Come
back to me,
it
’s
almost easy..
<<
CHI CAZZO SEI PER DIRMI QUESTE COSE?? CHI SEI? CHE COSA VUOI DA ME??
NON STIAMO
INSIEME!!!!! >> urlò Maddie, con le lacrime
che le offuscavano gli occhi.
Maledetto. Maledetto lui e tutto quanto. Maledetta Sophie che
gliel’aveva presentato,
maledetta sua madre che l’aveva convinta ad uscire un
po’ di più. Maledetti
tutti quanti.
<<
CHI SONO?? CHI SONO IO?? MA TI RENDI CONTO DELLA DOMANDA CHE MI HAI
APPENA
FATTO O SEI COMPLETAMENTE RINCRETINITA??? >>
urlò lui, avvicinandosi
all’inverosimile a lei. Lei, la sua
Maddie,
dolce Maddie, stupida Maddie. Stupida
al punto giusto, al punto di farlo innamorare quasi alla pazzia.
<<
IO SAREI RINCRETINITA?? MI SEMBRAVA DI AVER CAPITO CHE NON TE NE
FOTTEVA UN
CAZZO DI ME! >> ribadì l’altra,
sentendo che le lacrime, sì quelle
stronze (maledette anche quelle), pungevano. Richiedevano a gran voce
la loro
libertà di scendere sulle guance, come dei protestanti che
protestavano
numerosi per far valere i propri diritti. Ma quello non era il momento
di essere
un buon direttore, quello era il momento di reprimerle con i caschi
blu. Ed era
quello che stava facendo con le lacrime.
<<
QUESTO CHI CAZZO TE L’HA DETTO SCUSA?? >>
urlò lui sperando di non essere
stato proprio lui ad averglielo detto. Sarebbe stato capace, magari
dopo un
bicchiere di troppo. E se fosse stato così? Che avrebbe
fatto?
Maddie
abbassò il viso e cedette. Non era fatta per fare il capo
cattivo, non riusciva
a trattenere le sue emozioni per molto. Anzi, per quanto le
nascondesse, lei
era una di quelle che le lasciava fluire verso chi voleva lei.
<< Ti
odio, Brian. >> disse semplicemente, per poi uscire da
casa sua e
mettersi a correre. Odiava correre. Odiava un sacco di cose, tra le
quali
piangere come una pazza. Ma era quello che stava facendo, per una
persona che
non capiva e non avrebbe mai capito. Stupido Brian, stupido. Maledetto.
Maledetto!
Corse
ancora, mentre nella sua mente sentiva una voce che le diceva di
fermarsi, di
stare zitta, che era una stupida isterica, una bambina. Che non
meritava di
stare con Brian, il migliore amico della sua migliore amica. Lo odiava.
Dal
profondo.
Si
fermò in un parco, appoggiando le mani sulle ginocchia,
esausta. Cadde in
ginocchio. Il trucco sbavato sulle guance arrossate dalla corsa, il
labbro che
tremava furiosamente, gli occhi verdi lucidi come specchio ma rossi di
lacrime,
le gambe che tremavano per la fatica. Non era abituata a correre.
Quanto aveva
percorso? Per quanto tempo si era sentita libera di piangere
furiosamente?
Troppo poco… troppo poco tempo, ma troppo spazio. Era
veloce, non lo sapeva!
<<
Che… Maddie? >> una voce la distolse dalla sua
fantasia e la riportò
bruscamente alla realtà. Matt. Appena lo vide
ricominciò a piangere disperata,
rannicchiandosi a gomitolo su se stessa.
Matt
spalancò gli occhi spaventato e le corse di fianco,
lasciando sola la ragazza
che camminava con lui. La piccola Maddie era più importante
di qualsiasi altra
ragazza.
<<
Ehi ehi ehi, che cosa c’è? Che è
successo? >> le chiese, stringendola
immediatamente tra le braccia.
<<
Ho seguito il tuo consiglio.. >> sussurrò lei
tra le lacrime, mentre
cercava di non accoccolarsi tra le sue braccia. Lui non sarebbe stato
sempre
con lei, non poteva, lei doveva farcela da sola.
<<
E..? È andata così male? >>
<<
Abbiamo litigato, mi ha dato della stronza.. ci siamo urlati addosso
Matty, ci
siamo urlati a tanto così.. >>
spiegò, facendoglielo vedere. Si avvicinò
a lui fino a far rimanere solo più due o tre centimetri di
distanza tra i loro
nasi.
