~ Solo per amore ~
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Fanfiction pubblicata il: 30\01\2011 
Fanfiction revisionata il: 06\09\2014

" Non è possibile che ci riempiano di compiti anche a fine anno!"
Una ragazza dai corti capelli biondi cominciò ad urlare di fronte alla caterba di libri scolastici sulla sua scrivania, lamentandosi del lavoro che avrebbe dovuto svolgere per qualche giorno dopo.
" E quest'anno abbiamo anche gli esami! " continuò.
" Nagisa, la smetti di lamentarti?!" un esserino giallo simile ad un orsacchiotto, saltò sulla scrivania e guardò male la ragazza.
Quest'ultima, già nervosa di suo, si infuriò ancora di più: " Si può sapere che vuoi, Mepple?! Non vedi che sto studiando?!"
" Più che studiando, ti stai lamentando." l'altro la guardò con aria di superiorità.
" Adesso mi hai stufato!" la bionda gli tirò uno schiaffo, che lo costrinse a trasformarsi in una specie di cellulare. Fatto ciò, la ragazza passò una carta sull'oggetto elettronico, che fece addormentare Mepple. 
" Finalmente." sospirò.
" Nagisa?" sua madre la chiamò dal corridoio.
" Si?"
" Hai una visita!" esclamò la signora.
" Di chi si tratta?"
" E' Honoka! Sbrigati a scendere, non lasciarla aspettare!" detto questo, se ne andò.
" Honoka...?" chiese sorpresa " Arrivo!" scattò in piedi e si fiondò immediatamente all'ingresso di casa, dove trovò ad attenderla l'amica.
" Ciao Nagisa! " quest'ultima le sorrise.
" Honoka... ciao. " balbettò. Come sempre più spesso accadeva negli ultimi tempi, quando vedeva la Cure Bianca il suo cuore cominciava a battere all'impazzata, le parole le morivano in gola per l'imbarazzo e le sue guance si coloravano sempre di un rosso acceso.
Trovava Honoka sempre più attraente, la sua bellezza era in grado di toglierle il fiato.
Era alta quanto lei, aveva gli occhi di un blu profondo, i capelli corvini e le labbra sottili.
Quel giorno indossava un lungo e bianco vestito e delle ballerine nere, mentre sull'indice destro portava un anello d'oro bianco, un regalo che le aveva fatto sua madre al ritorno da un viaggio in Europa. Il suo portamento era fine, al contrario di quello goffo di Nagisa. 
Quest'ultima era rimasta incantata dall'aspetto dell'altra, così la corvina azzardò: " Nagisa... stai bene?"
A quelle parole, la Cure Nera si riprese e arrossì. " Si, scusami. Accomodati pure." aspettò che l'amica si togliesse le scarpe, per poi condurla nella propria camera.
Appena Honoka notò la pila di libri sulla scrivania indietreggiò. " Oh, stavi studiando... scusa il disturbo... se vuoi ripasso dopo, o domani."
Nagisa si portò un braccio alla nuca " Non ti preoccupare, stavo solo ripassando..." mentì. " Quanto vorrei che fosse vero..." pensò.
" Ah si? Sei sicura?" chiese Honoka.
" Che c'è, dubiti di me?" Mise il broncio l'altra.
" Mmh, proverò a fidarmi. Sono venuta qui per parlarti dello spettacolo di fine anno... tu... hai intenzione di prenderne parte?" domandò imbarazzata.
L'altra ci riflettè un attimo, poi rispose " Beh si... pensavo di fare qualche numero con la palla e la racchetta da lacrosse, anche se non sono sicura al cento per cento di riuscirci... tu?"
" A dire il vero..." arrossì " A me sarebbe piaciuto esibirmi con te..."
" Ah si? Non c'è problema, credo di poter fare più esibizioni, se si tratta di farne con te." accennò un sorriso.
Il viso di Honoka si illuminò " Davvero? Mi fa piacere! Che ne pensi di recitare qualcosa?"
" Recitare? Sarebbe fantastico! Come quando abbiamo fatto Romeo e Giulietta..." arrossì per il dolce ricordo.
" Perfetto allora. Ecco... c'è un'altra cosa che vorrei chiederti..."
" Dimmi pure. " sorrise la bionda.
" Ti va di venire a mangiare da me, questa sera? Puoi anche fermarti a dormire." la corvina propose ciò tutto d'un fiato, senza guardare l'altra negli occhi per paura di arrossire, cosa che fece Nagisa a sentire quelle parole.
" Ma certo, volentieri! Grazie per l'invito, Honoka!" le prese le mani e gliele carezzò.
" Ci vediamo dopo, allora! " diede un bacio sulla guancia all'amica " Ciao!"
E così Honoka uscì da casa Misumi e si diresse verso la sua enorme villa. Spesso si sentiva sola, a vivere insieme a sua nonna. I suoi genitori erano sempre in viaggio e casa Yukishiro in quel modo sembrava vuota.
Nel frattempo, Nagisa, in camera sua, saltava per la gioia gridando: " Evvai!"
" Che hai da urlare tanto?" chiese Mepple, appena svegliatosi dal sonnellino.
" Mepple, stanotte si sta da Yukishiro!"
A quelle parole, gli occhi dell'esserino brillarono " Evviva! Così posso stare con Mipple!"
" Già! Sei felice, vero? Beh dai, corro a farmi la doccia!" prese un accappatoio e dei vestiti, ma mentre stava per uscira dalla stanza sentì Mepple strillare.
" NAGISA! "
" Che c'è?!" si voltò.
" E i compiti?!" 
L'altra fece spallucce " Possono aspettare. "
L'animaletto cercò di fermarla, ma quella era già schizzata via.

