Autore: Nemeryal
Fandom: Star Trek: The
Original Series
Titolo: Ten Songs
Challenge: Chekov/Uhura
Rating: Arancione
Genere: Generale,
Slice of Life
Avvertimenti: Missing Moments, Movieverse, Drabble, Flashfic
Personaggi:
Nyota
Uhura, Pavel Chekov
Pairing:
Chekov/Uhura
Note: Amo questa coppia **
Regole/Trama: * scegli un personaggio, una coppia o una
serie che ti piace * accendi il tuo lettore musicale e impostalo su
riproduzione casuale * scrivi una drabble per ogni canzone. Hai unicamente il
tempo della canzone per finire la drabble; inizia quando parte la canzone e
finisci con essa. Non impiegare altro tempo, non importa quanto sia
sconclusionata la drabble :-) * fanne 10 e poi postale.
Dedica:
a Silentsky e a Pimplemi_chan!
Wordcounter:
979
parole
1. Sarò Sano In Questa
Mia Follia [It Takes a Fool To Remain Sane – The Ark] (96 Parole)
Dove sono quegli anni
spesi a cavalcare le correnti dello spazio, a lanciarci sguardi fugaci nel
chiarore scuro delle stelle?
Sono pazzo, perché ancora
ti sogno, con quel tuo sorriso e quella tua voce che avvolgeva la mia vita.
E’ passato tanto,
troppo tempo, ma non sono rinsavito. Io, che ero il più giovane fra tutti,
sempre a ridere, a scherzare, a idolatrare la mia patria lontana.
Non c’è speranza, per
me, che bramo il tuo sorriso e i tuoi occhi.
E allora sarò pazzo,
ancora pazzo di te e sarò sano in questa mia follia.
2. Endimione [My Selene – Sonata Arctica] (112 Parole)
C’era una leggenda
che a Chekov piaceva particolarmente: Selene –da lui rinominata Selonova- ed il
suo amato, Endimione –o Endimionovich- sui cui la dea gettò un incantesimo per
poterlo osservare ogni notte, anche se addormentato, nel suo corso argentato.
C’era una cosa che
Chekov non aveva mai confidato a nessuno: ogni notte teneva gli occhi aperti e
fissava speranzoso le porte del suo alloggio. Sperava di vederla entrare, lei,
la sua Selene d’ebano, e avvicinarsi a lui, carezzandogli il viso con le dita e
coi baci.
Lui attendeva, notte
dopo notte. La chiamava piano, nel silenzio, pregandola di venire da lui.
Avrebbe sopportato di dormire tutta la vita per vivere un’unica notte.
3. Raccontami una Storia [Walter il Mago – Luciano Ligabue]
(104 Parole)
“Raccontami una
storia, Pavel” diceva Uhura, sorridendo.
“Quale preferisci?”
chiedeva lui.
Chekov raccontava
storie: come un mago che estrae il coniglio dal cilindro, ne inventava sempre
di nuove, sempre incredibili e dalla dubbia veridicità.
Forse neanche Uhura
gli credeva davvero quando saltava sul tavolo della Sala Ricreativa e fingeva
un elegante baciamano con una dama invisibile, che aveva appena salvato da un
malefico dragocosacco.
A Pavel non importava
la credibilità: le sue storie erano vere, perché vera era quella dama bella e
lontana che ogni volta, alla fine del racconto, stringeva a sé, quando il
freddo della realtà soffocava il calore della fantasia.
4. Tienilo Bene a Mente! [Un Mondo d’Amore – Gianni Morandi]
(81 Parole)
Chekov prese fiato,
come uno scattista in procinto di affrontare l’ultima corsa alle Olimpiadi:
Sulu gli massaggiava le spalle, sentendosi uno di quei vecchi pugili che sapevano
di tabacco e alcool, e mandavano i loro pupilli allo sbaraglio nel Ring.
-Tienilo bene a
mente!- gli soffiò Hikaru, nell’orecchio –Non tradirla, non la deludere, non
farla piangere e non l’abbandonare! Ora vai!-
E Pavel Andreievich
Chekov si diresse con passo marziale verso Uhura, intenta a ridere e a
scherzare con l’Infermiera Chapel.