Matt
si ritenne fortunato a non essere lui la persona per cui lei piangeva.
Vedere piangere
una donna era una cosa che odiava dal profondo. Soprattutto se era la
ragazza
che lui amava. << Piccola, stai calma.. >>
cercò di
tranquillizzarla, mentre il cuore cominciava a battere forte. Talmente
forte
che sembrava volesse uscire dal petto e saltare in braccio a Maddie.
<<
Non piangere più.. va tutto bene.. >>
provò di nuovo. La strinse e le
mise la testa tra la spalla e il collo, per farla stare comoda: sapeva
che
soffriva spesso di dolori strani, come del resto anche Sophie, quindi
cercò di
farla stare meglio possibile a livello di postura.
<<
Non va bene Matt.. non va bene per niente… lui non ha
capito, non ha capito che
ho fatto finta! Non avrei potuto fargli questo…
>> poi fece una smorfia.
<< Anche se non gli importa niente di me..
>> continuò, a bassa
voce. In quel momento se ne fregò e abbracciò
stretto il suo amico, riprendendo
una respirazione normale. Matt. Forse era lui la persona giusta di cui
innamorarsi. Forse era lui, non quel cretino di Brian. Matt era sempre
stato
buono, dolce, simpatico..
Intanto,
nel silenzio, lui pensava. Era successo tutto così in
fretta, senza che loro se
ne rendessero conto. Sophie era arrivata come un uragano, aveva
sconvolto le
loro giovane vite, Jimmy, Johnny e Zacky erano riusciti a rimanere
illesi, si
erano affezionati, ma non erano rimasti sconvolti da lei. Per Matt e
Brian non
era stato così facile. Erano stati prima travolti da Sophie,
quel piccolo
diavolo dal viso d’angelo come la chiamava affettuosamente
Jimmy, e poi da Maddie.
Maddie
era arrivata dopo, con Sophie, la sua migliore amica, e aveva portato
scompiglio. Non era la solita ragazzina viziata, era umile, e
silenziosa, e non
dava mai nulla per scontato. E, cosa più importante, era
stata la prima ragazza
ad interessare ad entrambi i migliori amici, Matt e Brian. Erano
innamorati di
lei tutti e due, ma Matt sapeva dei sentimenti di Maddie e sapeva di
non potere
avere speranza. Lei era così dolce ed ingenua, ma lui vedeva
chiaramente come
guardava Brian.. esattamente con gli occhi da innamorata persa.
<<
Non va bene niente… >> sussurrò di
nuovo Maddie, sorridendo mesta.
<< Come non andrà mai.. sono un disastro
Matty, sono un completo disastro…
>> continuò, sentendo le palpebre pesanti,
stanche. << Avrei dovuto
innamorarmi di te.. >> disse, prima di cadere
addormentata.
Matt
rimase
in silenzio e la prese in braccio. Mille pensieri per la testa, mille
cose da
dire, mille e più altre sensazioni. Fermarsi, stringerla e
piangere, era quello
che voleva fare in quel momento, ma sapeva di non poterlo fare. Strinse
i
pugni, si alzò in piedi e cominciò a camminare,
fino a trovarsi sotto casa di
Sophie. Suonò al citofono e lei aprì
immediatamente, col suo solito sorriso che
morì davanti a quella scena.
<<
Che…? >> provò a chiedere, ma Matt
le fece segno di tacere ed entrò in
casa, andando ad appoggiare la sua amata sul letto
dell’amica. << Matt,
parla. >> lo costrinse Sophie, bloccandolo al muro.
<<
Ha litigato con Brian.. non ho ben capito, l’ho trovata che
piangeva in un
parco mentre ero con Amy. >> a quel nome, la ragazza fece
una smorfia che
lui notò ma non si chiese come mai.
<<
E quindi? Le hai parlato tu sì o no? >> la
ragazza uscì dalla sua camera
da letto ed andò in cucina a farsi un tè. Stare
in cucina la rilassava e sapeva
di aver bisogno di relax in quel momento.
<<
No, non ho potuto. Finché.. finché non trovo
qualcuno con cui dimenticarla non
posso parlarle.. lei ama lui.. si vede cazzo. >>
continuò, passandosi una
mano tra i capelli lui, mentre la raggiungeva in cucina.
<<
Devi dirglielo! Per te e per lei, in modo che lei possa scegliere alla
pari..
