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Autore: Souis    18/01/2011    3 recensioni
So che natale è passato da un bel pezzo, ho dovuto scrivere questa OS per un contest del forum ufficiale a tema natalizio e ho deciso di postarlo anche qui! (:
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve gentee! Lo so Lo so non ci credete che sono davvero io ma..bhè eccomi qua! Questa OS l'ho scritta per un contest del forum ufficiale dei Jonas (che naturalmente non ho vinto u_u) ma vorrei chiedere a voi un vostro parere. So che Natale è passato da un bel pò ma che fa u_u Chi di voi mi conosce lo sa che sono strana perciò....Buona Lettura a tutti!



MIRACOLO DI NATALE



 Un ragazzo camminava pensieroso per le strade innevate di new york,egli era nascosto da un abbigliamento ermetico scelto appositamente in modo da non far trapelare all'esterno qualsiasi minimo particolare che potrebbe svelare la sua identità.tranne dei pronfondi occhi neri, occhi tristi, occhi che avevano visto molto ma che allo stesso tempo non avevano visto niente. Avevano visto tutto il mondo, tutto ciò che un uomo potesse sognare di vedere nella propria vita, eppure quegli occhi erano freddi,gelati esattamente come quella neve che copiosa continuava a scendere.
Qualcuno lo urtò facendolo spostare di alcuni centimetri, si volse a guardare il suo aggressore pronto ad imprecare contro chiunque fosse stato cosi maledettamente irruento e goffo.
Si ritrovò però davanti un bambino. Si un bambino con dei grandi occhi verdi e le guancie rosse per il freddo. "Mi scusi signore non l'avevo visto". Il ragazzo rimase a guardare a lungo il bambino analizzandolo
si ritrovò cosi a pensare alla sua infanzia, a quando con i suoi fratelli spesso giocava a palle di neve, adesso aveva perso i contatti con loro, non li sentiva da giorni..o meglio, mesi.
"Ti sei perso?" Chiese senza mostrare troppo interesse, il bambino si scrollò la neve di dosso e lo studiò esattamente come aveva fatto poco prima il ragazzo con lui. "Si signore".
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo per questo inconveniente e si abbassò in modo di raggiungere la stessa altezza del bambino."Dove sono i tuoi genitori?" Il bambino lo guardò confuso e alzò un
dito verso il cielo,per tutta risposta ricevette un occhiata confusa e scocciata. "Suvvia ragazzino non ho tutta la giornata dove sono i tuoi genitori?" Il bambino gli lanciò uno sguardò indignato
"Sono morti signore" Il ragazzo si morse il labbro "Ah..e da chi ti sei perso allora?""Giocavo con alcuni bambini della mia parrocchia.." "Il giorno di natale?"il bambino annuii
"Ci hanno portato a sentire la messa..come si chiama signore?" Al ragazzo sfuggì un sorriso veloce e accarezzò i capelli del bambino "Mi chiamo Joseph ma puoi chiamarmi Joe" Non appena finì la frase Joe si accorse che l'attenzione del bambino però non era piu concentrata su di lui ma su un punto lontano.
"Il pulmino del convento è partito signor Joe..mi hanno lasciato qui!" disse il bambino spaventato indicando verso la chiesa in lontananza ormai vuota con i lacrimoni agli occhi. "Hey tranquillo, ti porto io in convento non piangere.." lo rassicurò Joe prendendolo in braccio e portandolo verso la sua macchina.
Non appena lo poggiò sul sedile il bambino iniziò a calmarsi e ad aprire il cruscotto e a curiosare in giro. "Per l'amor del cielo calmati altrimenti ti lascio sul bordo della strada" disse Joe irritato,
Il bambino lo guardò fisso per alcuni secondi e poi rise "Tanto lo so che fai solo finta di essere cattivo tu sei buono!" Rimasto scioccato da quest'affermazione il ragazzo si limitò a guidare pensieroso
finchè il percorso di questi due singolari eroi fu interrotto da un blocco della protezione civile che avvertì i nostri due viaggiatori che a causa della neve,e del rischio di tormenta, quella strada era bloccata
"Oddio Joe e adesso?? Come faccio? Mi abbandonerai davvero? ti prego Joe! Io ho fame!"il bambino iniziò a piangere tirando con insistenza il cappotto di Joe,quest'ultimo gli circondò le spalle con un braccio
e preso un profondo sospiro gli pulì le lacrime alzandogli il viso in modo da avere la sua completa attenzione "Ti va di passare il Natale con Zio Joe?? io sono a casa da solo e c'è un tale pranzo da consumare! da solo non potrei mai farcela!"

