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Autore: Astrid 5E    25/01/2011    3 recensioni
Chi non ha mai pensato al fatto che Peach si faccia prendere troppe volte da quel furbone di Browser? Ebbene, non siamo gli unici. C'è anche un' altra persona che la pensa allo stesso modo. Una persona con uno strano cappello in testa ...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Ed eccoci qua! … di nuovo, sì, sono venuta per rompervi di nuovo le scatole e per farvi sprecare qualche minuto del vostro tempo … che ci volete fare? La genio-demenzialità colpisce solo quei pochi esemplari particolarmente fuori di testa! Bene! Senza ulteriori indugi …
 
“ Chi è che ne ha abbastanza?! ”
 
 
Collina.
Cubo.
Cubo, cubo.
Collina.
Il paesaggio è sempre lo stesso.
E io, francamente mi annoio.
Cubo. Un “dling” avvisa che ho preso una moneta, perché altrimenti non se ne si accorge … ma fammi il piacere!
Mario alza la testa al cielo, sbuffando.
Guarda le nuvole. Quelle nuvole troppo bianche e troppo ferme per sembrare nuvole.
Ma ci stanno prendendo in giro?! … “dling”.
Luigi cammina sopra i cubi marroni che appaiono, di tanto in tanto, durante il percorso.
Sorride felicemente venendo qualche volta scaraventato in aria dal fratello che, di sotto, sta dando pugni ai blocchi per prendere le monete.
Mi faccio male, sapete?! Fa male dare un pugno a dei blocchi di legno, pietra o quel che sia!
Neanche questi guantoni bianchi  reggono troppo l’impatto!
Luigi cammina sopra i blocchi, sorridendo.
Oh, beh, almeno, con tutti questi salvataggi, ogni volta mi porto a casa tutte le monete che no prendo a lavoro! … M. un solo lato positivo. Uno solo.
Luigi cammina sui blocchi, felicemente.
<< Cosa fai, fratello? >> chiede.
<< Non lo vedi? >> risponde l’altro, colpendo il blocco sul quale sta l’idraulico dal cappello verde.
Quello salta in alto, per tornare poi su un’altra fila di blocchi.
Continua a camminare, con il sorriso sulle labbra.
<< Raccogli monete? >> insiste, poi.
<< … >> . Mario fu tentato di colpirlo di nuovo, ma decise di calmarsi. Le aspirine costano, dopotutto.
<< Sì, raccolgo monete, non l’avevi capito? >>
<< Oh, sì, dai, che se raggiungiamo le cento monete, in cambio riceviamo una stella >> . Luigi sorride, ignorando la domanda del fratello.
<< Una stella? E che accidenti me ne faccio, io, di una stella! >> risponde Mario, in preda all’irritazione.
<< Luigi, sempre il solito! Smettila di pensare a queste inutili cose da bamboccioni! >> .
Luigi non sorride più.
Si è fermato e rimane immobile, su un blocco che il fratello aveva saltato prima.
Stringe in una mano … un foglio di carta arrotolato?!
<< Già … sono proprio cose da deficienti … >> . La voce lugubre blocca l’idraulico baffuto dal cappello rosso.
Mario si gira piano, stupito.
<< Sì … >> continua la voce bassa << SONO PROPRIO COSE DA DEFICIENTI!!! >> termina poi, urlando di rabbia.
Luigi, con la faccia rossa, palesemente infuriato, quasi stritola il foglio nella mano destra mentre, alzandosi il berretto dalla testa, continua ad urlare.
<< Ne ho abbastanza! >> fa poi, buttando a terra il berretto e sbattendo forte il piede a terra, più e più volte << Col cavolo che continuo con questa storia, del fratello deficiente! O mi cambiano contratto o io, da qui, me-na-va-do! >> .
Mario lo guarda scioccato.
<< L … Luigi, ma sei veramente tu? >> .
L’altro riprende il cappello da terra.
<< Certo che sì, scusa, chi altri credi che sia? >> fa poi, con sguardo sprezzante e tono di superiorità, sventolandosi sul viso il berretto.
<< Sai che c’è? >> chiede al fratello, in modo retorico.
Mario fa per rispondere, ma Luigi lo precede.
<< C’è che sono stufo! Tu … tu ti lamenti? Tu che almeno, in questi dannatissimi giochi, fai sempre la parte dell’eroe intelligente? Provaci tu, provaci, a fare quello cretino che non capisce mai una parola! Dai! Voglio proprio vedere come ti senti! >> .
Vedendo che il fratello non risponde, Luigi continua, con il volto sempre più accigliato.
