It’s not supposed to hurt this way
“So go ahead
Take it all
You want my soul
Take it all
It’s time to leave
If I’m to live
Because I have no more
There’s nothing left to give”
(Marion Cotillard- Take it all)
Ti
ho odiato fin dalla prima volta che ti ho
visto.
Da
quando eri arrivato con Caroline al campo
sportivo, sulla tua bella macchina.
Avevi
in viso quell’espressione strafottente e
lo sguardo ammiccante che avevi lanciato ad Elena mi aveva fatto capire
che
saresti stato un grandissimo stronzo.
Ti
avevo inquadrato già allora.
Ti
ho odiato quando t’intrufolasti alla cena, a
casa di Elena, una cena organizzata per far conoscere me e Stefan. Una
cena in
cui tu non c’entravi nulla, ma ti presentasti lo stesso con
Caroline e lì mi
accorsi per la prima volta di quanto lei stesse male con te.
Non
lo dava a vedere, sembrava felice, ma era
solo la tua bambolina, il tuo giocattolo, il burattino da manovrare per
il tuoi
sporchi intenti e lei , per ragioni a me sconosciute a quel tempo, te
lo
permetteva, completamente succube.
Odiavo
il fatto che Caroline fosse così sotto
per te. Perché? Mi chiedevo.
Cosa
diamine avevi a parte un bell’aspetto?
Poi
lo capii. Lo capii la prima volta che ebbi
davvero a che fare con te.
Tu
facevi
paura.
E
ti ho odiato, perché se non fosse stato per
te quel maledetto ciondolo non sarebbe mai finito nella mie mani,
attirando la
tua attenzione e quella di Emily.
Ti
ho odiato perché mi dicesti che lo rivolevi
per proteggermi, invece alla prima occasione cercasti di uccidermi, pur
sapendo
che io volontariamente non avevo
fatto nulla di male. Ti ho odiato perché nei tuoi occhi non
c’era alcuna
traccia di pentimento.
E
ti ho odiato ancora di più quando hai avuto
la faccia tosta di chiedermi un favore, dopo che avevo rischiato di
rimanere
uccisa per colpa tua.
Ma
tu volevi il ciondolo per salvare la tua
adorata Katherine (la stessa Katherine cui ora ficcheresti un paletto
nel cuore
se potessi), e dato che era stato distrutto ti serviva una strega per
aprire
quella cripta. E io te l’ho aperta, cazzo!
L’ho
aperta con l’aiuto di mia nonna e non mi
hai neanche ringraziato.
Ti
ho odiato perché indirettamente ho permesso
a ventisei vampiri affamati di andarsene a spasso per Mystic Falls. Ti
ho
odiato perché mia nonna si è indebolita troppo
durante l’incantesimo e se
n’è andata.
Ti
ho odiato perché tu, Damon Salvatore, hai
portato la morte nella mia città.
Alla
parata dei Fondatori, quello è stato il
momento in cui ti ho odiato di più: ti sei avvicinato e mi
hai ringraziato
dicendo che eri mio debitore.
Ti
ho odiato perché sei stato di una sincerità
disarmante, perché tu,
vampiro
sanguinario e opportunista, hai fatto sentire me,
strega vittima delle tue ossessioni, in colpa per non avere
disattivato quel dannato gingillo che solo qualche ora più
tardi ti avrebbe
fatto esplodere la testa dal dolore.
Ti
ho odiato perché in quel frangente qualcosa
nel mio odio si è incrinato. Ti ho salvato da morte certa,
sperando che avessi
imparato la lezione, che avessi ritrovato un po’ di
umanità, ma me ne sono pentita
subito.
Tu
sei tornato il solito vecchio Damon e ho
deciso di porre dei limiti alla tua follia, senza grandi risultati.
Katherine
ti ha rifiutato e hai dato di matto: se non fosse stato per
l’anello che
portava al dito, ora Jeremy sarebbe morto; e io ho ricominciato ad
odiarti con
tutta me stessa.
Caroline,
invece, è diventata un vampiro e
quella volta sono stata io a cercare di ucciderti. Ce l’avrei
anche fatta se
Elena non mi avesse fermata.
In
seguito tutto è andato regolarmente: strega
e vampiro hanno continuato a non sopportarsi fino a che non
l’hai rifatto.
A
casa tua, dopo che ti ho aiutato a mettere al
tappeto Mason Lockwood e a scoprire dove si trovasse la Pietra della
Luna …
Ehi
saputella, grazie.
Non
sei stato gentile come la prima volta, anzi
nei tuoi occhi ho letto anche un certo sarcasmo, come se lo avessi
detto giusto
perché dovevi.
Nessuno
ti ha costretto, però. È stato qualcosa
dentro di te a spingerti a ringraziarmi, qualcosa come una …
coscienza?
Alla
festa mascherata mi hai stupito
ulteriormente: hai rinunciato ad uccidere Katherine per far
sì che Elena non
venisse ferita con lei.
Come
se l’affetto per Elena avesse sopraffatto
il rancore verso Katherine, come se un sentimento di amore avesse
sconfitto
quello di odio.
