Ciao a tutti! :D
Oggi ho deciso di postare questa piccola one-shot che è nata
grazie ad una canzone bellissima del nuovo album “Science
& Faith” dei
The Script, intitolata “Walk
away”.
Posso tranquillamente dire che hanno fatto tutto loro :)
Bene, non voglio anticiparvi nulla, quindi vi lascio alla lettura.
Spero che sia di vostro gradimento e che abbiate due minuti del vostro
prezioso tempo da buttare via per una recensione X3
Grazie in anticipo e buona lettura!
Vostra,
_Pulse_
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But still she stays.
-
I don't know why she's with me,
I only brought her trouble since the day she met me.
If I was her, by now I would have left me,
I would have walked away -
- Non so
perché lei è con me,
le ho solo portato problemi dal giorno in cui mi incontrò.
Se io fossi in lei, da adesso mi lascerei,
me ne andrei via -
La pioggia
batteva insistente sul parabrezza dell’auto.
Erano passati
ormai diversi minuti da quando Tom aveva parcheggiato la propria Audi
di fronte alla villetta in cui abitava la sua ragazza, ma non gli era
passata nemmeno per l’anticamera del cervello
l’idea di scendere e di suonare al campanello. Se ne stava
lì, in fissa, a guardare le gocce d’acqua piovana
schiantarsi contro il vetro e scivolare verso il basso, avvolto dal
silenzio e dal torpore derivante dall’aria condizionata
accesa.
Mentre tutto
all’esterno era sinonimo di pace e quiete,
all’interno della sua testa si stava scatenando una guerra,
una tempesta di pensieri che non dava l’impressione di voler
terminare tanto presto.
Pensava a lei,
alla sua ragazza; a quanto tempo fosse passato dal giorno in cui
l’aveva incontrata.
Avrebbe potuto scrivere un libro sulla loro storia, su quanto fosse
stato complicato stare insieme e quanto lo fosse tutt’ora; su
quante difficoltà avevano dovuto far fronte, su tutti i
problemi che li avevano intralciati.
E pensava che uno dei problemi principali era sempre stato lui stesso.
Era sempre
stato scettico, ansioso, persino timoroso, e per questo era arrivato a
considerarsi come uno dei problemi, se non il
problema.
Si conosceva e
conosceva abbastanza la sua vita da sapere che era tutto
fuorché normale. Concerti, tour, continui spostamenti al di
là e al di qua del mondo; media, paparazzi, giornali di
gossip; fan, anti, stalker. Avrebbe potuto andare avanti
all’infinito.
Immaginare la sua vita da oggetto pubblico in quel mondo pieno di
falsità e superficialità e allo stesso tempo la
sua vita privata era inconcepibile. Almeno lo era stato fino a quando
non aveva visto con i propri occhi Georg e Gustav impegnarsi
stabilmente con una ragazza.
Li aveva considerati pazzi e autolesionisti molte volte, ma aveva
notato che da quando avevano al loro fianco quelle persone speciali le
loro vite erano cambiate, in meglio nonostante lo schifo che li
circondava.
Fu in quel momento che aveva iniziato a sbirciare dietro quella porta
che era sempre rimasta chiusa ai suoi occhi.
Ma nemmeno allora avrebbe mai immaginato che un giorno quella stessa
porta si sarebbe spalancata anche per lui. Era capitato per caso, non
era stato voluto, e si era trovato incastrato in quella relazione.
L’aveva
incontrata ad una festa e la prima cosa che l’aveva catturato
erano stati i suoi occhi. Poi era arrivato tutto il resto: il sesso,
l’affetto, fino ad arrivare all’amore vero e
proprio.
Ma non era stato facile, per niente. Forse si era subito innamorato di
lei, ma per arrivare a capirlo aveva dovuto mettere a dura prova la
propria e la sua sanità mentale.
«Noi
non possiamo stare insieme», le aveva detto un giorno, dopo
un’impegnativa riflessione durata l’intera notte
precedente.