5. Sempre Con Me [Hey,
Julie! – Fountains of Wine] (64 Parole)
La fatica non aveva
importanza, le sfuriate di Bones e i suoi benedetti esami clinici erano solo un
intervallo, seppur doloroso, durante le dure ore sulla plancia.
E quando rientravo,
esausto, nel mio alloggio, mi bastava il tuo sorriso per sentirmi di nuovo in
forma e pronto ad affrontare un’altra giornata di intenso lavoro.
I tuoi occhi erano il
premio per la mia fatica.
6. E Anche Se è Finita..[Ci Vorrebbe un Amico – Antonello Venditti]
(65 Parole)
La stanza è vuota, il
silenzio preme.
È finita, finita.
I ricordi ridono
della mia sconfitta.
Il rimpianto e il
dolore si annidano nell’ombra dell’apatia, pronti a dilaniarmi.
Osservo il buio.
Ci sono solo io.
7. Non Rimanere Oltre [My Immortal – Evanescence] (68
Parole)
Se il silenzio
potesse parlare, ora urlerebbe tutto il suo dolore. Ma il silenzio non ha
parole, chiuso com’è nella sua tenebra. Stingersi nelle spalle e rimanere
seduti in quell’ombra, per non dover vedere un volto intriso di “Mi dispiace”,
che risuona come le lacrime quando cadono e si infrangono a terra.
Tenerlo stretto a te
quando il mondo sembrava troppo grande e poi sentirti gettata via, in pasto al
dolore più profondo.
-Vattene- sibili –Non
rimanere oltre-
8. Mia! [Sabbra Cadabra – Black Sabbath] (97 Parole)
Mia, solo mia, il suo
corpo , le sue labbra, il suo respiro, ogni suo ansimo, ogni suo gemito
strappato dal cuore impazzito, mia, solo mia, quelle braccia tremanti, quegli
occhi d’ebano e di notte, mia, solo mia, mia e di nessun altro, mia la felicità
che mi ha dato, mio il piacere che sgorga dalla sua bocca ansimante, mia, mia e
solo mia, fino alla fine dei giorni, mia, mio il fiato che si spezza, mia la
sua nuca che ricade esausta sul cuscino, mia ogni bacio che le strappo dal
volte addormentato, mia, solo mia!
9. La Vita E’ Come una Vecchia Autostrada Russa [Si Viene e
Si Va – Luciano Ligabue] (94 Parole)
-La vita è come una
vecchia autostrada russa- diceva Chekov –Il modo di percorrerla è vario, le
diramazione infinite, il traffico tremendo. Puoi fare solo affidamento sulle
tue capacità.
-Puoi fischiare
mentre guidi, ascoltare un po’ di musica e a volte la cintura di sicurezza ti
stringe. Ma sei sempre solo in quel viaggio-
Uhura lo guardava di
sottecchi, inarcando un sopracciglio.
-E del navigatore che
mi dici?- gli chiedeva, posando il mento sul pugno chiuso.
Pavel rideva
-Ti aiuta a superare
tutto quel caos infernale di macchine e arrivare sano e salvo all’uscita-
10. Come Pezzi di un Puzzle [Il Mondo Insieme a Te – Max Pezzali]
(95 Parole)
Vedevo il mondo in
frammenti, come immagini staccate una dall’altra: un raggio di sole, un
uccello, un fiore, una farfalla.
Poi sei arrivata tu e
come pezzi di puzzle quei frammenti senza colori hanno cominciato a risplendere,
illuminati dalla tua mano che me li mostrava nel loro insieme. Mi sembrava di
non averli mai visti prima.
Il raggio di sole
scintillava sul piumaggio dell’uccello, che faceva traballare una piccola
farfalla variopinta, posata sul petalo scarlatto di un fiore.
Non avrei mai visto
nulla di tutto questo se i tuoi occhi non avessero guidato i miei.