In poche ore si ritrovarono nel caldo di un appartamento in pieno centro,il bambino,che si scopri chiamato Nathan, si lanciò verso la stufa al centro della cucina nella disperata intenzione di riscaldare in qualche modo il suo povero corpicino congelato,
si tolse il cappello e avvicinandolo alla stufa tutta la neve che lo ricopriva si disciolse tra le sue piccole manine,sovraeccitato dalla scoperta il bambino corse contro a Joe che entrava in quel momento con le buste della spesa.
"Guarda Joe! ho avvicinato il cappello alla stufa e la neve è sparita!" La bocca del bambino formò una O perfetta dallo stupore tanto che Joe scoppiò a ridere divertito, "Si Nate il calore fa sciogliere la neve! adesso vai a sederti sul divano che preparo il pranzo!"
Il bambino ubbidì e mentre cucinava Joe continuava a ripensare alla "scoperta" di Nathan, insomma, per lui non era una novità che la neve si sciogliesse con il fuoco, eppure un tempo lo era stata, come era stata una novità vederla scendere dal cielo,o veder il sole splendere.
Il fatto era che, non si sorprendeva piu per niente, scosse la testa contrariato, era diventato uno di quei grigi adulti che tempo fa odiava. I suoi fratelli avevano ragione era cambiato, lanciò un occhiata ad una foto di famiglia dell'agosto 2009. Quante cose erano cambiate da allora,
lui in primis, suo fratello Kevin aveva avuto un figlio che lui aveva visto una volta o due, Nicholas, invece, si era sposato e adesso sua moglie era incinta, non era andato a fargli visita neanche una volta. Il piccolo Frankie invece ormai era in piena crisi adolescenziale e lui non era accanto a lui
a dargli consigli. Sospirò e guardò Nate che canticchiava una canzone dei cartoni animati, ci era voluto quel bambino per fargli capire tutto? Preso da una voglia improvvisa spense i fornelli e si rimise il cappotto "Nate andiamo! Ti porto a mangiare dalla mamma di zio Joe!"
Inutile dire che ci fu grande sorpresa quando i signori Jonas si ritrovarono dinanzi il figlio che credevano perduto e talmente solitario da non avvicinarsi mai alla casa dove vivevano i suoi cari genitori, non appena attraversò il corridoio con Nate in braccio tutti i componenti della famiglia si voltarono verso di loro stupiti
quasi come se davanti loro fosse comparso Santa Claus in persona! "Hey Gente! Sono tornato! anzi Siamo tornati!!"disse ridendo Joe con Nate sulle spalle,ogni fratello andò a congratularsi e Nate corse via a giocare con il nipote di Joe che aveva esattamente la sua stessa età. Joe si stava facendo perdonare da ogni membro della famiglia e
scherzava con i suoi fratelli proprio come un tempo, tanto che la signora Jonas si perfino commosse. Alla fine del pranzo Nate si sedette accanto a Joe sul divano, stanco e sazio poggiò una testa sul petto del ragazzo e sorrise "Questa è stata la migliore giornata della mia vita"
Joe sorrise accarezzando i suoi capelli "Ti piacerebbe passare altre giornate cosi Nate?"Il bambino annuii chiudendo gli occhi e addormentandosi. Joe,allora,lo prese in braccio e lo portò nella sua vecchia camera,poggiandolo sul suo letto "Ti prometto che ce ne saranno Nate.."gli posò un leggero bacio sulla fronte
e tornò dai suoi parenti.
Nathan Jonas è la prova vivente che i miracoli di natale esistono siamo noi che non siamo piu sorpresi nel ricerveli.

 

  
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