Dopo un'ora la ragazza uscì dal bagno, presentandosi con un look particolarmente mascolino.
Indossava nelle scarpe da ginnastica nere, dei jeans azzurri, una t-shirt scura ed un giacchino di pelle nero. I capelli erano a spazzola, lucenti per il gel. Se avesse avuto un po' di barba sarebbe sembrata al cento per cento un uomo. Tuttavia, non si poteva negare che avesse un aspetto magnifico.
Mepple si complimentò con lei, ma poco dopo tornò serio. " Nagisa..."
" Si...?"
" Guarda che sono ancora le cinque del pomeriggio... direi che sei leggermente in anticipo."
L'altra abbassò la testa, delusa.
" Non disperare, puoi usare il tempo rimanente per i compiti!"
" Cosa?! Non puoi farmi questo..." gli occhi le divennero lucidi.
" Zitta e studia!" si improvvisò maestro, e per le due ore successive non fece altro che farla lavorare.

Intorno alle sette e mezzo, la bionda cercò di sgusciare fuori da casa sua, quando sua madre la bloccò. " Dove stai andando?"
Nagisa si bloccò: " Da un'amica..."
" Ma chi vuoi prendere in giro?" ridacchiò la signora " Si vede lontano un miglio che stai per andare ad un appuntamento!"
" Ma che dici!" arrossì " Sto andando da Honoka!"
Sua madre perse la propria eccitazione " Ah... peccato. Resti là a dormire?"
La figlia annuì.
" Ma non ti porti nemmeno un pigiama?"
" Oh, cavolo, me ne sono dimenticata!"