Alla domanda: «Perché?» aveva motivato
la propria idea elencando i vari aspetti negativi che sarebbero caduti
inevitabilmente su di lei come un masso di dieci tonnellate. Le aveva
raccontato di tutto e di più, ma le aveva nascosto, come
aveva nascosto a se stesso, che la ragione fondamentale era che
l’amava troppo per permettere che venisse trascinata
giù con lui nel baratro in cui viveva, e che aveva paura che
lei lo lasciasse proprio per quel motivo.
Lei era rimasta
ad ascoltarlo senza fiatare, poi, una volta che lui avesse finito, gli
aveva sorriso e lo aveva abbracciato, dicendo: «Noi possiamo
farcela, se vogliamo».
A Tom era
caduto un po’ il mondo addosso, perché aveva fatto
tutta quella fatica per cercare di allontanarla da sé per
nulla. Lei non si sarebbe arresa e, nonostante la gioia che aveva
sentito dentro, si era sentito morire perché questo
l’aveva costretto a fare ciò che non avrebbe mai
voluto fare: allontanarsi lui stesso da lei.
Così
se n’era andato. Non aveva mai risposto ai suoi messaggi,
né alle sue chiamate. Era
sparito. E aveva provato a cancellarla dalla testa.
-
Cause when you're in too deep you wake up when it's too late
You've fallen in love in the worst way -
-
Perché quando sei troppo a fondo ti
svegli quando è troppo tardi,
Ti sei innamorata nel modo sbagliato –
Inutilmente,
perché per quanto potesse provarci, non ci sarebbe mai
riuscito. Lei si era innamorata di lui tanto quanto lui si era
innamorato di lei e l’attrazione reciproca, così
forte, li aveva portati a ritrovarsi.
Tom si sarebbe aspettato di tutto: che non lo volesse più,
che lo prendesse a schiaffi, ma non accadde nulla di tutto
ciò. Lei, semplicemente, lo perdonò. Lo
capì. Lo amò, come non aveva mai smesso di fare.
Ma questo nuovo
periodo di pace si era concluso presto, perché Tom non era
ancora riuscito ad abbandonare quelle paure.
Gliel’aveva spiegato di nuovo, ci si era davvero messo
d’impegno per essere convincente, per colpirla nel profondo,
ma nulla. Lei l’aveva costretto, ancora una volta, a fare
ciò che non avrebbe voluto fare, ossia dirle chiaramente di
andarsene.
-
So walk away
[Walk away]
Walk away, oh
Save yourself from the heartache, oh
Go now before it's too late -
- Quindi vai via
[Vai via]
Vai via, oh
Salva te stessa dal mal di cuore, oh
Vai adesso prima che sia troppo tardi -
Si era sentito
una merda nel dirle quelle parole, ma sentiva che era l’unico
modo per proteggerla da ferite che avrebbero fatto male e che non
sarebbero guarite col semplice passare del tempo.
Conoscendola si era detto che avrebbe reso tutto più
difficile anche quella volta, che si sarebbe rifiutata e che sarebbe
rimasta con lui, ma si era sbagliato. Lei aveva sorriso, quel sorriso
che lui amava e che avrebbe faticato a cancellare ancora, e
l’aveva abbracciato, poi se n’era andata sul serio,
dicendogli che se questo era quello che voleva, se questo era
ciò che lo avrebbe reso felice, lei lo avrebbe fatto.
Peccato che quando si era chiusa la porta alle spalle ed era uscita
ancora una volta dalla vita di Tom, lui avesse preso a calci il muro.
Erano passati
giorni, settimane, poi mesi, e come al solito Tom aveva ceduto e
l’aveva cercata. L’aveva chiamata al cellulare e
lei aveva risposto al primo squillo, come se non avesse fatto altro che
stare accanto all’apparecchio per rispondergli.
Tutto era
tornato come prima, compresi i complessi e le frustrazioni di Tom. Era
un circolo vizioso dal quale non riusciva a uscire, un problema di
matematica che non riusciva a risolvere, un test le cui domande erano
sempre le stesse ma di cui, anche se se le era trovate davanti milioni
di volte, non aveva ancora le risposte.
Perché
lei si era innamorata di lui?
Perché stava con lui, nonostante non avesse fatto altro che
causarle problemi?
Perché continuava a restare, sempre e comunque?
