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Autore: LunaRebirth_    30/01/2011    2 recensioni
«Sei pronta?»
Oh, amore, che domande sciocche mi fai!
Allungo la mano e spengo il navigatore satellitare, ignorando il mio lato razionale che mi grida di non farlo, perché potremmo davvero perderci. Poi alzo di più il volume della radio.
Sorridi divertito. «Benissimo, allora.»

Un viaggio lontano dal mondo.
Un viaggio nel bel mezzo delle terre selvagge.
Solo loro e il loro amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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WE CAN GO ANYWHERE.*

Ci lasciamo alle spalle l’ultima stazione di servizio prima del deserto asfissiante della California.
Il sole del pomeriggio brilla sulle nostre teste.
Il vento caldo di luglio che porta con sé piccoli granelli di sabbia, ci scombina i capelli.
Spingi il piede sull’acceleratore. La Mercedes decappottabile nera di Shannon può permetterselo.
Davanti a noi, solo il vuoto. Un’autostrada vuota, aperta, libera solo per noi.
Cantiamo a squarciagola la canzone che passa alla radio. E ridiamo. E ci divertiamo. Come due bambini dentro Disneyland.
L’autostrada è la nostra giostra.
Mi stringi la mano e mi guardi oltre quelle maledette lenti scure che m’impediscono d’immergermi nel ghiaccio che sono i tuoi occhi.
Sorridi.
E solo questo possiamo fare.
Non ci sono parole, le abbiamo sprecate tutte.
Non ci resta solo che cantare la prossima canzone.
Ci siamo già detti che siamo due sconsiderati, due pazzi, due deficienti.
E abbiamo riso a crepapelle.
Lasciare tutto e partire per non si sa dove.
Svegliarsi la mattina, nudi e sudati, pensare che la giornata che ci aspetta è troppo impegnativa e faticosa… prendere le prime cose che ci capitano a portata di mano e ficcarle dentro un unico zaino.
Lasciare i cellulari spenti a casa e scappare da tutto e da tutti con l’auto di tuo fratello.
No, non siamo dei vigliacchi.
Siamo solo due persone che hanno bisogno di sentirsi liberi dall’agenda piena d’impegni.
Vivere, anche se per un po', come abbiamo vissuto prima che il nostro lavoro ci portasse alla troppa notorietà.
Sconosciuti, e felici di esserlo.
Quale posto migliore del deserto? Qui tutto è sconosciuto.
Arriviamo a un bivio. Dobbiamo scegliere se andare a destra o a sinistra.
Posso scorgere i tuoi occhi brillare, dietro gli occhiali. «Sei pronta?»
Oh, amore, che domande sciocche mi fai!
Allungo la mano e spengo il navigatore satellitare, ignorando il mio lato razionale che mi grida di non farlo, perché potremmo davvero perderci. Poi alzo di più il volume della radio.
Sorridi divertito. «Benissimo, allora.»
Non svolti né a destra, né a sinistra. Continui dritto, uscendo fuori strada.
Ed è qui che entrambi ci sentiamo finalmente liberi.
Solo noi, in mezzo al nulla.
Nelle terre selvagge, senza una guida, senza una strada, senza un punto di riferimento. Il sole, il nostro unico punto di riferimento. Osservando la sua posizione, mi rendo conto che ci stiamo dirigendo a nordest.
Lo ammetto, tutto questo mi mette un po' d’ansia. Non vorrei che ci perdessimo, non vorrei che poi…
La tua mano strige ancora di più la mia, perché hai notato il mio leggero nervosismo.
E sì, il tuo sorriso e la tua mano stretta saldamente alla mia, mi fanno capire che è sciocco avere paura. Non c’è niente da avere paura qui in mezzo.
Perché siamo fatti tutti della stessa materia.
Cielo, terra, vegetazione secca, qualche animale selvatico e due essere umani che si amano. Tutti racchiusi in un unico cerchio chiamato natura.
E della natura non si ha paura.
Spegni la radio.
Posso sentirlo. Riesco a sentire la voce del deserto che ci dà il benvenuto.
Rallenti e ti rilassi, continuando sempre a guidare. T’imito, poggiando la testa sulla tua spalla, e capisco.
Capisco che se sono con te, non importa dove siamo o dove stiamo andando, perché il tuo profumo è lo stesso di casa.
Le tue braccia, che mi tengono stretta, sono come le quattro mura sicure della nostra piccola villetta a Los Angeles.