>> disse lei, brandendo una tazza a mo’ di
coltello. Era strano come lei
consigliasse di fare una cosa quando sapeva benissimo che lei sarebbe
dovuta
essere la prima a seguire i suoi consigli.
<<
Sei un’ipocrita. >> Matt alzò il
viso e la guardò con uno sguardo duro
misto a tenerezza. << Tu avresti dovuto dirmi da un pezzo
che mi ami.
>>
Sophie
abbassò la tazza. Era vero. E voleva dire che la situazione
era diversa, ma non
poteva. Era finalmente andata a sbattere il muso contro quel maledetto
muro;
voleva sotterrarsi dalla vergogna, ma c’era una cosa che
doveva ancora capire.
<< Da quanto lo sai? >> chiese,
appoggiandosi al tavolo in cucina.
<<
Un po’… da quando l’hai detto a Jimmy.
>> lui la guardò e le sorrise,
cercando di calmarla. << Non me l’ha detto lui,
l’ho scoperto io.. gli ho
chiesto conferma e lui mi ha dato ragione. >>
spiegò tranquillamente.
Lei
sospirò,
triste. << Apprezzo il fatto che tu non ti sia
allontanato. Però..
possiamo parlarne quando avremo risolto la situazione di Maddie, per
favore?
>> chiese con voce quasi supplicante.
A
quell’immagine
Matt rimase spiazzato. Aveva sempre visto il carattere forte,
combattivo,
altruista ed energico, mai la sua parte debole. In quell’anno
che la conosceva
non l’aveva mai vista piangere, benché lei avesse
avuto più volte motivo. In quel
momento invece sembrava una bambina che voleva fare
qualcos’altro, qualcosa che
non le facesse del male. Era piccola ed indifesa.
<<
Va bene. >> annuì, per poi sedersi al tavolo
ed appoggiarcisi coi gomiti.
<< Cosa dovrei fare? >> chiese, cercando di
nuovo in lei quello
sguardo coraggioso che l’aveva sempre aiutato a risolvere i
suoi problemi.
<< Mi ha detto che sarebbe stato meglio se si fosse
innamorata di me..
>> sussurrò, distogliendo lo sguardo.
<<
Sarebbe stato meglio, più facile anche.. ma sai, non sarebbe
stata lei. Maddie odia
le cose facili, vuole la sfida ogni giorno.. per questo tu non potresti
andare
bene. >> gli rispose, col tono leggermente più
freddo di quello di prima.
<< Mi spiace Matty, ma non so cosa cambierebbe se le
dicessi che la ami…
per quanto sia giusto farlo. >> camminò
attorno al tavolo e gli si
sedette di fianco, mettendogli un braccio attorno alle spalle.
Lui
si
appoggiò alla sua spalla e sospirò.
<< Mi sento uno schifo.. è il mio
migliore amico! Ed è anche lui innamorato di lei! Lei ha
provato a dirgli che
era stata con qualcun altro per farlo ingelosire e guarda
com’è andata a
finire! Lei ha pianto così tanto da farsi male agli occhi..
>>
<<
Io avrei un’idea. Ma sei disposto a perdere il tuo amore per
donarlo al tuo
migliore amico? Rinunceresti a lei per renderla felice?
>> chiese, per
sondare il terreno. Se lui l’amava davvero come diceva,
avrebbe fatto d tutto
per farla felice. E se per farlo doveva rinunciare ad averla solo per
sé, l’avrebbe
fatto senza pensarci due volte.
<<
Lo farò. Ma tu.. non lasciarmi solo, okay? >>
sussurrò, voltandosi per
abbracciarla.
Sophie
sorrise dolcemente e ricambiò l’abbraccio,
nuovamente tranquilla. << Non
lo farei mai. >> gli rispose, stampandogli un bacio sulla
guancia.
Matt
si
staccò e le fece un sorriso. << Cosa devo
fare? >> le chiese,
pronto a tutto per la felicità della sua piccola Maddie.
<<
Chiama Brian, fatti spiegare cos’è successo,
spiegagli come stanno le cose.. e
digli che se non ci vuole stare lui con Mad… beh, ci starai
tu! >> spiegò
brevemente lei, sentendo una fitta al cuore appena pronunciò
l’ultima frase.
<< Però fallo prima che si svegli..
così lui potrà raggiungerla qui.
>> gli strizzò l’occhio e fece per
andarsene dalla cucina, ma lui le
prese la mano in modo da farla rimanere lì.
<<
Stai qui per favore.. >> le chiese, stringendole forte la
mano con la
sua.