Perché, perché, perché?
-
She's standing in the heart of darkness,
saying: “I know you got a soul, even though you're
heartless”.
How could any woman in their right mind be so blind?
To find something this safe, instead of walking with me, she should
have walked away –
- Lei rimane
nel cuore dell’oscurità,
dicendo: “So che hai un’anima, anche se sei senza
cuore”.
Come può una donna sana di mente essere così
cieca?
Per trovare qualcosa di sicuro, invece di camminare con me, lei
dovrebbe andare via –
Sicuramente
doveva esserci qualcosa sotto, perché quella sua ostinazione
nel volergli stare accanto, quella quasi devozione che provava verso di
lui… era qualcosa di incomprensibile per Tom. Non era mai
riuscito a capire il motivo per cui lei non si arrendesse mai e
preferisse centomila volte lui piuttosto che la sua vita, la sua
libertà e tutte quelle cose che, stando con lui, non poteva
fare e non poteva avere per una serie di motivi.
Perché
lei preferiva rinchiudersi in quella gabbia, cadere nel suo baratro,
quando avrebbe potuto avere molto di più, quando meritava
molto di più?
Ma a volte si
accorgeva di come anche lui continuasse a cercarla, a volerla al suo
fianco, ad essere così egoista.
Lui ce l’aveva una motivazione, lui era egoista. E
l’amava. L’amava, l’amava tantissimo,
come non aveva amato nessun’altra ragazza al mondo, ma non
riusciva comunque a proteggerla da se stesso.
Non avrebbe mai
potuto stare troppo tempo senza di lei, perché ormai era una
parte di lui, il suo carattere si era modellato al proprio; aveva
imparato a guardare le cose attraverso i suoi occhi, tanto che se lei
non c’era era come se non riuscisse più a vedere i
colori, tutto era in bianco e nero; come se non riuscisse
più a vedere la bellezza e a cogliere il senso delle piccole
cose che la vita offre senza far rumore né mostrandole in
modo appariscente.
-
She finds colours in the darkest places
She finds beauty in the saddest of faces
For such a groovy and headstrong city girl
could've had the world, but she's fallen in love in the worst way
- Lei trova i
colori nei posti più oscuri
Lei trova la bellezza nelle più tristi delle facce
Per una tale alla moda e testarda ragazza di città
che avrebbe potuto avere il mondo, ma che si è innamorata
nel modo sbagliato –
Lei
l’aveva cambiato e lui aveva cambiato lei, perché
l’aveva abituata ad un mondo in cui non poteva avere una vita
normale, in cui anche la loro relazione non era definibile normale a
causa dei Tokio Hotel. Ma lei ci si era abituata senza fare una piega,
si era abbassata, si era fatta da parte, si era fatta piccola al suo
fianco. Aveva rinunciato per lui e sembrava felice, comunque.
La portiera del
passeggero si aprì all’improvviso, aiutando il
chitarrista a venir fuori dal flusso dei propri pensieri.
La causa di tutte le sue preoccupazioni e del ritmo frenetico del suo
cuore entrò nell’auto in fretta e furia
– non aveva ancora smesso di piovere – e richiuse
la portiera.
Tom non si
scompose più di tanto, continuò a tenere le mani
sulle gambe e portò solo lo sguardo verso di lei, voltando
di un poco la testa. Non accennò nulla nemmeno riguardo al
sedile e alla tappezzeria che stava bagnando.
Anche lei, dopo
aver ripreso un po’ di fiato, si voltò con il capo
verso di lui; lo guardò intensamente negli occhi e poi lo
accecò con un sorriso che gli fece trattenere il fiato,
mentre il suo cuore perdeva un battito.
«Da
quanto tempo se qui, posso saperlo?», gli domandò
con voce soave.
«Da
un po’», le rispose.
«E
perché non mi hai avvisata? Se proprio non avevi voglia di
scendere dall’auto sarei venuta io!».
Tom chiuse gli
occhi, accennando un sorriso, e scosse il capo. «Stavo
pensando», mormorò.
«A
cosa?», chiese curiosa, ma senza troppa invadenza.
