I wish
Jacob
Percepivo le sue dita tra
i miei capelli: li stringevano, li tiravano, li volevano. Lei, mi
voleva.
Si era lasciata andare,
aveva capito. Il suo autocontrollo aveva ceduto e le barriere che si
era imposta si erano infrante; sgretolate sotto il peso dei suoi
sentimenti che finalmente venivano liberati, per poi essere
sotterrati di nuovo. Questa volta per sempre. Perché in
fondo lo
sapevo, non significava nulla: era solo un ultimo saluto, il mio
ultimo tentativo per costringerla ad ammettere la verità che
i
nostri cuori avevano sempre saputo.
Lei mi amava.
Io l’amavo.
E questo era il nostro
addio.
La strinsi più forte a
me, illudendomi che fosse mia almeno per quell’istante. Un
breve ma
incantevole istante che sarebbe potuto durare una vita intera, se
solo i mostri non fossero mai esistiti.
Vedevo le immagini della
mia vita solcarmi la mente; era il mio futuro, o almeno ciò
che
avrebbe potuto essere: Bella ed io insieme, i segni del nostro
invecchiamento che si scorgevano al passare del tempo e due bambini
dai lucenti capelli neri che giocavano in una casa ricca
d’amore.
Tutto ciò non si sarebbe mai realizzato. Mai.
Assaporai il suo respiro
fondersi col mio, il sapore delle sue labbra premute sulle mie
così
bramose di lei. Lei che avrebbe detenuto per sempre il mio cuore.
Volevo che quel momento
mi restasse marchiato a fuoco sulla pelle, in tutti i miei ricordi.
Perché sapevo che non ci sarebbero state altre occasioni.
Questa era
la prima e anche l’ultima.
Pensi
di saper distinguere il paradiso dall’inferno,
Bella?
Sai distinguere
questi due mondi? Ho bisogno di credere che tu non ci riesca, che in
qualche modo la tua capacità di giudizio sia stata oscurata;
perché
non posso accettare che tu abbia scelto l’inferno. Non posso
accettare di lasciarti andare alle fiamme
dell’eternità.
Non
posso perderti, Bella!
Perché?
Perchè
hai scambiato
un caldo benessere con un cambiamento?
Non
posso… non posso vivere sapendo questo, sapendo a
ciò che rinunci.
Sapendo che rinunci a me! Io Ti Amo!
Ti
amo, ti amo , ti amo!
Cerco
la tua pelle calda e profumata mentre la neve, fredda, continua a
cadere... e la sento, la sento ancora.
Le nostre bocche si
modellano insieme, sensuali e timide si esplorano in una danza che
non credevo potesse esistere. Mi lascio cullare da questa melodia
fatta di amore semplice ma impossibile.
So di aver dato il
massimo. Di aver provato il tutto e per tutto per portarti nella mia
direzione, ma a nulla sono serviti i
miei sforzi. Quando pensavo di tenere saldamente le tue mani tra le
mie mi sei scivolata via. Sei precipitata negli abissi, ed io non
potevo più salvarti: era troppo tardi, il freddo ti aveva
ripreso
con sé e il buio era tornato a prenderti.
Ed ora siamo qui, tu ed
io senza un noi. Un noi spezzato, torturato, destinato ma sgretolato.
Un noi morto ancor prima di nascere.
Non importa cosa pensi,
non importa cosa credi o di cosa gli altri si illudano, io TI AMO! Ti
amo così tanto, così immensamente, che
l’universo non basterebbe
per contenere tutto il mio amore. Ciò che non vuoi ammettere
e che
anche tu mi ami. Forse non nel modo in cui io ti amo, ma è
amore
quello che provi nei miei confronti; unica vittoria in un mare di
sconfitte.
Sei mia, in un modo o
nell’altro lo sarai sempre.
Assaporai l’ultimo
momento di felicità prima di sentire chiaramente il mio
cuore
frantumarsi in milioni di pezzi. Frammenti di un amore
irrealizzabile. Eppure, in un angolo della mia anima,
quell’amore
avrebbe continuato ad esistere limpido. Senza sofferenza o agonia,
perché in quel posto sperduto, il nostro amore aveva
trionfato e,
insieme ad un frammento del cuore di Bella, avrebbe continuato a
battere, riempendo il vuoto che presto l'avrebbe avvolta.
Un ultimo lieve bacio, un
tocco a quelle labbra sottili prima di allontanarmi definitivamente.
Spalancai le iridi,
ritrovandomi nella realtà. I suoi occhi ancora chiusi e la
sua bocca
propensa verso la mia.
Era bellissima.