<<
Okay.. >> si sedette di nuovo vicino a lui e gli sorrise
incoraggiante.
Lui
afferrò
il cellulare con la mano libera e pescò Brian dalla rubrica,
chiamandolo
subito.
“Cazzo Matt, è scomparsa Maddie!”
disse
subito l’altro, appena rispose al cellulare.
“Stai
tranquillo, è qui… amico, dobbiamo parlare di
lei.” Lo avvertì, con tono grave.
“Parla, sono qui..”
“Io
sono innamorato di lei.” Lanciò uno sguardo a
Sophie per vedere se il suo viso
era cambiato, ma la trovò uguale a poco prima. “..
e anche tu sei innamorato di
lei.”
“Io non..-”
“Non
prendermi per il culo Brian. Cazzo, si vede lontano un miglio!
Perché le hai
urlato addosso?”
“Ehi, anche lei lo ha fatto! Non sono stato
l’unico
arrabbiato. Mi ha detto di essere andata con Adam.. cazzo, sai quanto
odio
quell’Adam!!”
Matt
scosse
la testa, esasperato. Proprio Adam doveva scegliere Maddie per dire una
bugia a
Brian? Lui ed Adam erano nemici da quando erano nati. “Brian,
sei un idiota.” Lo
avvertì, facendo annuire Sophie al suo fianco.
“Non è mai andata con Adam.”
“Ma lei mi ha-”
“Lei
ti ha detto una palla per farti ingelosire.”
“
E perché avrebbe dovuto?”
“Oddio,
sei tardo. Forse perché è innamorata di
te?”
Sophie
gli strinse di più la mano per ricordargli che era vicina a
lui. Sapeva quanto
era difficile per una persona innamorata lasciare il posto ad
un’altra
persona.. soprattutto se era il tuo migliore amico.
“Non può essere innamorata di
me… mi odia!”
“Senti.
Io ti voglio bene, sei il mio migliore amico, ma sei anche un completo
idiota. Lei
è pazza di te, ma se tu
non lo sei di
lei.. beh, non sono affari miei! Sappi solo che se non corri qui da
‘phie
subito con delle scuse pronte, Maddie me la prendo io.”
Disse, chiudendo poi la
chiamata. << Fatto.. >> si voltò
verso l’amica e le fece un sorriso
triste.
<<
Dai tesoro, troverai qualcuno per te. >> gli disse lei,
abbracciandolo
stretto. Lo capiva benissimo, anche lei stava lasciando il posto ad
un’altra
ragazza per lui, sicuramente migliore di lei in tutti i campi: Sophie
Bradley
era una calamità naturale, lo dicevano anche i suoi genitori.
Matt
prese un profondo respiro ed annuì. << Ti va
se andiamo da qualche parte?
Abbiamo un discorso da fare mi sembra.. >> sorrise, e lei
arrossì.
<<
Oh.. beh… aspettiamo che arrivi Brian e.. >>
Matt le fece una smorfia che
la portò ad essere ancora più rossa in viso.
<< Ok parliamo adesso, che
questa cosa delle smorfie non mi piace per nulla. >>
borbottl, alzandosi
dal tavolo per andare in salotto a sedersi sul divano nero.
Lui
la
seguì e le si sedette vicino, guardandola. Aveva sempre
pensato che Sophie non
potesse andare bene per lui perché sapeva difendersi da
sola, quando lui voleva
qualcuno da proteggere sempre da tutti e tutto. Ma prima, quando lui le
aveva
detto di sapere del suo amore, l’aveva vista sotto
un’altra luce e aveva capito
di essersi sbagliato completamente. Dopotutto lei era bella, solare,
allegra..
un uragano di felicità da donare al Mondo intero, anche se i
colori che portava
addosso dicevano esattamente il contrario. Ed era quel piccolo ciclone
che lo
stava guardando con i suoi grandi occhi verdi, preoccupata.
<< Che c’è?
>> le chiese.
<<
Non so guarda.. forse c’è che la persona che amo
è di fianco a me e, ah, sì, sa
che io la amo eppure è di fianco a me e..- >>
<<
Stai zitta. >> sbottò lui, ridendo e facendola
arrossire più di quanto
non fosse già. << Parli o no? >>
la incitò, sorridendole
dolcemente.
<<
Che dovrei dire scusa? Mi pare che la situazione sia chiara. Tu e Brian
amate la
mia migliore amica, e lei ama Brian.. non c’è
molto da aggiungere. >>
berciò acidamente.