E il tuo calore è anche meglio del camino d’inverno.
Tu sei casa.
E, lo so, anch’io sono casa.
Possiamo andare ovunque, senza avere paura di perderci.
Quando il sole sta per tramontare, scendiamo dall’auto per sgranchirci le gambe.
E assistiamo a uno spettacolo che non ha precedenti.
La luce del sole, che viene man mano inghiottito dalle montagne aride, è di un intenso color arancione tendente al rosso.
«Mi ricorda il tramonto in Marocco» sussurri al mio orecchio. «Ma questo è più bello.»
«Perché?» Non ho mai visto il tramonto in Marocco, ma so che lo adori. Me l’hai raccontato tantissime volte! Mi hai sempre detto che niente è paragonabile a quel tramonto. Ora perché hai cambiato idea?
Mi stringi di più a te. Riesco a sentire i tuoi capezzoli contro le mie scapole. «Perché la tua presenza lo rende molto più bello di quando non lo sia già.»
Mi volto quel poco che basta per guardarti negli occhi. Senza occhiali, questa volta, né io, né tu.
«Anzi, no.» I tuoi occhi intenti a leggere qualcosa dentro la mia anima. «Quello che vedo nei tuoi occhi è il tramonto più bello di tutti.»
Arrossisco, ma non abbasso lo sguardo, come sono solita fare quando, guardandomi negli occhi, mi dici cose di questo genere.
Allungo leggermente il collo per baciarti. Certe volte, mi lasci talmente senza parole che l’unica risposta che posso darti è un bacio che racchiude tutto quello che provo per te.
«Ti amo»
Me lo dici in italiano. E non perché sia la mia lingua natale, ma perché ‘I love you’ è diventato troppo banale.
Mi ricordo la prima volta che me lo dicesti. Capii che volessi dirmi ‘ti voglio bene’ perché prima eravamo buoni amici. Ridesti, poi me lo dicesti in italiano, lasciandomi senza parole.
Da allora me lo dici sempre.
Ti piace dirmelo, e a me piace ascoltare quelle parole uscire dalle tue labbra.
Mi sollevi da terra e mi poggi sul cofano anteriore dell’auto, mettendoti sopra di me.
Inizi a torturarmi il collo con i tuoi baci roventi, mentre ti tolgo quell’inutile canotta bianca.
Pochi minuti e restiamo nudi sotto il cielo dipinto di arancione.
Ti fai strada dentro di me, ti muovi dentro di me, provi piacere dentro di me e io provo piacere avendoti dentro di me, mentre il sole, con il suo ultimo raggio luminoso, ci saluta.
Facciamo l’amore, lì in mezzo al nulla, più di una volta.
E più di una volta mi sento veramente completa, come sempre succede quando sei dentro di me.
Come se tu fossi l’ultimo pezzo principale del puzzle che è la mia vita.
E lo sei, Jared.
Solo quando ci fermiamo ormai esausti, ci accorgiamo che è scesa la sera.
Il tempo di riprendere fiato e ti allontani, andando a prendere una coperta nel bagagliaio. Torni da me e copri i nostri corpi ancora nudi e scossi dal piacere appena provato.
«Credi che Shannon si arrabbierà?» chiedo quando il mio respiro si è calmato.
«A cosa ti riferisci esattamente? Al fatto che ho lasciato il privilegio a lui e Tomo di rispondere a cinque interviste? Al fatto che abbiamo, in un certo senso, rubato la sua auto? Al fatto che siamo spariti come dei ladri, appunto? O al fatto che abbiamo fatto l’amore sopra la sua adorata Mercedes?»
In un momento la realtà mi si para davanti agli occhi. E fa più paura ora che siamo qui, nascosti dal mondo. Eppure dovremo tornare, prima o poi.
«Mmh. Meglio pensarci domani, che dici?»
«Ottima idea.» Mi baci la testa, poggiata sul tuo petto.
È buio.
È una notte di luna nuova.
Solo alcune stelle ci fanno compagnia.
Ma ancora ci sentiamo a casa perché, anche se non sappiamo dove siamo, dormiamo sereni abbracciati.

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* We Can Go Anywhere di Jesse McCarntey.
Rovistando nella cartella delle canzoni vecchie, mi son imbattuta nel mio primo idolo (Jesse, appunto XD) *-*
E sentendo questa canzone (a mio parere, bellissima), m'è venuta l'ispirazione e ho scritto 'sta cosa. XD
Spero vi sia piaciuta, come a me è piaciuto tanto scriverla *-*
xxx
Mary. =)


   
 
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