“Devo andare.”
“No.”
Sorrisi, anch’io
vorrei restare Bells.
“Torno presto.” la
rassicurai.
Da te tornerò sempre
Bella, anche se non nel modo che vorrei.
La volevo ancora. La
desideravo con tutto me stesso e nessuno mi impediva di negarmi
ciò
che volevo. Era il mio momento e dovevo sfruttarlo.
“Prima, però, una
cosa…” le dissi, senza mai distogliere
lo sguardo dai suoi
occhi dolci color del cioccolato.
Ripresi a baciarla con
più dolcezza e genuinità. Questa volta non oppose
resistenza, era
mia. Solo adesso e solo per poco.
Percorsi lieve il suo
volto, i suoi lineamenti con il mio tocco caldo. Volevo che anche lei
si ricordasse di me e del calore che non avrebbe mai più
provato.
Cullandola la strinsi tra
le braccia, inebriandomi del suo profumo.
Siamo solo due anime
sperdute,
Bella.
“Questo
doveva essere il nostro primo bacio.
Meglio tardi che
mai.”
Un atteso e combattente
primo bacio che aveva lottato per vincere la sua guerra e ora stava
scivolando via da questo mondo, insieme alle lacrime della ragazza
che amavo.
Dieci
anni dopo
Bella
La temperatura si è
abbassata notevolmente e i primi fiocchi di neve iniziano a cadere
lenti e freddi, come ogni anno in questa data. Come se volessero
suggellare il tempo trascorso e i ricordi che racchiude.
Mi sono sempre piaciute
le notti di neve, il cielo assume una tonalità quasi rosata
e tutto
acquista magia. Ma oggi, a distanza di anni, questo paesaggio non mi
suscita le stesse emozioni di meraviglia e di gioia. Solo tanta,
tanta malinconia. Stanotte, poi, più di tutte le altre notti.
E'
mezzanotte in punto, ora è proprio ufficiale: sono trascorsi
già
dieci anni da quel giorno... il giorno in cui mi hai vista
scomparire.
Chissà come sta mio
padre... quanto dolore devo avergli causato.
Vorrei tanto venire in
questo luogo tutti i giorni, ma non mi è possibile. Da tempo
ho
abbandonato il mio passato. Ho dovuto farlo, anche se sono stati in
molti quelli a non capire. Solo in questo giorno mi concedo di
tornare ad essere Isabella Swan. Per il resto del tempo, la mia
identità è un'altra, un'identità che
nessuno deve sospettare.
Nessuno.
Ogni anno ritrovo questo
luogo sempre uguale, vorrei poterci venire di giorno, in una calda
giornata di sole, magari. Ma è troppo rischioso…
se mi
riconoscessero?
Non posso rischiare.
Il cancello si sta
arrugginendo e il leggero cigolio che provoca mi fa sobbalzare. In
fondo, sono ancora la solita Bella.
I ciottoli che compongono
il sentiero si stanno ricoprendo di neve, insieme alle fronde degli
alberi.
A rompere il silenzio c’è
solo il fischio del vento.
I fiocchi di neve
vorticano intorno a me, avvolgendomi con il loro gelo, anche se non
ne avrei bisogno: da molto tempo, ormai, è il freddo ad
accompagnare
i miei giorni.
Procedo lenta, non ho
fretta. A differenza di allora voglio che tutto trascorri il
più
lentamente possibile, la vita prosegue puntualmente troppo veloce.
So di non essere sola,
viene qui anche lui tutti gli anni. L’unico luogo e
l’unico
giorno in cui è sicuro di rivedermi. Quante pene gli ho
inflitto,
non si meritava tutto questo. Mi amava molto e mi dispiace di non
essere riuscita ad amarlo come desiderava…
Quante persone ho ferito
lungo questa strada.
So che dopo vorrà
parlarmi, anche se solo per qualche minuto. Lo accontenterò
come
ogni volta, so che lo rende felice assicurarsi che io stia bene.
Glielo devo, non mi ha seguita, non ha provato a fermarmi, ha
accettato la mia scelta senza opporsi.
Il cappuccio scivola sui
miei capelli corti, non avrei mai pensato dieci anni fa di arrivare a
ventotto anni con questo taglio. Ma quando si deve cambiare, bisogna
farlo in tutto e per tutto.
Mai voltarsi indietro.
Un sorriso si dipinge sul
mio volto ma muore nell’istante in cui realizzo di essere
arrivata.
