camminavamo sulle strisce delle strade extraurbane
mentre tu organizzavi la raccolta differenziata dei sentimenti
e io ripassavo le teorie socioeconomiche delle nostre mani
le luci di piazza d'armi non erano mai state cosė fosforescenti
aspettavamo alle fermate gli autobus rimpiazzati dai carri armati
e a colazione mangiavamo anfetamina
per diventare scheletri ambulanti
eravamo i bohemienne dell'epoca duemila
ci piacevano il vino e le canzoni
e i fili dei cavi elettrici seguivano le costellazioni
con i nostri desideri confiscati dagli strozzini
andavamo in stazione a sfogarci un po'
a piangere insieme agli innamorati sposati e a quelli divorziati
e l'inflazione dei nostri sogni non ci importava
sbriciolavamo il tempo sui nostri vestiti
e l'inflazione dei nostri sogni non ci importava
eravamo i bohemienne dell'epoca duemila
(ma chissenefrega dell'essenza umana)