Non mi perdo in tante
chiacchiere, soprattutto perché è un secolo che non pubblico qualcosa xD ci tengo solo a dire che sono
molto affezionata a questa shot e ci ho messo molto per perfezionarla settimane
e settimane fa. Loro… sono sempre loro. Joe e Mary – che avete
avuto modo di conoscere se avete letto qualcosa di mio, in caso contrario
è un personaggio nuovo e non famoso, ma proprio per niente. Ci sono
sogni, c’è amore, c’è gratitudine e c’è speranza.
Come al solito Joe
Jonas non mi appartiene e non voglio dare rappresentazione veritiera del suo
carattere, inoltre non scrivo a scopi di lucro e blablabla.
Ringrazio chi ha
creduto in me e chi mi ha spinto a pubblicare. Ringrazio loro e ringrazio chiunque leggerà e recensirà.
Davvero, di cuore.
Maria.<3
Alla
Jary.
Infinito ∞
Lasciai scorrere la
punta della penna sul dorso della mano, tra il pollice e l’indice.
L’inchiostro nero mi macchiò la pelle, mentre abbozzavo
un’otto rovesciato, simbolo dell’infinito. Ero fissata, negli ultimi tempi, con quel simbolo che per
me aveva un significato molto importante. Essendo nata l’8 Novembre, quel
numero specifico veniva associato benissimo al simbolo dell’infinito. Mi
piaceva come significato nascosto, e più volte io e Hope, per via
scritta, ci salutavamo dicendo che ci volevamo bene con gli “otto
rovesciati”. Aveva segnato una fase della mia vita, soprattutto
nell’ultimo periodo: non avrei mai avuto il coraggio di farmi un
tatuaggio vero e proprio, ma questo non mi impediva di fissarmi con quel tipo
di disegno.
-Mary…- sollevai
lo sguardo, sobbalzando appena quando mi resi conto che Joe era seduto sul
divano, di fianco a me. Sollevò entrambe le sopracciglia e mi
squadrò, -Bentornata sulla terra.- ridacchiò.
-Da… da quanto mi
stai…- boccheggiai stupita.
-Ti sto fissando?-
completò lui, con una risata, -Abbastanza per capire che
l’inchiostro ti dà alla testa.- mi rubò la penna e
osservò il disegno abbozzato sulla mano. Sfiorò la linea
dell’otto con un dito, -Mi
spieghi perché ultimamente sei così fissata con questo simbolo?
Te lo vedo disegnare ovunque!-
-E’ il giorno del
mio compleanno.- risposi brevemente, ma dal suo sguardo capii che non credeva
per niente fosse l’unico motivo, -Mi piace come simbolo, anche il suo
significato… insomma, l’infinito.-
sorrisi, -Le cose non durano per sempre, questo è ovvio, ma amo credere
che alcune lo siano.-
-Del tipo?- mi
incoraggiò a continuare, sistemandosi meglio al mio fianco; il suo dito
che continuava a delineare il simbolo nero sulla pelle bianca.
-La famiglia.- risposi,
dopo qualche secondo a pensarci, -Le amicizie… insomma, sono valori,
appunto, infiniti. Non credi anche tu?- annuì, dandomi ragione in
qualche modo, -E credo anche le proprie convinzioni, la fede che una persona
può avere… in pratica tutti i valori che conserviamo.-
-L’infinito
è dentro di noi, quindi.-
-Solo in chi ci crede.-
sospirai e rimasi subito dopo in silenzio, convinta che quel discorso fosse
terminato, ma evidentemente non era così per Joe.
-Nient’altro?-
Lo fissai negli occhi, mordendomi
un labbro, -Anche l’amore.- sussurrai, sentendo immediatamente il sangue
fluire alle guance, -Oddio… ti sembrerò sdolcinata o una che non
ha i piedi per terra… ma credo che se una relazione si conclude, questo
non vuol dire che l’amore debba concludersi a sua volta.- spiegai,
appoggiandomi con la testa alla sua spalla e osservando il suo dito continuare
a sfiorare il simbolo sulla mia mano, -Ci innamoriamo così tante volte
nella vita che è impossibile pensare che l’amore possa finire di
punto in bianco, dopo una delusione…- sospirai profondamente,
-Certo… ci crediamo, pensiamo sia la fine di tutto… ma non è
mai davvero la fine.-
Alzò lo sguardo
su di me, con un sorriso enigmatico in volto. Lo fissai confusa, aspettandomi
una sua battuta come al solito, -Diventai una scrittrice fantastica.-
Sbattei le palpebre,
sorpresa da quel commento, che suonava tanto come un complimento. Non capii
nemmeno cosa c’entrasse in quel momento e in mezzo a quel discorso, ma
non riuscii a impedirmi di sorridergli dolcemente, -Lo credi davvero?-
-Certo.- annuì
Joe.
-Beh… grazie.-
dissi stupita, per poi ridere, -Ora sarà meglio andare, gli altri ci
staranno aspettando.- feci per alzarmi, ma Joe afferrò il mio polso,
costringendomi a rimanere seduta sul divano con lui.
-Ti dico, in tutta
sincerità, che non ne posso più di vederti disegnare quel simbolo
sulla mano o sul polso.- recuperò la biro nera, abbandonata tra di noi,
e mi studiò un attimo dalla maglietta bianca, con stampato sopra un
cuore rosso con la scritta “The Beatles”, agli shorts di jeans,
fino alle converse basse bianche.