Ma
tu
potevi provare amore?
È
stato allora che ho iniziato ad osservare il
tuo comportamento nei confronti della mia migliore amica: il modo in
cui la
guardavi, in cui le giravi attorno, in cui pendevi da ogni sua parola;
eri
protettivo oltremisura. Ora posso affermare davvero che di lei
t’importa.
Poi
è arrivata Rose, la vampira che voleva
scambiare la tua preziosa Elena con la sua libertà. Ti sei
fidato lo stesso di
lei e alla fine l’hai accolta come un’amica.
È
stato strabiliante il modo in cui ti sei
prodigato per salvarla dal morso di lupo mannaro, anche se i tuoi
tentativi non
solo valsi a niente.
Per
non parlare di come ti sei, forse senza nemmeno
accorgertene, legato ad Alaric. A modo tuo ti sei affezionato anche a
Caroline.
Da
lì ho odiato anche me stessa, perché non mi
risultava così semplice detestarti come
all’inizio. Ti ho odiato perché mi sono
accorta che sono l’unica nel gruppo a non contare niente per
te. Sono solo la
strega che ti serve per proteggere Elena, sono solo quella che puoi
friggerti
il cervello in un instante ed è per questo che non mi uccidi.
La
cosa, comunque, per i primi tempi non mi ha
toccato molto; ero solo contenta che la tua anima lentamente si stesse
liberando dalla sua prigionia. È stato bello vedere che ti
aprivi verso gli
altri, che in fondo tenevi alla nostra protezione; cioè non
alla mia, esclusi
quei due “grazie” tu non mi hai mai tenuta molto in
considerazione, ma a me
andava benissimo così.
Quando
ho creduto, infine, che io e te avessimo
trovato un equilibrio per collaborare civilmente, eccoti pronto a
rovinare
ancora tutto.
Era
buio e volevo arrivare a casa il più in
fretta possibile: ho attraversato la strada senza guardare,
distrattamente. Non
ho fatto caso alla macchina che stava passando e ora sarei quanto meno
all’ospedale se tu non mi avessi trascinata via per un pelo.
“Perché?”.
“Perché
cosa?”.
“Damon,
io non ti piaccio. Che motivo avevi di aiutarmi?”.
“Non
puoi
limitarti ad un grazie?”.
“Seriamente:
sai che io non avrei usato la stessa cortesia?”.
“Ti
ero
debitore”.
“No,
non
è vero. Io non ho veramente disattivato il congegno, non ti
ho davvero salvato
la vita”.
“Bonnie,
ci deve essere sempre per forza un motivo?”.
“Sì!”.
…
“Elena
non avrebbe sopportato di perderti. L’ho fatto per
Elena”.
Hai
cercato tante volte di ferirmi, ma io ero
di ghiaccio. Non m’importava di quello che avresti potuto
farmi.
Hai
tentato di squarciarmi la gola, mia nonna è
morta, quasi ogni giorno mi ricordi di come ti sarebbe facile entrare
in camera
mia mentre dormo e succhiare tutto il sangue che ho nel corpo. Pensavo
di
essere ormai immune ai tuoi attacchi.
Invece
quelle due parole mi hanno ferita più di
quanto possa dire.
Per
Elena.
Sono
stata più affilate dei canini che mi hanno
tagliato la gola quella volta nel bosco, mi hanno colpita
più in basso, al
petto.
Per
Elena.
Non
per
me. Io non sono niente.
Ora
sono stufa di combatterti.
Lo
ammetto. Mi arrendo.
Hai
vinto tu.
Mi
hai ferita.
E
fa male.
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Cos’è
questa cosa?
Boh,
non lo neanche io, è qualcosa che ho
scritto di getto, in mezz’ora e non so bene cosa ne sia
uscito.
È
da poco che ho scoperto la seria “The Vampire
Diaries” e devo dire che mi ha attirato subito. Questa
one-shot ripercorre
brevemente i fatti della prime due stagioni della serie e non tiene
conto dei
libri.
Mi
piacciono di più gli sviluppi del telefilm
rispetto agli eventi del libro, mi piace di più il carattere
di Bonnie e il suo
rapporto amore(zero)-odio(tanto) con Damon.
Probabilmente
Bonnie mi ucciderebbe se vedesse
cosa ho scritto, perché i suoi pensieri, per come siamo
rimasti nelle vicende
della serie, sono di certo molto diversi; ma a me piace immaginare che
sotto
tutto quell’astio si nasconda qualcosa di più.
Ovviamente
la scena del salvataggio e il
dialogo tra i due sono stati inventati da me, mentre tutto il resto
trova
riscontro nella serie.
Per
quanto riguarda la morte di Rose: io non so
come andrà a finire, ma l’ultimo episodio ci ha
lasciato intendere che non
sopravvivrà al morso, quindi ho voluto inserire questo
particolare in più.
Vi
auguro Buon Natale in ritardo! E Felice Anno
Nuovo in anticipo!
Ps:
il titolo è un verso della canzone “Why”
di
Avril Lavigne.