Matt
roteò
gli occhi e la tirò a sé, facendole appoggiare la
testa sulla spalla. Le fece
mettere le gambe sulle sue e la abbracciò, appoggiando il
mento sulla sua nuca.
<< Hai dimenticato qualcuno. >> le
sussurrò all’orecchio, facendola
rabbrividire. << Tu. >> le disse, dandole
un bacio sulla fronte.
<<
Se io stessi cerando di dimenticarti tu mi staresti uccidendo, lo sai
questo?
>> gli disse lei, schietta. Non aveva più
senso fingere ormai. Lui sapeva
e lei sapeva.
<<
Stai cercando di farlo? >>
<<
No. Ci ho rinunciato, tanto se deve passare passa da sola.
>> disse lei,
alzando il viso sorridendo.
<<
‘phie.. >>
<<
No aspetta. Io non voglio essere una seconda scelta solo
perché Mad ama Brian. Io..
>>
Matt
le
sorrise e le diede un altro bacio sulla fronte. << Lo so
benissimo. Avrei
dovuto capirlo molto tempo fa’.. prima di Maddie..
>>
<<
Che hai intenzione di fare con me, adesso? >> gli chiese,
appoggiandosi
alla sua spalla e chiudendo gli occhi.
<<
Non lo so. Ricominciamo da capo? >> propose, facendola
ridere di gusto.
<<
Ok. Ciao, io sono Sophie, e se mi fai del male dì pure addio
alla tua macchina!
>> si presentò la ragazza, prima che
suonassero al campanello. Gli occhi
di Matt si rabbuiarono, ma il suo sorriso persisteva sul volto. Lei
aprì la
porta e si vide davanti il suo amico Brian: lo abbracciò e
poi lo portò in
camera da letto, dove stava Maddie ancora addormentata.
<<
Matt… noi andiamo? >> chiese la padrona di
casa facendo un cenno a Matt,
che annuì e si alzò. Raggiunse un attimo Brian e
gli mise una mano sulla spalla.
<<
Se le fai del male non importa quanto ti voglia bene.. sia chiaro.
>> lo
avvertì, uscendo poi di casa insieme a Sophie.
Brian
rimase
immobile seduto sul letto, dove Maddie stava dormendo beata. Era
così piccola..
il suo esile corpo era ricoperto da un leggero lenzuolo che lasciava
intravedere tutto. Si spostò per guardarla in viso e la
vide: le righe nere del
trucco erano colate lungo le sue guance, dandole
l’impressione di essere appena
stata colorata da un bambino piccolo. << Scusami tesoro..
>>
sussurrò, tristemente. Era tutta colpa sua, tutta colpa sua
che non aveva
capito niente di lei fin dall’inizio.
Maddie
aprì un occhio lentamente, sentendo una voce fuori dal suo
sogno. Quando mise a
fuoco però, piantò un urlo e si mise seduta di
scatto, spaventata. << CHE
CAZZO CI FAI TU QUI! >> urlò, guardandosi
intorno. Riconobbe subito le
pareti azzurre di camera di Sophie, poi collegò che Matt
doveva averla portata
lì quando si era addormentata.
<<
Ehi, ehi.. calmati.. sono venuto per chiederti scusa. >>
le disse lui,
sorridendole dolcemente.
<<
Per? >>
<<
Per averti insultata non sapendo la verità.. mi dispiace
piccola, io non.. non
sapevo.. >>
<<
Non sapevi che cosa? >> si insospettì la
castana, inarcando un
sopracciglio.
<<
Non sapevo tu fossi innamorata di me.. >>
<<
Grandioso. >> ringhiò lei, nervosamente. Si
mise seduta comoda e lo
guardò trucemente, come se volesse farlo a pezzettini
piccoli piccoli e poi
darli da mangiare al cane.
<<
No, aspetta un attimo. >>
<< Aspetta tu. Cazzo. Ti hanno detto che sono innamorata
di te. E tu sei
a casa di ‘phie. Che cosa minchia vuoi ancora?
>>
Brian
fece
un sorriso e le si avvicinò pericolosamente.
<< Vuoi saperlo? >>
fece una delle sue solite smorfie e lei si sciolse. Del tutto.
Maddie
non ricordò mai precisamente cosa successe…
sapeva solamente che finalmente
qualcosa era andato nel verso giusto. E lui, Brian Haner, era fottutamente innamorato di lei.