Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    24/01/2011    3 recensioni
[PostHades][FLUFF]
"Subito dopo, Nachi si sedette sul materasso, raggomitolandosi come un gatto in fondo al letto: “Non datemi calci.” disse solo, con un vago sorriso a increspargli le labbra; e ancora, Shun si rannicchiò timidamente alla destra della sua Dea mentre Jabu e Seiya si litigavano il lato sinistro, finendo poi a dormire uno sulla spalla dell’altro.
Non importava nulla se erano disordinati o scomodi.
Era piacevole, era bello essere lì.
E al diavolo la luce dell’abat-jour ancora accesa!"
Una nottata tranquilla per i più piccoli dei Bronze Saint e la loro Dea. ATTENZIONE, Fluff! Chi soffre di diabete, può cordialmente andarsene, non voglio morti sulla coscienza xD "Facente Parte del Progetto Saori-chan"
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Hydra Ichi, Pegasus Seiya, Saori Kido, Unicorn Jabu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Kido Family'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
kk

SLEEP TOGETHER

Seduta sul divano del salotto, Saori faticava enormemente a tenere gli occhi aperti.

Attorno a lei, le voci allegre dei suoi protetti che scherzavano e ridevano la cullavano come la più dolce delle ninne-nanne e sembrava come se tutta la fatica della giornata la assalisse in quel momento, diciotto ore filate a occuparsi di incartamenti e rapporti vari riguardanti le molteplici attività della Fondazione era un gravoso peso per la quattordicenne.

Non sentì Jabu battibeccare con Ichi o, se lo aveva sentito, era troppo stanca per riconoscere le voci dei ragazzi.

Socchiuse gli occhi mentre una sensazione di torpore le attanagliava le membra; poggiata alla spalla di Shun, che le sedeva accanto, la ragazza scivolò nel sonno.

§§§

“Alla fine è crollata.” notò Nachi, facendo cenno a Jabu di abbassare la voce; la giovane respirava tranquilla, rannicchiata contro il Saint di Andromeda: “Ha tentato di resistere per tutta la sera, ma si vedeva che era proprio esausta.” Borbottò Lupo, alzandosi in piedi per avvicinarsi alla sagoma addormentata della sua Dea.

Shun la prese delicatamente in braccio mentre Seiya la avvolgeva nel plaid: “Portiamola nella sua stanza,” propose il Pegaso, preoccupato per l’aria eccessivamente stanca e strapazzata di Saori; con aria circospetta, si avvicinò alla porta del salotto, aprendola con cautela, nessuno in vista.

“Sbrighiamoci…” bisbigliò, tenendo la porta aperta per far passare Shun: “Spiegatemi perché dobbiamo comportarci così…” gemette Ichi, seguendo di corsa Jabu su per le scale, che seguiva Nachi, Seiya e Shun in testa al gruppo, “Se ci vede Tatsumi sono guai, se cominciasse a strillare poi, Saori-san si sveglierebbe e addio al meritato riposo…” replicò Lupo, afferrandolo per il polso e tirandoselo dietro.

Anche al piano superiore nessuno in vista.

I cinque ragazzi scivolarono lungo il corridoio debolmente illuminato e si infilarono alla massima velocità possibile nella prima stanza capitata loro sotto gli occhi.

La camera di Saori.

I giovanissimi c’erano entrati poche volte, e ciò che li stupì maggiormente, alla luce dell’abat-jour, fu l’apparente freddezza dell’ambiente circostante, non un quadro, non una qualunque decorazione, solo un grande letto matrimoniale, anche se questa definizione gli stava senza dubbio stretta.

Era enorme, diverso dai loro che pure erano ampi e comodi.

Non era senza dubbio un letto matrimoniale, diamine, tre persone potevano starci sdraiate a dormire senza nemmeno sfiorarsi!

Seiya non aveva mai capito il perché di quella particolare scelta, però di una cosa era certo.

Era triste dormire in un letto simile.

Pure lui, che spesso e volentieri dormiva dividendosi il cuscino con Shiryu piuttosto che con Shun ma che sapeva anche apprezzare le proprietà ristorative di una bella dormita, stando distesi a pelle d’orso, sentiva una sensazione di disagio nell’avvicinarsi a quel giaciglio, di tristezza.

E probabilmente anche il fratello l’aveva percepita, perché stava a distanza di sicurezza, tenendo saldamente stretta a sé la “sorella”.

Non voleva che rimanesse lì da sola

I ragazzi si guardarono negli occhi, concentrando poi gli sguardi in contemporanea su Athena, che sembrava quasi felice del tepore in cui era avvolta.

Niente da fare, lasciarla lì da sola era impensabile, e poi quel luogo era così freddo…

“Tatsumi ci ammazzerà…” borbottò Ichi, facendo cenno a Shun di avvicinarsi; Hydra scostò la pesante trapunta e aiutò il fratello minore a stendere la ragazza addormentata al centro del materasso.

Dopodichè, sotto lo sguardo stupito degli altri presenti, si infilò a sua volta sotto le coperte: “E non guardatemi come se fossi un demente…” borbottò il ragazzo con aria imbarazzata, “Lei deve riposare, ma che resti qui senza alcuna compagnia è impensabile e quindi, facendo due calcolini, questa è l’unica soluzione possibile.” decretò il ragazzo, sprimacciando il cuscino, “E sia ben chiaro, se mi lasciate qui da solo, domattina vi prendo a calci.” puntualizzò lui, guardandoli ad uno ad uno in faccia.

Subito dopo, Nachi si sedette sul materasso, raggomitolandosi come un gatto in fondo al letto: “Non datemi calci.” disse solo, con un vago sorriso a increspargli le labbra; e ancora, Shun si rannicchiò timidamente alla destra della sua Dea mentre Jabu e Seiya si litigavano il lato sinistro, finendo poi a dormire uno sulla spalla dell’altro.

Non importava nulla se erano disordinati o scomodi.

Era piacevole, era bello essere lì.

E al diavolo la luce dell’abat-jour ancora accesa!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA