BUONANOTTE
Scivolo in silenzio attraverso i corridoi bui di questa grande casa, un tempo così fredda e cupa, triste quasi.
Percepisco al di là delle porte presenze care, amate…
I miei bambini prediletti sono qui, attorno a me, posso quasi vedere i loro sogni e sfiorare i loro cuori, questi bambini che ho amato più di una madre…
Questi bambini che mi amano oggi più di ieri.
Ma stanotte, in questo freddo Dicembre, sono qui per uno di loro in particolare, quello che posso definire semplicemente come “il discolo”, il mio figlio più piccolo; e come madre sono sempre in ansia per tutti loro, eppure lui è diverso, non è come i fratelli maggiori: è impetuoso e incosciente, mi fa sempre penare con le sue azioni sconsiderate. Ma quanto calore emanano, quanto amore in ogni suo gesto.
Il suo istinto, a volte, è quasi più forte dei miei richiami tanto da gettarlo a capofitto nella più folle e pericolosa delle avventure: non basterebbe una giornata per elencarne i difetti però ha un pregio che li azzera tutti.
Un sorriso così dolce e solare che riscalda il cuore.
Ed è proprio per questo motivo che, adesso, mi trovo qui, dinanzi alla porta della sua stanza; voglio vederlo ancora, quel suo sorriso che rischiara il mondo.
In un attimo, varco la porta, tutto sembra a posto, o meglio, in disordine come al solito, decisamente il mio piccolo non è ordinato; mi avvicino al letto, dove riposa tranquillo.
Mi chino su di lui, sfiorandogli la guancia magra con le labbra, è calda: povero bambino mio, ha la febbre alta, il sudore gli imperla il collo e la fronte.
Allungo la mia mano a tergergli le stille d’acqua che solcano la sua pelle e sento una grande tristezza nel profondo del cuore: ne sono consapevole, sono una Dea, ma prima di ogni altra cosa sono una madre, la loro madre, ed è normale preoccuparsi per i propri figli.
Ne osservo il viso graffiato e pallido alla luce proveniente dalla strada che passa dai vetri oltre le tende non tirate.
Nevica.
Lo stringo idealmente a me col pensiero, purtroppo non posso fare di più, ma spero che almeno questo mio messaggio gli giunga.
“Dormi bene, Seiya.” gli sussurro all’orecchio.
Lo vedo sollevare di poco le palpebre, stringendo con le dita paffute un lembo del lenzuolo.
“Mamma…”
Poi crolla nuovamente addormentato, sorridendo appena.
Esco da qui e passo nella stanza di ognuno degli altri, per ciascuno, un abbraccio e un frammento del mio amore sempre nel cuore, un frammento che spero guarisca ogni cosa, dalle ferite più gravi a quelle più nascoste.
Buonanotte, figli miei.
Buonanotte, mia piccola Saori.
DEDICATA A HEATHER-NEESAN.