti e sono dieci minuti che ti chiamo.
Se non fossi stato un medico avrei pensato che fossi morto nel sonno. Si può sapere cosa è successo? ‘’
Bill scese dall’auto e mentre entrambi si incamminarono verso le scale del grande edificio il professore gli raccontò il sogno appena fatto.
Tom rimase sconvolto nel sentire che Jhon fosse stato coinvolto ancora una volta, quel povero bambino dopo la morte del padre si era ammalato e non riusciva a vivere serenamente a causa di quel mostro.
 
L’edificio nel quale entrarono era immenso, una biblioteca enorme era visibile ad occhio nudo che la costruzione fosse molto vecchia e che ultimamente avevano tinteggiato, alitava una puzza di vernice nell’atrio dove una signorina molto gentile e diversa dal solito stereotipo della bibliotecaria vecchia e racchia salutò Bill chiedendogli un documento
‘’Mi dispiace professore ma è la prassi ‘’
Lasciato un documento entrambi entrarono nell’immensa sala.
Stranamente era ovale, le pareti erano color panna ed enormi scaffali pieni di libri attraversavano tutta la stanza dando l’impressione a chi vi entrava di trovarsi in un labirinto.
Bill si diresse in una sezione, sicuro prese un libo.
Era impolverato e malconcio era antico, copertina in pelle con rifiniture dorate.
‘’La divina commedia? ‘’
Chiese Tom leggendo passivamente quel titolo scritto nella sua lingua originaria che il dottore  non parlava e comprendeva.
‘’ Se preferisci leggere Catone in latino oppure frammenti in greco arcaico! La leggenda è sempre la stessa è solo che non riesco a spiegarmi una cosa.
Guarda anche tu.
Inferno, Canto IX, 38-42 ‘’
 
 
"(...) Tre Furie infernal di sangue tinte,
Che membra femminili aveano, ed atto,
E con idre verdissime eran cinte;
Serpentelli e ceraste avean per crine,
Onde le fiere tempie erano avvinte
, (...)"
 
Bill lesse il passo scandendo ogni parola
 
‘’ Tutti nella mitologia le descrivono con serpenti verdi al posto dei capelli, ma il nostro mostro invece non è assolutamente così! È una specie di pipistrello gigante! ‘’
Aggiunse in fine Bill senza essersi accorto di non aver detto nulla al fratello né nome né caratteristiche, era così preso dal suo discorso e dai suoi interrogativi da non rendersi conto che Tom non capiva nemmeno l’italiano e mai aveva letto la Divina Commedia, ma solo quando il dottore lo interruppe capì di dovergli delle spiegazioni.
 
‘’ Di chi stai parlando? Non ti capisco! ‘’
 
‘’ Furie Tom, sto parlando di furie! ‘’
 
Nella mitologia greca le Furie o Erinni erano le tre dee della vendetta.
Si chiamavano Tisifone, Megera e Aletto e avevano il compito di punire i delitti e le malefatte che non venivano scoperti dalla giustizia umana.
Creature mostruose, nate dal sangue del dio Urano, possedevano ali di pipistrello e serpenti al posto dei capelli.
Abitavano nell'Ade dove, armate di flagello, amministravano la giustizia tra i morti .
Talvolta però abbandonavano il regno dell'oltretomba per perseguitare anche i viventi.
 
‘’ Perché Lei perseguita me, Jhon e Camy? ‘’
Chiese Tom impaurito.
‘’ Chiedono Giustizia! ‘’
Gli rispose il fratello sedendosi
‘’Per cosa? ‘’
‘’ Non lo so Tom, dobbiamo scoprirlo e poi dobbiamo capire ancora perché non sono come le Furie descritte dalla mitologia e dobbiamo ancora capire come fermarle, ma io non posso risolvere tutti questi dubbi. Dobbiamo andare da papà! ‘’
Bill sicuro che il padre conoscesse quelle creature chiuse il libro con forza, prese le chiavi dell’auto precedentemente appoggiate su di una scrivania e disse
‘’Muoviamoci!‘’
 
 
 
 
 
 
 
Note autrice…
Scusate l’immenso ritardo ma ho avuto svariati problemi con il pc, prima di connessione e poi ho dovuto formattarlo perché mi è morto all’improvviso.
Spero di non avervi deluse con questo capitolo e finalmente l’identità del mostro è stata svelata, nel prossimo capitolo vedrete o meglio leggerete della risoluzione di alcuni dubbi ad opera del più esperto Carl Beket!
Grazie di cuore a chi legge e chi commenta, sperando lo farete.
 

  
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