Alle ore otto il campanello di casa Yukishiro suonò e la nonna di Honoka andò ad aprire.
" Chi è questo bel giovanotto...?"
" Salve signora... a dire il vero, io sono Nagisa..."
" Ah! Scusami cara! Chiamo subito Honoka, tu nel frattempo accomodati!"
" Ehi Nagisa!" Poco dopo Honoka giunse alla porta d'ingresso, e sbarrò gli occhi, rapita dall'aspetto esteriore dell'amica. Trovava fosse davvero carina vestita in quel modo mascolino, rifletteva la sua personalità. Era davvero attraente, e, dovette ammettere, anche molto eccitante.
" Buonasera, Honoka." balbettò imbarazzata, dopodiché con l'amica si recò nella sala da pranzo, trovando sedute al tavolo anche Hikari, Rina e Shiho, tutte che le facevano l'occhiolino.
" Non sapevo avessi invitato anche loro..." mormorò all'orecchio dell'altra.
" E' colpa di mia nonna."
Constatata la situazione, si sedettero anche loro a mangiare.
" Honoka, non sapevo avessi invitato anche un ragazzo a cena... se avessimo saputo che avevi un appuntamento non saremmo venute..." Hikari rise sotto i baffi.
" Non fare la scema, lo sai bene che sono io!" grugnì Misumi.
" Ah, Nagisa, non sapevo che l'appuntamento fosse con te."
Quelle parole fecero arrossire la bionda come un pomodoro, così Honoka decise di far calmare le acque andando in cucina.
" Fai del tuo meglio oggi, è la tua occasione con Yukishiro!" sorrisero Rina e Shiho.
" Ma che state dicendo...?"
Che sapessero dell'attrazione che lei provava nei confronti di Honoka?


Finita la cena, Rina, Shiho e Hikari se ne andarono. Quest'ultima portò con sé anche Mipple e Mepple, in modo da lasciare un po' di spazio alle sue amiche.
Le due, imbarazzate, si misero il pigiama e si sdraiarono sul futon. Non era la prima volta che dormivano insieme, ma quella sera era diversa. Entrambe provavano un disperato bisogno di avvicinarsi, e, dopo essersi intese con uno sguardo, lo fecero.
Poco dopo cominciarono a guardarsi negli occhi. Nagisa non resistette all'impulso di baciarla. Si avvicinò e lo fece, un bacio dolce, lungo e senza pretese. Poco dopo, si addormentò con la sua solita e impressionante velocità.
Honoka guardò la sua amica addormentarsi, felice. 
Allora anche lei provava i suoi stessi sentimenti? 
Stentava a crederci. 
Quella sera sapeva che non avrebbe dormito per l'ansia di sapere.

Il mattino dopo, con grande delusione di Yukishiro, Nagisa si comportò come se niente fosse. Decise però di non complicare le cose, e, nonostante fosse infastidita, non disse nulla.




Qualche giorno dopo, durante l'ora di pranzo, Honoka stava girando per i corridoi della scuola alla ricerca di Nagisa: aveva bisogno di parlarle, di chiarire i propri sentimenti. Il suo cuore stava scoppiando.

Passò per il cortile interno della scuola, quando notò un gruppo di ragazzi intenti ad osservare una scena. Decise di avvicinarsi anche lei, e ciò che vide la pietrificò: vide Nagisa concentrata a baciare Shogo.
" Non può essere vero...!" esclamò, per poi correre via.
La bionda si accorse di ciò che stava accadendo, così mormorò un "mi dispiace" e corse dietro all'amica.

Dopo una decina di minuti di disperate ricerche, la trovò, seduta in fondo ad un corridoio. Decise di sedersi accanto a lei.
" Hey..."
L'altra, con lo sguardo rivolto verso terra e le lacrime che le scorrevano sulle guance la intimò ad andarsene: " Vattene."
Nagisa la ignorò, per poi metterle una mano sulla spalla. " Perché piangi?"
Honoka la scostò " Non mi toccare!"
Per quella reazione, Nagisa si stupì, ma cercò di non perdere la calma. " Che ti succede? Me lo vuoi dire?"
L'altra spinse per terra la bionda, per poi alzarsi di scatto.
" Che succede?! Succede che ti amo, Nagisa! Non l'hai ancora capito?!"
L'altra abbassò lo sguardo. " Però... hai visto... che sto con Shogo..."
Honoka non rispose. Scoppiò nuovamente a piangere, dopodiché corse via.
Nagisa tirò un pugno al muro, urlando " Non è giusto! Perché a me?!"
Poco dopo, avvertì una mano toccarle la spalla.
" Molto brava Nagisa..."
" Lurido bastardo! Cosa vuoi da me ancora?!" urlò contro un essere violaceo.
" Voglio che tu le dica che la odi... che non la vorrai mai più rivedere."
La bionda sbarrò gli occhi. " No... No!" Corse via, mentre veniva inseguita dall'essere.

