Ivan sogghignava, nel silenzio della sala. Sogghignava in maniera evidente, esplicita, in maniera così sicura e ostentata come solo lui sapeva fare. Sogghignava, pieno di sé e arrogante, ben sapendo come le sue azioni non potevano essere in nessun modo né fermate né osteggiate. Sogghignava, con la certezza assoluta di essere – in quel preciso momento – assolutamente invincibile.
Prese ad ordinare con lentezza i fogli sul tavolo. Non che avessero realmente bisogno di essere sistemati o raggruppati: semplicemente, la Grande Russia voleva dimostrare di poter gestire la situazione in ogni singolo aspetto senza che la sua psiche ne fosse in qualche modo disturbata o alterata. In poche parole, era lui che dominava.
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