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Autore: NewDawnFades    03/01/2011    2 recensioni
Le due più importanti case discografiche, - così scriveva Rolling Stone - a causa della crisi che ha colpito il settore musicale, hanno deciso di unirsi in vista del nuovo anno per fronteggiare il calo di vendite già subito nell'anno precedente. Per inaugurare questa unione si è deciso di organizzare una collaborazione tra i gruppi di punta delle rispettive aziende in modo da produrre un singolo in grado di riconquistare il target giovanile...
Jared Leto e Ville Valo, nonostante avessero partecipato, anche se raramente, agli stessi eventi musicali, nonostante entrambi annoverassero tra le loro amicizie quel folle di Bam Margera, non si erano, prima di quella occasione, mai incontrati. Entrambi avrebbero maledetto, se avessero saputo della sua esistenza, Mark, il ragazzo del caffè, che, inconscio, aveva intrecciato le loro carriere, se non vite.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: 30 Seconds to Mars, HIM
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avvertenze: Questo mio scritto, pubblicato senza scopo di lucro, non ha alcuna pretesa di rappresentare in modo veritiero personaggi realmente esistenti, che, ahimè, non mi appartengono.
 Inoltre il testo potrebbe contenere espressioni leggermente volgari.

Capitolo 1. La Fusione

La routine di Mark prevedeva ogni mattina una sosta all'edicola sotto casa prima di dirigersi a lavoro. Il tempo impiegato slittava dai cinque ai dieci minuti: un paio li dedicava alle pagine sportive, mentre per il restante tempo si soffermava sulle riviste musicali. Queste erano poste in alto, accanto a quelle d'informatica.

Un titolo attrasse la sua attenzione: "Fusione dell'anno". Prese la rivista e la sfogliò in cerca d'informazioni a riguardo. Le due più importanti case discografiche, - così scriveva Rolling Stone - a causa della crisi che ha colpito il settore musicale, hanno deciso di unirsi in vista del anno nuovo, per fronteggiare il calo di vendite già subito nell'anno precedente. Per inaugurare questa unione, si è deciso di organizzare un collaborazione tra i gruppi di punta delle rispettive aziende musicali in modo da produrre un singolo in grado di riconquistare il target giovanile...
- Coff Coff - il tossicchiare dell'edicolaio interruppe la lettura di Mark - prima di leggere la rivista, dovrebbe comprarla - gli fece notare. Mark, imbarazzato, si grattò la nuca, sorridendo a mo' di scusa.
- Sono quattro dollari - continuò l'edicolaio.
Mark non poté altro che estrarre il portafoglio dalla tasca anteriore dei jeans e pagare.



La neo-casa discografica più chiacchierata del giorno aveva organizzato per quella mattina una riunione straordinaria tra i dirigenti del reparto marketing.
Alice, la responsabile, sedeva a capo del lungo tavolo rettangolare, nella sala riunione, mentre al lato opposto sedeva uno dei due presidenti. Disposti in seguito vi erano una ventina di colleghi, tutti con una espressione seria e solenne. L'argomento di tale incontro era la scelta dei complessi a cui affidare le sorti della loro azienda.
- Dov'è il mio caffè?! - Alice stava cominciando ad innervosirsi: non solo si trovava lì da due ore senza che si fosse giunti a una conclusione, ma il suo caffè macchiato, ordinato col suo auricolare da ben un quarto d'ora, non era ancora arrivato.
Il ragazzo del caffè, che aveva ritardato per il semplice fatto che la macchinetta del piano si era guastato e, quindi, era stato costretto ad utilizzare quella del piano superiore, affrettò il passo dopo aver ascoltato il richiamo della donna. 
Entrò nella sala e porse il caffè ad Alice. Sarebbe anche uscito se il direttore stesso non lo avesse trattenuto:
- Ehi, tu, ragazzo - tutti i presenti si voltarono in direzione del loro superiore, stupiti, dato che era risaputo che non beveva caffè. - Come ti chiami? - continuò il direttore.
- Mark - rispose a bassa voce il giovane.
- E quanti anni hai?
- Ventuno.
- Dimmi il nome di due gruppi che pensi possano vendere.
Nella sala intercalò lo stupore. I dirigenti, con tanto di Master nei loro curriculum, scambiarono tra loro occhiate sconcertate: il loro compito era stato affidato a un ragazzo che, al massimo, aveva conseguito il diploma.
A quanto pare non erano stati colpiti dalla stessa illuminazione del loro direttore: erano ragazzi come Mark, quelli che a malapena avevano un diploma, che risparmiavano i loro soldi per comprare i cd dei loro artisti preferiti. Quindi, chi meglio del ragazzo del caffè poteva sbrogliarli da quella matassa?
 Mark, avendo intuito il ragionamento del suo interlocutore, avrebbe tanto voluto appartenere a quel target giovanile a cui mirava la casa discografica, ma gli unici album che comprava erano i vinili di artisti che, ora come ora, erano morti o si trovavano in ospizio. Però, non volendo deludere quell'improvvisa fiducia, pensò alla sua ragazza, che di cd ne aveva a catafascio. Si figurò nella mentre la sua stanza e in particolar modo i poster attaccati alle ante dell'armadio: c'era un'immagine che rappresentava quattro tizi più uno particolarmente emaciato al centro, se non ricordava male, dovevano essere gli HIM; mentre un altro poster aveva degli strani simboli, che significavano 30 secondi a...Thirty Seconds To Mars!
- HIM e Thirty Seconds To Mars.
- Bene- il direttore sembrò soddisfatto - Alice - disse poi rivolgendosi alla responsabile del reparto marketing - chiama i loro agenti.