Il chitarrista
riaprì gli occhi e la fissò ancora per qualche
secondo, in silenzio. Aveva i capelli bagnati che le si appiccicavano
alle guance e al collo e il trucco leggero sugli occhi si era un
po’ sbavato, ma era sempre bellissima.
«Mi
chiedevo quale fosse l’assurdo motivo per cui ti ostini a
stare con me, per cui risolvi ogni problema che ogni giorno ti presento
davanti, per cui non demordi mai con me, per cui hai rinunciato a
tutto, persino alla tua vita, per starmi vicina, per cui…
continui a tornare, a restare».
Abbassò lo sguardo e strinse i pugni sulle gambe, mordendosi
il labbro inferiore. «Io non ce la faccio più ad
andare avanti così. Più cerco di proteggerti dal
mio mondo più tu ti ci immergi, più ti coinvolgo
più diventa difficile… Io non voglio sottoporti a
tutto questo, voglio che tu viva la tua vita nel modo migliore
possibile».
La ragazza
provò ad interromperlo, ma lui la mise a tacere e
sollevò il capo per poterla guardare dritta negli occhi. Le
prese il viso fra le mani e si avvicinò tanto da sentire il
suo respiro fondersi col proprio. Abbassò le palpebre e
respirò profondamente prima di riprendere con un tono di
voce in meno.
«Devi
andartene, devi uscire dalla mia vita prima che sia troppo tardi, prima
che io e te… Rischi solo di farti del male al mio fianco, di
incasinarti sempre di più».
«Tom»,
intervenì decisa la ragazza, portandogli le mani sulle
guance, che accarezzò con delicatezza. «Tom,
guardami», sussurrò.
Il chitarrista
aprì gli occhi e si rispecchiò nei suoi. In un
attimo rivisse tutti i momenti trascorsi con lei: le risate, i sorrisi,
gli imbarazzi, i bronci, le litigate, i pianti; i ritorni, gli addii.
Lei sorrise,
accendendogli un fuoco inspiegabile al centro del
petto. «Vuoi sapere perché lo faccio?
Vuoi saperlo davvero?». Lui deglutì ed
annuì, incerto. Lei ridacchiò e si
avvicinò ancora un po’ per posare la fronte contro
la sua. «Perché ti amo».
Il cuore di Tom
sobbalzò a quelle due semplici paroline.
«Perché
non c’è niente a cui non rinuncerei per te,
perché tu sei tutto ciò che voglio e nessuno
può impedirmi di amarti, perché la mia vita non
sarebbe definibile tale senza di te, il tuo mondo e tutti i problemi e
i casini che ti porti dietro. Io voglio stare al tuo fianco, che sia
all’inferno o al paradiso non mi importa: voglio stare con
te».
Tom sorrise e
non nascose un po’ di commozione.
Perché forse tutto ciò di cui aveva bisogno, di
cui aveva sempre avuto bisogno, era sapere di essere amato, che
qualcuno al di fuori di suo fratello, della sua famiglia, gli volesse
bene per ciò che era e non ciò che era diventato,
che qualcuno riuscisse a condividere tutto con lui, che lottasse per
lui.
Perché forse tutto ciò di cui aveva bisogno per
sconfiggere tutte le incertezze e le paure erano un po’ di
incoraggiamenti e di punti stabili, di sicurezze, di amore. E lei gli
stava dando tutto.
«Sei
sicura?», le domandò ancora, ad un soffio dalle
sue labbra.
«Non
sono mai stata più sicura di così».
«È
l’ultima possibilità che hai per andartene,
poi…».
Lei scosse il
capo energicamente, ridendo, e lo interruppe con un bacio appassionato.
-
And if you don't go now, then you'll stay
Cause I'll never let you leave, never let you breathe
Cause if you're looking for Heaven, baby, it sure as Hell ain't me
still she stays
Yeah, she stays
She stays. -
- E se tu non
te ne vai adesso, allora starai
Perché non ti lascerò mai andare via, non ti
lascerò respirare
Perché se stai cercando il Paradiso, tesoro, è
sicuro come l’Inferno senza di me
lei continua a rimanere
Sì, lei rimane
Lei rimane. -
The End.