<< Vuoi sapere come mi sento? Uno schifo! Mi sento un inetto, solo perché devo fare la parte dell’imbranato! … mm … ma sai che c’è? Da adesso in poi, la parte dell’eroe, la faccio io! >> conclude con un’occhiata sadicamente malefica e, sceso dal blocco, abbassa la visiera del cappello del fratello, sorpassandolo.
Mario, stordito, se la rimette a posto  e, raggiungendo Luigi, correndo, prova a chiedergli qualcosa.
<< Ma Luigi, che cosa … ? >>
<< Sta zitto, gnomo. >> taglia corto l’altro.
Mario, non si fa intimidire.
<< A chi, dici “gnomo”? >> .
Luigi si gira, fulminandolo con lo sguardo.
<< A te, qualche problema, “gnomo”? >> .
Mario non riesce a controbattere, ma comunque non la vuole dare vinta a quello spilungone.
Se ha così tanto coraggio da chiamare me “gnomo” non ha capito proprio con chi ha a che fare.
<< Luigi, mi sa che non ti conviene metterti contro di me. In un combattimento ti batterei di sicuro >> fa poi l’idraulico rosso, con aria di superiorità.
<< Abbassa la cresta, tappo >> risponde l’altro baffuto, senza scomporsi minimamente << Sappi che fino ad ora ho seguito, punto per punto, tutto quello che mi dicevano di fare quelli del contratto, ma ora basta! Ne ho fin sopra i capelli di sopportare con un sorriso tutti questi scemi pieni di problemi! >> e dicendo questo indica tutto il paesaggio, immobile, con la mano girandola.
Mario non capisce ancora bene la situazione.
<< Scusa, ma … che succede? Non sei mai stato così, mi puoi spiegare? >> .
Segue un lungo silenzio.
Luigi continua a camminare.
<< È che sono stufo. Stufo di essere quello che non sono, stufo di fare da spalla ad uno molto più basso di me e che si atteggia da perfetto paladino della giustizia, stufo di queste principesse maldestre che ad ogni cosa che fanno finiscono nei guai … stufo! Sono stufo di tutto! >> dice d’un tratto, sfogandosi.
Il fratello lo fissa da dietro. Poi scoppia a ridere.
<< Ma lo sai? Così sei più simpatico di prima! >> gli confessa il baffuto, alzandosi la visiera rossa.
Il cappello verde si volta, verso quello rosso.
<< Sì … e non mi dispiace affatto l’idea di prenderti in giro, microbo >> sorride beffardo, Luigi.
Non sembra più lo stesso, ma rimane pur sempre suo fratello.
E poi, parlandoci chiaro, non che Mario sia rimasto quel grande eroe coraggioso e sempre pronto a difendere tutti che faceva credere di essere.
Anche lui, come il fratello è stufo.
<< Luigi, noi due ci assomigliamo >>
<< Di sicuro non in altezza >> .
Dopo un piccolo silenzio i due si mettono a ridere.
<< Va bene, va bene, lo ammetto, sono stufo anche io di tutta questa storia >>
<< Finalmente un po’ di sincerità, nano >> .
I due si rimettono in marcia. Uno a fianco all’altro.
Durante il tragitto, incontrano uno Yoshi viola, che dorme beatamente, in mezzo alla strada.
Mario e Luigi si guardano un attimo negli occhi.
Telepatia.
Yoshi vola lontano lontano, a causa di due sonori calci nella milza.
<< Ben fatto, fratello! Non sopporto vedere qualcuno che riposa, quando noi pensiamo alla pace del regno! >> si congratula Mario, con l’alto baffuto.
<< Sono d’accordo. Anche io non sopporto vederli >> .
Si  incamminano, dentro la torre alla fine del livello, ognuno con una mano sulla spalla dell’altro.
<< E on dimenticare i funghi. >>
<< Già. Anche loro, sarebbe da menarli tutti >>
<< Ma, a proposito, tu l’altra volta cosa ci facevi con una bob-omba … ? >>
Le loro figure scompaiono.
 
 
Allora …. Che dire …. Che non so com’è venuta! …. Com’è venuta? Spero bene, d'altronde mi è piaciuto tantissimo scrivere sulla vera personalità di Luigi! ^^ poverino! Sempre considerato come il deficiente di turno! E così eccolo qua, nella mia ff, con tutt’altro carattere! XD vai Luigi! Combatti!                                                                                                                                               
Spero che anche questo capitolo, quindi, vi abbia fatto fare almeno un sorriso (piccolo piccolo, mi basta anche così); un saluto, Astrid 5E.
Ah, ultimamente sto lavorando a due storie diverse (questa e un’altra) e, visto che con l’altra sto abbastanza indietro, non so quanto presto potrò continuare qui! Comunque sia, ci rivediamo ad un’altra spruzzata di ingegno-demenza! Ciao ciao! J
  
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