Dopo decine di minuti stancanti, nonostante i corsi pomeridiani stessero per iniziare, Nagisa venne bloccata contro un muro nel retro della scuola.
" Devi farlo! O sai cosa accadrà alla tua amica... la vuoi vedere con la testa staccata dal corpo, per caso? O vivisezionata? Distrutta dal potere delle tenebre?!"
" No..."
" Certo che no. A te la scelta."
" D'accordo." balbettò. " Lo farò."
" Tu non farai niente di niente!" Da dietro un muro spuntò la corvina.
" Honoka! Scappa finché sei in tempo!" la avvertì Nagisa.
" Nagisa..." le si avvicinò. Dopodiché le tirò uno schiaffo. L'essere rise divertito. " Pensavo di potermi finare di te, non credevo saresti mai passata dalla parte di Jyaku!"
" Non l'ho fatto... sono stata costretta... ero... sola."
A quelle parole il cuore di Honoka perse un battito. Prese per mano l'amica, la guardò e le disse: " Ora non sei più sola."
E insieme, si trasformarono.
Jyaku rise malefico " Cure Black, che stai facendo? Ti sei dimenticata di essere passata dalla MIA parte?"
Nagisa, con le lacrime agli occhi alzò la testa e rispose: " Non sono mai stata dalla tua parte! Stavo ubbidendo alle tue richieste per colpa dei tuoi stupidi ricatti! Non ho mai voluto baciare quel ragazzo, tantomeno allontanarmi da Honoka! Ma tu... essere miserabile, hai minacciato di farle del male... e io questo non lo posso tollerare, perché lei è la persona più importante al mondo per me!"
Detto ciò, saltò addosso al nemico e cominciò a riempirlo di calci e pugni con una forza sovrumana. Poco dopo, nonostante fosse commossa, anche Honoka si unì alla battaglia, ma Jyaku decise di concentrarsi proprio su quest'ultima, sferrandole un colpo che la stese.
" Cure White! " Cure Black si sentì terribilmente in colpa, e mentre stava per incassare un colpo dal nemico, una luce invase il posto. 
Era arrivata Shiny.
" Problemi ragazze?" 
Quest'ultima concentrò le proprie energie e sferrò il suo attacco di luce, che ferì gravemente il mostro. Ciò diede il tempo alle altre Pretty Cure di ricomporsi, e, al giusto tempo, attaccare.
Le due si unirono, mostrando i loro sentimenti con uno sguardo. Alzarono le braccia chiamando il Gran Fulmine Nero e il Gran Fulmine Bianco, per poi utilizzare il doppio vortice delle Pretty Cure. Jyaku gemette, sorpreso dalla loro forza. 
" Non finisce qui! "
Dopodiché, si dissolse.
Hikari avrebbe voluto festeggiare con loro la vittoria, ma capì che era il caso di lasciarle sole, così se ne andò.
Le due tornarono nella loro forma umana, dopodiché, si abbracciarono.
" Honoka..." singhiozzò la bionda. " Mi dispiace tanto... mi sento così in colpa... perché non mi interessa Fujimara... a me... interessi tu, tu, e soltanto tu. Io... credo di amarti."
" Io non credo di amarti." disse Honoka. " Io ne sono sicura." e con le lacrime agli occhi, baciò la Cure Nera sulle labbra.
" Le hai viste, Rina?" 
Da dietro un muro, le compagne di lacrosse di Nagisa osservavano la scena.
" Si! Come sono tenere!"
" C'era da aspettarselo, in fondo, che ci fosse qualcosa tra loro due." Shiho fece una pausa " Auguro loro tutta la felicità possibile."
" Si, anche io." detto questo, la ragazza dai codini baciò la rossa.
In fondo, loro non erano così diverse da Nagisa e Honoka.