-Beh… è
l’unico posto.- mormorai, cauta. Sbarrai gli occhi, vedendo il suo
sorriso allargarsi in modo fin troppo malizioso, -Joe…- cercai di
dissuaderlo, ma lui aveva già afferrato un lembo della mia maglietta,
-Joe, non ti azzardare!!- lo richiami, arrossendo vistosamente in viso.
-Tranquilla, nessun
posto scandaloso.- alzò gli occhi al cielo, sollevando un poco la
maglietta, abbastanza per scoprirmi la pancia, -Le parti più intime le marchiamo
più tardi.- mi fece l’occhiolino. Gli lanciai
un’occhiataccia e gli tirai un pugno sulla spalla, procurando soltanto
ancora più risate nel mio ragazzo, -Avanti, non fare la bambina… voglio
solo farti un piccolo tatuaggio qui.-
indicò il mio fianco destro, poco sopra al passante degli shorts.
-Non puoi evitare?-
deglutii, mentre una sua mano si posava con naturalezza sul mio ginocchio
destro, -Siamo anche in ritardo, e poi tu hai detto che
l’inchiostro…- mi bloccai, poiché Joe non mi diede ascolto e
appoggiò la punta della biro sulla pelle, iniziando a tracciare la
sagoma dell’otto rovesciato. Fissai la sua mano ricalcare il simbolo, in
modo che non si cancellasse facilmente, e ridacchiare. Mi rilassai solo quando
allontanò le sue mani dal mio corpo e osservò soddisfatto il
proprio lavoro.
-Allora… ti
piace?- chiese, con un sorrisone, e abbandonando la biro sul tavolino di vetro.
Sfiorai con le dita il
mio fianco e annuii appena, -Mi spieghi perché proprio il fianco?-
sospirai, alzando lo sguardo su di lui.
Rise, -Perché
è un bel punto per farsi un tatuaggio…- commentò
tranquillamente, -E siccome so che non te ne farai neanche uno perché
hai paura, sarò io stesso a ricalcare il disegno quando
sbiadirà.-
-Ma prima o poi
dovrà cancellarsi.- gli feci notare sempre più confusa.
Joe sorrise e
sfiorò il simbolo, procurandomi un brivido, -Diciamo che lo vedo come il
simbolo del nostro amore e non voglio
che sbiadisca.- spiegò, per poi piegarsi e posarci un bacio leggero, facendomi
trattenere istintivamente il fiato. Si alzò in piedi, recuperando le
chiavi della macchina e il cellulare, -Ora andiamo, ci staranno aspettando!-
Mi alzai a mia volta,
recuperando la macchina fotografica che quel giorno mi avevano chiesto di
portare dietro. Avevamo intenzione di passare il pomeriggio tutti insieme al
mare e sicuramente ci sarebbe stata l’occasione di immortalare quelle ore
con qualche scatto. Lo precedetti fuori di casa e salii in macchina, aspettando
che chiudesse a chiave e mi raggiungesse.
Mentre metteva in moto
il suo cellulare iniziò a squillare con insistenza e lo presi dalle sue
mani, per guardare chi era, -E’ Kevin… dovevamo essere al punto di
incontro mezz’ora fa.- dissi.
-Digli che arriviamo.-
fece manovra sul vialetto di casa, mentre io rispondevo velocemente a suo
fratello. Quando riattaccai Joe era fermo davanti al cancello, in attesa che
questo si aprisse.
Mi morsi un labbro e afferrai
la borsa, -Aspetta.- lo avvertii. Joe si bloccò nell’atto di
partire, voltandosi verso di me. Tirai fuori una biro blu, che portavo sempre
con me, e afferrai la sua mano. Mi osservò in silenzio, mentre disegnavo
quell’otto ormai famoso, sul suo polso, -Sarà un posto un
po’ banale, ma per ora non mi viene in mente altro.- dissi, e ricalcai
l’otto per farlo risaltare di più sulla sua pelle.
-Beh… ci
penseremo quando saremo da soli.- rise, lanciandomi un’occhiata
eloquente, -Chissà… magari avrai il privilegio di disegnarlo su un
mio fianco.-
-E se te lo disegnassi
sul mento?- lo fulminai, nonostante le sue battutine facessero sempre centro in
qualche modo, -E in fronte scrivo “idiota”.-
-Scherzavo, scherzavo.-
rise e scosse la testa, mentre io portavo il suo polso alle mie labbra e vi
posavo un bacio, come aveva fatto lui. La sua risata si sciolse in un sorriso e
posando due dita sotto al mento mi avvicinò a lui, appoggiando le sue
labbra sulle mie. Un contatto che in qualche modo bruciava, mentre mi
aggrappavo alla sua spalla e ricambiavo il bacio. Ci staccammo lentamente, ma
nessuno dei due accennò a spostarsi, -Ti ho mai detto che ti amo?-
-Mhm… un paio di
volte, sì.- risi con lui e ci scambiammo un altro breve bacio, -Ma
considera che anche io ti amo.-
dissi.
-Sono fortunato,
allora!- rise Joe e mi posò un bacio a stampo sul collo, per poi
staccarsi e mettere in moto, uscendo poi dal cancello nero. Sorrisi,
trafficando con la macchina fotografica per controllare che il rullino fosse vuoto,
mentre Joe accendeva la radio. Ci scambiammo un rapido sguardo quando la musica
si diffuse nell’aria, un sorriso sui nostri volti.
“'Cause we
belong together now, forever united
here somehow
You got a piece of me and honestly My life would suck without you”
(My life would suck without you – Kelly Clarkson)