I Thirty Seconds To Mars, reduci da un lungo, ed estenuante, tour mondiale, avevano deciso di prendersi una pausa di un paio di settimane da qualsiasi evento ufficiale, per concentrarsi sul percorso da seguire per realizzare il nuovo album.
Tutti e tre i componenti si trovavano nella sala prove personale di Jared Leto, nel suo appartamento a Los Angeles, con lo scopo di buttare giù qualche ritornello.
Mentre Tomo stava eseguendo un giro di basso che rimandava nella mente qualche hit glam degli anni Settante, il cellulare del frontman squillò.
- Che c'è, Emma? - Jared aveva letto sullo schermo del suo BlackBerry il nome della sua segretaria, che occasionalmente assumeva anche il ruolo di scopamica nei momenti più informali.
- Ha chiamato la casa discografica - rispose Emma titubante, prevedendo quale sarebbe stata la reazione del suo protetto.
- Che cazzo vogliono? - domando aggressivo: tutti sapevano che tra i Thirty Seconds To Mars e la loro etichetta non esisteva un buon rapporto, data la diatriba legale che era scoppiata a causa della pubblicazione dell'ultimo album.
- Hai presente la loro nuova iniziativa? - domandò retorica l'assistente - Quella di far collaborare due gruppi?
Jared mugugnò un sì.
- Bene, uno dei due gruppi siete voi.
- E l'altro quale sarebbe? - nel frattempo il cantante fece cenno ai suoi compagni di avvicinarsi e dispose il vivavoce.
- Gli HIM - la voce di Emma vibrò per tutta la stanza.
- Non se ne parla. - asserì autoritario Jared, senza consultarsi con gli altri due membri della band, che lo stavano osservando: Shannon con espressione di approvazione, Tomo, invece, figurava nel volto turbamento.
- Ma potrebbe essere una buona occasione - protestò titubante la donna al ricevitore.
- Già - intervenne Tomo, cogliendo di sorpresa il frontman.
Jared lanciò al bassista un'occhiata di stupore quanto di rimprovero e continuò con la sua assistente - i Thirty Seconds To Mars non collaboreranno mai con un tizio che ha affermato di ritenerci troppo emo per i suoi gusti - si stava riferendo a un' intervista fatta a Ville Valo, cantante degli HIM, di qualche mese precedente.
- E non vuoi dimostrargli il contrario? - provocò Shannon, nonostante neanche lui volesse partecipare a questa collaborazione.
Jared non rispose; rimase in silenzio a meditare. Poi spostò lo sguardo su Tomo che, non aveva ancora capito il motivo, lo guardava supplicante.
- Tomo - riprese a parlare - perché vuoi che collaboriamo con gli HIM? - chiese interessato, mostrandosi in uno di quei rari momenti in cui prestava volentieri ascolto.
- Beh - titubò imbarazzato - la mia ragazza è una loro grandissima fan.
Shannon rise.
Jared, invece, prese realmente in considerazione ciò che il compagno aveva detto.
- Emma, accettiamo - pausa - Così Tomo potrà scopare più spesso - aggiunse sprezzante.


Seppo, storico manager degli HIM, sedeva in un anonimo bar, nella periferia di Helsinki. Mentre gustava il suo tè alle erbe, lanciava un'occhiata all'ingresso, tra un sorso e l'altro, nella speranza di vedere quelle stesse persone a cui aveva dato appuntamento.
Il tintinnio della porta avvisò l'arrivo di nuovi clienti. La proprietaria del bar, un'anziana signora, sorrise in loro direzione e alla loro domanda "dov'è Seppo?", fece cenno col capo al fondo della sala.
- Tua moglie è una donna deliziosa - esordì Ville, prendendo posto davanti al suo manager. Al suo seguito c'erano anche Mige e Gas, che si sedettero accanto al cantante.
- Linde ed Emerson? - domandò Seppo guardandosi attorno.
- Dalle relative famiglie.
- Allora, vecchio, come mai ci ha chiamati? - intervenne Mige.
- Mi ha contattato la casa discografica. Vuole che collaboriate con i Thirty Seconds To Mars - Seppo era sempre stato un uomo dalle poche, ma buone, parole.
I tre musicisti si scambiarono un'occhiata interrogativa.
- Come mai noi? - fu Gas a dare voce ai loro dubbi.
- Non ne ho la più pallida idea, ma vi consiglio di accettare: l'ultimo album non ha venduto un granché.
- Soldi, soldi, soldi. Sempre e solo soldi - sbuffò il frontman.
- Non mi pare questo grande sacrificio. Non è la prima volta che collabori con altri artisti - replicò l'altro, senza, però, dissentire l'ultima affermazione del suo pupillo.
- Sì. Ma avevamo qualcosa in comune. Ora spiegami cosa abbiamo noi da spartire con un gruppo come i Thirty Seconds To Mars.
- Potrebbe essere interessante, però - diede voce ai suoi pensieri Mige, mentre sfogliava interessato il menù delle bevande calde.
- Ma...- tentò di replicare Ville, prima di essere interrotto dal manager: - Ville, pensaci bene. Disprezzi tanto i soldi, ma sono quelli che fanno campare voi e le vostre famiglie.
Ville sospirò rassegnato, si voltò in direzione dei suoi compagni - voi che ne pensate? - e al loro annuire, accettò.


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Capitolo cortissimo, ma spero abbastanza chiaro e interessante.
  
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