Prima
FF su Assassin's Creed che scrivo.. Speriamo in bene!
Presa dalla depressione (xD) di oggi dopo aver finito Assassin's Creed
Brotherhood, mi sono decisa a dare un seguito. Eh no, chi ce la fa ad
aspettare fin quando uscirà AC3?!
SPOILER!
Vi lascio alla storia!
After the Death
La
Mela. La mela era lì, proprio di fronte a loro. Un metro di
distanza, ad occhio e croce, che li separava.
“Allora? Dove sono
i templi?” Chiese Shaun.
“Vuoi
che chieda qualcosa?” Chiese Desmond a sua volta.
“O
che pensi a qualcosa...” Commentò Lucy.
I quattro continuarono
ad avvicinarsi, Desmond era di fronte la mela. Era così...
Strano,
dopo tutte queste ricerche, esserci arrivati. In un attimo l'oggetto
si illuminò e vari fasci luminosi schizzarono fuori dalla
Mela e
come ologrammi cominciavano a disegnare tanti segni.
“Sicuro di
aver chiesto la cosa giusta?” Chiese Lucy, ironica. Nel
frattempo
Shaun cominciava ad esaltarsi, descrivendo i simboli che vedeva
riprodotti dalla mela. Desmond era in un mondo a parte in quel
momento, le sue mani quasi vagavano da sole. Le allungò,
fino ad
afferrare la mela. Mossa forse troppo azzardata. Una mossa che
avrebbe rimpianto per il resto della sua vita, probabilmente. Il
tempo sembrò fermarsi.
“Che
succede???! Non.. Non riesco a muovermi!
Tutti erano fermi ed immobili, nessuno si muoveva. Non era l'unico che non riusciva a compiere un solo passo, un solo gesto.
“Il
tuo DNA si è unito a quello della mela.. Tu l'hai
attivata.” Si sentì la voce di Giunone.
“Liberatemi!”
“Il
settantaduesimo giorno prima del momento del risveglio. Tu. Nato dai
nostri lombi e dai lombi dei nostri nemici. La fine e l'inizio. Colui
che adoriamo e rendiamo onore. Il viaggio finale ha inizio. Ci
sarà
chi ti accompagnerà oltre il cancello. Ella non ci
è visibile. La
croce oscura l'orizzonte.”
In un attimo Desmond si ritrovò a
muoversi contro la sua volontà. Sentì lo scatto
della lama celata.
“Che stai facendo?!” Chiese, ormai preoccupato.
“La
via deve essere aperta.” Si sentì nuovamente la
voce di Giunone.
“Non puoi sfuggire al tuo compito. La bilancia
tornerà in
equilibrio.” E udendo queste parole, Desmond si
ritrovò voltato
verso Lucy. Fece un passo. Un altro passo. “Ferma! Ti
prego!” La pregò Desmond.
Un
altro passo e la voce di Giunone riprese a rimbombare per l'ampia
sala. “Tu sai molto poco.. Dobbiamo guidarti noi.”
Ancora un
passo e ancora un altro. “Cessa ogni resistenza.”
Altri
due passi e fu davanti a Lucy. Lei era ferma, immobile, come se il
tempo si fosse fermato. La sua lama celata era a poca distanza dal
suo stomaco. La guardava negli occhi. “No!”
La sua mano
scattò verso lo stomaco della ragazza. Una macchia rossa si
estese
lentamente sulla maglia color panna di Lucy che sembrò
avere
un tremito, poi più nulla. Entrambi caddero a terra, privi
di sensi.
La Mela rotolò via dalla mano di Desmond e una pozza di
sangue rosso
e denso andò a formarsi sotto la ragazza bionda. Di
lì in poi il
buio.
“Cazzo,
è in stato di choc!”
“Non abbiamo scelta. Rimettilo nella
macchina.”
“Ma l'animus gli ha fatto questo!”
“Sono
io l'esperto o no? Fallo.”
“....
No..!!” Desmond si sentiva morire. Sentiva due voci lontane e
confuse, non riusciva ad aprire gli occhi e gli girava la testa.
“..
V-vi prego, no!! … Basta..!!” Gli girava
tremendamente la
testa.
Shaun, per quanto cinico e insensibile poteva essere alle
volte, si mise tra l'uomo in nero e Desmond. “... Dagli del
tempo
per riprendersi! Così lo ammazzerete!!”
Qualche
istante dopo dentro la grande sala dai muri alti e bianchi
entrò
Warren Vidic. Lui. Proprio lui. Shaun strinse i pugni, Desmond si
contorceva sul letto sopra al quale si trovava.
“Oh,
signor Miles, che piacere riaverla qui con noi.” Fece del
puro
sarcasmo. Desmond riconosceva quella voce. Ora però non
riusciva
nemmeno a farci caso tanta era la confusione, il dolore che provava.
Le immagini continuavano a susseguirsi velocemente, immagini,
ricordi, ogni qual volta apriva gli occhi vedeva decine, centinaia di
segni e simboli, persone, fantasmi, roba che non esisteva, non era
reale, non in quel momento.
Shaun lo sapeva, se lo avessero
rimesso dentro l'Animus probabilmente non avrebbe retto oltre.
“Warren,
cosa dobbiamo fare?” Chiese l'uomo vestito in nero.
“Non
capite!” Si animò Shaun nuovamente, “Se
lo rimettete lì dentro
morirà! Non vi servirà a nulla da
morto!” Sbraitò, cercando di
recuperare tempo.
Vidic
si fermò vicino ai tre. “Non voglio rischiare. Ci
serve vivo e ci
serve sapere dove ha nascosto la Mela.” Disse guardando il
povero
ragazzo dai capelli corti e neri che sembrava dover soffrire
parecchio.
Shaun
espirò, tranquilizzato. Forse Desmond avrebbe avuto del
tempo per
rimettersi.
“Quindi..
Per ora portali nella loro stanza. Assicurati di aver inserito il
codice e che non possano uscire.” Ordinò Vidic.
“Se
lo dice lei. D'accordo.” Disse prendendo Shaun per un
braccio, a
portare Desmond ci avrebbero pensato altri due uomini, lì
appostati
accanto alle porte.
“Come hai potuto tradirci, William?”
Chiese Shaun, mentre l'uomo in nero, William, lo stava portando verso
la stanza nella quale avrebbero passato, lui e Desmond, molto tempo.
William
non rispose, si limitò ad accompagnarlo dentro questa stanza
e a
lasciarvelo mentre gli altri due uomini adagiarono Desmond su l'unico
letto che c'era. Si lamentava.
“Avanti, andiamo.” Disse
William, uscendo insieme agli altri due. La porta si richiuse e dopo
che uno degli uomini digitò un codice si sentì un
'bip', segno che
stava per la corretta chiusura a chiave della porta.
“Merda...
Merda! Siamo nella merda! Abbiamo perso tutto..” Disse Shaun,
guardando la porta chiusa, si voltò verso il letto,
avvicinandosi.
Afferrò una mano di Desmond mentre l'altra gliela
appoggiò sulla
guancia. “Desmond.. Devi riprenderti, in fretta. Apri gli
occhi...”