Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: suni    28/01/2011    19 recensioni
“Res...pira..” sussurrava Sakura implorante, tra i singulti spezzati. “Res...pira, ti...preg...o...”
La polvere sollevata dalle esplosioni le bruciava la gola e le labbra, e da qualche parte qualcuno lanciava ordini e urla e lamenti e imprecazioni. Lei non badava a niente. Soltanto a cercare un alito di vita, qualcosa, in quella che sembrava ormai una carcassa – vita mia, luce, alzati, cammina.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nell'attesa di qualcosa di un po' più consistente, una banalissima scemenza a tempo perso.

Buona lettura.




Aurora



Non aveva potuto dirglielo.
Non aveva potuto dirglielo e non avrebbe potuto mai più, forse, e continuava a concentrare il chakra nelle mani che tremavano, scosse dai suoi singhiozzi accorati e da un tremito che le nasceva nel centro dello stomaco e si irradiava dappertutto, impedendole persino di respirare. Il suono dei suoi stessi singulti la assordava e il terrore la intorpidiva velenoso, comprimendole il busto tanto da schiacciarla.
Res...pira..” sussurrava Sakura implorante, tra i singulti spezzati. “Res...pira, ti...preg...o...”
La polvere sollevata dalle esplosioni le bruciava la gola e le labbra, e da qualche parte qualcuno lanciava ordini e urla e lamenti e imprecazioni. Lei non badava a niente. Soltanto a cercare un alito di vita, qualcosa, in quella che sembrava ormai una carcassa – vita mia, luce, alzati, cammina.
Chinò la testa in avanti in un pianto disperato, squassante, mentre dai suoi palmi continuava a irradiarsi l'energia che a Sasuke non serviva più. Un corpo accartocciato per terra, gli occhi neri immobili puntati là in alto, dritto nel cielo tra le fronde degli alberi. Tutto quel sangue, ovunque, lo stesso che c'era sulle mani di Sakura, sulle sue braccia, sui vestiti.
Res...” Il singhiozzo le strozzò la voce in gola, strappandole via le ultime energie.
Rimase solo ferma a piangere, diffondendo quel chakra inutile, scrutando straziata quel viso, quel naso, quegli occhi, i capelli, il sangue, il fianco squarciato, e aveva lei stessa come un'emorragia che a stillicidio che le risucchiava via tutto da dentro e la annientava di dolore.
Sakura.”
Era la voce di Tsunade ma non le importava. Non le importava più niente.
Sakura, fermati.”
Non l'ascoltò neanche. Non le interessava, non contava. C'era Sasuke.
Sakura, basta!”
Tremava anche la voce di Tsunade, penosamente. E pure la sua mano che si poggiava sulle sue con quella che forse voleva essere fermezza, ma tremava anch'essa.
No... No!” singhiozzò lei.
Sakura, smettila!” Parole spezzate, la presa della shisho che diventava forte e le stringeva le braccia, tirandole via. “E' morto, Sakura.” E quelle parole quasi gutturali, e la forza dell'Hokage che la staccava da lui e la allontanava, mentre tutto il suo essere si spaccava a metà e sembrava esplodere.
No! NOOOOOOOOOOOOO...”