Avanzo, sentendo i
ricordi riaffiorare dalle tenebre dove li ho sepolti. Eccoli, ci sono
tutti. Incidono e raschiano le mie ferite invisibili, che sento
bruciare tutti i giorni della mia vita. Il dolore pulsa al posto del
sangue; ogni anno credo che farà meno male, invece
è sempre più
lacerante, da togliere il respiro e distruggere l’anima.
Quando mi ritrovo davanti
al custode del mio cuore non posso che tornare indietro nel tempo, ed
è come un sogno. La più bella delle allucinazioni.
Lo sento, è vicino a me.
Dopo tutti questi anni il
suo profumo non è cambiato: quell’aroma di muschio
e bosco è
ancora percepibile nell’aria che lo circonda. La pelle liscia
color
bronzo non ha imperfezioni, il tempo non l’ha scalfita. Posso
ancora immergere lo sguardo nei suoi occhi di pece e sentire caldo.
Una sensazione magnifica, che posso riscoprire solo in questo breve
momento.
I nostri attimi sono
sempre stati troppo brevi...
“Ciao, Jacob. Ti trovo
bene, come sempre. Questo posto avrebbe bisogno di qualche
novità,
magari un prato nuovo, altri lampioni… così, per
cambiare! Non ti
sei ancora stufato di questo panorama? No, vero? A te sono sempre
piaciute le cose semplici, i cambiamenti non fanno per te. Io,
invece, sono una specialista in questo.”
Rido, di quelle risate
nervose al sapore di pianto.
“Ti chiedo scusa da
dieci anni e ancora sembra non bastare. Non troverò mai la
pace,
l’hai portata via tu. Mi manchi, mi manchi da morire. Ho
desiderato
la morte per mesi dopo che te ne sei andato e mi hai abbandonata! Mi
avevi promesso che saresti tornato! Perché hai
scambiato un ruolo
di comparsa nella guerra con il ruolo di protagonista in una
battaglia? Perché l’hai fatto? Avevo
bisogno di te. Ho
bisogno di te.”
Le lacrime iniziano a
sgorgare inaspettate, come una cascata.
“Ti amo! E ho aspettato
troppo per capirlo, ammetterlo. Avevi ragione, l’hai sempre
avuta.
Il nostro era amore vero e non abbiamo mai potuto viverlo. Ma non ti
ho dimenticato, non lo potrò mai fare. Tu sei parte di me e
io sono
parte di te. La vita scorre e, un giorno, in un altro tempo, noi due
ci ritroveremo.”
Sento il mio corpo
cedere, l’agonia è troppa perché possa
reggerla. E’ uno strazio
continuo che mi incatena alla terra sotto i piedi.
Sono fuggita da Forks da
ormai dieci anni, dieci anni trascorsi sopravvivendo nel vuoto della
mia esistenza. Da sola. Tutte le persone che amavo le ho abbandonate,
perché solo quando tu mi hai lasciato ho capito che senza la
tua
presenza non sarei più stata felice.
Charlie, Edward, Alice, i
Cullen… se ne sono fatti una ragione, non mi hanno mai
più
cercata. Hanno capito che niente avrebbe potuto farmi tornare,
perché
l’unica persona che aveva questo potere se n’era
andata, uccisa a
causa mia e della mia ossessione.
Ogni anno ringrazio che
Edward non possa leggere i miei pensieri, ne soffrirebbe troppo. Ed
ora sarà qui, nascosto tra gli alberi, a guardarmi piangere
ancora
sulla tomba di Jacob Black.
Il vaso tra l’erba è
vuoto, Billy me lo libera ad ogni anniversario. Stringo forte il
mazzo di tulipani rossi che tengo fra le mani e piango ancora. Sono
fiori molto difficili da trovare in questa stagione, ma per fortuna,
alla fine, sono sempre riuscita ad ottenerli.
Tulipani rossi, segno di
un amore eterno come il nostro. Neanche la morte lo può
sconfiggere.
Nessuno può farlo.
L’aria soffia più
penetrante e ad un tratto si fa più calda.
Aria calda in una notte
di neve. Mi lascio avvolgere da questo improvviso calore prima di
lasciarlo andare per un altro anno. La brezza mi sfiora piano il
viso, bisbigliando al mio orecchio una voce calda e roca.
“Ti
amo, Bells. Ti aspetterò sempre.”
“Anch’io ti amo,
Jacob.”
L’aria trema, per poi
scomparire nel nulla.
Il nostro saluto, il
nostro eterno addio.
Mi rialzo, soffermandomi
ancora una volta sulle scritte chiare incise nella pietra :
Jacob Black
Tanto amore, tanto
dolore.
Poche parole che
racchiudono tutto ciò che Jake ha portato con sé.
