Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |      
Autore: gendarmiaNY    08/01/2011    1 recensioni
Il punto è... Ecco, il punto è che un vero amore può nascere solo dalla quotidianità. L'attrazione può essere fulminea, ma non l'amore. E ancora più reali sono gli amori non corrisposti. E le attrazioni a senso unico.
note: revisione e ripubblicazione della storia precedentemente cancellata Yesterday. Sono tornata babies! ;D
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo uno

Certo che chiamare Risiko! una storia non è da tutti i giorni, eh? Ma un motivo c'è, ve lo assicuro, e non è neanche tanto segreto.

Chiunque conosca me ed i fratelli Jonas, i maggiori in particolare, sa che c'è un profondo rapporto di amore e odio tra di noi, quasi al livello di Bert l'acolizzato e Jimmy Moravia del bar sulla settima strada. Stare a guardarli è un vero spasso, non mancano mai tafferugli e bacetti ruffiani di riconciliazione, e le figlie hanno più gusto a guardarli che a servire gli altri clienti. Se non fossero mie parenti, avrei abbandonato già da tempo Angela e Dolores e il loro locale. Ma con me sono sempre state gentili e dorifore, e rinunciare a Bert non ha prezzo stimabile. Per cui ogni tanto ci torno, quando proprio non ho niente da fare.
Ah, ma sto divagando. Il vero fulcro della strampalata storia che vado qui a narrare in realtà non parte da un incontro occasionale, da un salvataggio tempestivo, da una cosiddetta botta di culo in quei concorsi a premi dove ti mandano agli Studios se trovi l'introvabile biglietto o concorso fortunato. No. Il fulcro di tutto sono io. Non che voglia fare la preziosa, o la snob. Farei certamente più figura se dicessi "ah in quel tale giorno ci incontrammo per caso e il Tal dei Tali si innamorò perdutamente di me". Andiamo... Tutto questo sembra eccessivamente sdolcinato e improbabile, e alquanto bimbominchioso. Ed io spero di non essere a tali livelli. Non scrivo mica per far riconoscere a tutti il mio innato talento per spararare cazzate a raffica; o per far vivere alla gente storie lattiginose in cui elfi e nanetti si stringono le mani sul prato della Pace e della Concordia ballando un girotondo mentre unicorni bianchi e rosa intonano canti zuccherini che sanno di fragole e mirtilli e lamponi... E le banane?! Dove stanno le banane?! Perché nessuno mette mai un bel casco di banane? Di quelle che pensano da sè e mettono gli uni contro gli altri elfi e nani e conquistano tutto il territorio a forza di disprezzo e illusione. E poi, ritornando serie un momento, io non credo ai colpi di fulmine. Specialmente se la mia persona non ha niente di "occhi smeraldini, capelli color dell'oro, colorito roseo, figura slanciata, riso cristallino...". Prendetene una bassa, pienotta, bruna, occhi castano-ambrati, paranoica, isterica, intelligente... Tutto, ma non la solita Mary Jane perfettina multidotata. Prendetene una di quelle che ad ogni minimo torto danno battaglia, una che ha più nemici che amici, tra i maschi in particolar modo, che preferisce regalare i fiori piuttosto che riceverli, ma se rimangono nei prati è ancora meglio. Insomma, prendete qualcosa di più... reale.
Via via, mi sono scaldata, scusatemi. Ritorniamo al punto. Il punto è...
Ecco, il punto è che un vero amore può nascere solo dalla quotidianità. L'attrazione può essere fulminea, ma non l'amore. E ancora più reali sono gli amori non corrisposti. E le attrazioni a senso unico. Ma cominciamo.

Dunque, avvenne che un giorno a me, Maria Eva Rachele Jackson, fu data la possibilità di conoscere Joseph Adam Jonas, lo scapestrato componente della band di fratelli Jonas.
No, non pensate adesso che debba rimangiarmi la parola, che l'incontro fortuito in un preciso giorno sia l'inizio della storia di cui io sono la principessa. Tuttaltro! Sarebbe meglio dire, anzi, che da quel disgraziato giorno inizia la storia di cui io sono la misera e dannata protagonista e che niente è stato più come prima.
Dicevo, i nostri genitori erano amici di lunga data, per non dire quasi migliori amici, dato che crebbero insieme e insieme furono compagni di nido, primaria, secondaria e college, tanto i nostri padri quanto le nostre madri. E che i genitori di questi e queste a loro volta si conoscessero da prima che i loro bravi figliuoli nascessero e disorientassero le loro oneste vite campagnuole.
Fu dunque che un paio di settimane dopo che i signori Denise e Paul Jonas diedero la notizia di aspettare un primogenito, anche Lucinda e Robert Jackson manifestarono la loro gioia di neogenitori. E nascemmo così Paul Kevin junior ed io, l'uno a Novembre e l'altra a Dicembre. Non immaginate di certo l'emozione dei genitori per il fatto che fossimo nati entrambi giusto giusto di sesso opposto, la femmina più piccola del maschio, entrambi nello stesso anno, entrambi all'interno della stessa compagnia di novelli sposini di cui facevano appunto parte i Jackson e i Jonas, insieme ai Portmownd, agli Ernest, Busy, Cartwell, Lullaby e Saxon. Ed essendo i primi e gli unici per quasi due anni fummo compagni di giochi, migliori amici in un certo senso, e le nostre mamme si dilettarono spesso a vestirci in coppia a Carnevale. Non che io ricordi questi particolari, ma tra i racconti di mia mamma e vecchie foto trovate per caso in scatole polverose ecco che la mia vita prende inizio. Addirittura l'anno scorso a Pasqua trovai la prova delle allusioni di mia mamma sottoforma di una foto singolare che ritraeva Paul e me vestiti di tutto punto da Aladdin e Jasmine. Non immaginate il tuffo al cuore per me, che speravo di dimenticarmi della sua esistenza, e di quella del fratello. Ma voi vi starete chiedendo perché.
Bene, non tarderò a dirvelo. Ma voi seguitemi passo passo. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: gendarmiaNY