OOH!...”
Sgranò gli occhi nella penombra, respirando affannosamente. Le sue mani erano strette spasmodicamente sul lenzuolo e la sua schiena percorsa da un brivido gelato, il viso imperlato da sudori freddi.
Si accorse di avere le guance bagnate di lacrime mentre ritornava in sé lucidamente e i suoi occhi scoprivano le sagome dei mobili della camera, l'armadio, lo scrittoio, il letto vuoto e il profilo dei suoi piedi sotto la coperta. Dalle imposte filtrava una luce debolissima, doveva essere appena l'aurora.
Dalle labbra le sfuggì un ultimo singhiozzo, liberandole i polmoni contratti. Emise un lungo respiro, e un altro, frammisti a un gemito per rilasciare la tensione.
Cosa succede?”
La porta si era spalancata sulla figura tesa di Sasuke, in pigiama, spettinato, che ora la stava guardando perplesso.
Sakura si umettò le labbra.
Eh?” esalò confusa.
Hai urlato. Stai bene?”
Lei sbatté gli occhi un paio di volte.
Ho avuto un incubo,” mormorò, deglutendo.
Lo vedo, questo,” constatò lui, sbrigativo, prima di aggrottare la fronte osservandola più intensamente. “Stai piangendo,” osservò, atono.
Sakura scosse debolmente la testa.
Che ora è?” chiese tranquillizzandosi.
Saranno appena le cinque. Cos'hai sognato?” rispose lui, avanzando di un paio di passi nella loro stanza.
Sakura scosse la testa di nuovo, cercando di rimuovere quelle immagini dalla memoria. Rilassò la schiena ed accennò un sorriso smortino.
Come mai sei già alzato?” chiese, vaga.
Devi finire un rapporto, non ti ricordi?” Sasuke si corrucciò, annoiato. “Vado a concluderlo, mi rimangono due ore. Rimettiti a dormire, magari.”
Esitò per un secondo, sembrando incerto sul rimanere lì con lei, allungare la mano per accarezzarla o non fare proprio niente. Sembrò optare per quell'ultima ipotesi e arretrò lentamente, senza smettere di guardarla, fino a voltarsi indietro soltanto sulla porta.
Sas'ke,” lo richiamò lei.
Dimmi.”
Non...volevo davvero ucciderti.”
Lui sgranò gli occhi.
Eh?” sbottò, confuso.
Quando sono venuta a cercarti mentre eri con l'Akatsuki.”
Sasuke sbuffò lievemente, scrollando le spalle.
Lo so. Che ti prende?”
Lei piegò la testa di lato.
Farti del male era l'ultima cosa che desiderassi, in realtà. Volevo...dirtelo.”
Lui distese la fronte con eloquenza, sbuffando più apertamente.
Non te lo ricordi, vero?” borbottò, e l'occhiata disorientata di lei dovette sembrargli una risposta sufficiente. “Me lo hai già detto.”
Cos...?” farfugliò Sakura.
La sera della battaglia, quando mi hai soccorso. Mentre fermavi l'emorragia.”
Sakura rimase on la bocca semiaperta, stupita, cercando di fare mente locale.
Davvero?” sussurrò, e Sasuke annuì. “Non me lo ricordo. Ero piuttosto fuori di me in quel momento.” Accennò una risatina d'imbarazzo. “Tu te ne ricordi? Come...”
Beh, sai com'è,” la interruppe Sasuke, ruvido. “Non ero io quello che frignava, delirando mentre tentava di curarmi. Io ero quello sdraiato per terra che cercava di continuare a respirare.”
...Già,” bisbigliò lei, assorta.
Sasuke tornò sui propri passi e raggiunse il letto, appoggiandovi un ginocchio per piegarsi verso di lei.
Sì può sapere che razza di sogno hai fatto?” ripeté condiscendente, mentre le scostava dalla fronte i capelli sudati con le punte delle dita.
Ma Sakura scosse di nuovo testardamente la testa, poi d'impulso allungò le braccia e gliele strinse forte intorno al torace, affondandogli il viso contro. Era morbido, solido, caldo, anche da lì poteva sentire il suo cuore che batteva, regolare.
La mano di Sasuke si allacciò delicatamente al suo collo e poi le scorse sulla nuca e sulle spalle, mentre lui si arrendeva con un mezzo sospiro e si accucciava sul letto, per attirarla infine verso di sé.
Era solo un incubo,” mormorò distrattamente, facendo scivolare le dita sul suo fianco fino a raggiungere l'orlo della sua camicia da notte.
Sakura trattenne un sorriso, piegando il capo per andare a cercare le sue labbra con le proprie. Lui le prese il volto nella mano e con l'altro braccio le serrò la vita, per issarla su di sé.
Il tuo rapporto...” sussurrò Sakura mordendogli un labbro, mentre chiudeva le ginocchia intorno ai fianchi di lui.
Pazienza,” concluse Sasuke serafico, insinuando le dita su per le sue cosce.


   
 
Leggi le 19 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: suni