Brividi di freddo
percorrono il mio corpo e lui non può riscaldarmi,
avvolgermi con le
sue braccia forti e bollenti.
Il sole è scomparso dal
mio cielo, non riesco più a vederlo. L’ha rapito
Jacob insieme al
mio cuore, quel giorno durante la battaglia, quando l’uomo
che amo
è morto per salvarmi la vita, un’ultima volta.
Con la mano sfioro quel
granito freddo ed impersonale e, mentre mi giro per andare via, la
mia mente è già lontana, schiava della
sofferenza. Nei miei
pensieri, una sola disperata richiesta: vorrei che fossi qui.
Fanfiction
che ha partecipato al contest "Bella e Jacob, semplicemente" indetto da
essebi. Punteggio assegnato Originalità:7
punti /10
Stile:15
punti /20
Sviluppo
della trama: 8 punti /10
Lessico
e grammatica:16
punti /20
Gradimento
personale: 5 punti /5
Punti bonus: 20 punti
(Premio
lacrima)
Commento
Eccoci
qui. Mi è piaciuta davvero molto. Ammetto che ho fatto
fatica a
trattenere le lacrime: la prospettiva della morte di Jake è
a
dir poco straziante. Ho già letto fanfiction simili alla
tua, ma
ho comunque tenuto alto il punteggio della prima voce,
perché
ogni autore racconta in maniera diversa il vissuto dei personaggi, che
in questo caso si potrebbe definire molto introspettivo,
com'è
giusto che sia. Insomma, gli eventi di questa storia possono essere
riportati abbastanza brevemente, ma ciò non toglie che i
contenuti siano ben sviluppati e trattati con la giusta cautela. Hai
tatto per certe cose. Lo stile è semplice e molto
scorrevole. Ho
notato alcune espressioni che mi hanno lasciata perplessa, ma penso si
tratti di una questione di gusti personali.
Ho
apprezzato il cambio di pdv, che ci offre una panoramica più
ampia dei sentimenti di entrambi i personaggi. Un cambio indispensabile
che hai gestito abbastanza bene. Tuttavia, se posso darti un consiglio,
fra quel "dieci anni dopo" e il concentrarsi dei riflettori su Bella
avresti dovuto inserire degli spazi. Anche qui, si trattano di semplici
consigli d'impostazione. Ottima scelta quella di giustificare il testo:
il lettore, in questo modo, ha l'impressione di leggere un libro
stampato. Sono sciocchezze, ma questi dettagli valorizzano e mettono in
risalto i contenuti di una fanfiction.
Hai
un lessico freddo, elegante e morbido, molto consono alle tinte di
questa storia. Le tue parole non sono pesanti, nonostante la
drammaticità della situazione. E tuttavia emozionano; sembri
avere uno spirito acuto e sensibile che ti permette di cogliere e
incanalare l'intimità emotiva e psicologica dei personaggi.
Sembri anche capace di riversare quest'emotività -a tratti
fredda e distaccata, a tratti tumultuosa- su word. E' una grande
qualità, che ti sarà più utile di
qualsiasi
conoscenza sintattica, grammaticale o stilistica. In primis
perché il lettore prima di cogliere la correttezza di un
brano
ne assapora l'emozione, il brivido della lettura; in caso contrario, lo
stesso piacere di leggere svanirebbe. In secundis perché su
stile e forma si può sempre lavorare, magari facendosi
aiutare
da una beta (cosa di cui tu non sembri avere bisogno), mentre la
capacità di trasmettere le sensazioni che provano i
personaggi
è rara e non tutti hanno la fortuna di possedere un simile
dono:
ti faccio quindi i miei complimenti, sono molto soddisfatta della tua
storia e spero di potermi imbattere presto in un'altra tua ff.
Angolo autrice
Questa
FF è ispirata alla canzone dei pink floyd “wish
you were
here”. Le parole in corsetto, infatti ,sono pezzi del brano
tradotti in italiano. Come avete capito questa breve one-shot parte dal
bacio di Bella e Jacob prima della battaglia in Eclipse. Jacob, da
quella battaglia, non è più tornato e Bella, a
distanza
di dieci anni, piange ancora quell’amore che ha ammesso a se
stessa troppo tardi. Questa Bella è ormai adulta, ha
cancellato
ogni legame col suo passato per non vivere come schiava del suo dolore.
Solo una volta l’anno, nel giorno dell’anniversario
della
morte di Jacob, si permette di ricordare. Spero che vi sia piaciuta.
L’avevo già scritta tempo fa e ora ho deciso di
pubblicarla… a voi il parere! Un abbraccio Lea